Cleistocactus

Cleistocactus strausii

Cleistocactus strausii – foto di RhododendritesCC BY-SA 4.0

Nel vasto mondo dei cactus c’è il genere Cleistocactus, un genere di piante succulente originarie del Sudamerica, delle zone montane delle Ande soprattutto della Bolivia, ma si trova anche in Paraguay, Uruguay ed Argentina. Il nome deriva dal greco e significa cactus chiuso, in riferimento al fatto che il fiore non sboccia mai.

Al genere appartengono numerose specie di cactus colonnari caratterizzati da fusto eretto e longilineo, ramificati alla base e che arrivano a misurare circa 2 metri di altezza.

I cactus appartenenti al genere hanno fusti cilindrici che possono essere eretti, ascendenti, decumbenti o pendenti. Tutti contano numerose coste (circa 25) ricoperte da spine fitte e sottili. I fiori sono per lo più rossi o gialli e spuntano lateralmente dal fusto, accanto alla parte terminale. Hanno la forma di tubo allungato e piegato verso il basso.

All’apice il tubo non si allarga ma si restringe lasciando fuoriuscire solo i filamenti degli stami dal bocciolo senza che lo stesso si schiuda. La fioritura appare solo negli esemplari adulti. I frutti sono piccoli e globosi con polpa carnosa che racchiude piccoli semi piriformi neri e lucidi.

Classificazione botanica

Cleistocactus è un genere di piante succulente appartenente alla famiglia delle Cactaceae.

Principali Specie

Di seguito alcune specie appartenenti al genere.

Cleistocactus baumannii

Cleistocactus baumannii-
Cleistocactus baumannii- foto di TuxysoCC BY-SA 3.0

Questa specie è caratterizzata da steli eretti, ascendenti o declinati, con un diametro superiore ai 2 centimetri. Conta 10-15 spine, le centrali sono lunghe fino a 3 centimetri.

La specie prende il nome dal signor Napoleon Baumann di Bolwilliers. E’ una cactacea caratterizzata da fusto sottile, ramoso alla base. I fiori sono laterali incurvati verso l’esterno, a tubo, di colore rosso-arancio, con stami cremisi.

Cleistocactus brookeae

Cleistocactus brookei
Cleistocactus brookei- foto di User:BotBlnCC BY-SA 3.0

Cactus colonnare che può raggiungere i 50 centimetri di altezza, si sviluppa in modo arbustivo con fusti prostrati non ramificati. Ognuno può avere uno spessore fino a 5 cm, conta circa 25 costole ravvicinate. I fiori sono rossi o arancioni sono tubolari di circa 5 cm di lunghezza e 80 mm di diametro, producendo frutti viola

Esistono due sottospecie: C. brookeae subsp. brookeae e C. brookeae subsp. vulpis-cauda.

Cleistocactus chrysocephalus

E’ un arbusto alto da 2 a 5 metri, ramificato dalla base fino alla parte superiore. Gli steli sono da 3–5 centimetri di diametro con 11–14 costole con areole distanti 5–8 mm. I fiori sono prodotti da uno pseudocefalo laterale fino a 1 metro di lunghezza e 3-4 centimetri di larghezza con spine e setole lunghe fino a 3 centimetri. I fiori sono lunghi 5 centimetri, di colore che vanno dal giallo al rosso. Originariamente è stato considerato come appartenente a un genere separato, il Cephalocleistocactus.

Cleistocactus candelilla

Cleistocactus candelilla
Cleistocactus candelilla -foto di Stan ShebsCC BY-SA 3.0

Un cactus alto fino a 1 metro, ramificato dalla base. I fusti, generalmente molti, sono eretti, ascendenti o decumbenti, ed hanno 2–3 centimetri di diametro con 10–15 costoleareole portanti. Il nome significa “piccola candela” riferendosi ai fiori simili a fiamme.

Cleistocactus hyalacanthus

Il Cleistocactus hyalacanthus è caratterizzato da fusti eretti fino a 1 metro di altezza con ramificazioni dalla base. Gli steli misurano 4–6 cm di diametro e hanno 15-20 costole con areole distanti 5–8 mm.

La specie conta 20-30 spine disuguali, lunghe fino a 3 centimetri, bianche, gialle o marroni. Questa specie generalmente produce molti fiori contemporaneamente.

Cleistocactus laniceps

Cleistocactus laniceps
Cleistocactus laniceps- foto di C T JohanssonCC BY 3.0

Arriva a misurare 4 metri ed è caratterizzato da fusti eretti ramificati dalla base. Gli steli sono verdi, e misurano 3–5 centimetri di diametro. I fiori partono da areole laterali, sono a forma di imbuto, e sono di colore rosso.

Cleistocactus luribayensis

Cleistocactus luribayensis
Cleistocactus luribayensis- foto di Krzysztof GolikCC BY-SA 4.0

Questa specie arriva a misurare 3 metri di altezza, conta numerosi fusti eretti ramificati soprattutto alla base. Gli steli sono lunghi 4-6 centrimetri.. I fiori sono tubolari e di un vivace rosso. I frutti, globosi, misurano fino a 2 centimetri di diametro.

Cleistocactus micropetalus

Cleistocactus micropetalus
Cleistocactus micropetalus- foto di GsarwaCC BY-SA 3.0

Il Cleistocactus micropetalus può raggiungere un’altezza da 1,5 a 3 metri con diametri da 6 a 8 centimetri. Conta da 16 a 18 nervature ondulate. Le spine di colore giallo oro sono dritte. I fiori verdi a simmetria radiale appaiono spesso in gran numero vicino alle punte dei germogli e si aprono di notte. Le brattee verdi sono lunghe solo 3 millimetri. I frutti sferici, dal giallo chiaro al giallo rossastro,hanno un diametro compreso tra 1,5 e 2 centimetri.

Cleistocactus strausii

Cleistocactus strausii
Cleistocactus strausii – foto di Stan ShebsCC BY-SA 3.0

Una specie con fusti eretti che può raggiungere i due metri di altezza, è caratterizzato da fiori grandi anche 10 centimetri e di colore rosso. Per poter fiorire nella primavera successiva ha bisogno di una delicata vernalizzazione ovvero attraversare un periodo di basse temperature

Fioritura

Il Cleistocactus ha la peculiarità di produrre fiori che non si aprono mai completamente ma gli stami fuoriescono della corolla ancora semichiusa del fiore . La fioritura, che avviene solo nei soggetti adulti, avviene in primavera ed in estate quando la pianta ha raggiunto la sua maturità, dopo cioè alcuni anni (anche verso i 7-8 anni di età)

I fiori sono di colori vivaci come rosso o giallo e spuntano nella parte superiore della pianta, la forma è tubolare e stretta.

Consigli per la coltivazione del Cleistocactus

Cleistocactus baumannii-
Cleistocactus baumannii- foto di elnudomolestoCC BY 2.0

Il Cleistocactus è una pianta robusta a crescita rapida, tutt’altro che delicata, può sopravvivere ad una temperatura di 6°. Necessita di un’esposizione diretta al sole, le annaffiature si fanno da aprile a settembre inoltrato, la pianta non va bagnata durante durante l’inverno, poiché le piante grasse in questo periodo dell’anno devono andare riposo vegetativo. Può essere anche utilizzato come porta innesti.

Coltivazione in vaso

Il Cleistocactus si rinvasa ogni 2 -3 anni usando un vaso più grande del precedente e del terriccio specifico per cactacee. Prima di effettuare il rinvaso è bene mettere sul fondo della ghiaia grossolana o della perlite per favorire il drenaggio e scongiurare il rischio di marciume radicale.

Coltivazione in piena terra

Questo cactus Può essere coltivato all’aperto nel sud Italia o in zone riparate, occorre coltivarla considerando un’esposizione solare che deve essere diretta almeno per mezza giornata. Preferisce il sole diretto e molta luce, può quindi essere allevato in pieno sole anche durante l’estate. E’ perfetta per realizzare i giardini rocciosi. Ama i terreni umidi, ricchi di sostanza organica e ben drenati.

Coltivazione in terrazzo

Il vaso può essere tenuto in terrazza nelle zone d’Italia del sud. In terrazzo si deve scegliere una posizione riparata dove la pianta possa ricevere le adeguate ore di sole.

Temperatura

Cleistocactus baumannii
Cleistocactus baumannii- foto di Evaldo ResendeCC BY-SA 4.0

Questa succulenta predilige climi temperati, la sua temperatura ideale si aggira fra i 20 e i 25 °C. Durante l’inverno la temperatura non deve scendere al di sotto dei 6 ° C. per questo motivo occorre riservare la coltivazione all’aperto solo alle zone del Sud Italia.

Luce

La pianta ama la luce brillante e anche il sole diretto: durante l’estate sta bene all’aperto al sole anche se è meglio non esporla ai raggi diretti del sole. Nelle zone dove le temperature minime non scendono al di sotto dei 6 – 7° C, possono essere coltivati anche all’aperto.

Terriccio

Il Cleistocactus ama i terreni umidi, ricchi di sostanza organica e ben drenati. Il terriccio ideale è quello specifico per cactacee. Il substrato deve essere di tipo mediamente poroso, formato per 1/2 da sabbia, per 1/4 da terreno di coltivo naturale e per 1/4 da terriccio organico ben decomposto.

Annaffiatura

E’ necessario annaffiare con regolarità nei periodi più caldi e diminuire gradatamente con il calo delle temperature, fino a sospendere le irrigazioni in pieno inverno quando la pianta va in riposo vegetativo.

Moltiplicazione

Cleistocactus laniceps
Cleistocactus laniceps- foto di C T JohanssonCC BY 3.0

La propagazione del Cleistocactus può essere fatta per seme o per talea di parte del lungo fusto.

Moltiplicazione per semi

Per la semina sono necessari molti mesi e, per via della variabilità genetica, non è garantito il mantenimento delle stesse caratteristiche della pianta madre.

Vanno usati semi freschi ed un substrato specifico per cactacee.

I semi non vanno interrati ma vanno solo poggiati sul terreno che va mantenuto umido per tutto il tempo necessario alla loro germinazione. Il letto di semina va tenuto in luogo caldo e luminoso ma al riparo dai raggi diretti del sole. Nel giro di alcuni mesi si vedranno germogliare le piante.

Moltiplicazione per talea

Con la moltiplicazione per talea dei fusti garantisce l’ottenimento di piante di Cleistocactus con le stesse caratteristiche ìdell’esemplare adulto e con il medesimo colore dei fiori. Si procede prelevando delle porzioni di fusto o più fusti lunghe 7 – 10 centimetri usando cesoie ben affilate e disinfettate, vanno poi fatte cicatrizzare all’aria e poi si tratta con polvere rizogena (ormone radicante) per facilitare la radicazione.

Le talee di Cleistocactus vanno messe a radicare in un terriccio formato da sabbia e torba in parti uguali e il contenitore va poi posto in un luogo luminoso ma non esposto al sole diretto.

Una volta avvenuta la radicazione ogni nuova pianta va trasferita in vaso e trattata come la pianta adulta

Concimazione

Cleistocactus brookei
Cleistocactus brookei- foto di User:BotBlnCC BY-SA 3.0

Durante il periodo vegetativo i Cleistocactus, ogni mese, hanno bisogno di fertilizzante a base di fosforo e povero di azoto.

Potatura

La pianta non ha bisogno di interventi di potatura ma per stimolare l’emissione di nuovi getti possono essere accorciati i fusti più lunghi o quelli danneggiati.

Altri consigli per la cura

Cleistocactus candelilla
Cleistocactus candelilla -foto di Peter A. MansfeldCC BY 3.0

Il rinvaso si effettua ogni anno, utilizzando un vaso solo leggermente più ampio del precedente. E’ sempre bene tenere in considerazione le esigenze delle piante grasse.

Parassiti, malattie ed altre avversità

Questo cactus mostra una buona resistenza alle malattie fungine ma è sensibile agli attacchi della cocciniglia e del ragnetto rosso che si possono prevenire favorendo l’arieggiamento dei fusti più interni. Un altro problema che si può presentare è il marciume radicale che si scongiura garantendo un buon drenaggio.

Curiosità

Il Cleistocactus è molto usata come pianta decorativa d’appartamento. Può essere anche utilizzata come porta innesti.

Tossicità e/o uso erboristico

La pianta non è tossica, anzi, i frutti della specie Cleistocactus baumannii sono commestibili e vengono consumati crudi.


Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.

Linguaggio dei Fiori

Come per tutti i cactus anche il Cleistocactus simboleggia la tenacia, la resistenza, la capacità di superare le avversità.

Bibliografia Cleistocactus :

A synopsis of the genus Cleistocactus Lemaire (Cactaceae) - November 2016 - Bradleya 34(34):148-186

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