Come innaffiare le Orchidee?

come innaffiare le orchidee

Delicate, eleganti, raffinate: in una parola, bellissime! Le Orchidee sono piante che seducono, ma per ottenere fiori spettacolari su sani esemplari è opportuno fare molta attenzione alle innaffiature.

Coltivare le Orchidee non è sempre cosa semplice, ma neanche un qualcosa destinato solo ai massimi esperti dal grande pollice verde.

Abbiamo già affrontato il tema di quanta luce hanno bisogno le Orchidee”, ora è giunto il momento di focalizzare l’attenzione su un argomento altrettanto importante: come innaffiare le Orchidee?

Pensare sempre al luogo di origine della pianta! È questa la regola generale, vero e proprio pilastro portante, per ottenere grandi risultati, offrendo alla pianta le ideali condizioni per la sua crescita.

Non è facile riuscire a ricreare il clima delle zone di origine delle diverse specie di Orchidee, anzi in alcuni casi è praticamente impossibile ottenere le medesime condizioni.

Però, con le giuste accortezze è possibile coccolare tutte le specie e creare, anche in casa, un ambiente perfetto e in grado di non far rimpiangere alla pianta la sua terra d’origine.

Tutte le Orchidee giungono da Paesi tropicali, dove il caldo e l’umidità sono fattori caratterizzanti del clima.

Le due stagioni, quella più secca e quella delle piogge, si alternano in un continuo ciclo, creando un clima perfetto per le nostre amate piante dalla spettacolare fioritura.

La siccità coincide con il periodo di riposo vegetativo delle Orchidee, mentre la fase di crescita attiva si nota durante la stagione più umida.

Quindi, alla prima regola, cioè pensare sempre al luogo di origine, se ne aggiunge un’altra: seguire il normale ciclo di vita della pianta.

Facciamo un pratico esempio: durante la crescita dei nuovi germogli, finché non saranno abbastanza grandi, il substrato dovrà essere mantenuto quasi asciutto. Quantità di acqua elevate e un livello di umidità al di sopra del limite possono causare il marciume dei giovani germogli.

Solo quando le radici si saranno sviluppate, aderendo perfettamente al substrato, è possibile riprendere le innaffiature delle Orchidee, senza mai dimenticare anche di assicurare alle piante il giusto apporto nutritivo attraverso mirate concimazioni.

Tutto questo rispettando il normale ciclo di vita della pianta prima citato. Dobbiamo adattarci alle loro esigenze e non le piante alle nostre!

Innaffiare correttamente le Orchidee per un microclima perfetto

Siete soliti osservare le vostre amate piantine dalla indescrivibile eleganza? Molto bene, è questo il miglior modo per prendersi cura delle Orchidee.

Sì, perché soffermarsi, anche per pochi minuti al giorno, ad osservare le foglie, i fiori e il generale stato di salute della pianta è cosa buona e giusta per avere sempre la situazione sotto controllo e capire anche quando è il momento di intervenire per innaffiare.

Non è noioso, perché osservare un’Orchidea, che in alto porta i suoi fiori come preziose corone, prominente nel portamento e raffinata in ogni suo dettaglio è sempre un piacere.

Prima di passare alle tecniche specifiche che ci permetteranno di eliminare, una volta per tutte, i dubbi sul come innaffiare le Orchidee, scopriamo come creare un microclima adatto attorno alle piante. Ecco cosa fare:

  • nebulizzazioni, almeno due volte al giorno, solo sulle foglie e attorno alla pianta (evitare di bagnare il fiore) sono utilissime per ottenere un ottimale livello di umidità. Nebulizzazioni che mai devono avvenire di notte o durante le più calde ore del giorno.
  • Utilizzare un sottovaso nel quale mettere della ghiaia (o argilla espansa) e un po’ di acqua. Così facendo le radici non entreranno mai in contatto con l’acqua in modo diretto, ma la stessa, presente in piccole dosi nel sottovaso, evaporando, creerà un ambiente umido intorno all’Orchidea.
come innaffiare le orchidee

Substrato leggero e innaffiature regolari: basta questo per piante sempre bellissime.

Come innaffiare le orchidee: consigli per tutte le stagioni

Andiamo subito al sodo: le Orchidee non tollerano gli eccessi di acqua e i ristagni idrici, pericolosissimi perché possono spalancare le porte al tanto temuto marciume radicale e a molteplici malattie fungine.

Stiamo parlando di annaffiature, ma non possiamo non aprire una piccolissima parentesi anche per quanto riguarda il substrato perfetto per le Orchidee.

Quest’ultimo deve essere molto soffice, leggero e composto in buona parte da cortecce, fibra di cocco o qualsiasi altro materiale naturale utile per evitare all’acqua di ristagnare, restando sempre leggermente umido. È questo il primo passo da fare: substrato perfetto per annaffiature eccellenti!

I normali metodi per bagnare le Orchidee li vedremo nelle due sezioni dedicate alle stagionali annaffiature, poiché ora desideriamo portare alla vostra attenzione una tecnica molto particolare.

Stiamo parlando dell’annaffiatura dell’Orchidea per immersione. Tutto molto semplice: prendete la vostra piantina e lanciatela nel più vicino stagno. Poi, dopo qualche ora andate a recuperarla. Semplice, vero?

Scherzi a parte, la tecnica per immersione è quella maggiormente utilizzata per prendersi cura di queste spettacolari piante tropicali. Come fare? Basterà immergere il vaso in acqua non troppo fredda (temperatura ambiente; meglio se piovana o demineralizzata) per qualche minuto. Terminata questa prima fase, lasciare sgocciolare per far andar via tutta l’acqua.

Può sembrare strano, ma è questo il miglior modo per innaffiare le Orchidee.

Ecco come fare: operazione semplice e veloce:

Le nebulizzazioni, invece, sono fondamentali quando bisogna prendersi cura di orchidee coltivate a radice nuda. Utilizzando uno spruzzino è possibile intervenire anche tre volte al giorno (ovviamente, il tutto dipende dalla stagione e dalle temperature).

In estate, anche le piante a radice nuda possono essere innaffiate ad immersione (massimo una volta a settimana).

Come innaffiare le Orchidee d’estate

Veniamo ora alle stagionali cure. È bene sottolineare sempre che la frequenza delle bagnature dipende in primis dalla stagione e dalla temperatura ambientale.

n estate, quando il caldo si fa sentire maggiormente e il substrato tende ad asciugarsi più velocemente, è opportuno intervenire con maggiore frequenza (senza mai esagerare nelle quantità).

Solitamente nelle stagioni più calde dell’anno bastano circa 48/72 ore al terreno per asciugarsi completamente.

Questa è più o meno la frequenza per non avere problemi per la coltivazione delle Orchidee.

Abbiamo utilizzato volutamente l’espressione più o meno, perché la velocità di asciugatura del substrato dipende direttamente anche dalla tipologia di materiale presente in esso. Ad esempio, il Bark (corteccia di abete rosso), ampiamente utilizzato per creare il perfetto letto per le radici delle Orchidee, porta il terriccio ad asciugarsi con maggiore velocità.

Mentre, lo sfagno, che riesce a trattenere grandi quantitativi di acqua, rallenta la normale asciugatura. Ecco che, anche in condizioni simili (ambiente e temperatura) gli interventi di annaffiatura delle Orchidee possono avere tempistiche diverse.

L’acqua utilizzata per le annaffiature estive (è importantissimo assicurare alla pianta un alto livello di umidità) dovrà sempre essere a temperatura ambiente. La tecnica migliore, che già prima abbiamo citato, è quella dell’immersione.

È possibile anche sciogliere del fertilizzante liquido nell’acqua dove si immergerà l’Orchidea.

Quindi, annaffiature ogni 4 giorni circa, mantenendo sempre umido il microambiente intorno alle piante, magari sfruttando un sottovaso riempito di acqua (senza mai far bagnare direttamente le radici) o nebulizzando quotidianamente le foglie al mattino.

Come innaffiare le Orchidee d’Inverno

L’inverno coincide con il periodo di riposo vegetativo della pianta. In apertura di testo abbiamo fatto riferimento alle due stagioni tipiche dei Paesi tropicali di origine delle Orchidee: la stagione più calda delle piogge e la stagione con temperature inferiori e minori precipitazioni.

Durante quest’ultima stagione l’Orchidea si ferma, si riposa. È una fase molto importante, fondamentale per dare alla pianta la forza necessaria per rifiorire e svilupparsi nella successiva stagione.

In inverno le annaffiature devono essere ridotte drasticamente, ma sono sempre necessarie per mantenere la pianta in uno stato di buona salute. Intervenire quando il terriccio non è mai completamente asciutto (questo per mantenere sempre un discreto livello di umidità), senza esagerare con le quantità di acqua. Meglio bagnare il substrato al mattino, almeno due volte al mese (si può arrivare a tre se l’ambiente domestico è molto caldo).

Quale acqua utilizzare per le Orchidee?

La cosa migliore da fare, quando si deve annaffiare qualsiasi specie di Orchidea, è utilizzare dell’acqua piovana.

Generalmente sono piante che richiedono un pH subacido (intorno a 6,5).

Perfetta è l’acqua osmotica (osmosi inversa), normalmente utilizzata per gli acquari e facilmente reperibile in negozi specializzati nella vendita di tali prodotti o simili, ma anche in molti supermercati.

Dobbiamo fare chiarezza: l’acqua distillata, ad osmosi inversa e l’acqua piovana, perfette per l’annaffiatura delle Orchidee, non devono mai essere utilizzate da sole, ma aggiungendo sempre piccoli dosi di fertilizzante specifico o un 10% di acqua del rubinetto alla quantità totale.

Questo perché sono acque che hanno salinità quasi a zero, quindi necessitano di un aiutino per avere un po’ di salinità in più.

L’acqua deve essere sempre somministrata a temperatura ambiente e, ovviamente, non deve contenere calcare (ecco perché poc’anzi abbiamo consigliato l’utilizzo di acque particolari), che può restare attaccato alle radici compromettendo la loro naturale funzione.

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