Clianthus puniceus

Clianthus puniceus
Clianthus puniceus

Ha una fioritura particolarissima che avviene dalla primavera e per tutta l’estate, a seconda della zona. Si chiama Clianthus puniceus ed è un arbusto rampicante o semirampicante sempreverde, originario della Nuova Zelanda, che può arrivare a misurare dai 2 ai 4 metri di altezza.

E’ noto anche con il curioso nome di “becco di pappagallo”, per la particolarità dei suoi fiori che sembrano tanti becchi del variopinto volatile.

Il Clianthus puniceus è caratterizzato da fusti spessi, dall’andamento piuttosto tortuoso, muniti di viticci.

Ha le foglie pennate, lunghe circa 15 centimetri, formate da piccole foglioline ovali, di un bel colore verde brillante, che, in caso di inverni particolarmente rigidi, potrebbero cadere.

Nei mesi estivi, fino ai freddi autunnali, questa sempreverde produce particolari fiori lunghi circa 8 centimetri, di colore rosso scarlatto, riuniti in racemi all’ascella fogliare. I fiori sono riuniti da 6 fino a 20 in racemi ascellari penduli che misurano 15 centimentri circa.

Talvolta i fiori sbocciano anche in autunno e ci sono varietà di colore rosa e bianco.

Dopo i fiori è il turno dei frutti: lunghi baccelli contenenti grossi semi a forma di fagiolo. Generalmente il Clianthus puniceus, per il suo portamento rampicante, viene messo a dimora nei pressi di un muro o vicino ad un graticcio. Si tratta di una specie che è praticamente estinta allo stato spontaneo.

Nelle sue zone di origine, ossia le zone temperate e subtropicali della Nuova Zelanda, i pochi esemplari crescono su pendii assolati o sulle rive di grandi fiumi.

Classificazione botanica

Clianthus puniceus

Il Clianthus puniceus è una specie del genere Clianthus della famiglia delle Fabaceae.

Principali varietà

É una delle due specie del genere Clianthus (l’altra specie è il Clianthus formosus).

Della specie Clianthus puniceus ci sono varietà a rossi ma anche a fiori bianchi e rosa.

Una varietà nota è la varietà Roseus, caratterizzata da fusti rampicanti alti fino a 4 metri, da foglie pennate verde scuro lunghe fino a 15 cm e composte da 13 a 25 foglioline. Dalla tarda primavera e fino all’inizio dell’estate compaiono grappoli fino a 15 fiori rosa intenso simili ad artigli, ciascuno lungo 7 centimetri.

Fioritura

La fioritura del Clianthus puniceus va dalla primavera all’estate ma la pianta può fiorire anche in autunno.

La fioritura è caratteristica: i fiori lunghi 8 centimentri ricordano, nella forma, il becco di un pappagallo. Sono di colore rosso scarlatto ma esistono varietà a fiori bianchi, malva, viola e rosa.

Sono riuniti in grappoli penduli dai 12 ai 15 cm. I fiori sono seguiti dai frutti: dei baccelli verdi che, man mano che il seme matura, diventano neri.

Consigli per la coltivazione del Clianthus puniceus

Clianthus puniceus
Clianthus puniceus – foto di brewbooksCC BY-SA 2.0

Necessita di un clima subtropicale e temperato caldo, ma può resistere anche per brevi periodi a temperature fino a -5 gradi.

Nelle zone più fresche si può tentare la coltivazione a ridosso di una parete esposta a sud. La pianta non gradisce nemmeno le temperature troppo elevate per periodi eccessivamente lunghi.

Coltivazione in vaso

Clianthus puniceus
Clianthus puniceus

La pianta può essere coltivata in vaso di adeguate dimensioni, nei climi dove i clima non permette coltivazioni all’aperto. Il vaso, in questi casi, può essere collocato in serre, giardini invernali, o in verande. Il terriccio deve essere ricco di humus e occorre aggiungere sabbia o perlite per migliorare il drenaggio. Il vaso collocato in posizione molto luminosa ed occorre annaffiare frequentemente in estate e poco in inverno.

Coltivazione in piena terra

La piantagione del Clianthus puniceus va fatta procedere da un miglioramento del suolo soprattutto nel caso si stia per procedere alla messa a dimora su terreni argillosi.

In questi casi è bene aggiungere ulteriore terriccio e formare letti rialzati. Si deve incorporare sabbia grossolana, corteccia, torba, compost o altro materiale organico per migliorare la struttura del suolo.

Prima di piantare, ci si deve assicurare che la zolla sia satura e si deve rimuovere la pianta dal vaso con estrema cura facendo attenzione a non danneggiare le radici. Si tagliano eventuali radici o rami spezzati e si scava una buca che misuri il doppio del diametro della zolla. In questa fase possono essere aggiunti fertilizzanti a lento rilascio a lungo termine.

Coltivazione in terrazzo

Clianthus puniceus
Clianthus puniceus – foto di to.wiCC BY-NC-SA 2.0

Questa pianta è adatta per essere coltivata in terrazzi. Il suo portamento rampicante la rende idonea ad essere appoggiata su graticci. In caso di coltivazione in terrazzo occorre avere cura di scegliere l’esposizione adeguata.

Temperatura

Il Clianthus puniceus è una pianta perfetta nei giardini mediterranei.

Si deve tenere presente la sua zona d’origine caratterizzata da un clima subtropicale e temperato caldo. Tuttavia la pianta può resistere anche per brevi periodi a temperature fino a -5 gradi. Il Clianthus puniceus non ama il caldo eccessivo se per troppo tempo.

Questa sempreverde teme il vento, meglio una zona riparata.

Luce

Si tratta di una pianta piuttosto delicata, Per il corretto sviluppo e la migliore produzione di fiori il Clianthus puniceus necessita di una posizione riparata ma luminosa, al sole o alla mezz’ombra. E’ fondamentale che sia riparato dal vento.


Terriccio

Clianthus puniceus
Clianthus puniceus – foto di Jon SullivanCC BY-NC 2.0

Il Clianthus puniceus si adatta a tutti i terreni, ma preferisce un subtrasto soffice, ricco e ben drenato. La pianta teme fortemente i ristagni idrici che possono provocare l’insorgenza di marciumi radicali.

Annaffiatura

Dalla primavera all’autunno occorre annaffiare la pianta con regolarità, in particolare durante i periodi di siccità prolungati. Si devono evitare i ristagni d’acqua e tra un’ annaffiatura e l’altra si deve attendere che il terreno si asciughi leggermente. É consigliabile bagnare periodicamente anche le foglie. Durante i mesi freddi le annaffiature vanno diradate.

Moltiplicazione

La propagazione della Clianthus puniceus può avvenire per seme a fine inverno oppure per talea semilegnosa in estate. Prima di interrare i semi occorre prima leggermente scarificati passandoli su carta vetrata, per intaccare il tegumento esterno duro ed impermeabile, ed in acqua per qualche ora.

Alternativamente i semi possono essere tenuti in acqua per 24 ore. Si deve usare un terriccio per semine con aggiunta di sabbia o agrperlite intorno al 30% mantenuto costantemente umido ed a una temperatura di 20-24 gradi la germinazione inizia dopo 30-40 giorni, la fioritura dal secondo anno di età.


Concimazione

Clianthus puniceus
Clianthus puniceus – foto di Tim WatersCC BY-NC-ND 2.0

Si deve procedere con le concimazioni a fine inverno, o in autunno, aggiungendo al terreno dello stallatico, o con un concime a lenta cessione. In primavera, va somministrato ogni 20-25 giorni un concime specifico per piante da fiore, diluito all’ acqua di annaffiatura.

Potatura

Al termine della fioritura conviene eliminare parte dei fusti più vecchi ed accorciare gli altri per stimolare la crescita di nuova vegetazione per la successiva fioritura.

Altri consigli per la cura

Per il Clianthus puniceus si deve usare un terreno abbastanza profondo leggero e ben drenato. La riproduzione avviene per seme, in primavera. E’ possibile anche effettuare una talea semierbacea tra la primavera e l’estate.

Parassiti, malattie ed altre avversità

Questa pianta teme il marciume radicale pertanto occorre porre particolare attenzione al drenaggio.

Le foglie sono gradite a lumache e limacce che possono quindi causare danni anche gravi.

Curiosità

Clianthus puniceus
Clianthus puniceus – foto di PseudopanaxCC BY-SA 3.0

Il nome del genere è la combinazione delle parole greche “kléos” che significa “gloria” e “anthos” che significa “fiore” ad indicare i fiori vistosi. Il nome specifico è invece l’aggettivo latino “puniceus” che significa “purpureo” in riferimento al colore.

E’ una pianta originaria della Nuova Zelanda ed è molto apprezzata per le sue qualità estremamente decorative.

Il Clianthus puniceus è in pericolo di estinzione in natura, tanto che l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura l’ha inserita tra le specie ad altissimo rischio di estinzione in natura nel prossimo futuro.

Sia la specie che la cultivar “Roseus” hanno ottenuto il premio per il merito del giardino della Royal Horticultural Society questa pianta è considetata l’arbusto più ornamentale della Nuova Zelanda, per il fogliamente che ricorda quello delle felci e l’appariscente fioritura.


Tossicità


Il Clianthus puniceus non è una pianta tossica né per l’uomo né per gli animali

Linguaggio dei Fiori

Il nome del genere significa “gloria”, questo significato lega la pianta ad un simbolo del tutto positivo.

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