Carum Carvi (Cumino dei prati)

Carum Carvi (Cumino dei prati)
Carum Carvi (Cumino dei prati) – foto di H. ZellCC BY-SA 3.0

Il Carum Carvi, meglio noto come Cumino dei prati, è un’erbacea biennale o perenne molto diffusa nell’Europa centrale. Nel nostro Paese è presente nei prati e nei pascoli dell’arco alpino (da 800 a 2400 metri), più raro nell’Appennino settentrionale, ed assente nelle restanti zone. Cresce nei prati umidi fino a 2000 metri di altezza. Forma cespi di fusti scanalati, ramificati fin dal basso, la cui altezza va da 50 a 80 cm.

E’ caratterizzato da un fittone bianco carnoso e da fusto, che misura 60-80 cm, eretto, scanalato, sottile e ramificato fin dalla base. Presenta foglie, alterne, oblunghe e pennatosette, che si suddividono in lacinie sottili. Nei mesi di maggiogiugno compaiono i fiori bianchi o verdastri, e raccolti in ombrelle apicali.

I fiori hanno il calice formato da 5 denti poco appariscenti, la corolla è composta da 5 petali bianchi o rosa-rossastri, profondamente dentati all’apice. I fiori periferici sono solitamente più lunghi, gli stami sono disposti fra i petali.I frutti ovoidali sono formati da due acheni incurvati, solcati da nervature.

In Italia il Carum carvi si tende a confondere con il Cuminum cyminum. In effetti i frutti sono abbastanza simili ma quelli del Carum carvi sono ricoperti da numerosi peli rigidi e corti, hanno un aroma più forte e meno gradevole e un sapore più acre.

Mentre il primo preferisce temperature più fresche, il secondo necessita di un clima caldo per prosperare. I frutti essiccati di queste piante, interi o macinati, sono impiegati come spezia. Entrambe le varietà vantano proprietà benefiche per la digestione, stimolano l’appetito e aiutano a combattere gonfiori e crampi.

L’errore ha radici antiche: in epoca romana e prima ancora ad insaporire le ricette era il cumino di Malta, poi, con la parziale chiusura delle frontiere con il Medio Oriente, vale a dire con l’espansione araba e soprattutto ottomana, si è ripiegato a quello che avevamo in casa, o almeno nelle vicinanze. E si è trovato come sostituto il cumino dei prati che si trova facilmente in montagna a un’altitudine intorno ai 1000 m.

Classificazione botanica

Il Cumino dei prati, nome scientifico Carum carvi, è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Apiaceae.

Fioritura


Il Carum carvi fiorisce nel periodo che va da maggio a luglio producendo fiori bianchi o verdastri, raccolti in ombrelle apicali.

Consigli per la coltivazione del Carum carvi

Carum Carvi (Cumino dei prati)
Carum Carvi (Cumino dei prati) – foto di Jerzy OpiołaCC BY-SA 3.0

La coltivazione del Carum carvi non è difficile purché si rispettino alcune regole.
In primis è bene ricordare che si tratta di una pianta con ciclo di vita biennale, per cui il primo annosviluppa una rosetta di foglie oblunghe e di consistenza un po’ ruvida. Poi, dopo aver passato l’inverno, nella tarda primavera successiva ed in estate, compaiono i fiori, tipicamente raccolti in infiorescenze ad ombrella e di colore bianco.
Dai fiori si formano dei frutti (acheni) che rappresentano lo scopo principale della sua coltivazione, in quanto contengono i piccoli semi neri.

Coltivazione in vaso

Il Carum carvi può essere coltivato anche in vaso, purché si garantisca una buona esposizione al sole e si ricordi di annaffiare con più frequenza rispetto alla coltivazione in piena terra.

Coltivazione in piena terra

Il Cumino dei prati può essere seminato direttamente in campo. Il periodo migliore per farlo è all’inizio della primavera. La semina deve avvenire in zona soleggiata e su terreno sciolto e fertile. I semi sono molto piccoli per questo motivo è importante prestare molta attenzione nel maneggiarli e distribuirli, per non esagerare facendone cadere troppi nello stesso punto. Si possono miscelare preventivamente con del substrato sabbioso per poi spargerli sul suolo.

La semina può avvenire anche in semenzaio con successivo trapianto delle piantine ad idonee distanze, cioè di circa 25-30 cm le une dalle altre.

Una volta reperito il seme la prima volta, per gli anni successivi è opportuno conservare il seme prodotto in luogo asciutto e al buio. Il cumino dei prati si può seminare in piccoli orti o anche per coltivazioni più ampie. Prima della semina, è necessario assicurarsi di aver lavorato bene il terreno ed ottenuto così un soffice letto di semina.

Se la semina del Cumino dei prati segue ad una precedente coltura ben concimata si può evitare di distribuirne ancora dato che questa pianta aromatica sfrutta la fertilità residua mentre se da oltre un anno, non viene distribuita sostanza organica o altro compost è necessario concimare in presemina.

Temperatura

Carum Carvi (Cumino dei prati)
Carum Carvi (Cumino dei prati) – foto di Rolf Engstrand CC BY 3.0

Il Carum Carvi sopporta mediamente il freddo per cui può essere coltivata anche al nord e in montagna, fino ai 2000 metri di altitudine.

Luce

Il Cumino dei prati ha bisogno di una posizione soleggiata e riparata dai venti per scongiurare il rischio di perdite premature di seme una volta che si è formato e sta maturando.

Terriccio

Questa pianta aromatica preferisce terreni neutri o, al limite, quelli con pH leggermente basico, e fertili. Vanno evitati i terreni acidi.

Annaffiatura

Non si deve esagerare con le annaffiature. Il Cumino dei prati necessitadi irrigazioni iniziali, soprattutto se dopo la semina non piove. Se le precipitazioni primaverili sono frequenti sarà sufficiente intervenire solo e se il terreno si asciuga.

Moltiplicazione

Il Carum Carvi può essere propagato esclusivamente per seme. Si tratta di una tecnica che può essere fatta direttamente in pieno campo o in semenzaio.
Il periodo di semina è la primavera, dopo gli ultimi geli. Meglio procedere in semenzaio per ottenere delle piantine che potranno essere trapiantate qualche mese dopo.
Si può tuttavia optare per la semina direttamente in campo. In tal caso si può operare sia a fine primavera che all’inizio dell’autunno.
I semi vanno collocati ad una profondità nel terreno di 2-3 cm. La germinazione avviene dopo 10-15 giorni. Per il trapianto è necessario attendere che le piantine abbiano raggiunto un’altezza di 5 cm, con distanze tra le piante di 30 cm tra le file e 20 nell’interfila.
Se si seminato in pieno campo e a spaglio è necessario diradare lasciando una distanza di 20-30 cm tra di esse, in modo da avere una densità di 15-25 piante/mq.

Concimazione

Questa pianta non richiede concimazioni particolari. Se la semina del Carum Carvi segue ad una precedente coltura ben concimata si può evitare di distribuire ulteriore fertilizzante, altrimenti è necessario concimare in fase di presemina.

Potatura

Quando le giovani piantine sono cresciute (solo nel caso della semina a spaglio) è necessario eseguire un certo diradamento in particolare se si nota che l’emergenza è molto fitta in certi punti, perché poi crescendo le piante si diramano e formano dei piccoli cespuglietti. Questa tecnica va eseguita il prima possibile, meglio se a a mano o con una piccola zappa nel caso di semina a file. Si può anche provare il sarchiatore frangizolle per passar tra i filari in modo comodo e veloce.
E’ opportuno togliere le erbe indesiderate di modo da lasciare la pianta alla sua crescita ottimale.

Altri consigli per la cura

Carum Carvi (Cumino dei prati)
Carum Carvi (Cumino dei prati) – foto di Vera BuhlCC BY-SA 3.0

Il Carum Carvi preferisce un terreno neutro o leggermente basico, fertile, sabbioso e soleggiato. Si può seminare in pieno campo all’ arrivo della primavera o, nelle zone a clima più rigido, in semenzaio all’ inizio dell’ autunno per poi essere messo a dimora in piena terra la primavera seguente. Si deve fare attenzione all’ effetto infestante che si può verificare lasciando montare la pianta a seme senza estirparla.

Le foglie vanno raccolte quando ancora tenere e utilizzarle fresche. I frutti vanno raccolti in tarda estate, a partire dal secondo anno.

Parassiti, malattie ed altre avversità

La pianta può essere colpita dagli afidi neri che arrivano a ricoprire quasi completamente le infiorescenze, rendendo difficoltosa la raccolta dei semi. Per eliminare il problema si deve evitare di impiegare dei preparati insetticidi a base di prodotti chimici e ricorrere a prodotti naturali che non compromettano la commestibilità dei semi.

Curiosità

Pianta originaria dell’ Europa orientale, Africa settentrionale. Le proprietà terapeutiche di questa pianta sono soprattutto stomachiche. Oltre infatti a stimolare l’ appetito, aiuta in caso di aerofagia, meteorismo, nausea e difficoltà digestive; favorisce inoltre la secrezione lattea. L’ uso culinario del cumino è più diffuso nei Paesi nordici che in Italia, ma l’ aroma forte e amarognolo dei semi è comunque eccellente per pane, formaggio, verdure

l cumino dei prati con il suo sapore acerbo viene spesso usato come condimento per alimenti non facilmente digeribili come piatti a base di cavolo, sformato di cipolle e carne grassa. La pianta viene utilizzata volentieri anche per aromatizzare formaggi e produrre liquori.

Il nome deriva dal greco “Karon”, ma più comunemente viene detto anice tedesco, cummel, finocchio selvatico, caravita, cimino ecc.

Tossicità e/o uso erboristico

I semi del Carum Carvi sono utilizzati come spezia. Questa pianta è una preziosa fonte di oli essenziali che trova impiego nella medicina tradizionale con rimedio alla flatulenza, all’indigestione, alle coliche nei bambini, all’indolenzimento muscolare, al raffreddore, alla bronchite e alla sindrome del colon irritabile.

E’ anche usato come ingrediente per collutori.

Oltre ad avere proprietà carminative e digestive questa pianta vanta un’azione antiossidante che aiuta a proteggere l’organismo dalle conseguenze dello stress ossidativo.

Vitamine e minerali del cumino dei prati favoriscono il buon funzionamento del metabolismo.

Il consumo di cumino dei prati può interferire con l’assunzione di litio, farmaci metabolizzati dal fegato, antidiabetici, diuretici, sedativi e altri medicinali.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.

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