Lavanda (Lavandula)

Lavandula

Credo siano poche le cose che rilassano e ritemprano come la lavanda: un piacere per occhi ed olfatto, e non lo dico solo io, lo dice anche il risultato di una ricerca dell’università giapponese di Kagoshima: è sufficiente odorare un mazzetto di lavanda per ridurre ansia e stress e migliorare l’umore. Ma non occorrono ricerche universitarie per capire quanto sia benefica questa pianta.

Andiamo a conoscerla da vicino, peccato non possa farvi sentire il suo profumo.

La lavanda è un genere di piante perenni che possono raggiungere un’altezza di uno o due metri, a seconda della specie.

Ha radici legnose e fusti eretti e ramificati, che, dal secondo anno in poi, tendono a contorcersi. Le sue foglie sono disposte lungo il fusto in modo opposto ed hanno un colore tendente al verde cinereo.

La vera bellezza sono i fiori azzurri, violacei o lillacini, riuniti in spighe peduncolate cilindriche ed emano un profumo inebriante che il vento trasporta anche a distanza.

In ogni giardino, in ogni terrazza andrebbe coltivata una pianta di lavanda, perché porta tantissimi vantaggi: profuma, decora, attira le api per l’impollinazione (altre portatrici di benessere può essere usata in cucina, negli armadi come profuma biancheria, allontana le zanzare e, soprattutto, migliora l’umore. Ma ci pensate? Basta annusarla e si sta già meglio.

Il suo colore molto caratteristico compreso tra l’azzurro e il lilla e il suo profumo, la rendono una delle piante più belle con cui decorare il terrazzo o il giardino di casa. Ma sapete che è anche ricca di proprietà curative importanti?

Classificazione Botanica

La Lavanda, nome scientifico Lavandula, è un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Lamiaceae, dall’aspetto di piccole erbacee annuali o perenni dalla tipica infiorescenza a spiga.

Principali Specie

La Lavandula comprende un grande numero di specie. Considerando solo l’area euro-mediterranea se ne conoscono circa 22. Le più diffuse sul territorio italiano sono:

Lavandula spica

Lavandula spica
Lavandula spica Zulio CC BY 2.0

Questa specie è nota anche con i nomi di Lavanda spigo e Lavandula latifolia. Ha un’altezza che varia dai 30 ai 60 cm e il suo ciclo biologico è perenne. In Italia è distribuita a nord-ovest fino a una altitudine di 1000 m sul livello del mare. È, quindi, per lo più diffusa a livello collinare.

Lavandula stoechas

lavender stoechas

Questa specie è alta dai 40 ai 60 cm, in lacuni rari casi supera il metro. Cresce per lo più sui terreni silicei perché, diversamente dalle altre specie, ha bisogno di un terreno più acido. È distribuita lungo tutta l’Italia, da nord a sud, ma cresce spontanea lungo le coste tirreniche, fino ad un’altitudine di 600m sul livello del mare. Anche se preferisce le coste può essere coltivata anche in altre zone.

Lavandula angustifolia

Lavanda angustifolia

Questa specie può raggiungere l’altezza massima di un metro. Rispetto alle altre specie ha foglie di verde intenso. I fiori, possono essere lilla, rossi, bianchi o blu. È adatta alla composizione di siepi. Cresce da nord a sud dell’Italia ma l’ideale sono le coste tirreniche.

Lavandula dentata

Lavandula dentata

Questa specie è conosciuta anche con il nome comune di spigonardo. Raramente cresce allo stato selvatico dato che viene impiegata per lo più in profumeria, nella produzione di oli essenziali. Ha una base ramosa e lignificata, è caratterizzata da foglie vellutate verdi con margini dentati sulla pagina superiore e grigiastre su quella inferiore. L’altezza massima che può raggiungere è di 60 cm. È diffusa soprattutto nell’Italia meridionale, in particolare in Sicilia.

Lavandula multifida

lavender multifida

Questa specie ha uno stelo grigio e lanoso. È chiamata anche lavanda d’Egitto visto che è tipica delle garighe e dei prati aridi. Nella nostra penisola è a rischio scomparsa, si può trovare solo in alcune zone della Calabria (nel Reggino), e in Sicilia (nel Palermitano e nel Messinese).

Fioritura

La Lavandula ha un’abbondante fioritura che esplode nel periodo che va da giugno a luglio. I fiori di lavanda, scenografici e profumatissimi sono utili anche una volta potati: non devono assolutamente essere gettati via ma vanno riposti in un luogo asciutto e ventilato così che possano esiccare e mantenere il loro gradevole profumo anche dopo l’essiccazione.

I fiori essiccati possono essere impiegati per diversi utilizzi, alcuni anche casalinghi.

Profumazione di ambienti e biancheria

Preparazione di un infuso dal potere sedativo, calmante e antispasmodico.

Estrazione di un fragrante olio essenziale impiegato in diversi campi della cosmetica, della profumeria e dell’aromaterapia.

Lavandula

Consigli per la coltivazione della Lavanda

La lavanda è una pianta rustica, ha bisogno della costante circolazione dell’aria e va quindi piantata a debita distanza dalle altre piante. Nel contempo va protetta dal vento eccessivo e dal freddo ed è quindi importante che sia in parte riparata. Può essere quindi collocata a ridosso di un pozzo o di un muretto, ma o a fianco di un muro della casa.

Coltivazione in vaso

La lavanda può essere coltivata con facilità anche in vaso, dove potrà raggiungere sino al metro di altezza. Occorre sceglierle una posizione ben soleggiata. Se il clima in inverno dovesse essere troppo rigido, si deve spostare il vaso in un luogo chiuso, ma sempre vicino ad una fonte di luce, come una finestra.

Per la coltivazione in vaso la Lavandula angustifolia della varietà Nana Alba è considerata la specie più adatta.

Nella coltivazione in vaso si può scegliere se procedere per talea o semina. Gli accorgimenti da osservare, in entrambi i casi, sono pochi ma fondamentali. In primis, occorre scegliere un vaso piuttosto alto e largo. Sul fondo va messo uno strato di palline di argilla espansa, di ghiaia o di cocci. Il terriccio ideale è morbido o a medio impasto, deve essere ricco di compost e sempre ben drenato.

La lavanda può essere travasata annualmente e solitamente l’operazione di rinvaso si esegue in primavera, scegliendo, di volta in volta, contenitori dal diametro maggiore. Durante le operazioni di travaso si deve cambiare anche il terreno che deve essere sempre fresco e drenato.

Coltivazione in Piena Terra

La Lavanda può trasformare il vostro giardino ma richiede spazio per crescere quindi se decidete di avviarne la coltivazione in giardino, dedicatele il giusto spazio tra una pianta e l’altra.

Il punto del giardino perfetto per la lavanda è quello più soleggiato e ventilato, non umido e lontano da piante che potrebbero limitarne lo sviluppo. Per coltivare la lavanda si può iniziare inserendo un ramo della pianta lungo circa dieci centimetri in un buco arricchito con del terriccio e sabbia e con dei fertilizzanti in polvere o biologici.

Lavandula

Pianta da siepe?

La Lavanda è perfetta per creare belle e profumate siepi

Coltivazione in Terrazzo

La Lavanda può essere coltivata in vaso sul vostro terrazzo

Temperatura

La Lavanda è una pianta mediterranea e pertanto si sviluppa negli ambienti caratterizzati da temperature alte e dal clima asciutto. Da qui la facile diffusione nel bacino del Mediterraneo, dall’Africa del Nord all’Asia, dalla Penisola Arabica fino all’India.

Luce

La Lavandula ama il sole per crescere quindi posizionatela in un luogo con molta luce.

Terriccio

Il terreno ideale per la coltivazione della Lavanda è argilloso e calcareo, ma la pianta si adatta anche a suoli alcalini.

Annaffiatura

Le innaffiature devono essere regolari ma non eccessive, si deve assolutamente evitare la creazione di ristagni d’acqua che potrebbero far marcire la pianta. Per favorire il drenaggio si deve mescolare il terriccio con materia organica.

Lavandula

Moltiplicazione

Si può scegliere se coltivare la lavanda a partire dai semi o dalla talea. Nel primo caso, il periodo di semina è l’autunno nelle zone a clima mite e l’inizio della primavera in quelle più fredde. La riproduzione per seme è un po’ delicata. Per agevolare la germinazione occorre tenere i semi di lavanda a bagno per 6-8 giorni, poi andranno seminati in un terriccio soffice.

Generalmente i germogli inizieranno a spuntare da una a quattro settimane dopo la semina ma i tempi di germinazione variano a seconda della specie. È preferibile piantare i semi in vaso, mantenendo la terra umida in superficie e collocando il vaso in un luogo luminoso, ma non troppo soleggiato.

Quando i germogli sono cresciuti abbastanza, si può scavare nel terreno del giardino una buca di pochi centimetri più profonda rispetto alle radici della pianta e si posiziona la piantina.

La talea è senz’altro il modo più pratico per procedere con la coltivazione. La lunghezza degli steli per ricavare le talee deve essere di almeno 10 cm. Gli steli vanno fatti radicare in una miscela di torba e terriccio fertile. Quando la talea sviluppa le prime radici e si generano i primi nuovi germogli la pianta di lavanda sarà trasferita nel vaso di trapianto definitivo,

Concimazione

La concimazione di questa pianta si esegue durante la stagione primaverile quando la pianta ricomincia a crescere e a fine estate, dopo la raccolta dei fiori.

Potatura

La potatura della lavanda si esegue ogni anno, subito dopo la fioritura. Si tratta di un’operazione delicata che si fa solo dopo alcuni anni dal primo impianto generalmente dal terzo anno di vita in poi.

La potatura è necessaria per definire la forma della pianta e per far si che la pianta sia sempre rigogliosa.

Abbinamenti con altre piante (Consociazione) (metterlo se possibile, mettere con cosa altro abbinarlo e cosa evitare, di sicuro si trovano informazioni sulle piante da orto)

Altri consigli per la cura

Per proteggere la lavanda dalle intemperie durante la stagione fretta si possono attuale alcuni accorgimenti come ricoprire il terreno con la pacciamatura naturale che aiuta anche a limitare la presenza delle erbe infestanti

La lavanda va annaffiata quando il terreno è asciutto dirigendo l’acqua verso la base della pianta.

Piante da abbinare

Si possono abbinare piante aromatiche come il timo, la salvia, il rosmarino, l’origano, ma anche tante altre piante con bei fiori come Achillea millefolium, Osteospermum, Echinacea, Kniphofia, Zinnia, Valeriana Rossa, Festuca glauca, Gelsomino, Allium, Sedum.

Parassiti, malattie ed altre avversità

La lavanda è una pianta piuttosto rustica e non soffre di particolari attacchi da parte di insetti parassiti ma non è immune da malattie tipo virosi e crittogamiche.

Tra le più comuni ci sono il virus Mosaico dell’erba medica, Alfalfa mosaic virus (Amv), che può compromettere lo sviluppo della pianta e determinare la comparsa di macchie gialle sulle foglie, che in seguito evolvono in necrosi.

Tra i funghi che possono colpire la lavanda troviamo il Septoria, Rosellinia, l’ Armillaria e il Phytophtora la cui presenza è individuabile dalle macchie e dall’ingiallimento delle foglie.

Curiosità

Il nome “lavanda” ci arriva dal gerundio latino del verbo “lavare” (lavandus, lavanda, lavandum = “che deve essere lavato”) in riferimento al fatto che questa pianta era impiegata nell’antichità (soprattutto nel Medioevo) per detergere il corpo. Con i fiori di lavanda si possono realizzare tanti sacchetti fai da te per profumare armadi e cassetti.

Tossicità e/o Uso Erboristico

Lavanda

La lavanda vanta proprietà analgesiche, antisettiche e antibiotiche, dalla pianta si ricava infatti un olio essenziale utile in caso di ansia, insonnia, e per combattere influenza, raffreddore e tosse.

L’olio essenziale di lavanda è anche in grado di alleviare i dolori muscolari, ha un’azione diuretica e proprietà cicatrizzanti.

“Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”

Linguaggio dei Fiori

La pianta di Lavanda assume diversi significati. Secondo la tradizione questa pianta ha effetti miracolosi contro i morsi dei serpenti: dopo essere stata lasciata macerare in acqua e strofinata sulle ferite aveva proprietà antiveleno. Ma all’interno dei cespugli di Lavanda si pensava facessero i nidi proprio i serpenti.

Per questo motivo le era attribuito il significato di diffidenza. Per curare una ferita provocata dal morso del serpente ci si doveva avvicinare con molta cautela proprio alla pianta che fungeva da antidoto. Inoltre, intorno ai cespugli di questa pianta ci sono sempre molte api e calabroni attirati dal profumo intenso, ai quali bisogna prestare attenzione quando ci si avvicina.

Ma per altre fonti regalare questo fiore significa “il tuo ricordo è la mia unica felicità”.

Bibliografia

Lavande di Patrizia Verza BallesioEdagricole-New Business Media

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