Nell’affascinante mondo dei cactus spicca indubbiamente, perlomeno per quel che concerne dimensioni e longevità, il genere Pachycereus.
I Pachycereus comprendono cactus colonnari che possono raggiungere fino a 20 metri di altezza e un metro di diametro e che possono vivere 100 anni. Sono caratterizzati da fusti di colore scuro molto ramificati con accentuate costolature verticali.
Questo piccolo genere conta circa dieci specie di cactus ma comprende alcuni degli esemplari più grandi dell’intera famiglia delle Cactaceae. Il più grande cactus mai registrato era un Pachycereus; più precisamente, un colossale Pachycereus pringlei. Per quanto massicci possano essere alcuni Pachycereus, molti di questi cactus raggiungono dimensioni molto più maneggevoli.
Principali specie
Tra le specie più comuni del genere ci sono il Pachycereus pringlei e il marginatus, che possono essere impiegati come recinzione o come elementi di arredo del paesaggio.
Il Pachycereus pringlei assomiglia al più comune Saguaro con il quale viene spesso confuso.
Pachycereus pringlei
Noto anche come cactus candelabro o cactus gigante di Cardón, si tratta di una delle più grandi specie di cactus al mondo e una pianta iconica del paesaggio desertico del Nord America, in particolare della Baja California in Messico.
Pachycereus marginatus
Comunemente noto come il “cactus elefante” perchè la forma del fusto ricorda infatti la proboscide del pachiderma. Ha le spine bianche come i fiori che sbocciano esclusivamente di notte e solo dopo che il cactus ha compiuto 7-8 anni di vita. Cresce relativamente poco se coltivato in vaso, diversamente di quanto accade in natura.
Pachycereus grandis
Questa specie è originaria del Messico e dell’Arizona meridionale, negli Stati Uniti.
Si tratta di piante dapprima colonnari, poi a candelabro, molto ramificate, alte fino a 12 metri. I fusti sono di colore verde glauco, lunghi fino a 8 metri.
Pachycereus gatesii
Presenta numerosi fusti di colore verde oliva chiaro, con diametro di 5-8 cm. I fiori sono di un delicato rosa corallo, lunghi e con diametro di 3 cm.
Pachycereus gaumeri
Arriva a misurare fino a 8 metri ed è caratterizzata da fusti lunghi, eretti, sottili. I fiori si aprono di notte, sono bianco-verdastri e lunghi circa 9 cm.
Fioritura
I Pachycereus fioriscono nei mesi di Marzo, Aprile, Maggio. La fioritura avviene solo quando la pianta ha raggiunto i 7-8 anni di vita. I fiori bianchi e tubolosi sbocciano solo la notte e crescono lungo tutta l’altezza del fusto.
Consigli per la coltivazione dei Pachycereus
I Pachycereus richiedono una bassissima manutenzione. È fondamentale che ricevano sole e calore adeguati.
Vengono spesso usate in giardini desertici e paesaggi aridi per il loro aspetto maestoso e per la capacità di resistere a condizioni estreme. Si tratta di una pianta chiave nel suo habitat naturale, che fornisce cibo e rifugio a molte specie di uccelli, insetti e mammiferi.
Coltivazione in vaso
Gli esemplari di dimensioni più contenute possono essere allevate in vaso. Nella scelta del vaso occorre orientarsi per contenitori ampi e profondi. Il rinvaso si fa ogni 2-3 anni.
Coltivazione in piena terra
Data la sua potenziale grandezza, il Pachycereus può essere difficile da coltivare in vaso a lungo termine, ma è possibile iniziare la sua crescita in vaso per poi essere trasferito in giardino una volta raggiunte dimensioni più grandi. In piena terra si deve scegliere una posizione che possa assicurare alla pianta di ricevere i raggi del sole.
Coltivazione in terrazzo
Gli esemplari allevati in vaso possono decorare terrazzi e balconi
Temperatura
Le condizioni di coltivazione devono essere il più possibile simili a quelle tipiche dell’habitat, in questo caso del deserto. Pertanto le temperature devono essere elevate dai 20 ai 35 ℃. Questa cactacea non tollera temperature al di sotto di 0°C, per cui nelle zone dove scende al di sotto dello zero è pertanto consigliabile ripararla durante l’inverno.
Luce
Il Pachycereus deve ricevere tanta luce, quindi deve stare più possibile al sole.
Terriccio
I Pachycereus hanno sviluppato la capacità di crescere sulle rocce senza la presenza di terreno. Questo avviene grazie a una relazione simbiotica con i batteri presenti nelle radici, che raccolgono le sostanze nutritive dalla roccia e le trasmettono alla pianta. Se le piante sono coltivate in vaso si può usare un terreno standard per cactacee o un mix di torba e sabbia. L’importante, è che il terreno utilizzato consenta un buon drenaggio per evitare i ristagni di acqua.
Annaffiatura
Anche per quel che concerne le irrigazioni è necessario tenere presente il luogo di origine. La pianta richiede condizioni aride e calde, come quelle del deserto e tollera bene la siccità. Non richiede un’innaffiatura frequente. In vaso va irrigata lentamente attendendo che l’acqua vada fino in fondo.
Moltiplicazione
Come la maggior parte dei cactus, anche il Pachycereus può essere propagato per talea. Si taglia un ramo e si ripianta in un terreno ben drenato ma prima di interrare si deve di fare asciugare bene la ferita.
Concimazione
Si può usare un fertilizzante per cactus.
Potatura
Il Pachycereus non richiede potatura. Si possono rimuovere i fiori e i rami appassiti.
Parassiti, malattie ed altre avversità
Il Pachycereus può seccarsi a causa del deperimento o della normale dormienza stagionale
Un’irrigazione insufficiente può fare appassire e ingiallire le foglie della pianta.
Classificazione botanica
Il Pachycereus è un genere di piante succulente appartenente alla famiglia delle Cactacee
Tossicità e/o Uso Erboristico
I frutti, a polpa rossa o bianca, sono commestibili e venivano utilizzati dai nativi americani.
“Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”
Linguaggio dei Fiori
Come per tutte le piante grasse, anche per il Pachycereus vale il discorso della resistenza alle avversità. Caratteristica che si riversa nel linguaggio dei fiori.
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