Plumbago capensis

Plumbago capensis
Plumbago capensis

Il Plumbago capensis, noto anche come Plumbago auriculata, è un grazioso arbusto semi deciduo, una pianta sempreverde, arbustiva o rampicante con un portamento espanso e sarmentoso.

Originario del Sud America, è caratterizzato da una crescita velocissima: in poco tempo arriva a misurare 3 metri d’altezza e di ampiezza.

La pianta, la cui crescita tende a essere piuttosto disordinata, è dotata di una robusta radice fittonante-fascicolata da cui si origina la parte aerea composta da fusti lunghi e sottili, che sono erbacei nella parte superiore e legnosi in quella inferiore. I fusti inizialmente tendono a svilupparsi in verticale ma poi, con la crescita, si arcuano e si piegano verso l’esterno della pianta. Le foglie sono alterne, ovali e di colore verde brillante.

A partire dalla primavera inoltrata fino ai primi freddi, sugli apici e all’ascella delle foglie dei rami dell’anno compaiono i fiori di un pallido azzurro, riuniti in vistose infiorescenze globose.

Il Plumbago capensis è molto apprezzato per la bellezza dei fiori, per questo la sua coltivazione avviene per l’alto potere decorativo.

Classificazione botanica

Plumbago capensis
Plumbago capensis

Il Plumbago capensis appartiene al genere Plumbago, della famiglia delle Plumbaginaceae,

Principali varietà

Ci sono diverse varietà di Plumbago capensis, che si possono distinguere per il colore dei fiori.

La varietà Royal Cape è caratterizzata da fiori azzurri che sbocciano senza sosta dall’inizio dell’estate fino alle prime gelate

Plumbago capensis “Alba” è una varietà a fiori bianchi mentre Plumbago capensis “Bleu poncé” è una varietà a fiori azzurro intenso che, però, hanno una vigoria inferiore rispetto alla specie tipica.

Fioritura

Plumbago capensis
Plumbago capensis

Da maggio, e fino ai primi freddi autunnali, il Plumbago capensis fiorisce regalando numerose infiorescenze formate da numerosissimi fiorellini ombrelliferi con la corolla a forma di trombetta e formata da cinque petali dal caratteristico colore azzurro cielo.

I fiori hanno la peculiarità di restare attaccati con molta facilità ai vestiti e al dorso degli animali. Sono commestibili e delicati anche per il palato.

Consigli per la coltivazione del Plumbago capensis

Plumbago capensis
Plumbago capensis

Il Plumbago capensis cresce bene in pieno sole, tuttavia può vivere anche in condizioni di mezz’ombra, purché si tratti di “un’ombra luminosa”, come quella presente sotto una pianta con fogliame leggero o creata da una tenda di cotone.

Può essere allevata sia in vaso che in piena terra. La scelta dipende anche dalla zona in cui la painta viene coltivata.

Il Plumbago capensis tollera il caldo e l’aridità, ma non sopporta il gelo. Se allevata al Nord, è quindi bene optare per grossi vasi o cassette da ricoverare quando iniziano i primi freddi. I vasi vanno tenuti in un locale con una temperatura tra i 3 e gli 8 °C.

Nei giardini mediterranei la pianta cresce bene anche coltivata in piena terra, ma è comunque opportuno proteggere le radici con paglia, torba o un telo di tessuto-non tessuto nei giorni più freddi.

Il Plumbago capensis è comunque in grado di sopportare anche qualche gelata tardiva o improvvisa (purché non eccessivamente prolungata): in tal caso la parte aerea morirà, e andrà tempestivamente eliminata, ma la primavera successiva rispunteranno nuovi rami e nuove foglie.

La sua coltivazione è piuttosto facile, si adatta a qualsiasi tipo di terreno anche se predilige quelli ricchi, ben drenati e medi.

Ha una buona tolleranza alla siccità ma in primavera ed in estate è bene annaffiare regolarmente sia per migliorare l’aspetto generale della chioma che per favorire la fioritura.

Il Plumbago capensis tollera la salsedine, per questo è indicata nei giardini costieri.

Si rivela perfetta per adornare terrazze o una verande; come esemplare isolato o per la realizzazione di vistose siepi informali. Può essere usata anche come pianta rampicante per rivestire muri o ringhiere.

Coltivazione in vaso

Plumbago capensis
Plumbago capensis

Il Plumbago capensis può essere allevato in capienti contenitori dove può raggiungere 60/80 centimetri di altezza e larghezza. Per la coltivazione in vaso si può usare un miscuglio di terra da giardino e terriccio 1:2.
È importante garantire un buon drenaggio posizionando dell’argilla o della perlite in fondo al vaso o mischiata al terriccio. In estate è opportuno aggiungere un concime per assicurare una buona crescita ed una fioritura di qualità.

Coltivazione in piena terra

Nelle zone a clima mite il Plumbago capensis può essere allevato in piena terra dove può raggiungere e sorpassare i 2 metri di altezza. È opportuno prevedere dei tutori per far arrampicare i rami.

Il terreno ideale, seppur le sue esigenze in merito non sono imprescindibili, è una terra da giardino fertile e non troppo umida. Predilige le posizioni soleggiate ma può vivere anche in condizioni di mezz’ombra, purché si tratti di “un’ombra luminosa”.

Il periodo ideale per la messa a dimora è nei mesi di Marzo, Aprile, Maggio.

Pianta da siepe

Il Plumbago capensis compone un cespuglio che emette i nuovi getti direttamente dalle radici. I rami flessibili portano numerosi grappoli di fiori blu cielo puro.

Si tratta di una pianta longeva, a portamento semirampicante, sarmentosa, disordinata nella crescita. È in grado di formare magnifici cespugli o folte coperture fiorite che possono ricoprire in modo scenografico e affascinante ogni tipo di muro, di recinzione o di pergolato.

Coltivazione in terrazzo

Il Plumbago capensis è facile da coltivare in vaso e decora con eleganza anche balconi e terrazze.

Temperatura

Plumbago capensis
Plumbago capensis

La rusticità del Plumbago capensis è piuttosto bassa. I suoi rami non sono in grado di resistere a temperature al di sotto dei 3°C.  Nonostante questo le radici tollerano fino a -5°C / -7°C purché protette da una buona pacciamatura.

Nelle zone a clima freddo è opportuno optare per la coltivazione in vaso così da poter spostare la pianta all’interno durante l’inverno.

Non tollera il freddo, in particolare se la pianta è giovane.
E’ bene che le temperature non scendano sotto i 10°C. Il Plumbago capensis tollera invece le alte temperature crescendo bene nelle zone a clima mite.

Luce

L’esposizione preferita del Plumbago capensis è quella soleggiata e riparata, ma questa pianta può vivere anche nella penombra purché filtri una quantità di luce sufficiente.

Il sole favorisce la produzione di nuove infiorescenze, mentre posizioni troppo ombreggiate portano ad una carenza di fiori. Consiglio di scegliere una collocazione ben riparata dal vento.

Terriccio

Il terreno ideale per questa pianta è fertile, fresco e ben drenato.

Annaffiatura

Plumbago capensis
Plumbago capensis – foto di Vengolis CC BY-SA 4.0

Durante l’estate la pianta ha bisogno di irrigazioni regolari, preferibilmente da fare la mattina presto o la sera, dopo il tramonto del sole.
E’ bene evitare i ristagni idrici per scongiurare il rischio di proliferare di funghi ed il marciume delle radici.
Durante l’inverno si possono ridurre le irrigazioni ma è bene non interromperle completamente. nel periodo del riposo vegetativonon è necessario bagnare eccessivamente la pianta.


Moltiplicazione

La riproduzione del Plumbago capensis può avvenire per semi o per talea.

La semina si esegue in primavera, spargendo i semi sul terriccio, irrigando e coprendo il vassoio con una plastica trasparente. Il contenitore dovrà restare all’ombra a circa 24°C. Quotidianamente si deve sollevare la plastica per togliere la condensa.

Nel momento in cui spunteranno i germogli, si può levare definitivamente la copertura e si può sistemare il semenzaio in una posizione luminosa e arieggiata. Quando le piantine saranno sufficientemente grandi, si possono trasferire in vaso e si possono trattare come piante adulte.

La propagazione per talea si fa nel periodo che va da maggio ad agosto. Si prelevano talee di 10 centimetri e si piantano in terriccio fertile e sabbia. Si inumidisce quindi il terriccio e lo si copre con una plastica trasparente, posizionandolo all’ombra, a circa 20°C.. Anche in questo caso è necessario rimuovere ogni giorno la plastica per eliminare la condensa. Quando nascono i nuovi germogli si rinvasano le piantine.

Concimazione

Plumbago capensis
Plumbago capensis – foto di VengolisCC BY-SA 4.0

Durante il periodo vegetativo occorre fornire del concime per piante da fiore, diluito all’ acqua di annaffiatura.

Potatura

La potatura del Plumbago capensis si esegue alla fine dell’inverno, tagliando tutti i germoglio dai rami dalla metà a 2/3 della loro lunghezza.

Al termine della fioritura, in autunno, è necessario eseguire una potatura più energica, tagliando i fusti legnosi per rinnovare l’apparato aereo cosi da ottenere una maggiore quantità di fiori l’estate successiva.
La potatura è importante non solo per la fioritura ma anche per contenere la tipica crescita disordinata della pianta.

Abbinamenti con altre piante

Il Plumbago capensis ben si abbina con le altre tipiche piante mediterranee da giardino.

Altri consigli per la cura

Al termine dell’inverno è possibile rimuovere i rami secchi, danneggiati e disordinati. Ci sono anni in alcuni anni è necessario un forte taglio di tutti i fusti per favorire una ricrescita primaverile vigorosa ed un’ abbondante fioritura.

Le leggere potature, eseguite anche durante la stagione vegetativa, sono volte a favorire la formazione di cespugli compatti e ben vegetati.

Parassiti, malattie ed altre avversità

Plumbago capensis

Il Plumbago capensis è una pianta particolarmente resistente, è difficile che si ammali. Tuttavia potrebbe soggetta a malattie ed attacchi da parte parassiti.
Le temperature elevate e la scarsità d’acqua possono, ad esempio, rendere vita facile al ragnetto rosso.
La scarsa ventilazione può invece favorire la comparsa di cocciniglie, pidocchi e afidi.

Nel caso in cui le foglie avvizziscono, è necessario controllare le annaffiature che potrebbero essere o troppo scarse o troppo abbondanti.
Se la pianta non fiorisce, probabilmente il terreno è povero di elementi nutrivi.


Curiosità

Plumbago capensis
Plumbago capensis

Anticamente la Plumbago era denominata “Pianta del piombo” in quanto si credeva che riuscisse a disintossicare i tessuti avvelenati dall’accumulo di piombo nell’organismo umano.

Sono diverse le ipotesi sull’origine del nome.

Una attribuisce il nome al colore azzurro “plumbeo” dei fiori di alcune specie.
Secondo un’altra ipotesi il nome deriva dagli effetti collaterali causati da una sua proprietà curativa. L’origine del nome era anche attribuita ad una una credenza antica secondo la quale la pianta era utilizzata per curare un’affezione degli occhi detta “plumbus”.

Tossicità e/o uso erboristico

La triturazione della radice stimola una benefica salivazione contro il mal di denti che, però, diventano scuri.

“Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”

Linguaggio dei fiori

Nel linguaggio dei fiori la Plumbago ha il significato di “intesa e complicità”.

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