È una delle piante che inaugurano l’autunno regalando allegria e colore ma non confondetela con l‘Erica!
Il genere Calluna ha una solo specie: la Calluna vulgaris.
Nota anche come Brugo, la Calluna vulgaris è l’unica specie del genere Calluna. Si tratta di una pianta spontanea, suffruticosa perenne, che viene anche erroneamente chiamata Erica selvatica o falsa erica.
Il nome brughiera, questo particolare tipo di associazione vegetale, si chiama così perché è caratterizzata dalla forte presenza del brugo, viene chiamata infatti anche landa a brugo.
La differenza tra Calluna ed Erica sta nel fatto che la Calluna si distingue per le foglie più piccole e per la corolla e il calice divisi in quattro parti.
È una pianta comune in Europa, in Siberia occidentale, in Asia minore ed in America settentrionale. Nella nostra penisola cresce nelle zone centro settentrionali, è rara nell’Appennino centrale, non ce ne sono tracce, invece, al sud e nelle isole. Si può trovare nelle zone collinari e la si può vedere fiorita in autunno.
La Calluna arriva a misurare un’altezza e un’altezza di circa 40 centimetri. È caratterizzata da un fusto legnoso molto ramificato ed intrecciato, con andamento prostrato. Le tante ramificazioni coprono densamente il terreno circostante. Presenta foglie lunghe 2-3 millimetri e larghe 0.7 millimetri, aghiformi sempreverdi, opposte e alterne a coppia. Le foglie sono sessili e presentano alla base due piccole orecchiette.
L’infiorescenza è un racemo apicale in cui i vari fiori sono tutti rivolti dallo stesso lato. Insieme ai fiori sono presenti alcune foglie. La spiga florale misura dai 20 ai 30 centimetri di lunghezza.
Questa pianta fiorisce alla fine dell’estate ma a quote basse i fiori possono sbocciare fino a novembre. I fiori hanno un lungo stilo sporgente, sono piccoli, numerosissimi, bianchi, rosa e rossi. Il frutto è una capsula che contiene piccoli semi ovoidi.
Classificazione botanica
La Calluna vulgaris è l’unica specie del genere Calluna della famiglia delle Ericaceae, sottofamiglia delle Ericoideae, tribù delle Ericeae.
È parente stretta dell’Erica, della Daboecia e dell’Andromeda.
Principali varietà
Di questa unica specie esistono diverse varietà tra cui:
– Calluna vulgaris var. pubescens;
– Calluna vulgaris var. hirsuta, una specie nana, compatta caratterizzata da foglie grigio-verdi e fiori porpora;
– Calluna vulgaris var. condensata Lamotte;
– Calluna vulgaris var. alba che regala doppi fiori bianchi.
Sono state comunque selezionate tantissime cultivar, con differenti colori dei fiori e delle foglie e che si adattano a diversi habitat.
Fioritura
La Calluna ha un periodo di fioritura compreso tra i mesi di agosto e novembre, i suoi fiori ci accompagnano verso l’inizio dell’inverno.
I fiori, un po’ penduli, negli esemplari selvatici sono generalmente di tonalità viola o colore malva ma possono essere anche rosei e, anche se raramente, bianchi. L’impollinazione avviene per mezzo delle farfalle, comprese le farfalle notturne, le api ed il vento. Quest’ultima tipologia di impollinazione è tipico dei primi periodi di fioritura della pianta.
Consigli per la coltivazione della Calluna
É molto apprezzata per i suoi colori caldi che virano dal rosa, al violetto, al rosso e persino il bianco. Il periodo suo vegetativo va da fine estate fino all’inverno.
Al termine del periodo vegetativo resta un arbusto verde che riprende il suo ciclo vegetativo in primavera. La si può coltivare come pianta singola, in vasi, nei terrazzi o in giardino. C
resce bene in tutta Italia ma le regioni centro-settentrionali sono le più favorite. Resta bella a lungo e nelle zone con estati fresche può rifiorire l’anno successivo, anche se solitamente è trattata come pianta stagionale.
Si tratta di una pianta molto decorativa in autunno, ideale anche in balcone ed in gruppi misti con altre piante.
Coltivazione in vaso
La Calluna viene utilizzata come pianta annuale ma se si desidera coltivare tutto l’anno, il rinvaso va ripetuto periodicamente in primavera, ogni talvolta che le radici avranno riempito il contenitore, mettendo a rischio la nutrizione della pianta. La Calluna può essere coltivata in un contenitore largo e profondo che contribuisce a conservare umidità alle radici.
Sono molto decorative le ciotole appese oppure le balconiere agganciate alla ringhiera.
Coltivazione in piena terra
Il Brugo si pianta all’inizio della primavera o a metà autunno. Prima della messa a dimora è necessario liberare il terreno da ogni erbaccia ed aggiungere torba umida o composta.
Annualmente è opportuno aggiungere corteccia macinata per mantenere l’umidità e per ridurre la crescita delle erbacce. Occorre calcolare la distanza fra le piante in base ad ogni cultivar, considerando che l’ampiezza massima si raggiunge non prima di 2-3 anni.
Coltivazione in terrazzo
Questa pianta è perfetta sul terrazzo dove può dare colore e bellezza ad ogni angolo: può essere appeso in ceste, oppure in vasi da ringhiera.
Temperatura
La Calluna preferisce temperature fresche, che si mantengono sotto i 18-20 °C e non teme il gelo.
In casa vive poco: il suo ambiente ideale è in balcone o in giardino al riparo dal vento che tende ad asciugare il terriccio troppo rapidamente.
Luce
Questa pianta richiede un livello di luminosità molto elevato e sole in autunno ed in inverno ma la posizione deve essere sufficientemente riparata dai raggi troppo intensi. Le piante che si acquistano in settembre devono essere tenute in ombra finché fa ancora caldo.
Terriccio
Si deve usare un terriccio per piante acidofile poiché la Calluna preferisce un substrato a base acida e molto drenante. Non si deve mai utilizzare del terriccio proveniente da altre coltivazioni.
Annaffiatura
La pianta richiede annaffiature moderate. La frequenza delle irrigazioni va intensificata in autunno e diminuita in inverno fino ad arrivare ad annaffiare solo con lo scopo di inumidire il terriccio che non deve mai essere del tutto asciutto.
L’acqua non deve mai essere troppo fredda, ma a temperatura ambiente. Si deve svuotare il sottovaso dall’acqua non assorbita dopo 15 minuti.
Durante i mesi caldi, può essere necessario nebulizzare la pianta regolarmente con un vaporizzatore, per garantire l’umidità del terreno e dell’ambiente circostante.
Moltiplicazione
Si moltiplica tramite talee semi-mature lunghe 3-4 centimetri, prelevate dai germogli laterali durante l’estate e piantate in un miscuglio di sabbia e torba, coperte da una pellicola di plastica, e mantenute ad una temperatura di 22° circa. Dopo la radicazione le talee devono essere tenute in serra fredda. Per alcune cultivar nane di Calluna è possibile ricorrere alla moltiplicazione per propaggine, da farsi all’inizio della primavera.
Concimazione
Questa pianta ha un fabbisogno nutritivo moderato, si deve concimare ogni 10-12 giorni durante l’autunno, dirandando poi fino a sospendere in inverno. Non si deve mai eccedere con la dose di concime ed è bene inumidire bene il terriccio prima di somministrare il fertilizzante.
Potatura
La potatura non è necessaria, è sufficiente tagliare alla base gli steli completamente essiccati, che tuttavia mantengono un aspetto decorativo per lungo tempo. In primavera, è consigliabile cimare le fronde troppo estese ed eliminare le foglie danneggiate ed i fiori appassiti.
Abbinamenti con altre piante
La Calluna è perfetta per le composizioni in vaso. Può essere abbinata ad altre piante stagionali autunnali come Aster, Cavoli, Abelia, piccole conifere, Viole del pensiero e Ciclamini.
Altri consigli per la cura
Questa pianta richiede pochissime attenzioni: la sua durata è legata più alle condizioni ambientali che alle esigenze colturali. Se viene tenuta al riparo dai raggio solari, e viene innaffiata regolarmente vivrà a lungo.
Le eccessive irrigazioni possono creare marciume radicale.
Parassiti, malattie ed altre avversità
Se i fiori tendono a seccare probabilmente il terreno è troppo arido e la pianta è eccessivamente esposta al sole. La pianta va quindi spostata in ombra e va creata maggiore umidità.
Se in primavera la Calluna presenta rametti verdi che nascono da steli apparentemente secchi,non ci si deve preoccupare: si tratta di un fenomeno normale sulle piante che hanno superato l’inverno. In questi casi si deve ripulire la chioma e spostare l’esemplare in posizione ombreggiata e luminosa.
La Calluna difficilmente subisce l’attacco di insetti o parassiti, ma è molto vulnerabile alle malattie di origine fungina e al rischio di marciume delle radici.
Curiosità
Il nome generico Calluna deriva dalla parola greca kallýnō che significa “pulire, spazzare”: infatti in passato il brugo veniva usato per fare scope. L’epiteto specifico vulgaris deriva dall’aggettivo latino che significa “comune”, “conosciuto da tutti”.
In botanica la denominazione Calluna è stata introdotta nel 1802 dall’inglese Richard Anthony Salisbury
In Francia questa pianta viene chiamata bruyere commune, in Inghilterra è chiamata ling, common ling o anche heather; in Svezia è chiamata ljung; in Germania Heidekraut,in Polonia wrzos, da cui deriva il nome del mese di settembre – wrzesień – quando il brugo fiorisce.
Nel solo Regno Unito sono presenti oltre 400 cultivar (varietà orticole) della Calluna.
Il brugo tollera il pascolo moderato ed è in grado di ricrescere dopo gli incendi. È una fonte di nutrimento importante per diversi animali come pecore o cervi, e pernici che si nutrono di giovani germogli e di semi. La pianta è molto visitata dalle api per il polline ed il nettare.
Tossicità e/o uso erboristico
La pianta non è tossica né per l’uomo né per gli animali.
“Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”
Linguaggio dei fiori
Nel linguaggio dei fiori la Calluna esprime il desiderio di proteggere, in Scozia è considerata un portafortuna.
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