Il giardino secondo natura: intervista a Simonetta Chiarugi

Per gentile concessione di aboutgarden.it

Visitare il suo blog aboutgarden.it corrisponde a sfogliare un vecchio libro di preziose ricette, di quelli che pagina dopo pagina danno quei consigli ben fatti, davvero utili, un baule immenso da cui trarre idee, ispirazioni, spunti. Lei è di una grazia senza tempo e riesce a trasmettere la sua passione attraverso la cura con cui segue il suo lavoro. Si chiama Simonetta Chiarugi e il suo gusto innato l’aveva già sicuramente testato nel suo primo amore e lavoro: la moda.

Poi la grandissima passione per la natura, il suo mettersi alla prova con le prime sperimentazioni nel boscogiardino della casa della famiglia nell’entroterra ligure. Da lì Simonetta di strada ne ha fatta tanta, tantissima e oggi scrive e fotografa per per le più importanti riviste italiane di giardinaggio, visita e progetta giardini. Nel suo lavoro ci mette tutta la sua esperienza, ma soprattutto il suo amore e il suo desiderio di condivisione. È un grandissimo piacere per me intervistarla.

Da quando e da cosa nasce la tua passione per il giardinaggio?

Ho scoperto il mondo delle piante e del giardino in età adulta dal desiderio di avere verdure e aromi freschi per la mia cucina.

Quanto è importante la sostenibilità nella coltivazione?

Per gentile concessione di aboutgarden.it

Per me è fondamentale soprattutto se si pensa all’orto, un ciclo continuo di dare e avere, trattare bene la natura, rispettarla fa sì che ogni nostro sforzo sia ripagato in termini di benessere fisico e mentale. E’ certamente più facile questo tipo di approccio se si intende creare e curare un orto per uso domestico

Che priorità dai nella progettazione di un giardino?

Guardarsi attorno, fare entrare ciò che è endemico nei confini del nostro giardino, integrare la propria idea di giardino con quello che offre la natura del luogo e prima ancora di scegliere le piante intervengo a livello architettonico e strutturale/tecnico.

Ci sono piante che preferisci ad altre quando realizzi un giardino? Se si, quali sono e perché le preferisci?

Negli anni sono divenuta più flessibile e le mie preferenze si sono allargate, ogni giardino è unico perché concepito per un luogo specifico, da donna romantica amo lo stile inglese con tripudi di rose, piante erbacee e annuali che formano armoniosi bordi misti. Amo anche le violette, i lillà, le hydrangee, le piante profumate e quelle da “Giardino delle vecchie signore” (cit. libro di Maurenn e Bridget Boland)

Tuttavia il giardino sostenibile deve fare i conti con il mutamento climatico, così nel mio nuovo giardino secco in una porzione di terra in Liguria, ho piantato euphorbia, achillea, agapanto, cisto, lentisco e graminacee e ho lasciato crescere liberamente ciò che già c’era come il finocchio selvatico e l’achillea. Sotto agli ulivi metterò a dimora rizomi di Iris pallido come ho visto fare in Toscana, una felice convivenza.

Come dovrebbe essere il giardino ideale?

Per gentile concessione di aboutgarden.it

Ho fatto cenno al giardino inglese, cercherò di portare quell’esuberanza vegetativa nel mio dry garden, che vorrei fosse altrettanto appagante esteticamente e al contempo sostenibile e facilmente gestibile.

Cosa non dovrebbe mai mancare in un giardino?

Sarò molto pratica, l’acqua è un elemento fondamentale per la sua sopravvivenza, pur cercando di risparmiarne l’uso fino a non utilizzarla, almeno nei primi tempi di impianto è necessaria. La buona terra e in situazioni simili al mio spazio verde, non può mancare un recinto contro gli animali selvatici che devastano ogni vegetale che incontrano sul loro cammino, mi riferisco al proliferare di cinghiali e caprioli.

Cosa consiglieresti ad un neofita del giardinaggio che vuole realizzare uno spazio verde? Quali sono le piante più semplici da coltivare?

Sicuramente gli arbusti che nascono spontanei nella sua zona e consiglierei di partire con le bulbose, sono piante facili, fedeli e che non deludono, suggerisco di piantarne tante e in massa.

Hai veramente uno stile molto particolare, garbato, elegante e senza tempo. Nelle tue meravigliose creazioni vedo un’impronta molto shabby. Ami particolarmente questo stile?

Grazie davvero per l’apprezzamento, in realtà non mi piace come questo stile così e semplice sia stato snaturato e modificato rispetto alla versione originale, prediligo le atmosfere nordiche di campagna del ‘700 con influenza inglesi e francesi.

Uno dei giardini più belli che hai visitato?

Mi è piaciuto molto il Jardin de Kerdalò in Bretagna e il giardino di Sissinghurst Castle di Vita nel Kent

Come è il tuo giardino? Quali sono le piante che ami di più?

Per gentile concessione di aboutgarden.it

Ho fatto cenno del mio nuovo giardino nelle precedenti risposte, aggiungo che è in fase embrionale ed essendo immerso in un uliveto cercherò di lasciare spazio a ciò che mi circonda.

I colori sono suggeriti dalle piante lasciatemi in eredità dai precedenti proprietari, un grande e bellissimo limone fa da sfondo alla tavolozza declinata nei toni dell’azzurro del plumbago e degli agapanti che si stagliano sul bianco della casa, e poi tanto verde, e infine il giallo, questa è la palette che mi guiderà nella scelta delle piante da secco.


Non sono mai stata nel giardino di Simonetta Chiarugi, ma riesco ad immaginarne la bellezza, l’atmosfera e la cura del dettaglio, quasi quasi sento anche il profumo del limone.

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