Il Parco delle Farfalle a Ceparana (La Spezia)

L’importanza del giardino sensoriale è ormai a tutti nota. Ricerche effettuate nei paesi anglo-sassoni (soprattutto in Canada e negli Stati Uniti) e nell’Europa del Nord hanno rilevato come frequentare in modo continuativo un giardino sensoriale abbia evidenti effetti terapeutici, in particolare su soggetti affetti da patologie o disabilità che possono trarre benefici con il contatto con la natura.

Il giardino sensoriale ha effetti molto positivi anche sui bambini, in particolare nella fascia di età compresa tra i 3 ed i 12 anni. Nel giardino sensoriale i bimbi possono sviluppare le loro percezioni sensoriali mentre giocano e mentre si prendono cura delle piante.

Tutte queste informazioni, questi, dati, queste ricerche si concretizzano in un parco dal nome che fa sognare, un parco che si trova in provincia di La Spezia a Ceparana, una frazione del comune di Bolano. Spezia.

Il Parco delle Farfalle, così si chiama, è l’orgoglio del nostro paese: non si tratta di un semplice parco giochi, né di un semplice giardino sensoriale. Il Parco delle Farfalle ha, per noi che siamo del posto, un significato particolare, speciale: rappresenta un sogno, perfettamente calpestabile, che si è realizzato e che si realizza ogni giorno.

E questo non solo perché il progetto ha ricevuto il primo premio nella categoria “Melograno” – dedicato alle mete d’Italia che hanno saputo distinguersi per aver messo in atto importanti azioni di solidarietà a sostegno di famiglie disagiate, anziani, disabili, bisognosi di cure, incentivando l’associazionismo e le iniziative condotte da organizzazioni no profit per favorire l’inclusione sociale e l’integrazione” quanto piuttosto perché, ogni giorno, nel parco adulti e bambini disabili e non, insetti, piante e fiori convivono, lavorano, giocano, imparano.

Il Parco delle Farfalle, il primo in Liguria accessibile anche a bambini diversamente abili e gestito dagli adulti disabili del Centro “Il Nuovo Volo”, è stato inaugurato il 9 giugno 2017 e ha avuto un notevole impatto sulla Comunità, non solo di Ceparana e Bolano, visto l’afflusso e la partecipazione di famiglie anche da diversi Comuni della Provincia.

Sono tantissimi gli eventi che si organizzano in questo Parco che è diventato un po’ il giardino di tutti noi. Lo scorso 8 giugno, ad esempio, è stata organizzata la prima festa di compleanno del Parco, durante l’evento sono state liberate le farfalle che gli alunni della scuola primaria di Ceparana hanno curato in tutte le fasi del loro sviluppo, grazie ad un kit dedicato che partiva dal vermicello per arrivare alla nascita del bellissimo lepidottero, simbolo del Parco.

La festa del Primo compleanno è stata anche l’ occasione per rinsaldare i legami con i tanti partner abituali, e per costruire nuovi legami, ad esempio con i numerosi e generosi amici di Paolo Tivegna, uno dei soci-fondatori dell’Associazione “Su la Testa”, mancato prematuramente qualche mese fa, che hanno donato al Parco un bellissimo albero ed un tavolo attrezzato per carrozzine.

Ciò che colpisce di questo Parco è che è molto raro trovare il binomio giardino-parco giochi. Il giardino sensoriale è infatti molto curato nonostante ogni pomeriggio sia animato da decine e decine di bambini scatenati che corrono, saltano, giocano liberi senza scalfire nulla.

Questo perché i bambini hanno collaborato in prima persona alla realizzazione del loro parco e quindi, seppur senza limiti nella loro libertà di gioco, hanno acquisito il rispetto della natura. Quindi, si, possiamo dire che nel parco delle farfalle i bambini giocano liberi e felici pur rispettando tutte le piante, l’ambiente e la natura.

Questo è venuto loro naturale, senza troppi divieti o cartelli. In questo senso il Parco delle Farfalle ha fatto un piccolo miracolo, ma non si è limitato a questo.

Il Parco delle Farfalle rende felici non solo bambini, genitori , nonni che possono rilassarsi mentre i loro figli giocano, ma anche e soprattutto i ragazzi del centro “Il Nuovo Volo” che lo gestiscono. E’ a loro che dobbiamo dire un grazie a gran voce. Ognuno di loro ha fatto e fa la sua parte affinché tutto funzioni perfettamente. E grazie soprattutto ai loro “angeli custodi”: i responsabili ed i volontari del centro che guidano amorevolmente questi ragazzi.

Chiediamo alla Dott.ssa Enza Famulare – Progettista, Responsabile della cura educativa del Parco di parlarci di questo Progetto

Il “Parco delle Farfalle” è un progetto per la promozione della cultura e dell’inclusione sociale, un laboratorio all’aperto dell’arte del vivere insieme. Ispirata fu la scelta del Sindaco di Bolano, Alberto Battilani, che per la riqualificazione dell’area chiamò a raccolta le Associazioni del territorio.

Il Parco è stato realizzato grazie all’instancabile opera di Pasquale Giacomobono, presidente dell’Associazione “Su la testa”, capofila del progetto e responsabile della gestione grazie ai suoi numerosi ed infaticabili collaboratori. Significativa la partecipazione sin dalla fase di progettazione degli altri partner abituali per la promozione del bene comune: Roberto Ferrara ed Annamaria Agostini per l’Associazione “Nuove Generazioni” , Paolo Novelli per la Pubblica Assistenza la dottoressa Lucia Cariglia dirigente dell’Istituto Comprensivo ISA 20 di Bolano.

Il progetto ha goduto del prezioso contributo di Fondazione Carispezia in quanto vincitore del bando “Verso un Welfare di Comunità: la famiglia come risorsa” e si avvale della collaborazione di questo importante Ente fortemente legato al territorio per il miglioramento della gestione.

Spero si evinca sin d’ora che il Parco è un vero progetto di Comunità, nato da un volere comune che via via sta coinvolgendo tutta la cittadinanza ed è preservato e gestito con l’impegno di tutti.

Ad esempio quanta partecipazione e quanta emozione condivisa quando i bambini delle scuole di ogni ordine e grado, guidati sapientemente dai loro insegnanti, hanno dato vita alla loro personale farfalla.
Tutte sono state utilizzate (anche quella di mio figlio NDR), alcune sono entrate a far parte del logo del Parco, realizzato graficamente dai ragazzi delle Medie Inferiori con la guida della Professoressa Mangano e dei suoi collaboratori, una realizzata da Gianfilippo interamente con materiale di riciclo è diventata la mascotte del Parco, altre farfalle sono state impiegate per la decorazione e la segnalazione di un percorso che conduce ad un altro luogo importante del Progetto Parco :“La stanza delle farfalle” ubicata all’interno dell’istituto scolastico in cui si tengono gli incontri con gli specialisti della riabilitazione logopedica e psicomotoria a sostegno delle famiglie.

Gli ospiti della comunità migranti hanno lavorato per la riqualificazione dell’area, i volontari alla custodia ed alla manutenzione oltre che alla realizzazione di eventi, gli esercenti territoriali alla preparazione di merende a Km zero.

In base ad una programmazione facilmente rinvenibile visitando la pagina facebook del Parco, sono stati sin ora realizzati oltre 40 laboratori ludico creativi, di lettura in italiano ed in inglese, di giochi e di sperimentazione, tutti comunque primariamente rivolti all’educazione all’arte del vivere insieme, che hanno visto la partecipazione di 256 bambini provenienti dall’intera provincia e la preziosa collaborazione con esperti volontari del territorio ed i giovanissimi studenti del Liceo Parentuccelli di Sarzana e Costa di La Spezia nell’ambito dei progetti di Alternanza Scuola Lavoro.

Si tratta di una progetazione partecipata che ha il suo fiore all’occhiello per essere il primo Parco in Liguria pensato per tutti i bambini, anche diversamente abili e per aver affidato la gestione agli adulti disabili del Centro socioeducativo “Il Nuovo Volo” quale segno tangibile di speranza per tutti ed in special modo per i familiari di bambini diversamente abili.

Quali sono state le esigenze che vi hanno portato alla realizzazione del Parco delle Farfalle?

Renzo Piano, illustre conterraneo, sostiene che “La città è una stupenda emozione dell’uomo. La città è un’invenzione, non è un fatto virtuale è un fatto fisico perché è piena di umanità. Una città è il riflesso di tante storie. Basta ascoltarle”.

Il Parco delle Farfalle direi che è la realizzazione di un sogno ispirato dall’ascolto delle storie di genitori che hanno narrato la difficoltà a trovare spazi idonei di incontro e scambio costruttivo, adeguatamente strutturati per accogliere tutti i bambini, anche quelli con diverse abilità.

Ad esempio è confluita in questa progettazione la storia di quella giovane e coraggiosa madre che avendo due bambini di cui uno disabile non riusciva a trovare la possibilità di offrire ad entrambi i suoi piccoli opportunità di svago, di divertimento e di apprendimento al di fuori del contesto della scuola dell’infanzia e della solitudine della propria casa.

E’ confluito in questa progettazione l’ascolto dei desideri dei ragazzi delle medie che ci hanno letteralmente inondati con le loro proposte di riqualificazione dell’area parco al fine di renderla opportunità del ben stare insieme.

Le loro proposte riassunte in un cartellone si sono rivelate tanto concrete -quando hanno suggerito la necessità dei bagni, tavoli e panchine, piuttosto che di una buona illuminazione, quanto ardite quando hanno immagino la realizzazione di un parco acquatico ad esempio, proposte inattese quando hanno sottolineato la necessità che ci siano dei fiori e rassicuranti quando hanno richiesto spazi in cui poter giocare con i loro cani, ma non di intralcio, hanno argutamente specificato, all’area dei più piccoli.

La Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo dell’ONU del 1959 comprende tra i diritti fondamentali dell’infanzia quello del gioco quale condizione e mezzo alla sua crescita psichica ed alla sua educazione: si è quindi ritenuto importante fornire ai bambini opportunità di gioco spontaneo individuale, di piccolo gruppo o collettive mettendo a loro disposizione materiali adatti e spazi ambientali naturali idonei per imparare a stare insieme, a collaborare, a soddisfare un importante bisogno umano di piacere e di gioia.

Come è strutturato il Parco delle Farfalle? Quali sono le piante presenti nel parco e con che criteri sono state scelte?

Ci siamo avvalsi della consulenza di un’esperta, Betti Pollone, che ci ha aiutati a strutturare il parco nel rispetto dei valori che informano il progetto. Così innanzitutto ci siamo preoccupati di conservare il verde: non abbiamo rimosso nessuno degli alberi preesistenti ma li abbiamo valorizzati e resi protagonisti collocando alla loro ombra le panchine in modo da far apprezzare ai frequentatori del parco la frescura, i giochi di luce del sole che filtra tra il fogliame ed il suono del vento tra le foglie.

Di recente, come già ricordato, abbiamo provveduto alla piantumazione del dono di un nuovo albero: un acero. In cantiere per il prossimo autunno la realizzazione di un nuovo laboratorio guidato dalla giovanissima Valentina Baldi, laureatasi all’accademia di Belle Arti, per imparare a conoscere una per una le nostre piante come si fa con dei veri amici: dando loro un nome innanzitutto e producendo poi in modo artistico i loro “biglietti da visita”, in luogo di anonime “targhe”.

Abbiamo cinto il Parco con siepi di alloro, un resistente sempreverde dalle foglie molto profumate, che è simbolo di sapienza e vittoria: vincitore infatti è risultato questo progetto e l’auspicio è che la sapienza guidi i passi dei suoi frequentatori.

All’ingresso sono stati collocati gli “alberi delle farfalle” (Buddleja) che dall’inizio dell’estate fino all’autunno producono grandi spighe di bellissimi fiorellini molto colorati e profumati di miele che attirano le farfalle, simbolo del nostro Parco.

L’accesso ai giochi è invece segnalato da un percorso odoroso e tattile costituito da piante di salvia a destra e Teucrium a sinistra mentre gli animali a dondolo sono segnalati dai cespugli di Timo. Abbiamo scelto piante autoctone nel rispetto della territorialità e che si prestassero alla discriminazione sensoriale dei percorsi.

Il manto erboso è interrotto solo nella zona in cui sono stati collocati i giochi, scelti nel rispetto delle direttive europee, collocati su una pavimentazione idonea ad attutire gli urti di eventuali cadute, fruibili da tutti i bambini fino a 6 anni di età ed adatti a promuovere lo sviluppo motorio, cognitivo, la socializzazione ed il divertimento.

Nella parte sinistra del Parco, circondato da siepi del sempreverde, si trova “l’anfiteatro dell’alloro”, una struttura semicircolare, in legno a disposizione degli accompagnatori dei bambini per il loro relax ma primariamente destinato ad ospitare i bambini in occasione degli eventi programmati quali: letture di fiabe, incontri con autore, teatro-racconto Kamishibai promossi dai gestori diversamente abili della Libreria “Il Libro dei Sogni”.

I cespugli di lavanda caratterizzano invece la parte destra dell’ingresso del Parco, dove è stata ubicata “La Casetta della lavanda”, un chiosco in legno, gestito dalle persone diversamente abili del Centro “Il Nuovo Volo”, che ospita il punto informativo presso il quale è possibile ricevere informazioni circa le attività proposte nel Parco, avere un canale privilegiato di accesso ai Servizi sociali del territorio; lasciare le proprie impressioni, riflessioni e suggerimenti per il miglioramento del Parco nella “cassetta delle idee”, acquistare le creazioni artistiche ispirate al Parco degli artigiani diversamente abili della Bottega “I Sogni fatti a mano”.

Presso la casetta della lavanda si trova anche il punto ristoro che offre in collaborazione con gli esercenti del territorio merende a Km 0 per la riscoperta di antichi sapori e la Cassetta di Primo Soccorso per la medicazione di ferite superficiali.

A tutti i bambini che frequentano il Parco è qui che viene infine rilasciato il loro personale “Passaporto” su cui è possibile vidimare ogni personale partecipazione agli eventi proposti.

Perché avete scelto questo nome?

Il primo nome del parco si era ispirato alla gioia, in seguito ci siamo trovati in accordo sul parco delle farfalle per alcuni semplici motivi, poeticamente riassunti molto meglio di quanto farò io da uno dei ragazzi delle medie: le farfalle sono simbolo di libertà e il frutto di una trasformazione, originano dal bruco; più prosaicamente nel parco ci sono davvero delle farfalle e ultimo ma non ultimo, si voleva in modo concreto rendere i bambini artefici di questa riqualificazione già attraverso la composizione del logo e della targa del parco come è stato già ricordato.

Il parco è una creatura viva, fragile, libera e palpitante proprio come le farfalle che abbiamo eletto a suo simbolo, pertanto occorre prendersene quotidianamente cura, proteggerlo e rispettarlo: è un bene comune.

Come è gestito il parco?

La gestione del Parco è improntata al rispetto di valori condivisi tra i quali mi piace evidenziare : rispetto, libertà e bene comune non declinati in maniera astratta ma attualizzati nel mettere davvero insieme risorse materiali ed umane e fare. Fare insieme.

Come ho già illustrato il Parco è gestito con l’impegno di tutti, soprattutto nella custodia del verde e degli arredi. Abbiamo scelto di non chiudere il Parco ma di lavorare per promuoverne la tutela da parte di tutti e ci piace ricordare che ad oggi non abbiamo registrato nessun atto vandalico.

Il concetto di libertà si declina qui nel non aver stabilito differenze di ruolo tra gestori e fruitori del Parco, ma aver promosso e continuare a promuovere quotidianamente collaborazioni ed interventi educativi.

Ad esempio una bambina saltellava tra i cespugli della lavanda e ha spezzato dei rametti, un adulto del Parco, un custode che porta casualmente però il nome di Angelo, gli si è avvicinato e le ha spiegato che le piante sono come le persone… che quei rami caduti erano come aver rotto braccia e mani, soprattuto ha chiesto alla bambina di diventare ambasciatrice di questo messaggio di cura per gli altri bambini e la bambina ha accettato.

Il Parco è percepito dalla Comunità come loro risorsa, per questo ritengo sia così rispettato. Lo scorso anno a fine estate abbiamo dovuto sistemare dei dispositivi per innaffiare in modo automatico in ore notturne perché l’elevata presenza di frequentatori fino a tardi non permetteva di compiere questa operazione. E’ stato davvero emozionante ricevere nella “cassetta delle idee” i ringraziamenti per aver potuto starsene sdraiati sul fresco manto erboso del Parco e riscoprire il cielo e le stelle.

Fondamentale è la presenza quotidiana dei gestori “ufficiali” del Parco 23 giovani adulti disabili, che provvedono alla manutenzione del verde e delle attrezzature supportati dagli educatori Massimo Furno e Cristina Malaescu; alla gestione della Casetta della Lavanda guidati dall’educatrice Emanuela Pancini; alla gestione degli eventi laboratoriali presso l’anfiteatro dell’alloro guidati dalle educatrici Ilaria Marconcini, Laura Palmaciu , Irene Dorgia e Silvia Brambilla.; alla raccolta dati ed alla comunicazione guidati da Cristina Cuffini e Simone Vignoli.

L’educatrice Debora Imeri, coordina le diverse forze in campo e raccorda pazientemente e sapientemente l’opera dei gestori diversamente abili , dei professionisti e dei tanti tanti volontari, dai giovanissimi liceali del Parentuccelli e del Costa, ai veterani del mondo dell’Associazionismo locale e non solo, sono infatti in programma collaborazioni con volontari provenienti dalla Provincia ma anche da altre città che ci hanno fatto pevenire le loro interessanti proposte di nuove attività.

I disegni dei bambini della Scuola Primaria

Il Parco delle Farfalle è un orgoglio per il nostro paese, Ceparana, vi aspettavate questo grande risultato?

Abbiamo seminato. Educare è come seminare. Può darsi che non ci sia raccolto o che esso, come molti paventano, venga distrutto ma come Madre Teresa ha detto: c’è un frutto che matura in ogni stagione ed è alla portata di ogni mano: l’amore. Che non manchi mai questo frutto, che non manchino mai le mani per seminare e seminare ancora. Fin qui abbiamo trovato davvero tante tante mani e teste e cuori.

Vorrei salutarvi così: “..dite a tutti che una umile, semplice cosa bella, che non produce altro che un sogno può riempirti gli occhi e la vita” (Da “Farfalle” di L.Tumiati). Seguiteci su Facebook.com /Parco delle Farfalle ma soprattutto venite, venite di persona a trovarci al Parco. Via spettiamo.

Grazie alla Dott.ssa Enza Famulare – Progettista, Responsabile della cura educativa del Parco, grazie al nostro Sindaco Alberto Battilani che ha donato al Parco delle farfalle il “Premio Melograno” consegnato dal Senato della Repubblica al Comune italiano che ha saputo distinguersi per le azioni messe in atto per l’inclusione sociale.

Posso confermare che Il Parco non solo non è stato distrutto, né in alcun modo danneggiato, ma gode di ottima salute, fervono nuovi progetti quale la realizzazione di un’area dedicata alla coltivazione di ortaggi da parte dei bambini, un loro orto personale. Lì impareranno a seminare, impareranno a prendersi cura di ciò che hanno seminato, a rispettare la natura, ad avere la pazienza di attendere. E impareranno a raccogliere i frutti di ciò che hanno seminato. Esiste forse una lezione migliore?

Per tutte le informazioni: “Il Libro dei Sogni” in Piazza IV Novembre a Ceparana, libreria@cooperativalindbergh.it Facebook.com /Il libro dei Sogni 0187-933560

Iscriviti alla newsletter

Compila il form per ricevere periodicamente novità dal nostro sito.

L'hai trovato interessante? Votalo, e dicci come migliorarlo nei commenti
[Voti Totali: 4 Media: 4.8]


Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.