Cipresso macrocarpa

Il Cipresso macrocarpa, noto anche come Cipresso di Monterey, è una pianta di tipo arboreo, si tratta di una conifera che può raggiungere i 20 metri di altezza.

Ha una chioma prima conica e poi espansa ed irregolare fino ad avere negli esemplari più vecchi un portamento ad ombrello come nella foto sopra dalla quale certo non si potrebbe mai immaginare che è anche una perfetta pianta da appartamento.

È una specie originaria della California (precisamente della Baia di Monterey), dove cresce lungo i pendi rocciosi e inerpicati esposti al mare, in consociazione con querce sempreverdi.

Venne introdotta nel continente Europeo intorno alla metà dell’Ottocento per essere impiegata come pianta ornamentale per parchi e giardini.

È caratterizzata da rami densi ed eretti e da un fusto di colore bruno-rossastro, molto resinoso. In primavera produce foglie di un particolare giallo-oro, con sfumature arancio intenso in autunno; se le foglie vengono strofinate, emanano un gradevole profumo di limone.

Produce fiori maschili alla fine dei rami che sono piccoli coni giallastri. Produce anche fiori femminili che sono invece più tondeggianti e raggruppati a due.

Questa pianta è molto utilizzata nell’arte topiaria e si adatta praticamente ovunque l’importante è che possa godersi il sole.

Cupressus macrocarpa

Cupressus macrocarpa docentjoyce f CC BY-SA 2.0

Classificazione botanica

La pianta di tipo arboreo Cupressus macrocarpa è una specie che appartiene alla famiglia delle Cupressaceae (come il Ginepro) genere Cupressus.

Allo stesso genere appartiene anche il Cipresso Comune.

Principali specie

La grande famiglia delle Cupressaceae comprende oltre 100 specie di cipressi, tra queste le più diffuse sono il cipresso nero, il Cupressus sempervires che si può ammirare in Toscana soprattutto nelle campagne intorno a Firenze , il cipresso argentato o dell’Arizona (Cupressus arizonica ‘Conica’) e il Cupressus macrocarpa perfetto per le zone costiere per la sua resistenza al salmastro

Relativamente al Cipresso macrocarpa (o Cipresso di Monterey che è la specie di cui stiamo parlando ecco le varietà più note:

– Cupressus macrocarpa Goldcrest;

– Cupressus macrocarpa Wilma.

Fioritura

Il Cipresso Macrocarpa produce fiori maschili e femminili.

Consigli per la coltivazione del Cipresso macrocarpa

Il Cipresso macrocarpa è una pianta resistente e facile da mantenere.

La sua coltivazione può avvenire in appartamento, in giardino (sia di tipo informale che architettonico, in giardini di ghiaia, in giardini mediterranei) in vaso o contenitore, in pieno campo, esternamente è utilizzata come barriera frangivento; è una pianta che si adatta bene ai terreni normali, anche secchi.

È resistente sia negli interni che vicino al mare ma è bene proteggerlo dai forti venti. Richiede di essere annaffiato frequentemente.

Predilige terreni sciolti e ben drenati e che ama avere una buona luce durante tutto il giorno, la si può esporre indipendentemente sia in pieno sole che all’ombra, purché sia riparata, soprattutto se giovane, dal vento forte. Nei primi stadi di vita le piante hanno bisogno di protezione li dove le temperature scendono sotto lo zero.

Coltivazione in vaso

In appartamento il Cipresso macrocarpa è molto apprezzato perché da un tocco di eleganza per il colore del fogliame. Richiede un terreno ricco e leggero. Ogni anno è bene rinnovare la terra in superficie.

Coltivazione in piena terra

Il Cipresso di Monterey si coltiva sotto i 700 mt di quota, predilige infatti le zone dal clima mite con inverni non troppo lunghi né eccessivamente rigidi e vive bene se collocato in posizione soleggiata. Occorre metterlo a dimora isolato, a filari o a piccoli gruppi, all’interno di buche profonde riempite di letame maturo e pomice in grana grossa per garantire il drenaggio e l’ossigenazione delle radici. La distanza di impianto deve essere minimo 2-3 metri

La pianta si adatta ai terreni più poveri come i calcarei e sassosi e quindi è indicato come pianta pioniera nei terreni senza humus.

Va trapiantato da zolla o vaso nei mesi che vanno da febbraio ad aprile. Le piante in zolla, seppur costano meno hanno più difficoltà ad attecchire. Dopo la messa a dimora è importante mettere un tutore per scongiurare il rischio che il vento le fletta troppo prima che siano ben ancorate al terreno

Coltivazione in terrazzo o davanzale

Il Cupressus macrocarpa è  ideale per essere piantata sul terrazzo

Cupressus macrocarpa Goldcrest

Cupressus macrocarpa Goldcrest Photo by David J. Stang CC BY-SA 4.0

Temperatura

Si adatta facilmente alla temperatura delle nostre case anche alla tipica aria secca invernale, purché abbia sempre il terreno umido. Si deve evitare di esporlo alle correnti d’aria ed alla vicinanza con il termosifone.

La notte dovrebbe essere posizionato in un luogo fresco.

Durante il periodo invernale di dormienza vegeta senza problemi a temperature minime che vanno da -11 a -5 gradi

Luce

Ama la luce diffusa, ma non quella diretta. Dovrebbe riceve più luce possibile in quanto la mancanza di luce può farle perdere quel bel verde acceso delle foglie.

Terriccio

Il terreno migliore per è quello gessoso-sabbioso e argilloso. Il substrato può avere un pH acido, alcalino e neutro.

Annaffiatura

Gli esemplari adulti di Cupressus macrocarpa hanno un apparato radicale che penetra in profondità nel terreno proprio dove è più umido e non hanno quindi bisogno di grandi annaffiature se in piena terra.

Ma, al contrario, le piante più giovani, quelle in vaso o quelle che sono state trapiantate da poco tempo, vanno innaffiate inizialmente ogni settimana, con acqua arricchita di acidi umici e amminoacidi.

I ristagni idrici sono da evitare in quanto possono provocare marciumi radicali o malattie fungine. Ricapitolando: si deve annaffiare moderatamente durante l’estate, facendo attenzione che il terreno non si asciughi completamente. In inverno le annaffiature vanno ridotte.

Tutto l’anno il Cupressus macrocarpa gradisce la nebulizzazione dell’acqua sulle foglie.

Cupressus  macrocarpa Goldcres

Cupressus macrocarpa Goldcres Yogdes CC BY-SA 4.0

Moltiplicazione

Moltiplicare il Cupressus macrocarpa non è facilissimo ed è un processo molto lungo, ma se si vuole tentare ecco come si fa.

Per piantare i semi del vostro Cipresso dovete reperirli all’interno del frutto sferico del cipresso (galbulo o galbula, coccola, o gazzozzola) che a maturazione diventa legnoso e si apre liberando i semi (acheni). In primavera questi piccoli semi si piantano al riparo da sbalzi termici.

Lo sviluppo è lentissimo, per questo è preferibile cercare di ottenere nuovi esemplari è largamente attraverso la moltiplicazione per talea. La talea si deve fare radicare in un vaso di torba e sabbia in parti uguali, e va tenuta per almeno due anni in luogo temperato prima di essere trapiantata. Auguri!

Concimazione

Il Cupressus macrocarpa andrebbe concimato ogni anno a primavera interrando ai piedi dell’albero modeste quantità di concime organico-minerale a lenta cessione.

Potatura

Per fare acquisire alla chioma un portamento affusolato si possono potare le giovani piante. Si devono evitare le doppie punte dei rami che vanno potati a 20-30 cm dal tronco centrale e rispettando sempre la punta.

Se si vogliono creare siepi frangivento sagomate si può optare per potature più frequenti e decise. Si possono infine potare i rami che crescono eccessivamente tanto da fare avere alla pianta la dimensione che preferite.

Altri consigli per la cura

Il Cupressus macrocarpa è a rischio quando vi cade sopra la neve. Quindi nelle zone dove si verificano nevicate abbondanti è consigliabile legare i rami con una corda per scongiurare il rischio che si aprano e che, anche una volta sciolta la neve, la pianta non si riprenda più. Quando le nevicate sono terminate si liberano i rami dalla corda.

É importante assicurarle una collocazione ben riparata. Si devono rispettare le sue esigenze di sole ed ombra.

Parassiti, malattie ed altre avversità

Il Cipresso di Monterey non è particolarmente soggetto a malattie o attacchi di parassiti, è una pianta piuttosto robusta. Tuttavia parassiti e funghi possono intaccare la sua salute.

L’afide lacnide gli sottrae linfa e può essere letale; coleotteri come l’Hilobyus abietis l’Hylotrupes bajulus o lo Zeuzera pyrina, feriscono l’albero scavando gallerie nella corteccia e nei rami, mentre Coryneum cardinale Wag e Gymnosporangium cupressi, due funghi molto dannosi possono provocare ulcere e cancri del cipresso.

Cupressus macrocarpa Goldcres

Cupressus macrocarpa Goldcres CC BY-SA 3.0 KENPEI – KENPEI’s photo

Curiosità

Il termine Cupressus proviene da cupréssus, nome latino del cipresso comune, che deriva dal greco κῠπάρισσος cypárissos, a sua volta di origine non indo-europea: forse dall’accadico kapárru-ísu saldo-albero, oppure dall’ebraico gopher nome dell’albero il cui legno fu utilizzato per costruire la famosa arca.

L’epiteto specifico macrocarpa proviene dal greco μακρόϛ macrós lungo, grande e da καρπος karpos, frutto.

Il Cipresso di Monterey è molto utilizzato come essenza da legno, grazie alla rapida crescita e all’ottima qualità del legno (aromatico, a grana fine e giallognolo).

Il suo legno ha molti utilizzi anche artigianali per la costruzione di barche e mobili; e per merito dei suoi colori fini è un legno decorativo. Il legname di questa pianta viene impiegato anche come legna da ardere dando fiamme rapide e scoppiettanti.

Il Cipresso di Monterey oltre che come pianta ornamentale, in Europa è stato impiegato anche per rimboschire le zone costiere del Mediterraneo grazie alla sua resistenza ai venti e alla salsedine.

Nelle foglie di questa pianta si trova l’acido isocupressico , un diterpenoide labdano, che è un componente abortivo. Inoltre troviamo monoterpeni (α- e γ- terpinene e terpinolene ) che costituiscono l’olio essenziale del fogliame, che è molto volatile tanto da percepirsi allo sfregamento di queste.

In Australia e in Nuova Zelanda il Cupressus macrocarpa viene spesso coltivato come albero frangivento nelle fattorie.

È anche usato in Nuova Zelanda come un albero ornamentale ed, occasionalmente, come albero per utilizzi del suo legname.

Tossicità

Per via dei suoi componenti, il fogliame è leggermente tossico per il bestiame e può causare aborti nei bovini.

Linguaggio dei fiori

Il Cipresso è il simbolo dell’immortalità simboleggia la vita eterna dopo la morte, infatti lo si trova spessissimo nei viali dei cimiteri.

Per la sua verticalità assoluta, per il suo innalzarsi verso l’alto, il Cipresso sembra volere mostrare la strada del cielo all’anima. Nella Grecia antica è associato ad Apollo e Artemide. È l’albero di Ade, dio dei morti.

Iscriviti alla newsletter

Compila il form per ricevere periodicamente novità dal nostro sito.

Altri articoli che possono interessarti

L'hai trovato interessante? Votalo, e dicci come migliorarlo nei commenti
[Voti Totali: 13 Media: 4.5]

Un pensiero su “Cipresso macrocarpa

  1. Buona sera. Ho coltivato alcune piante di cipressus macrocarpa golden grest, in vaso. Sono cresciuti ed erano molto belli, poi improvvisamente si sono seccati completamente, nonostante le mie attenzioni. questo in Val Padana. Mi piacerebbe piantarne almeno 25 piante per farne una siepe in Toscana, ma ho molti dubbi, visto i precedenti. Cosa mi consigliate, di desistere o di trapiantarne visto che il clima è diverso?
    Vi ringrazio se potete rispondermi a breve. cordiali saluti da Santina Pasqui


Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.