Come Annaffiare le Piante durante le Vacanze

innaffiare quando si è in vacanza

Una volta si faceva presto: quando si mancava di casa si lasciavano le chiavi al vicino fidato che provvedeva ad annaffiare le piante, a dare da mangiare al gatto ed ai pesci rossi e a ritirarci la posta.

Oggi non è più cosi: la vita frenetica, i tanti (troppi) impegni di tutti hanno cambiato anche i rapporti umani ed ecco che se ci dobbiamo assentare occorre organizzarci diversamente. E se il gatto possiamo lasciarlo ad un amico e i pesci possiamo parcheggiarli dalla nonna per le piante è necessario trovare una soluzione che ci consenta di averne cura direttamente in casa nostra.

Innanzitutto spezziamo una lancia in favore delle piante e della loro grandissima capacità di adattamento: le nostre amiche verdi sono capaci di adattarsi alle situazioni di emergenza, quindi se per un periodo di tempo manchiamo da casa e non possiamo prendercene cura come meritano non preoccupiamoci più di tanto. Ciò non toglie che ci sono elementi che sono indispensabili per la loro sopravvivenza, come l’acqua che non può e non deve mancare.

Se dovete quindi organizzare una vacanza dovete mettere in conto che tra le cose da fare prima di partire spensierati c’è appunto, annaffiare le piante.

E come se non ci siamo? Oltre la vicina disponibile (che sia benedetta e tenetevela cara se l’avete) ci sono tantissimi metodi per farlo a distanza in modo efficace. Occorre valutare qualche elemento per capire quello che fa al caso vostro:

  • il tipo di piante
  • la durata dell’assenza

il primo elemento ci occorre per comprendere quelle che sono le esigenze della pianta. Ci sono specie che hanno più bisogno di più acqua rispetto ad altre che, invece, sono in grado di superare senza riportare danni anche periodi di siccità più lunghi

Se si tratta di piante coltivate in idroponica poi non ci sono problemi, è infatti sufficiente rabboccare per bene l’acqua prima della partenza e le piante continueranno tranquillamente a vegetare.

Il secondo elemento, il tempo dell’assenza,  è importante per capire il periodo di tolleranza delle piante.

Se la vostra vacanza è di qualche giorno (3 o 4) il problema annaffiature non si pone in quando sarà sufficiente fornire lodo un’annaffiatura abbondante prima della partenza e dotare la pianta di un sottovaso con acqua (non a contatto con il terreno) con uno strato di ghiaia.

Se l’assenza è più lunga occorre invece pensare ad un sistema di irrigazione efficace.

Al di là dell’annaffiatura che affronteremo nel dettaglio, ci sono delle regole generali che è importantissimo seguire per creare meno disagio possibile alle piante in vostra assenza, ecco quali sono:

  • Lasciare recipienti con acqua accanto ai vasi indipendentemente che le piante si trovano all’aperto o in casa. In tal modo l’acqua evaporando garantirà la giusta umidità all’ ambiente umido e di conseguenza una traspirazione inferiore delle piante con relativo minor consumo d’acqua.
  • Lasciare un po’ di luce in casa, magari non chiudendo del tutto le ante delle persiane.
  • Una leggera penombra rallenta i processi vitali e quindi diminuisce la richiesta d’acqua, la si può creare ma solo per assenze brevi, altrimenti le piante si indeboliranno.
  • Le piante in balcone vanno sistemate addossate l’una all’altra nell’angolo in ombra o comunque meno soleggiato così da fare in modo che traggano reciproco vantaggio: le piante più alte faranno ombra alle piante più piccole e a loro volta le piante più piccole con la loro vegetazione faranno ombra al terreno delle piante più grandi.
  • Cercate di mettere le piante in un’unica stanza, quella più luminosa, tutte vicine tra loro
  • Ricoprite la terra con della torba capace di ridurre l’evaporazione dai vasi.
  • Potete utilizzare un terriccio speciale composto di fibra di noce di cocco che può aumentare l’assorbimento dell’acqua e di renderla disponibile alla pianta, accumulandone fino al 50% in più.
  • Si possono usare dei dischi di copertura del terriccio in cocco o in tessuto tecnico  per aiutare il vaso a mantenere l’umidità.

E ora passiamo all’acqua.

Ci sono dei rimedi fai da te semplici ed efficaci per irrigare le piante quando ci si assenta, si passa dai rimedi fai da te, ai kit già pronti all’uso ai rimedi più professionali. Vediamoli tutti:

Rimedi fai da te per irrigare le piante quando non si è in casa

La bottiglia rovesciata

Semplicissimo e davvero casalingo, sono sufficienti due bottiglie di plastica  riempite di acqua e ben chiuse con  il loro tappo. I tappi delle bottiglie vanno forati in 2 – 3 punti idem per il fondo delle bottiglie. Si infilano le bottiglie a testa in giù nel terreno così che l’acqua defluisca lentamente mantenendo il substrato umido.

Si possono anche acquistare dei “beccucci” da avvitare alla bottiglia in sostituzione al tappo : una volta inseriti nel terreno, faranno sgocciolare l’acqua e lo mantengono umido.

Questo rimedio risulta efficace per 2-3 settimane di assenza massima

Il sifone comunicante

Il metodo del sifone comunicante  consiste nel  prendere una bottiglia per vaso o un secchio per due o tre vasi e riempirli di acqua. Si pongono  la bottiglia o il secchio ad un’altezza superiore rispetto a quella del vaso(in ogni caso sollevati non meno di 10 cm dal terreno).

Si prende uno stoppino, o della strisce di stuoia filtrante o dei fili di lana intrecciati, che fungeranno da piccole condotte idriche, si inumidiscono e si mettono per un’ estremità nella bottiglia o nel secchio con l’acqua e per l’altra estremità all’interno della terra del vaso per 2 o 3 centimetri.

Nel caso in cui il vaso sia molto grande vi consigliamo di usare più fili di lana o stoppini posizionati in posti diversi.

Questo sistema risulta efficace per 2 settimane.

La vasca da bagno

Altra versione del precedente rimedio casalingo: si sistemano le piante  nella vasca da bagno che sarà riempita per qualche centimetro di acqua, si mette sul fondo un tappetino di plastica a protezione della vasca, si sistemano le piante su vasi capovolti o su delle piccole panchette cosi che non siano a contatto diretto  con l’acqua.

Si prende uno straccio di cotone e si taglia a striscioline, si sistemano delle bacinelle ad un livello più altro e si mettono le strisce di cotone in modo che siano per un’estremità a contatto con l’acqua e per un’altra a contatto con il terreno.

Rimedi pronti in commercio per irrigare le piante quando non si è in casa

Se non si è portati per il fai da te, ecco che ci viene in aiuto il commercio: qui si trovano tante soluzioni da adottare per dare riserva idrica alle nostre piante quando siamo fuori casa. Vediamole insieme:

Disco di cocco o disco in tessuto

Si tratta di  dischi da applicare sul terreno utili per ridurre le annaffiature e dare autonomia idrica alle piante in caso di assenze brevi.

I dischi trattengono l’acqua con cui vengono bagnati per poi rilasciarla lentamente nei giorni seguenti. Generalmente assorbono una quantità d’acqua pari a 13 volte il loro peso.

Si tratta di un sistema idoneo per assenze brevi



Beccucci o Coni a forma di carota per innaffiare

I beccucci sono in grado di irrigare per un periodo di  2 settimane. Arrivano dritti alla radice, è sufficiente avvitarli su una bottiglia riempita di acqua e si inserisce l’estremità del beccuccio nel terreno.

Ogni irrigatore può  fornire circa 10 cl di acqua ogni 24 ore, permettendo di mantenere umido il terriccio ed in salute la pianta.

Un irrigatore è sufficiente per un vaso di cm 15-25 di diametro; per vasi di dimensioni maggiori utilizzare più irrigatori o scegliere gli altri sistemi.

Posso essere coni di plastica  o anche più eleganti di terracotta.



Prodotti in gel, Acqua gelificata, perle d’acqua

È composto dal 97% da acqua che viene gelificata attraverso un processo di miscelazione e catalizzazione di un derivato cellulosico. Inserendo il prodotto nel vaso, i micro-organismi presenti nel terriccio della pianta disgregano le molecole di questo prodotto, trasformandolo nuovamente in acqua che viene assorbita dalle radici della pianta. Questo processo si prolunga in modo costante e graduale.

Rappresenta la soluzione ideale  per tutte le piante in vaso, in appartamenti, uffici, locali pubblici, case di villeggiatura etc.

Il prodotto è frazionabile e quindi idoneo sia per vasi piccoli che per vasi grandi. una confezione da 400 ml è sufficiente per un vaso di 20 cm di diametro.

Inoltre i sali minerali ed altri elementi con cui è addizionato aiutano la pianta a rimanere in salute.

L’acqua gelificata da un’autonomia idrica alla pianta fino ad un massimo di 30 giorni (dipende dalla confezione).

Vasi con Riserva d’acqua –  autoinnaffianti

Si tratta di vasi provvisti di un’ intercapedine dove è collocata  la riserva d’acqua che passa nel terreno per mezzo di stoppini o membrane apposite (in praticasi tratta del lo stesso sistema del sifone comunicante).

Questo sistema ha però la pecca del travaso della pianta in questi vasi. Ma una volta fatto rimane per un bel po’ di tempo, e vi risparmia molte innaffiature.



Vasi intelligenti e connessi che innaffiano quando serve

Da qualche tempo è in commercio il Parrot POT, un vaso intelligente e connesso che si prende cura delle tue piante quando non ci sei.

È dotato di un sistema di irrigazione intelligente e dispone di 4 sensori che monitorano costantemente le esigenze della pianta (umidità, fertilizzante, luce e temperatura) e inviano le informazioni circa la salute della pianta direttamente allo smartphone tramite Bluetooth.  Per leggere questi dati c’è  l’app dedicata Flower Power disponibile online per iOS e Android.

Il metodo d’annaffiatura “Perfect Drop” si adatta giorno dopo giorno al fabbisogno d’acqua della tua pianta. Dopo alcuni cicli, Parrot POT arriva a capirne le necessità e regola automaticamente il consumo d’acqua. In tal modo, la pianta riceve la quantità d’acqua giusta al momento giusto e cresce sana.

È dunque una sorta di plant-sitter elettronico perfetto per le vacanze: annaffia solo quando necessario, ti dice se la pianta ha bisogno del concime, legge la temperatura, misura l’apporto di luce e controlla sempre il livello dell’acqua, avvisandoti se devi ricaricare il serbatoio.

Il serbatoio d’acqua è di un paio di litri utile per assenze fino a 30 giorni e funziona a batterie, quindi potete anche tenerlo all’esterno.  E’ disponibile in 3 colori differenti.

Seguendo questo link, avrai Ulteriori informazioni e se vuoi potrai anche acquistarlo online.

Plant Sitter

Dopo i dog-sitter oramai consolidata, è nata anche una nuova figura professionale la Plant-Sitter proprio per prendersi cura delle piante quando si e’ lontani da casa per diverso tempo, ma anche quando si hanno troppi impegni.
Sono persone esperte di giardinaggio, che offrono i loro servizi a chi ama il verde, ma deve allontanarsi da casa o non ha molto tempo per la cura.

Tipicamente i servizi sono di 2 tipi:

  • Plant Sitting Nursery: dovete portare  le vostre piante presso il giardino e/o la serra del professionista. Di solito c’è anche la possibilità che sia il professionista a a prendere le piante presso la vostra sede).
  • Plant Sitting a domicilio: si occupa delle piante direttamente nella proprietà dove “risiedono” le piante e i fiori.

Non sono ancora molti i professionisti in questo ambito, ma soprattutto nelle metropoli si stanno diffondendo parecchio. Non ti resta che cercare su qualche motore di Ricerca “Plant Sitter + località”.

Soluzioni professionali per irrigare le piante automaticamente

I rimedi fai da te e le soluzioni già pronte rappresentano la soluzione ideale nei casi in cui la nostra assenza non supera periodi non superiori alle 3 – 4 settimane. Se state via per periodi più lunghi si deve pensare ad un sistema di irrigazione automatico

Impianti di irrigazione automatici

Il pro è che dura negli anni e ti garantisce la giusta umidità, risolvendoci un problema, è il caso di dirlo, alla radice.

Per un sistema di irrigazione è necessario il punto acqua (rubinetto)   per poter collegare l’impianto di irrigazione.

Chi possiede un rubinetto a sbalzo dovrebbe dotarlo di una cassetta di materiale isolante e impermeabile, di colore bianco per riflettere i raggi del sole, in legno impregnato e verniciato o in materiale plastico abbastanza grande da poter ospitare la centralina ed essere forata per consentire il passaggio dei tubi necessari ad alimentare l’impianto.

Chi non possiede un punto acqua esterno può decidere di progettarlo a sbalzo o incassato nel muro che sostituirà la protezione della cassetta se dotato di uno sportello. In ogni caso è necessario avere una saracinesca all’interno del fabbricato che consenta di interrompere il flusso e svuotare la parte terminale del tubo.

Chi non può  modificare l’impianto idraulico per predisporre il punto acqua esterno, può acquistare un serbatoio, anche non troppo grande o costoso, per alimentare un impianto di irrigazione per vasi da rifornire ciclicamente con annaffiatoi o con un tubo volante.

Il serbatoio deve essere scelto solo dopo aver fatto una valutazione sul consumo presunto di un balcone per almeno un periodo di sette giorni: potrebbe essere sufficiente un serbatoio a forma di parallelepipedo, a base quadrata con lato di 50 cm, alto 80 cm è di circa 200 litri.

Deve essere in materiale plastico, leggero e semplice da pulire, dotato di una piccola pompa elettrica che funziona a basso voltaggio in grado di generare una pressione bassa ma sufficiente a erogare acqua a tutti i vasi perché i dislivelli da superare e la portata da raggiungere sono piuttosto modesti.

La pompa ha il timer che sostituirà la centralina e di un sistema di spegnimento automatico quando l’acqua scende sotto un livello minimo considerato di guardia così da non funzionare a vuoto.

Per quel che concerne gli erogatori che rappresentano l’ultimo elemento della linea di distribuzione: questi hanno forme diverse in relazione alla tipologia e alla richiesta della pianta che debbono irrigare.

Si può scegliere tra queste soluzioni:

  • I gocciolatori fanno cadere l’acqua goccia a goccia sempre stesso punto determinando nel vaso  un’area caratterizzata sempre da un’umidità elevata che diminuisce verso i lati.
    Non sono adatti per piante che temono il ristagno e sono utilizzati per vasi che ospitano un solo esemplare.
  • Gli spruzzatori coprono una maggiore superficie e consentono di migliorare la distribuzione quando la superficie è maggiore e lo stesso contenitore ospita più piante.
    Sono l’ideali per vasi rettangolari o grandi fioriere.
  • Le ali gocciolanti, copia miniaturizzata degli impianti adottati per le coltivazioni industriali, vantano  la stessa funzionalità ma sono idonee per strutture sviluppate in lunghezza come le vasche che ospitano sui terrazzi siepi arbustive.
  • Le strutture ad anello in materiale poroso, ideali per gli agrumi e per tutte quelle piante di pregio che devono essere bagnate al piede in modo uniforme, si appoggiano direttamente sul terreno.
  • Ci sono poi strutture di derivazione da collocare al termine degli erogatori per suddividerne ancora la portata se il vaso è piccolo o la pianta necessita di poca acqua.

La manutenzione impianto d’irrigazione è semplice e non faticosa. Poche le regole da seguire:

Occorre svuotare l’impianto completamente  prima dell’arrivo del gelo, prevenire il calcare aggiungendo  un cucchiaio di aceto ogni 10 litri per ridurne l’incidenza e, a fine stagione, pulire ugelli e depositi liberandoli dalle incrostazioni.

Su Amazon (clicca qui per visitare la pagina), ci sono tantissime proposte per sistemi di irrigazione automatica.

Robot e Sistemi automatici ed intelligenti per l’irrigazione del giardino

In commercio puoi anche trovare molti sistemi integrati, che rientrano nella sfera della domotica per il giardino.

Riporto solo alcuni esempi, ma sul mercato ne trovi diversi:

  • GARDENA smart system sistema professionale per la cura del tuo giardino che unisce soluzioni intelligenti di irrigazione, cura del prato e altro in un unico sistema.
  • GreenIQ.  tramite un sistema di sensori e uno “spruzzatore”, tutti connessi, permette di innaffiare in maniera intelligente il giardino, basandosi sull’umidità, ma anche sulle condizioni meteorologiche. Promette anche di risparmiare sino al 50% di acqua. Si connette di già a Amazon Alexa, Google Home, IFTTT, ecc ecc
    Può essere controllato con uno smartphone o con un tablet.

Bisogna tenere a mente di non aggiungere mai il fertilizzante nella rete dell’impianto per non favorire depositi e incrostazioni a meno che non si trattai di un nuovo impianti di irrigazione che hanno un dosatore apposito anche per il fertilizzante .

Credo, penso, spero di avervi detto tutto ciò che c’è da sapere, se avete suggerimenti e consigli da aggiungere ben vengano, se volete inviarci le foto delle vostre piante al rientro delle vacanze dopo aver adottato uno dei nostri consigli ne saremo lieti.

Se avete altri metodi, segnalateci direttamente nei commenti.

Non mi resta che augurarvi buone vacanze e ricordarvi di non abbandonare le vostre piante!



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