Lillà (Syringa)

Lillà o Syringa

Erano in fiore i lillà e l’ulivelle;
ella cuciva l’abito di sposa;
né l’aria ancora apria bocci di stelle,
né s’era chiusa foglia di mimosa:
quand’ella rise; rise, o rondinelle
nere, improvvisa: ma con chi? Di cosa?
rise, così, con gli angioli; con quelle
nuvole d’oro, nuvole di rosa.”

Non si può iniziare questo articolo che con una poesia e questa, di Giovanni Pascoli, ben rende l’immagine dell’epoca, dell’atmosfera e dei profumi che si respirano. I lillà in fiore hanno il posto in prima fila, un posto meritato visto che si tratta di un fiore tra i più romantici in assoluto.

Andiamo a conoscerlo da vicino e peccato che da qui non possiate sentirne il profumo.

Il suo nome scientifico è Syringa, si tratta di un arbusto rustico a foglia caduca in grado di raggiungere, se le condizioni sono favorevoli, anche i sette metri di altezza (certo, ci vuole il suo tempo), ma generalmente,  ha altezze molto inferiori.

Ha l’aspetto di un cespuglio, molto ramificato, ed ha la tendenza a produrre numerosi polloni e quindi ad allargarsi.  I tronchi possono arrivare ad un diametro di 15-18 cm.

Produce foglie, a forma lanceolata oppure ovata, con margine intero, lunghe e larghe da circa 5 a circa 10 cm, con la romantica forma di cuore, una caratteristica che consente di riconoscere un Lillà anche quando non è in fiore o quando è molto giovane.

Il punto di forza del lillà sono i fiori, piccoli, meravigliosi, romantici e profumati,  raccolti in pannocchie dalla forma di piramide.  I fiori nascono sui rami dell’anno precedente in posizione terminale.

Il  profumo dei fiori attrae farfalle ed altri insetti.

Il Lillà è considerato una pianta mediterranea a tutti gli effetti. Lo vediamo in tutto il bacino del Mediterraneo, nei giardini o  inselvatichito su vecchi ruderi tra rocce e mura.

In Europa in realtà è arrivato nel 1562, quando venne introdotto a Vienna dalla Turchia.

Lillà bianco

Lillà bianco

Classificazione Botanica

Syringa è un genere della famiglia delle Oleacee, originario dell’Europa e Asia del Nord, Estremo oriente, Persia.

Principali Specie

Botanicamente legato all’ulivo e al ligustro, con cui ha in comune la famiglia delle Oleaceae, il genere Syringa include circa trenta specie, tra cui la più diffusa è indubbiamente la Syringa vulgaris.

Le diverse specie e varietà  si differenziano per  dimensioni, tempi di crescita, per l’espansione in altezza (fino a 2-3 m) e per  i fiori profumati (o meno).

Altre specie diffuse sono:

Syringa vulgaris

Arbusto che può essere anche coltivato ad alberello, è la specie più comune che si trova nei parchi e nei giardini. Resistente al gelo.

Caducifoglia, in autunno-inverno il lillà perde le foglie, che poi ricrescono in primavera.

La fioritura  si ha intorno ad aprile.

I fiori  eduli (commestibili), possono essere utilizzati in cucina per preparare alcune ricette.

Syringa vulgaris o lillà

Syringa vulgaris

Syringa villosa

Caratterizzata da  pannocchie di fiori con tonalità lillà rosato, porpora o anche rosa e bianchi al loro interno.

Syringa josikaea o Lillà ungherese

Syringa josikaea

Syringa josikaea  Sten  CC BY-SA 3.0

Un arbusto vigoroso con foglie grandi e di colore malva o viola intenso. syringa persica, o lillà persiano caratterizzata da fiori dal caratteristico profumo di lavanda.

Syringa yunnanensis, o Lillà cinese

Syringa yunnanensis

Syringa yunnanensis

Una specie caratterizzata da fiori rosa dal gradevole profumo.

Ibridi di Syringa o Lillà

Oltre ai lillà francesi e canadesi, che rappresentano ancor oggi la maggior parte della produzione di piante in vaso per il mercato amatoriale, diverse specie di Syringa importate dall’Oriente offrono caratteristiche interessanti anche per il giardino moderno.

Syringa vulgaris, dicevamo,  è la specie più comune e quella che ha dato  il maggior numero di ibridi e varietà, a partire dai primi del ‘900, periodo del suo apice: divenne il simbolo della primavera parigina per via dell’alta coltivazione e del grande numero di ibridi dei vivaisti francesi (tra cui sopratutto i famosi coniugi Lemoine nel loro vivaio di Nancy), che rifornivano i fioristi di tutta Europa.

I primi ibridi a cui si puntava erano  a fiori doppi o spighe più voluminose e profumate con incroci tra specie cinesi (tra cui Syringa oblata, di grande fragranza) e forme orticole selezionate.  Alla famiglia Lemoine va il merito di oltre 150 varietà.

Tra gli ibridi più belli a fiore doppio citiamo:

  • Syringa ‘Madame Lemoine‘, produce fiori di colore bianco e  fiorisce a metà primavera.
  • Syringa ‘Charles Joly’, produce fiori di colore porpora con portamento marcatamente eretto (tarda primavera).
  • Syringa ‘Katherine Havemeyer’ regala  grandi infiorescenze azzurro lavanda e fogliame arrotondato verde brillante.
  • Syringa ‘Souvenir de Louis Spaeth’ a fiori semplici ma molto profumati, ha tonalità rubino.
  • Syringa ‘Maréchal Foch’, caratterizzata da massicce pannocchie rosa carminio.
  • Syringa vulgaris“Aurea”  a fiori semplici di colore lillà scuro e foglie verde-giallognole
  • Syringa “Blue Hyacintum” produce fiori color malva.
  • Syringa “Candeur” caratterizzata da boccioli crema e fiori bianchi.
  • Syringa “Firmament” produce boccioli malva e fiori lavanda.
  • Syringa “President Poincaré” regala grandi infiorescenze con fiori doppi rosso scuro.
  • Tra le  varietà di lillà a foglia e fiori piccoli, troviamo:
  • Syringa micropylla che rifiorisce fino a 4 volte nel corso della primavera/estate, con un effetto decorativo molto prolungato.
  • Syringa ‘Angel White’ una varietà candida che, come tutti i lillà bianchi, è un po’ più
    sensibile e delicata rispetto al lillà comune.
  • Syringa ‘Sensation’ magnifica per le screziature bianche ai bordi dei petali, il lillà è utilizzabile sia come alberello che per formare una siepe informale
  • Syringa Tinkerbell, chiamata in Italia anche Peter Pan, che vanta un bei colore rosa intenso con i boccioli quasi rossi, che è utilizzata anche per formare eleganti bonsai.
  • Syringa josikaea che prende il  nome della baronessa ungherese che per prima la segnalò ai botanici. E’ stata impiegata nel programma canadese di ibridazione per il fogliame lucido e le vistose infiorescenze erette lilla scuro, dando origine (a mezzo di  incrocio con Syringa reflexa) a Syringa x josiflexa ‘Bellicent’, un grande arbusto con enormi spighe fiorifere rosa chiaro prodotte in tarda primavera.
Albero di Lillà

Albero di Lillà

Fioritura

Il punto di forza dei Lillà è rappresentato di certo dai fiori.

Sono pochi gli arbusti che toccano l’intensità inebriante del lillà nel pieno della fioritura: nel periodo aprile – maggio si assiste al traboccare di vaporose fioriture dal profumo avvolgente che durano per quindici giorni circa ma che si fanno ricordare per sempre.

Si, dico per sempre, perché la memoria olfattiva è cosa nota. E allora quanti momenti potrà rievocare il profumo di questi fiori? Momenti dell’infanzia, dell’adolescenza, momenti importanti preziosi che, forse, altrimenti, non sarebbero riemersi.

I fiori, profumatissimi, sono riuniti in  pannocchie coniche o piramidali. Le corolle dei fiori, stellate o campanulate, sono formate da quattro lobi.

Il colore dei petali vari dal  lilla, al malva, al violetto, al rosa e porpora. I frutti sono capsule di legno contenenti i semi.

Parlando di profumazione le classiche varietà di Syringa vulgaris restano le migliori perché molti ibridi moderni con infiorescenze ancor più spettacolari o colori nuovi (Syringa ‘Sensation’, violetto con marginatura bianca) non profumano.

Per assicurarvi una copiosa fioritura del Lillà evitate tagli in inverno o ad inizio primavera, altrimenti rimuoverete le gemme a fiore infatti la fioritura avviene sui rami dell’anno precedente, una potatura drastica provoca la mancata fioritura dell’anno successivo. Durante il periodo estivo è utile spuntare i germogli eccessivamente lunghi.

La leggenda narra che i fiori del lillà sono molto amati dalle fate: un tempo si usava infatti piantare questa pianta  vicino alle case per attirarle e tenere invece lontani gli spiriti maligni.

La maggior parte della specie necessita di un lungo periodo di freddo invernale per fiorire, inverni miti possono determinare il fallimento della fioritura dell’anno seguente.
Le condizioni climatiche prevalenti al momento dell’apertura delle corolle hanno un ruolo importante nella loro durata. Quando le infiorescenze  sbocciano  persistono di più in condizioni fresche e asciutte, mentre il caldo eccessivo le esaurisce più rapidamente e piogge costanti le sciupano.

Se si vogliono utilizzare i fiori del Lillà nelle composizioni è bene raccoglierli al mattino presto per non vederli avvizzire velocemente.

Syringa vulgaris

Syringa vulgaris con fiori bianchi

Consigli per la coltivazione del Syringa

Il Lillà cresce bene sia in vaso che in piena terra.

In giardino il Lillà può essere utilizzato per formare siepi o come esemplare singolo isolato.

Il Lillà resiste bene all’inquinamento atmosferico, ed  pertanto  adatta per decorare le strade e abbellire le tristi zone industriali. Chi vive in campagna, può mettere a dimora cespugli anche al di fuori dei confini dell’area cortiliva, lungo la strada, vicino agli ingressi.

Coltivazione in Vaso

Il Lillà si può coltivare in vasi capienti, le varietà nane sono adatte per  essere coltivare in vasi più piccoli, essendo più ramificate si possono usare in composizione con altre specie

Coltivazione in piena terra

Il Lillà fiorisce nel mese di maggio, per il resto dell’estate è un cespuglio verde ombreggiante e poco invadente perfetto per coprire o far risaltare fioriture diverse.

La messa a dimora si esegue in autunno o a primavera scavando una buca grande almeno il doppio della zolla. Si eliminano le pietre e si mescola il terreno di scavo con un pò  di calce se è acido e con un concime organico a lenta cessione ad esempio la farina d’ossa. E’ necessario compattare bene la terra prima di bagnare il terreno. Una pacciamatura con materiale vegetale contrasta la crescita di erbacce. Il terreno ideale è pesante ed umido.

Occorre scegliere una posizione in pieno sole ed al riparo dai venti, perché in ombra parziale le piante non riescono a svilupparsi bene e la fioritura è ridotta  ai rami meglio esposti.

Pianta da siepe

Il Lillà si può coltivare isolato o in siepe  o in piccole macchie di 2-3 esemplari.

Coltivazione in Terrazzo

Le specie in vaso tendono a spogliarsi alla base e quindi occorre “rivestire” il vaso con altri arbusti nani o erbacee perenni e stagionali.

Temperatura

Il Lillà sopporta climi molto rigidi, anzi, più l’inverno è freddo maggiore sarà la fioritura dell’anno successivo.

Luce

In esterno il Lillà va collocato possibilmente in pieno sole, ma cresce bene anche in penombra limitando se pur di poco la fioritura e la vivacità dei colori.

Terriccio

I Lillà si adattano a tutti i tipi di terreno ma preferiscono quelli profondi, fertili, capaci di trattenere l’umidità e leggermente calcarei, con buon drenaggio ed esposti al sole.

Nei terreni poveri o poco profondi questi arbusti apprezzano una pacciamatura annuale con letame ben maturo o composta e un apporto di fertilizzanti bilanciati, soprattutto nella fase iniziale di consolidamento.

Annaffiatura

Il Lillà necessita di  annaffiature regolari, il terreno va tenuto  costantemente umido, nel periodo più freddo le annaffiature vanno diminuite. Evitare i ristagni idrici.

Moltiplicazione

La moltiplicazione avviene per talee semilegnose, per margotta, per innesto su soggetti ottenuti da seme, propaggine o per mezzo dei polloni radicali.

La riproduzione per seme è lenta e occorrono diversi anni di attesa per la prima fioritura. Le talee legnose si effettuano a fine estate, mentre la divisione dei polloni si può fare in qualsiasi stagione ad eccezione del periodo della fioritura. Si può moltiplicare per talea erbacea nei mesi di maggio-giugno e talea legnosa in piena estate.

Concimazione

Fornire in primavera un concime ricco di azoto e potassio, diluito all’acqua di annaffiatura.

Potatura

Per sfoltire la pianta si deve attendere che sia completamente sfiorita. Se invece la si vuole svecchiare, ogni 2-3 anni si deve intervenire a fine inverno in modo drastico (taglio dei rami male direzionati e abbassamento a metà dei restanti): ma non si vuole perdere la fioritura, si può ridurre solo parte dell’arbusto completando l’operazione l’inverno successivo.

Lillà

Lillà

II primo anno dopo l’impianto è bene rimuovere le spighe fiorifere appena formate. Il febbraio seguente vanno  accorciati gli steli principali di circa due terzi, appena sopra un paio di gemme dormienti. E si devono eliminare ramificazioni deboli tagliandole alla congiunzione con il tronco principale.

Abbinamenti con altre piante

Il lillà si abbina a meli da fiore, per contemporaneità, a Clemantis montana, a Camassia scilloides, a bulbose che necessitano di ombra.

Altri consigli per la cura

Si adatta a qualsiasi tipo di terreno, ma predilige quelli fertili, freschi e ben drenati. Nelle gelate invernali è consigliabile proteggere gli arbusti, ricoprendo il terreno attorno al fusto con paglia o foglie secche.

La moltiplicazione avviene per talee semilegnose prelevate dalla pianta madre in estate, spesso però la loro radicazione risulta difficile. Per chi possiede esemplari coltivati in vaso, dopo 3-4 anni è consigliabile trapiantarli in piena terra.

Parassiti, Malattie ed altre Avversità

I Lillà soffrono la batteriosi una malattia che si può prevenire  con trattamenti a base di ossicloruro di rame e calcio. Temono inoltre la peronospora.

Curiosità

Il  nome scientifico del genere, Syringa deriva dal greco” syrinx “ che significa tubo, in riferimento alla forma delle corolle. E’ stata introdotta in Europa dalla vicina Turchia dove  sarebbe arrivata, come bottino di guerra, dalla Grecia dove già era coltivata. Il naturalista Rocher, infatti, nel 1828 ne individuò l’areale d’origine in Romania e più in generale nei Balcani.

E’ riuscita ad acclimatarsi perfettamente in molte zone dell’Europa ed anche nel nostro paese trova larga diffusione tanto da riuscire a naturalizzarsi con facilità riproducendosi per seme.

Tossicità  e/o Uso Erboristico

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”

Il Lillà è stato ampiamente usato in passato anche a scopo curativo. Il decotto della corteccia veniva impiegato come febbrifugo, dall’infuso delle foglie venivano attribuite proprietà decongestionanti per il fegato e la digestione. I fiori venivano usati per la preparazione di profumi e si ricavava anche l’olio da massaggio (attraverso la macerazione) per combattere reumatismi e dolori.

Oggi come tonico del cuore e della circolazione si trovano in commercio i gemmoderivati (Syringa vulgaris macerato glicerico).

I fiori di Syringa vulgaris sono eduli (commestibili), possono essere utilizzati in cucina per preparare alcune ricette.

Il profumo intenso di alcune specie di lillà quali la Syringa Vulgaris possono indurre nausea e vomito.

Dalla corteccia e dai semi di lillà si estrae la siringina una principio amaro prescritto dalla medicina popolare contro le febbri intermittenti

Syringa vulgaris

Syringa vulgaris

Linguaggio dei Fiori

Le connotazioni romantiche attribuite al Lillà si ritrovano nel linguaggio dei fiori, che nomina il fiore bianco a simbolo della purezza e dell’innocenza di gioventù (viene infatti tradizionalmente utilizzato per gli addobbi delle cerimonie nuziali o dei battesimi), e quello porpora a simboleggiare le prime emozioni d’amore.

Nel linguaggio floreale il lillà parla di infanzia e di adolescenza.

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