Concime a lenta cessione

Concime a lenta cessione, a lento rilascio

Il concime sta alle piante come il cibo sta all’uomo. Questo è il concetto da cui partire quando si parla di fertilizzanti.

Ma i concimi non sono tutti uguali, esattamente come il cibo non è tutto uguale e come non lo è il modo di nutrirsi per l’uomo.

Tra le diverse tipologie di concime, c’è quello a lenta cessione, noto anche come concime a lento rilascio o a rilascio graduale.

Andiamo a scoprire di cosa si tratta, a cosa serve, come si usa e quali sono i vantaggi e gli svantaggi ad esso legati.

Cos’è il concime a lenta cessione

I concimi a lenta cessione sono dei fertilizzanti bilanciati in formulazione granulare, impiegabili sia universalmente che per specifici casi.

Il nome già suggerisce il suo “modus operandi”: rilascia le sostanze nutritive in modo lento e graduale.

La peculiarità del concime a lenta cessione è il rivestimento del granulo.

Si tratta di un sottile strato di rivestimento di materiale inerte (generalmente in resina, cera, zolfo, polimeri come il polietilene, latex etc) che avvolge le sostanze nutritive (generalmente le diverse composizioni di macro e microelementi) e che si scioglie piano piano dando modo al contenuto di miscelarsi gradualmente nel terreno.

In tal modo si evita che il concime sia immediatamente solubilizzato e disponibile per la pianta.

Come funziona il concime a rilascio graduale

La membrana si dilata o si stringe a seconda dell’umidità ed alle temperature. Il grado di rilascio delle sostanze nutritive è quindi direttamente proporzionale all’aumento delle temperature.

L’acqua presente nel terreno e nell’atmosfera (in forma liquida o di vapore) attraversa la membrana del granulo, entra e discioglie le sostanze nutritive. La soluzione di acqua e minerali viene spinta verso l’esterno, fornendo i nutrienti alle piante.

Mese dopo mese l’involucro si degrada e si decompone nel terreno terminando così la sua funzione regolatrice nel periodo previsto.

La cessione del concime segue pertanto lo stato vegetativo della pianta in maniera del tutto naturale.

I concimi a lenta cessione possono essere usati su cespugli e piante da esterno, sul tappeto erboso, nelle piante da balcone, nelle piante da appartamento, nell’orto e nel frutteto.

Tipologie di concime a lento rilascio

Tendenzialmente ricalcano i concimi “standard” (per approfondimenti vedi l’articolo sui concimi), la differenza è nel fatto che rilasciano i loro principi con gradualità e non tutti insieme

Concime Universale

Concime bilanciato, valido per tutti i tipi di piante.

Concime per piante a foglie verdi

Con contenuto elevato di Azoto che favoriscono una crescita forte e rigogliosa delle foglie e delle parti verdi.

Concime per piante da fiore

Con un maggiore contenuto di fosforo che stimola l’emissione di boccioli e allunga la durata della fioritura.

Concime per piante da frutto

Più sbilanciati verso il potassio che aiuta nella produzione di frutti

Concimi a lento rilascio biologici

Prodotti biologici (organic) naturali come il letame, l’urea, sangue secco, cornunghia …

Come si usa

Questa tipologia di concimi si rivela adatta soprattutto per le piante più soggette a fisiopatie e bruciature date da errata concimazione, ossia le piante d’appartamento, in vaso, e le piante fiorite e da frutto.

Ogni confezione, riporta le modalità e le dosi con cui il prodotto deve essere somministrato. Generalmente per le piante in vaso sono sufficienti pochi granuli.

Ma bisogna vedere anche l’esigenza della singola pianta, per cui controllate le schede. Alcune hanno bisogno di molto fertilizzante, altre di poco.

Si possono usare durante i trapianti o prima della semina miscelati al terriccio. Dalla primavera in poi si possono impiegare per le piante ornamentali ed i cespugli e tutto l’anno per le piante d’appartamento.

I granuli vanno distribuiti in superficie oppure possono essere interrati leggermente, avendo cura di mantenere sempre umido il terreno.

La durata nel tempo dei concimi a lenta cessione va dai 3 ai 9 mesi, in base al tipo di fertilizzante. Si tratta di una soluzione perfetta per chi ha poca dimestichezza con il giardinaggio e per chi ha poco tempo da dedicare alle proprie piante. In etichetta è comunque sempre indicato il tempo del rilascio.

Ad influenzare i tempi di cessione contribuiscono la membrana che avvolge le sostenze nutritive ed i fattori ambientali.

Per quel che concerne la membrana influiscono lo spessore della membrana, che è direttamente proporzionale al tempo di cessione (maggiore è questo valore e maggiore sarà il tempo di cessione); la durezza della membrana che è direttamente proporzionale al tempo di rilascio; eventuali imperfezioni della membrana.

Tra i fattori ambientali che influenzano i tempi di rilascio ci sono l’umidità che è direttamente proporzionale al rilascio; la temperatura, anch’essa direttamente proporzionale alla rapidità del rilascio; i ph del terreno inversamente proporzionale al rilascio (minore è il pH, maggiore è la cessione); l’attività microbica che ha un impatto limitato sui concimi a lenta cessione.

Pro e Contro del concime a lunga cessione

Concime a lenta cessione, a lento rilascio

Sono diversi i vantaggi legati all’impiego dei concimi a lenta cessione.

Per comprenderli al meglio è opportuno compararli con i concimi tradizionali. Ad esempio, miscelando i concimi all’acqua delle innaffiature, un’alta percentuale della soluzione non raggiunge il vaso ma viene dispersa. Oltre ad una perdita economica parliamo anche di un certo impatto negativo a livello ambientale dato che i fertilizzanti rischiano di finire in falda e comunque nell’ambiente naturale.

L’applicazione periodica del concime sulla superficie del terreno in vaso, la cosiddetta concimazione di copertura o la miscelazione nel substrato (incorporazione) ha un’azione limitata del fertilizzante.

Riduzione dell’impatto ambientale

L’impiego del concime a lunga cessione nasce dall’esigenza di ridurre l’impatto ambientale delle concimazioni.

Un vantaggio di questa tipologia di concimi è infatti proprio la mancanza di dispersioni di prodotto: le sostanze nutritive avvolte dalla membrana non si disperdono nel terreno, ma restano sempre vicino alle radici. La frazione resa disponibile è subito assorbita dalle radici, in tal modo si riduce la sua permanenza nel terreno.

La fertilizzazione con i concimi a lenta cessione ha quindi il vantaggio di ridurre le perdite di azoto per lisciviazione e per volatilizzazione.

Liscivazione e volitizzazione

La lisciviazione è processo attraverso il quale l’azoto, disciolto con ione nitrato nelle acque di percolazione, oltrepassa lo strato interessato dall’apparato radicale delle piante.

L’azoto lisciviato non può più essere impiegato da parte degli organismi vegetali e viene disperso nelle acque di falda. Questo processo è pertanto una perdita nutrizionale ed economica, oltre che una fonte di inquinamento delle acque.

La liscivazione porta infatti ad un accumulo di nitrati tossici per l’uomo e gli altri organismi animali, ed all’eutrofizzazione delle acque).

La volitizzazione è invece il processo nel quale l’azoto ammoniacale del suolo viene liberato nell’atmosfera, sotto forma di ammoniaca.

Concimazioni limitate nel tempo

Uno dei vantaggi del concime a lenta cessione è la somministrazione limitata alla fase iniziale di concimazione o, al massimo, due volte l’anno con oggettivo risparmio di tempo.

Vantaggi del concime a lento rilascio

Riepiloghiamo i vantaggi legati al concime a lenta cessione sono:

  • Rilascio di sostanze nutritive in funzione della temperatura e dell’umidità
  • Alimentazione continua per diversi mesi
  • Crescita costante
  • Bassa concentrazione di sale e tossicità
  • Riduzione del rischio di combustione
  • Meno lisciviazione
  • Ottimizzazione sistema radicale
  • Risparmio di manodopera, tempo ed energia
  • semplicità d’uso
  • possibilità di fare meno applicazioni
  • vantaggio ambientale legato a minor consumo di confezioni e imballaggi, oltre che meno dispersione di fertilizzanti nelle acque di bagnatura.
  • le piante potranno sempre contare sul nutrimento necessario al momento giusto

Per quel che concerne gli svantaggi dei concimi a lenta cessione si può citare il costo, che è più alto rispetto ai concimi “ordinari” ma si tratta comunque di un investimento che sarà ammortizzato dalle minori somministrazioni e dal risparmio in termini di tempo e prodotto.

I concimi a lenta cessione possono quindi essere considerati una vera e propria rivoluzione nel mondo florovivaistico.

Una tecnologia nuova che ottimizza la nutrizione delle piante, che semplifica il lavoro e che protegge e rispetta l’ambiente.

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