Corteccia per pacciamatura

Quando ti prendi cura del tuo giardino o delle aiuole, sai bene quanto sia difficile controllare le erbe infestati e mantenere una buona umidità del terreno,

Un buon modo per ridurre la mole di lavoro richiesta per la manutenzione dei nostri spazi verdi è sicuramente utilizzare la pacciamatura con Corteccia.

E’ molto comune l’utilizzo di corteccia di pino silvestre, ma si può trovare anche di abete rosso.

Si può trovare a grana fine o a grana grossa. Il secondo si decompone più lentamente. La scelta dipende dalla progettazione, per spazi piccoli meglio quello a grana fine.

Prima di pacciamare, è necessario liberare il terreno dalle infestanti, in modo che le piante non possano penetrare attraverso lo strato di pacciame.

Vantaggi della Pacciamatura con Corteccia

• Riduzione degli sbalzi termici e protezione dal freddo invernale di piante a terra ed in vaso. Protegge le radici in caso di gelo.
• Abbellimento estetico.
• Risparmio idrico: In un terreno pacciamato c’è limitazione del rilascio di umidità del terreno. In questo modo si crea una riserva d’acqua fondamentale per i mesi di secca. E c’è un contenimento delle irrigazioni.
• Minor compattamento del terreno: si riduce il compattamento del terreno che si manifesta dopo la pioggia.
• Controllo delle erbe infestanti: contrasta le infestanti poiché toglie loro la luce.
• Terreno più fertile: in fase di decomposizione, la corteccia rilascia sostanze ammendanti e nutritive.

Svantaggi della Pacciamatura con Corteccia

• Il pacciame di corteccia rimuove l’azoto dal terreno, occorre quindi prevedere delle concimazioni sotto la pacciamatura.
• Acidifica leggermente il terreno quando si decompone, tienine conto. Non tutte le piante gradiscono.

Quanti corteccia usare per metro quadro?

Per ottenere uno strato di 5-7 cm (che è lo spessore consigliato) è necessario circa una 1 sacco da 40 litri per mq di giardino.

Quanto dura la pacciamatura con corteccia?

La corteccia è un materiale naturale e organico e si degrada nel giro di 2/3 anni. Occorre quindi reintegrarla, senza esagerare.