Il Giardino biologico e come curarlo [Intervista a Daniele Marinotto]

Il giardino è un vestito che indossa chi lo abita, così ci illumina fin dalle sue prime battute Daniele Marinotto, Maestro Giardiniere del Friuli Venezia Giulia, Formatore e Giardiniere Certificato dalla Scuola Agraria di Monza.

Qual è il modo corretto per vivere l’ambiente giardino?

Quali linee di condotta occorre seguire per progettare e curare un giardino biologico, che rispetta la natura e si prende cura delle biodiversità?

Cosa può fare ognuno di noi, nel quotidiano, per salvaguardare l’ambiente e dar vita a giardini che sono luoghi di benessere? Queste e molte altre preziose curiosità soddisferà Daniele Marinotto in questa ricca intervista, tanto interessante e appassionata.

Cominciamo!

#1. Ciao Daniele, ci racconti un po’ di te? Chi sei? Di cosa ti occupi?

Mi chiamo Daniele Marinotto sono nato a Udine nel 1957, ho conseguito il diploma di perito edile nel 1977 e praticato la libera professione per pochi anni fino a che mi sono accorto che l’indirizzo che avevo scelto non mi dava grandi soddisfazioni.

Ho raccolto volentieri la proposta che mi fece un amico, proprietario di un vivaio che realizzava giardini e così ho portato la mia esperienza di cantiere nel giardinaggio ma ho dovuto ricominciare a studiare materie come la botanica e la paesaggistica.

Ho sofferto molto la mancanza di insegnanti validi, così dopo aver acquisito esperienza e competenza ho messo a disposizione degli altri quanto faticosamente acquisito. Ho iniziato con i corsi di giardinaggio all’Università delle Libere Età fino ad oggi, tempo in cui formo i futuri giardinieri negli istituti professionali collaborando anche con la regione FVG .

Nel mio lavoro, oltre all’insegnamento, progetto, costruisco e mantengo giardini oltre che nella mia regione anche in Veneto, in Sardegna, in Campania e in Austria .

Nel riconoscimento delle mie competenze in Friuli Venezia Giulia, sono il solo Giardiniere Certificato dalla Scuola Agraria di Monza e l’unico Maestro Giardiniere della Regione.

Passione-Giardinaggio-fiori

#2. Quando penso ad un giardino, penso alla vita, alla poesia che la natura ci regala, alla possibilità di valorizzare le sue meraviglie, alla bontà dei colori e all’eclettismo delle forme. Per me un giardino è un luogo di benessere e di serenità. Per te cos’è un giardino?

Il giardino deve essere in sintonia con l’ambiente che lo circonda ma soprattutto è un vestito che deve indossare chi lo abita. Solo così con i suoi colori, rumori e odori potrà portare benessere e rilassatezza a chi lo vive.

#3. Sei un Giardiniere BioEtico. Ci spieghi chi è il Giardiniere BioEtico? E qual è la tua mission da Giardiniere BioEtico?

Sono diventato Giardiniere BioEtico abbracciando la filosofia di questo marchio di qualità che riunisce giardinieri impegnati nella salvaguardia dell’ambiente e nella diffusione della filosofia del lavorare professionalmente ed eticamente.

In realtà non ho dovuto cambiare nulla nel mio modo di operare poiché, seguendo i dettami dell’agricoltura naturale e sinergica, ho sempre rispettato i ritmi della natura e ho eliminato tutti i prodotti antiparassitari per proteggere gli animali che integrano un giardino in buona salute ancor prima della messa al bando della Comunità Europea. Da decenni costruisco giardini che possono definirsi Bio .

Biologico è un termine che viene associato sempre con il cibo ma è il modo corretto per vivere l’ambiente giardino in sintonia con la natura. D’altronde, la consapevolezza di poter contribuire alla riduzione dell’inquinamento proveniente dalla chimica cominciando da casa propria rende la scelta quasi obbligata.

Ecco un video in cui ti racconto la realizzazione di un giardino BioEtico.

https://www.youtube-nocookie.com/watch?v=NRHZhDeLjDU

#4. Tra le tante, sei anche Formatore in corsi regionali di Manutentori del Verde. Quali sono le principali linee di condotta che insegni durante le tue lezioni?

I punti cardine della formazione di un giardiniere ripercorrono quella che è stata la mia formazione di base e sono fondamentalmente:

  • botanica per capire il funzionamento delle piante;
  • riconoscimento e conoscenza delle specie e varietà nelle loro caratteristiche di portamento, esposizione, manutenzione;
  • progettazione con le relative implicazioni, dal rilievo al progetto di impianti di irrigazione, dal gazebo alla piscina, dall’uso dell’esistente all’integrazione di nuove essenze;
  • la sicurezza sul lavoro con l’uso dei DPI;
  • la manualità.

Sono questi i principali punti su cui bisogna lavorare con le nuove leve del giardinaggio. Quando giungono ai miei corsi, tutti arrivano pensando di piantar violette ma poi si rendono conto che il giardiniere deve essere un professionista competente e ben preparato ad un lavoro molto duro e altrettanto gratificante.

5. Quali sono le regole che ti guidano nelle tue opere di giardinaggio e di restauro delle aree verdi?

Nei restauri salvo quante più piante possibile reintegrandole nel disegno progettato, ridisegnando o disegnando il giardino secondo i gusti del cliente guidato da me nelle scelte di piante a bassa manutenzione.

Ricordo sempre una regola pianta giusta al posto giusto. Questa regola permette quasi di annullare onerose manutenzioni di riduzione o di sostituzione, rendendo il giardino con il passare degli anni sempre più affascinante e coinvolgente.

#6. Cosa può fare ogni amante del giardinaggio, ogni persona che abbia un giardino nella propria abitazione o sul balcone di casa, per garantire la salvaguardia della natura e delle biodiversità? Ci indichi 5 suggerimenti concreti da mettere in pratica?

  1. Eseguire una micorizzazione delle piante esistenti, in questo modo potranno rendersi più resistenti alle malattie, al fabbisogno idrico ed avranno a disposizione nutrienti in quantità tale che si renderanno inutili le concimazioni.
  2. Installare un bug hotel per attirare gli insetti utili ed interrompere i trattamenti antiparassitari.
  3. Ridurre le concimazioni e se necessario usare humus di lombrico o composta autoprodotta.
  4. Inserire piante a bacca nell’impianto del giardino per attirare gli uccelli utili ad eliminare afidi e pidocchi, inserire casette ove possano nidificare.
  5. Non cercare di avere un prato senza piante pioniere poiché comporta un uso massiccio di prodotti che hanno anche permanenza nel terreno.

#7. Quali piante da esterno possono essere adatte ad un piccolo giardino come quello di un’abitazione privata?

Devo dirti tutte e nessuna, come ho già detto pianta giusta al posto giusto. Tutto dipende dagli spazi che si hanno a disposizione e la zona pedo-climatica in cui si va ad intervenire. In Sicilia, ad esempio, non andrà bene una pianta che uso in Trentino e viceversa .

#8. Ci indichi 4 suggerimenti per coltivare al meglio le piante ornamentali da esterno?

Ecco i miei 4 suggerimenti:

  • coltivate il terreno prima delle piante: i batteri e i microrganismi responsabili della degradazione della materia organica sono al primo posto per non avere problemi nella coltivazione delle piante;
  • formate aiuole con una buona biodiversità, poiché ne trarranno beneficio proteggendosi da malattie e parassiti e assorbiranno elementi diversi dal terreno;
  • osservate attentamente le lavorazioni che farete, poiché se doveste sbagliare il periodo le piante ne soffriranno e piante sofferenti saranno inevitabilmente attaccate dai parassiti e si ammaleranno;
  • cercate di non usare concimazioni chimiche ma, eventualmente, usate l’organico. Il terreno sano ha già tutto quanto serve alle piante.

#9. Cultura verde: cosa potremmo e dovremmo fare per coltivarla (è il caso di dire!) e per diffonderla?

Osservando come viene condotto il verde pubblico viene voglia di gettare la spugna, ma questa è l’ultima cosa che potrei fare. Personalmente insisto nel fare corsi per far conoscere il vero modo di fare giardinaggio e vi ricordo che la Legge Nazionale 154 del 2016 obbliga privati ed enti pubblici a far intervenire sul verde solo ed esclusivamente operatori iscritti all’Albo dei Manutentori del Verde, per cui la formazione del giardiniere è normata e garantita per legge. Coloro che non osservano tale legge, operatori e committenti, sono perseguibili per danneggiamento al valore arboreo comune.

#10. Qual è la tua pianta preferita? Perché?

Non ho una preferenza ma se devo scegliere indicherei le vivaci perenni che sono le mie preferite per via della loro facilità di attecchimento, adattabilità, facilità di manutenzione e per gli effetti scenografici di cui si rendono protagoniste, sia con fioriture che fogliame.

#11. Ed ora Passa la pianta! Ci indichi 3 persone che potrebbero suggerirci interessanti consigli di giardinaggio?

Fornasin Luisa, Presidente di Amici in giardino, Organizzatori delle Manifestazione Giardini Aperti in FVG, l’associazione che riunisce oltre 100 amanti del giardino molto attivi, tanto che organizzano mensilmente conferenze a tema e viaggi in Italia e all’estero .

Simone Fenio, titolare di Pensoverde ( VA), cofondatore del marchio Giardinieri BioEtici, che può portare la sua esperienza professionale e quella nell’impegno per diffondere la cultura del verde con la costruzione di orti sinergici nelle scuole primarie.

Marco Dall’Armi di All Gren di Treviso, per il suo impegno nella salvaguardia dell’ambiente ed esperto di comunicazione.

Postilla

• Ci suggerisci alcuni libri internazionali utili per appassionanti e amanti di giardini ornamentali?

Vogli darvi tre indicazioni utili per guardare il vostro giardino in modo diverso:

• E alcuni siti web nazionali e internazionali?

  • Il portale dei Giardineri BioEtici www.giardiniere.bio
  • Il sito della Horticoltural Society https://www.rhs.org.uk/

• Ci consigli alcuni eventi sul giardinaggio che ritieni importanti?

  • My Plant Milano, adatta ai professionisti;
  • Giardini Aperti FVG, un’occasione unica per visitare giardini spettacolari curati da veri appassionati altrimenti chiusi al pubblico. Questa manifestazione da’ modo di prendere spunto dal bello e trasportarlo nel proprio giardino.

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