Euphorbia

Euphorbia Canariensis

Euphorbia Canariensis

Classificazione botanica

Il genere Euphorbia L., italianizzato in Euforbia,  include un vasto numero di piante dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Euphorbiaceae, e che possono essere erbacee o legnose a seconda della specie.

Caratteristiche generali

Il genere, diffuso soprattutto nelle regioni tropicali dell’Africa e dell’America, ma anche nelle zone dal clima temperato, comprende piccoli alberi, arbusti, rampicanti e piante erbacee. Una bella percentuale include piante succulente, alcune molto somiglianti ai cacti.

Le euforbie sono caratterizzate da una infiorescenza chiamata il ciazio, composta da un fiore femminile centrale, con pistillo, circondato da cinque o più gruppi di fiori maschili ridotti ciascuno ad un solo stame.

Le euforbie contengono un lattice acre e velenoso, ed alcune hanno le spine.

Principali specie

Il genere Euphorbia comprende oltre 2000 specie con un grande numero di piante dalle caratteristiche più diverse.

Alcune sono erbacee mentre altre legnose, ci sono specie che crescono in luoghi semi desertici e specie che vivono nei sottoboschi ben ombreggiati.

Il denominatore comune tra tutte le varietà di euphorbia è l’infiorescenza specializzata ed il lattice particolarmente irritante contenuto.

Alcune specie (E. dendroides, E. bivonae) sono tipiche della macchia mediterranea. Le specie succulente sono originarie principalmente dell’Africa e del Madagascar. Vediamone alcune

Euphorbia bivonae

Euphorbia bivonae – Foto di CC BY-SA 3.0 tato grasso

L’Euforbia di Bivonae la troviamo nelle aree costiere del bacino del Mediterraneo.
Il suo nome è un tributo al botanico Antonino Bivona Bernardi (1770–1837).
Ha un portamento cespuglioso, misura circa 1-1,5 metri di altezza, ha rami rossastri, spogli nella parte inferiore ricchi di foglie in quella superiore. Dai rami spezzati, esce lattice bianco irritante.

Durante l’estate è spoglia ed ha un aspetto scheletrico, durante l’inverno e durante la primavera si trasforma: dei cuscini a sfera ricchi di foglie.
La fioritura avviene da novembre a marzo.

Euphorbia characias

Euphorbia characias è diffusa nel bacino del Mediterraneo.
Si tratta di un arbusto sempreverde l’altezza dei fusti può raggiungere i 120 centimetri. ha foglie, lanceolate verde-azzurro, la cui lunghezza arriva fino a 9 cm.
Fiorisce da gennaio ad aprile.

Euphorbia dendroides

Euphorbia dendroides – Foto di  tato grasso CC BY-SA 3.0

L’Euforbia arborea (Euphorbia dendroides L., 1753) è diffusa nella macchia mediterranea

In Italia la troviamo sulle coste tirreniche, ioniche e basso-adriatiche (Liguria, Toscana, Sardegna, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia).
Ama gli ambienti litoranei aridi e calcarei, cresce su scogliere e rupi presso il mare, da 0 a 700 m.

Euphorbia dulcis

L’Euforbia bitorzoluta (nome scientifico Euphorbia dulcis)

Euphorbia horrida

Cresce fino a 1,5 m ed è caratterizzata da steli spinosi verde-blu, pesantemente crespati, che, durante l’estate, portano fiori verdi solitari

Euphorbia myrsinites

Euphorbia myrsinites – foto CC BY 2.0 M a n u e l

L’ Euphorbia myrsinites è alta 10-20 cm; Fiorisce da maggio a giugno

Euphorbia milii

Euphorbia Milii – foto di Ezra Katz CC BY-SA 3.0

L’Euphorbia milii è nota con la definizione corona di Cristo, per vie delle sue spine e dei fiori di colore rosso che ricordano le gocce di sangue.
Fiorisce durante tutto l’anno

Euphorbia obesa

Formata da fusti globosi che con l’età diventano leggermente colonnari, di colore verde-grigio e privi di foglie e di solito senza spine. Ha  un diametro sino a 15 cm

Euphorbia virosa

Euphorbia virosa – foto di  Frank Vincentz CC BY-SA 3.0

Euphorbia virosa contiene all’interno dei rami un lattice con proprietà cancerogene. Si tratta di una sostanza molto tossica utilizzata dai Boscimani per immergere le punte delle frecce da caccia che provoca irritazione alla pelle per contatto e può indurre cecità permanente se a contatto con gli occhi.
Ha il fusto principale corto, generalmente contorto, con rami di 5-10 cm.

Euphorbia pulcherrima

L’Euphorbia pulcherrima è nota come Stella di Natale è una pianta ornamentale originaria del Messico, all’interno del suo tronco e dei suoi rami vi è una sostanza lattiginosa (il lattice), leggermente irritante per la pelle ma altamente tossica per cani e gatti. Tenetela dunque lontana dai vostri amici domestici.

La sua bellezza è senza dubbio la fioritura. il suo fiore, detto ciazio, con petali e sepali disposti a coppa, non è rosso ma di colore giallo e circondato da una corona di cinque brattee rosse.

È una pianta tipicamente fotoperiodica o brevidiurna; quindi la sua fioritura avviene in pieno inverno quando le giornate sono più corte. Una buona luminosità favorisce una crescita rigogliosa ma per avere una buona fioritura la pianta deve stare per gran parte della giornata al buio. Va quindi posta in un luogo dove non riceva luce artificiale e in un ambiente comunque illuminato da non più di otto ore di luce solare.

Consigli per la coltivazione

Alle nostre latitudini l’euphorbia cresce bene esclusivamente in casa. Non ama le basse temperature e le correnti d’aria possono farla seccare in tempi molto brevi. Alcune varietà necessitano di avere sempre un terriccio ben umidificato. I vasi che le contengono non vanno mai messi accanto ai caloriferi o ad altre fonti importanti di riscaldamento. Amano le temperature elevate ma potrebbero venire danneggiate dal troppo calore localizzato.

Luce

Predilige posizioni soleggiate, anche al sole diretto.

Annaffiature

Non richiedono di essere annaffiate spesso, lasciare che il terreno si asciughi tra un annaffiatura e l’altra.

Temperatura

Adatte alla vita di appartamento, possono essere tenute in esterno durante la stagione estiva per poi essere ricoverate in luogo caldo (minimo 10° C) con l’arrivo dell’inverno.

Concimazione

Almeno una vota a settimana va aggiunta all’acqua delle irrigazioni del fertilizzante liquido specifico per piante fiorite e in autunno vanno concimate con del letame.

Potatura

Alcune varietà di euforbie devono essere potate periodicamente per incentivare la ripresa nella stagione successiva.

Quelle che presentano steli a portamento eretto vanno sfoltite durante la primavera.

I rami che sostenevano le infiorescenze vanno recisi alla base e gli altri vanno tagliati a un terzo della loro lunghezza complessiva.

La pianta va in riposo vegetativo e in autunno inizierà a produrre nuove gemme e steli formando un cespuglio ancora più vigoroso di quello precedente.
Nell’euphorbia succulenta vanno rimossi unicamente i fiori essiccati per evitare che continuino ad assorbire inutilmente sostanze preziose alla pianta madre. Invece, quelle più simili ai cactus non necessitano di potatura.

Fioritura

Sono in genere piante di facile coltivazione e crescono rapidamente producendo una ricca fioritura. Iniziano a fiorire verso agosto, fino a ottobre inoltrato.

Parassiti e malattie

L’ingiallimento improvviso e la caduta delle foglie indicano che la pianta deve essere spostata in un luogo più riparato. Se le foglie si coprono di macchie probabilmente la pianta ha ricevuto troppe annaffiature e per salvare dal marciume l’apparato radicale occorre effettuare un trapianto. Scegliete un terriccio fertile e mescolatelo a della sabbia. Interrate le radici nel nuovo vaso ed evitando per qualche giorno di annaffiare. Se questa operazione viene effettuata in tempo la pianta si riprenderà.

Consigli

La moltiplicazione avviene per talea, in primavera, utilizzando un substrato sabbioso. Va rinvasata in primavera, quando necessario. Evitare correnti d’aria e sbalzi di temperatura.

Curiosità

Pianta originaria dell’Africa e Madagascar. Se il fusto viene spezzato quasi tutte emettono un lattice urticante e velenoso. Da queste piante si estrae la gomma, il caucciù e la tapioca.

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