Maranta

Maranta leuconeura var. erythroneura

Maranta leuconeura var. erythroneura

La si vede spesso all’interno dei nostri appartamenti, si chiama Maranta ed è una bella pianta erbacea sempreverde a portamento cespuglioso, alta oltre i 50 cm originaria dell’America del sud e precisamente del Brasile.

La Maranta è facile da coltivare ed è molto  apprezzata per la bellezza delle foglie e per il rapido accrescimento. E’ nota anche con il singolare nome Pianta della preghiera, appellativo che fa riferimento alla  particolare chiusura serale delle foglie che ricordano le mani giunte in preghiera.

Ha una radice rizomatosa e lunghi piccioli che portano le  foglie decorative, dalle venature laterali molto evidenti, di colore rosso con una venatura centrale circondata da striature verde. A caratterizzare la Maranta è la variegatura del fogliame che, ammirato in trasparenza, ricorda una trina.

I fiori, che talvolta possono comparire riuniti in spighe, sono bianchi, piccoli e poco appariscenti.

La Maranta ha diverse caratteristiche in comune con la Calatea, sia per quel che concerne l’ aspetto sia per quel che riguarda la coltivazione.

Classificazione botanica

il genere Maranta appartiene alla famiglia delle Marantaceae. Al genere appartengono diverse specie di piante provenienti dall’America meridionale che si diversificano per la forma, per il colore e la grandezza delle foglie.

Principali specie

Il genere Maranta comprende circa 25 specie di piante erbacee perenni, sempreverdi caratterizzate da  foglie grandi e molto appariscenti, apprezzate per le venature e le screziature che le caratterizzano, vediamone alcune .

Maranta arundinacea

Questa specie è l’unica del genere Maranta ad avere un portamento eretto. Ha  foglie ovali, lucide, che raggiungono una lunghezza di 20-30 cm. e una larghezza di e 10 cm, crescono su  fusti anche di 3 metri con andamento zigzagante. Le foglie della varietà “Variegata” sono screziate di bianco.

Maranta bicolor

Maranta bicolor

Maranta bicolor

Questa specie, che cresce fino 20 cm. di altezza o poco più, è caratterizzata da foglie ellittiche della lunghezza di 15 cm. e della larghezza di  10 cm, di colore verde chiaro, sulla pagina superiore e porpora su quella inferiore.

Maranta leuconera

Maranta leuconeura var. erythroneura

Maranta leuconeura var. erythroneura

Questa specie, che raggiunge i 30 cm. di altezza, è caratterizzata da fusti prostrati con numerosi nodi. Le foglie sono lunghe circa 15 cm.. Ricordiamo  tre varietà principali:

Kerchoveana

questa varietà presenta foglie grandi e vellutate con una venatura principale ai lati ed una  serie di macchie brune che diventano poi verde scuro. I fiori sono piccoli e biancastri e non hanno alcun valore decorativo.

Massangeana

questa varietà ha foglie vellutate con venature argentee  che si estendono in linee sottili verso il margine fogliare, lungo le nervature. Tra una nervatura e le foglie hanno sfumature dal bruno al verde.

Rrythroneura o tricolor

questa varietà ha nervature fogliari di colore rosso carminio. La pagina inferiore è rossastra. Nel linguaggio orticolo è spesso denominata “tricolor”.

Maranta makoyana

Questa specie è caratterizzata da foglie di consistenza cartacea di colore verde oliva e screziature rossastre.

Fioritura

Durante il periodo della fioritura, tra le foglie spuntano  i fiori, che sono  delle piccole infiorescenze bianche riunite in spighe di scarso valore ornamentale.

Consigli per la coltivazione della Maranta

La Maranta è una perfetta pianta da appartamento che ama  gli ambienti caldo-umidi e ombreggiati, lontano da correnti d’aria e dalla luce solare diretta. Per mantenere una certa umidità atmosferica si deve vaporizzare con frequenza le foglie con acqua che non sia fredda e che sia priva di calcare, si può ad esempio utilizzare dell’acqua piovana leggermente intiepidita.

Coltivazione in vaso

Dopo l’acquisto la Maranta va rinvasata in un contenitore che sia una o due misure più grandi. Nel fondo del contenitore va posizionato uno strato d’argilla espansa per garantire il drenaggio e scongiurare il rischio di ristagni idrici a livello radicale. Si deve impiegare un terriccio per piante verdi o universale.

Le diverse specie di Maranta, esattamente come avviene per  altre piante ornamentali come lo Spatifillo, in breve tempo arrivano ad occupare tutto lo spazio disponibile e, quindi si devono rinvasare almeno ogni due anni impiegando  dei contenitori di qualche centimetro più grande e del substrato fresco.

Se il vaso superai 30 centimetri di diametro, è sufficiente  rimuovere qualche cm di terriccio e aggiungere quello nuovo. Il periodo ottimale per eseguire il rinvaso è la primavera.

Maranta

Maranta

Coltivazione in piena terra

La Maranta non tollera le temperature sotto i 15 gradi, pertanto non è possibile coltivarla in piena terra nei nostri climi.

Temperatura

La Maranta richiede una temperatura minima invernale che non deve scendere al di sotto dei 12-14 °C. La varietà “kerchoveana” tollera anche qualche grado in meno, ma, come le altre specie, non tollera l’aridità dell’aria dovuta al riscaldamento dei nostri appartamenti. Le temperature con le quali regolarsi sono, in inverno compresa fra i 12 e i 14°C; in estate fra i 27 e i 30°

Luce

La Maranta richiede una buona luce purché sia diffusa (non tollera il sole diretto) e non eccessiva. Toppa luce ha il medesimo effetto  di  carenza di luce, ossia provoca lo scolorimento delle foglie.

Terriccio

Il terreno ideale per la Maranta deve essere poroso e leggero, composto  da terra di foglie e torba e da un’aggiunta di perlite o sabbia per rendere il composto drenante. E’ importante  evitare i ristagni d’acqua che potrebbero far marcire i piccoli tuberi.

Diciamo che ci si può orientare verso un terriccio universale che sia soffice e ben concimato.

Maranta leuconera

Maranta leuconera

Annaffiatura

La Maranta va annaffiata con frequenza nel periodo compreso tra marzo e l’inizio dell’autunno; il resto dell’ anno va irrigata con moderazione. E’ fondamentale mantenere alta il più possibile l’umidità ambientale, per farlo si può ad esempio mettere  il vaso su una terrina riempita di ghiaino tenuto costantemente bagnato.

Moltiplicazione

La Maranta si moltiplica con facilità per talea.

Si preleva una talea  tagliando il fusto subito sotto un nodo. La talea va messa a radicare in un substrato di torba e sabbia, e si copre con un vetro o con una lastra di plastica ad una temperatura ideale di circa 24 °C. Ogni tanto occorre rimuovere la copertura per evitare che l’acqua di condensazione danneggi le foglie.

La Maranta si può anche moltiplicare per divisione dei cespi ma si tratta di una pratica abbastanza complicata che è meglio venga eseguita da esperti. La si può fare solo su piante in riposo vegetativo che hanno perso la parte aerea.

La Maranta si riproduce anche per seme, ma non si ha la garanzia di ottenere delle piante identiche alla madre.

Concimazione

La Maranta si concima in primavera ed estate con del  fertilizzante che va somministrato ogni 2 settimane.

Potatura

La Maranta non necessita di  potature, ma periodicamente occorre recidere alla base gli steli con foglie essiccate per consentire l’emissione di nuovi giovani steli.

Altri consigli per la cura

Vanno eliminate le parti secche o danneggiate. Il rinvaso della maranta va fatto ogni anno nel mese di aprile, riponendo la pianta in un vaso poco più grande del precedente.

Maranta

Maranta

Parassiti, malattie ed altre avversità

Tra in nemici della Maranta c’è la cocciniglia cotonosa che può attaccare la pianta i particolare in presenza di clima caldo e secco. Per prevenire gli attacchi si può alzare il tasso di umidità ambientale con costanti spruzzature e lavaggi fogliari, altrimenti in caso di attacco le cocciniglie vanno asportate strofinando le parti colpite con un batuffolo di cotone bagnato con acqua e alcool.

Altro nemico è il ragnetto rosso un acaro che si sviluppa in ambienti caldi e secchi. Si può prevenire spruzzando le foglie e mantenendo alta l’umidità ambientale. Si combatte con prodotti acaricidi.

Se le foglie sbiadiscono la pianta sta subendo un eccesso o una carenza di luce.

Se le foglie avvizziscono e diventano marroni forse la pianta è esposta a temperature troppo basse.

Se le foglie cadono con gli apici imbruniti probabilmente l’ambiente è troppo secco.

Curiosità

La Maranta  ha un nome che ricorda quello di Bartolomeo Maranti, noto botanico e naturalista veneziano del Cinquecento. Ci sono diversi  nomi comuni della Maranta: “dittamo” (nelle Antille), “radice a freccia” (nelle Bermude), “Yuquilla” (nell’America Meridionale), “Hoang Tinh” in Indocina, “pianta che prega”. La Maranta è soggetta al fenomeno della nictostasia, ossia  durante la notte le sue foglie si erigono in verticale. Si tratta di un  fenomeno che occorre alla pianta per conservare l’umidità durante le ore notturne. Questa caratteristica la rende perfetta per mantenere alta l’umidità atmosferica in casa e  purificare l’aria.

Dagli stoloni della specie Maranta arundinaceae si estrae un amido impiegato come alimento.

Maranta

Maranta

Linguaggio dei fiori

Nel linguaggio dei fiori la Maranta vuole dire “Sei bella e senza pudore”.

Nei luoghi di origine le danzatrici sacre sono solite incoronarsi di elaborate ghirlande di foglie di Maranta intrecciate con orchidee e altri fiori della giungla.

Ma attenzione a non regalarla alla fidanzata, perché potrebbe, se è un’esperta di linguaggio dei fiori, interpretare male il vostro regalo. Nel linguaggio dei fiori, un innamorato che regala alla sua fidanzata una pianta di Maranta, intende lasciarla perché ha scoperto di essere stato tradito.

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