Detta anche Barba di Giove, la Jovibarba è un piccolo genere che comprende tre sole specie di piante succulente fiorite, endemiche delle regioni montuose dell’Europa sud orientale. Si tratta di una parente stretta dei semprevivi, dai quali si differenzia in particolare per i suoi fiori con petali meno numerosi.
È di taglia media e tende ad assumere portamento ricadente, per questo ben si presta per essere allevata in vaso. È caratterizzata da fiori giallo-verdastri o gialli che contano circa sei petali.
La Jovibarba ama i luoghi asciutti e caldi, una location in pieno sole, e si accontenta di pochissima terra. Ben si presta per essere coltivata in giardini rocciosi, muretti, contenitori.
Classificazione botanica
La Jovibarba è un genere appartenente alla famiglia delle Crassulaceae. Il genere è talvolta classificato come un sottogenere di Sempervivum, con cui è strettamente imparentato.
Principali specie
Il genere conta solo tre specie. Vediamole da vicino
Jovibarba globifera
La Jovibarba globifera è una perenne che cresce nelle Alpi orientali e meridionali, nei Carpazi e nei Balcani occidentali, fino all’Albania settentrionale.
È caratterizzata da una rosetta composta da foglie larghe 2,5-4 centimetri e da uno stelo floreale che misura circa 10-20 centimetri.
Le foglie della rosetta presentano lamine spatolate, ricurve, carnose, con margine intero, generalmente con punte bruno-rossastre. Da giugno ad agosto appaiono i fiori campanulati giallo-verdastri o gialli.
Jovibarba heuffelii
Si tratta di una specie originaria dei Balcani e dei Carpazi dove cresce su affioramenti rocciosi. È caratterizzata da rosette basali di foglie succulente e da steli fioriti eretti, succulenti, che misurano un’altezza che arriva fino a 20 cm. I fiori sono bianchi o giallastri. Ogni pianta fiorisce una sola volta e muore dopo la maturazione dei frutti.
Jovibarba hirta
Si tratta di una perenne sempreverde originaria dell’ Europa centrale e sudorientale caratterizzata da rosette che misurano 2,5-7 cm di larghezza e da foglie che possono essere da lanceolate a oblanceolate, che misurano fino a 1 cm. In estate sbocciano i fiori campanulati sono color bruno giallastro pallido.
Fioritura
La Jovibarba fiorisce in estate regalando fiori campanulati bianchi, giallastri o verdognoli.
Consigli per la coltivazione
Si tratta di una pianta molto decorativa che cresce facilmente e che per questo viene usata per arricchire cromaticamente i giardini rocciosi o alla base di piante grasse, ma ben si presta anche per essere coltivata sui balconi, dove regala la fioritura a cascata.
È adatta soprattutto in zone caratterizzate da clima caldo e secco.
Si può usare anche come pianta da interni, purché sia posizionata in posti soleggiati e adeguatamente areati. Richiede una minima manutenzione.
Coltivazione in vaso
Può essere coltivata in vaso dove, grazie al suo portamento ricadente, produrrà la caratteristica fioritura a cascata. Perfetta sui balconi ma anche in interno.
Il terreno ideale per le Jovibarba è composto da una miscela di compost con aggiunta di vermiculite o sabbia per aumentare il drenaggio. Il rinvaso si esegue quando le radici escono dai fori di drenaggio.
Coltivazione in piena terra
La Jovibarba può essere usata in giardini rocciosi in una zona protetta dai venti e dove possa ricevere luce ma non i raggi diretti del sole. Il terreno deve essere ben drenato. Prospera anche in terreni poveri e, una volta stabilita, tollera la siccità per brevi periodi di tempo.
Coltivazione in terrazzo
Grazie alle sue splendide fioriture primaverili la su può trovare anche su balconi e piani rialzati, dove i suoi fiori possono formare delle meravigliose cascate.
Temperatura
La sua peculiarità è la resistenza sia alle alte che alle basse temperature: è infatti in grado di resistere a temperature anche molto al di sotto dello 0°C
Luce
Ha bisogno di molta luce durante tutte le stagioni, ma è necessario evitare i raggi diretti del sole nelle ore più calde della giornata, poiché possono provocare antiestetiche scottature.
Terriccio
Il terreno deve essere ben drenato. Un terreno adatto è formato da una miscela di torba e sabbia.
Annaffiatura
La Barba di Giove è sensibile al marciume radicale, pertanto è necessario annaffiare a cadenza settimanale in estate, e sospendere le annaffiature in inverno.
Moltiplicazione
La Jovibarba, si riproduce attraverso semi e propaggini. Si deve tenere presente che la Jovibarba heuffelii non produce propaggini su stoloni ma all’interno della pianta madre. Per propagarsi deve essere aperta con un coltello. Le altre due specie di jovibarba producono invece propaggini leggermente attaccate che si staccano facilmente dalla pianta madre. Le propaggini sopravvivono alla rosetta principale, che è monocarpica.
Concimazione
Non ha bisogno di frequenti concimazioni, è sufficiente fertilizzare una volta l’anno diluendo il concime con l’acqua delle annaffiature.
Potatura
Non ha bisogno di particolari potature, ma una volta l’anno si può eseguire cimatura, così da rinvigorire la pianta ed eliminare i rami meno prolifici, oltre ovviamente ad accorciare i rami secondo necessità.
Avendo un portamento ricadente e non rampicante, pertanto se si vuole fare crescere su un pergolato occorre posizionarla nella parte superiore del pergolato e avvolgere gli steli sui supporti durante tutta la crescita.
Abbinamenti con altre piante
Si può abbinare a piante grasse con le medesime esigenze colturali.
Altri consigli per la cura
Pur essendo una pianta resistente, la Jovibarba necessita di piccoli accorgimenti: un terreno deve essere ben drenato, un’esposizione soleggiata, al riparo dai venti.
Parassiti, malattie ed altre avversità
Si tratta di una pianta molto resistente e difficilmente attaccata da malattie, è sensibile ai ristagni d’acqua, in particolare se si tratta di una pianta in vaso.
Curiosità
Il nome comune Barba di Giove si riferisce alla peluria grigio verde che ricopre le foglie e che ricorda, appunto la barba del dio romano delle tempeste.
Linguaggio dei fiori
La Barba di Giove in fioritura, così appariscente e colorata, è legata al significato di vittoria, era uso infatti piantare la Barba di Giove nel momento in cui si partiva per la guerra.
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