
Che cosa si intende per coltivazione in indoor?
Prendersi cura del proprio giardino è sempre un piacere. Trascorrere piacevoli ore all’aperto, coccolando piante da fiore di ogni tipo o organizzando al meglio gli spazi dell’orto verticale sul terrazzo, è un’attività davvero rilassante. Non esiste migliore medicina per ritrovare la serenità e allontanare lo stress di una vita troppo frenetica.
E chi non può usufruire neanche di un piccolo spazio all’aperto? Mai rinunciare al piacere di coltivare le più belle specie anche tra le mura domestiche o in serre: la soluzione si chiama coltivazione indoor. Non una, ma tante tecniche da sperimentare per veder crescere tante piante che a causa delle condizioni climatiche del luogo in cui si vive non potrebbero in alcun modo essere coltivate all’aperto.
In questa guida ci occuperemo proprio della coltivazione in spazi chiusi (stanze o serre) di qualsiasi specie vegetale, sottolineando l’importanza della luce per la loro crescita.
È difficile ricreare le normali condizioni di luce naturale in luoghi al chiuso, ma grazie alle migliori lampade per coltivazione indoor anche il problema della luce può considerarsi risolto. Straordinari sistemi di ultima generazione realizzati con l’unico scopo di sostituire la luce del sole e dare anche a chi non ha la possibilità di coltivare all’esterno una valida e sicura soluzione per prendersi cura in modo ottimale delle piante più amate.
Tante sono le lampade a led (è questa la più gettonata delle soluzioni) che si possono semplicemente installare e accendere manualmente al bisogno, ma tanti sono anche i sistemi che sfruttano meccanismi automatici per la produzione di fasci luce, controllati per durata e intensità, solo durante particolari momenti della giornata.
Installare un sistema di illuminazione per la coltivazione indoor non è difficile, basta solo seguire qualche consiglio per progettare un piccolo angolo di paradiso anche in casa.
I vantaggi di una coltivazione indoor sono diversi:
- possibilità di veder crescere qualsiasi specie e vederla fiorire
indipendentemente dalle condizioni climatiche esterne del luogo in cui si vive; - diretto controllo dello stato delle piante che, in qualsiasi momento,
possono essere supervisionate da vicino; - pericolo di attacchi di parassiti limitato;
- coltivare le piante in un ambiente sano e sicuro.
L’importanza della luce per la coltivazione indoor
La prima cosa da fare, per essere sicuri di creare una zona di coltivazione con condizioni ottimali anche per le più delicate specie, è scegliere tra le migliori lampade e luci per la coltivazione indoor.
La luce di crescita sarà artificiale e se non si utilizzano i più sofisticati e sicuri sistemi di illuminazione difficilmente si potranno ammirare buoni risultati.
La luce emessa dalle lampade a led è calcolata in modo preciso per permettere alle piante di affrontare in modo naturale la fotosintesi. Insomma, una soluzione artificiale per una crescita naturale!
Le luci progressive, ampiamente utilizzate anche per le colture idroponiche e aeroponiche, sono utili per fornire uno spettro luminoso simile a quello del sole, ovvero creare una condizione di luminosità idonea alla crescita di una particolare specie.
Con le lampade di ultima generazione è possibile controllare il calore, il colore e l’intensità del fascio luminoso, così da non danneggiare in alcun modo la pianta.
Dobbiamo ringraziare il botanico russo Andrei Famintsyn che nel 1868 sperimentò sistemi di illuminazione per la coltivazione indoor. Fino ad oggi è stato un susseguirsi di lampade a incandescenza, fluorescenti e HID, fino ad arrivare alle lampade a led.
I professionisti del settore conoscono bene tutti gli stratagemmi, definiamoli così, per assicurare alle piante le giuste condizioni di luce, ma per i meno esperti è difficile orientarsi in un modo così accecante.
Quali lampade scegliere? Osserviamo tutte le tipologie utilizzate fino all’arrivo del tanto amato LED.
Le principali tipologie di lampade e luci per la coltivazione indoor
Ecco una lista dei sistemi di illuminazione più utilizzati:
- HID (Luci a scarica ad alta intensità): sono loro che hanno ucciso le lampade fluorescenti. Con l’arrivo dei sistemi di illuminazione HID l’illuminazione fluorescente è passata in secondo piano. Stiamo parlando di lampade a scarica ad alta intensità che si manifesta in un’elevata efficienza lumen x watt. In questa categoria è possibile inserire lampade con vapori di mercurio, ioduri metallici, sodio ad alta pressione e lampade di conversione. Le più utilizzate per la coltivazione sono quelle a ioduri metallici (non sono altro che l’evoluzione dei modelli con vapori di mercurio), con alogenuri metallici in ceramica (CMH), che producono un fascio di luce (60-125 lumen/watt) più intenso rispetto alle altre, simile a quello dei raggi del sole e lampade HSP (sodio ad alta pressione). Queste ultime erogano più energia nella parte rossa dello spettro luminoso (ci soffermeremo in seguito su questo), favorendo la fioritura e la fruttificazione delle specie.
- Lampade fluorescenti: il fascio luminoso prodotto è inferiore rispetto a quello dei modelli prima descritti e si attesta tra i 30 e i 90 lumen x watt. Si possono trovare sotto forma di lunghi tubi, spesso utilizzati per la coltivazione indoor di verdure o per le prime fasi di crescita delle piante, o compatte, cioè quelle che hanno sostituito le vecchie lampadine a incandescenza. Le lampade fluorescenti si differenziano dalle luci HID non solo per l’efficienza luminosa, ma anche perché non necessitano di sistemi separati per il funzionamento: le luci a scarica ad alta intensità si adattano perfettamente ad una presa di corrente magnetica standard.
- Lampade per la coltivazione indoor a led: la tecnologia ha permesso di poter sfruttare dei diodi ad emissione luminosa per qualsiasi tipologia di illuminazione, anche per far crescere le piante. Le lampade a LED sono quelle più consigliate e vendute, sia per il basso consumo, sia per l’efficienza luminosa, ma anche per la durata. Inoltre, led di colore diverso possono essere miscelati tra loro per creare uno spettro luminoso utile per specifiche situazioni e per far fronte alle esigenze delle piante in particolari fasi della crescita. In pratica, forniscono uno spettro completo e bilanciato di luce progettato per essere simile a quello della luce solare. Solitamente per le luci di crescita sono utilizzati diodi da 3 e 5 watt. Online è possibile reperire diversi e-commerce che si occupano della vendita di lampade LED per coltivazioni indoor.

Vale la pena utilizzare le luci a led per le piante?
La risposta, anche se indirettamente, è già stata data nel paragrafo precedente. Il LED (light emitting diode), inventato dallo scienziato Nick Holonyak, Jr. nel 1962, ha oggi raggiunto livelli pazzeschi per quanto riguarda l’efficienza luminosa e i bassi consumi. Una soluzione utilizzata in molti settori, tra cui anche quello della coltivazione indoor.
Le lampade di crescita a led sfruttano maggiormente spettri di luce rossa (utile nella fase di fioritura) e blu (perfetta per la fase vegetativa), cioè i due colori più percepibili dalla pianta. Quindi, non è sbagliato definire le lampade a led come le migliori per questo specifico scopo, superiori per efficienza anche a quelle HID. I risultati che si possono ottenere sono sbalorditivi e sempre più coltivatori professionisti, così come chi si diletta per hobby nella coltivazione indoor, ricorrono a questa innovativa tecnologia.
I vantaggi del led per far crescere le piante sono tantissimi e, spettri di colore a parte, è la possibilità di sfruttare la luce senza emissioni di calore uno dei più grandi pregi di queste lampade. Non meno importate è anche l’assenza di Mercurio, presente nelle lampadine ad alta pressione di sodio e ioduri metallici, a rendere i led ancor più consigliati. Da un punto di vista prettamente pratico non si può non sottolineare l’incredibile durata di delle lampadine a led e i ridotti consumi. Tirando le somme, sono evidenti le differenze con le lampade HID.
Quale luce è migliore per le piante?
Ogni colore è importante per la crescita delle piante. Abbiamo più volte fatto riferimento allo spettro di colori, ecco qualche informazione che può aiutare nella scelta delle migliori lampade per la coltivazione indoor:
- Rosso: le piante
crescono bene sotto uno spettro predominante di rosso, poiché tale luce
incoraggia la crescita frondosa e la biomassa. - Blu:
fondamentale, anche se sufficiente con intensità minori, per un ottimale
sviluppo della specie coltivata. Regola l’apertura stomatica e limita una
crescita sproporzionata della pianta. - Verde: la luce
verde riflessa, in piccole quantità, è utilizzata dalla pianta per svolgere il
normale processo di fotosintesi.
Diversi esperimenti hanno dimostrato che sfruttando delle lampade per la coltivazione indoor a LED in grado di sviluppare fasci luminosi dove il rosso prevale sul blu e sul verde è garantita una buona crescita di tutte le specie vegetali. Solo con un perfetto bilanciamento di questi tre colori è possibile ottenere risultati straordinari anche in casa, ricreando un ambiente luminoso simile a quello esterno.

Alcuni consigli per ottimizzare l’uso delle lampade a led per la coltivazione indoor
Basta pensare, sono le lampade a LED la migliore soluzione per coltivare in un luogo chiuso le piante e ammirarle in tutta la loro bellezza.
Ma, come sfruttarle per ottenere il massimo? Ecco alcuni pratici consigli:
- mai irrigare troppo le piante coltivate sotto la luce
dei LED. Come detto in precedenza, le lampade a diodi non emettono calore e il
substrato non si asciugherà così velocemente come quando sono utilizzate altre
tipologie di illuminazione. - Attenzione alla temperatura dell’ambiente! Questo è un
consiglio per chi ha deciso di passare dalle lampade HID a quelle a led: queste
ultime non produco calore, quindi meglio alzare di qualche grado la temperatura
della stanza o della serra dove sono coltivate le piante. - Trovare la perfetta posizione! Sistemare la lampada a
led alla giusta altezza è utile per favorire una crescita rapida e vigorosa
della specie. Sistemando la lampada troppo in alto aumenterà la superficie
illuminata, ma diminuirà l’intensità della luce. Il consiglio è quello di
posizionarla in modo tale che possa garantire una perfetta distribuzione della
luce anche sulle foglie più nascoste. - Unità multiple per una migliore distribuzione della
luce. Utilizzare più lampade a led, disposte con accortezza e alla giusta
distanza, permette di sfruttare una sovrapposizione dei fasci di luce,
ottimizzando l’illuminazione. - Impostare i cicli di illuminazione in base alle
esigenze della pianta e al periodo dell’anno. È consigliato impostare un ciclo
di illuminazione con 18 ore di luce e 6 ore di buio durante la fase vegetativa
(utile anche per ortaggi e verdure), per poi passare a 12 ore di luce e 12 di
buio per stimolare la produzione dei fiori. - Scegliere lampade a led con sistema per impostare
l’intensità luminosa, così da modificare gli spettri di luce (rosso, blu e
verde) a seconda del momento della giornata e della fase di crescita.
Domande frequenti
Eliminiamo ogni dubbio e facciamo il punto della situazione: ecco alcune tra le più frequenti domande che ci possono aiutare a riassumere quanto detto fino a questo momento.
Posso usare qualsiasi lampada led per la coltivazione?
Certo, ma per un risultato ottimale si consiglia sempre di utilizzare specifiche lampade di crescita a led. Queste, grazie alla sovrapposizione di più fasci di luce (rossa, blu, verde e infrarossi), assicurano le condizioni ottimali per la crescita della specie coltivata.
Perché il colore della luce è importante per le piante?
La luce è fondamentale per crescita della pianta e per la fotosintesi. Determinati colori e specifiche lunghezze d’onda della luce possono aiutare in modo straordinario la pianta in tutte le fasi della crescita. Ad esempio, le lunghezze d’onda gialle e verdi dello spettro visibile sono meno importanti per le foglie (ricavano poca energia poiché le riflettono), mentre il blu e il rosso sono fondamentali fonti di energia.
Quali luci artificiali sono disponibili per la coltivazione indoor e quali scegliere?
Tra le luci ad incandescenza, le lampade fluorescenti, HID e le lampade per la coltivazione indoor a Led, sono proprio queste ultime che devono essere preferite per la qualità e l’intensità del fascio di luce prodotta, nonché per l’efficienza energetica.
Quanta luce serve alle piante?
Tutto dipende dalla specie da coltivare. Ogni pianta ha specifiche esigenze colturali e di esposizione alla luce. Impostare cicli di illuminazione artificiale seguendo le ore di luce e di buio del periodo dell’anno i cui ci si trova, senza dimenticare le condizioni del naturale habitat della pianta, è un buon modo per evitare di sbagliare.
A che distanza sistemare le lampade?
Non si può dare una risposta precisa a questa domanda, perché la distanza della pianta dalla fonte di luce deve essere calcolata prendendo come riferimento la perfetta illuminazione di ogni sua parte. In generale, meglio non scendere sotto i 15cm e allontanarsi oltre i 40cm.
A cosa servono i riflettori?
Per illuminare correttamente anche la parte inferiore di una grande pianta è consigliato sistemare dei semplici riflettori di luce alla base della stessa. La lampada illuminerà la pianta dall’alto, fornendo più luce alla parte superiore, i riflettori cattureranno una buona quantità di luce da indirizzare verso la parte bassa.
Le lampade a led per la coltivazione indoor sono utili per la germinazione?
Certo e i tempi sono gli stessi previsti per una coltivazione in vaso o in piena terra all’aperto.
È possibile utilizzare un timer?
I migliori sistemi per l’illuminazione artificiale per coltivazioni al chiuso sono dotati di un elemento prezioso: il timer. Grazie a questo dispositivo è possibile impostare l’accensione e la durata del funzionamento di qualsiasi lampada, per un funzionamento in modalità automatica. Questo permette di distribuire al meglio le ore di luce e di buio durante la giornata anche quando si è lontani da casa.
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