Le Felci Pteris sono felci sempreverdi originarie dell’ Asia orientale, dell’Africa meridionale, dell’Australia, del Brasile e delle zone mediterranee dell’Europa.
La Pteris è rizomatosa, presenta fronde molto eleganti, semplici, bi o tripennate, composte da pinnule di diverse dimensioni, con il margine ripiegato sul quale si trovano le spore disposte in file continue.
Il colore vira dal verde vivo al verde chiaro, e, in molte diverse specie e varietà, le fronde sono attraversate da bande bianche o grigiastre. Talvolta si riproduce in modo spontaneo nello stesso vaso in cui è allevata, lasciando cadere sul terriccio le spore mature.
Si tratta di una pianta da serra temperata che si può coltivare anche in appartamento, purché si mantenga l’adeguata umidità.
Delle oltre 250 specie comprese nel genere solo 30 circa sono coltivate a scopo ornamentale.
Le più diffuse nella coltivazione in appartamento sono relativamente facili da curare. Sono generalmente resistenti e richiedono solo un’adeguata umidità e la giusta protezione dall’aria molto secca.
Classificazione botanica
Il genere Pteris fa parte della famiglia delle Pteridaceae.
Principali specie
Al genere Pteris appartengono circa 250 specie distribuite in tutto il mondo, anche se alcune non crescono solo nel loro habitat naturale. La felce Pteris più diffusa in coltivazione è la Pteris cretica o felce frenante cretese.
Pteris cretica
Questa specie è originaria del bacino del Mediterraneo, del Medio Oriente, del Giappone e dell’India.
Misura dai 45 ai 75 cm di altezza.
E’ caratterizzata da fronde pennate e arcuate, che arrivano a misurare una lunghezza anche di 40 cm. Sono composte da un picciolo nero dal quale partono circa 12 pinnule di forma lineare-lanceolata, con i margini quasi sempre dentati. Le pinnule fertili si distinguono perché sono più strette di quelle sterili.
Tra le varietà esistenti ci sono
- la Pteris cretica Albolineata le cui pinnule hanno una striscia bianca che si estende ai due lati della nervatura centrale,
- la Pteris cretica Cristata che presenta pinnule verdi, strette e crestate all’estremità,
- la Pteris cretica Maya, una varietà nana a fronde screziate,
- la Pteris cretica Wimsettii, che presenta fronde particolarmente folte formate da pinnule irregolarmente.
Pteris ensiformis
E’ originaria della Cina, dell’Australia e della Polinesia.
Si tratta di una felce sempreverde che arriva a misurare fino a 40 cm. di altezza.
E’ caratterizzata da fronde fertili erette e sottili, composte da pinnule verde scuro, la cui lunghezza arriva a 40-50 cm. e dai margini ondulati. Le fronde sterili sono più piccole e larghe e hanno pinnule con i margini seghettati, talvolta divise in foglioline.
La varietà Pteris ensiformis Victoriae si distungue per la linea bianca centrale che percorre le pinnule.
Pteris longifolia
Si tratta di una specie originaria delle zone tropicali e subtropicali. E’ caratterizzata da specie fronde pennate che misurano una lunghezza fino a 70 cm., Le 40-50 pinnule presentano la lamina lunga e stretta, tronca alla base e rastremata all’estremità.
Pteris multifida
Somiglia ad un piccolo cespo compatto composto da molte fronde a pinnule distali semplici. Quelle inferiori sono divise in segmenti con piccioli rosso-bruni. Della specie sono presenti numerose varietà tra cui la Pteris multifida Ouvrardi che presenta fronde arcuate composte da pinnule a margini ondulati.
Pteris quadriaurita
Questa specie è originaria delle regioni tropicali.
E’ caratterizzata da grandi fronde triangolari con il picciolo rosso e dalle pinnule bi- o tripennate, lanceolate e appuntite.
Tra le varietà più diffuse c’è la Pteris quadriaurita Argyraea che presenta pinnule marcate da una striscia argentata, la Pteris quadriaurita Tricolor si distingue per le sfumature rosse.
Pteris tremula
Una specie originaria dell’Oceania, caratterizzata da fronde bipennate sulla metà distale e tripennate su quella basale. Arriva ad un’altezza di 1,5 m.
Consigli per la coltivazione delle Felci Pteris
Un ruolo chiave nella coltivazione delle Pteris è garantire abbastanza umidità e luce, entrambe fondamentali per mantenere la pianta rigogliosa. Si tratta di una pianta che ha una natura tropicale, e, come tale, desidera una costante fornitura di acqua e temperature calde ma non eccessive.
La sua coltivazione è abbastanza semplice, le regole da seguire sono poche ma fondamentali.
La luminosità deve essere buona ma è necessario filtrare la luce e la temperatura ottimale si attesta attorno ai 18°C. La pianta deve stare lontana dalle correnti d’aria e non ama essere spostata.
Le foglie della Pteris possono essere un po’ fragili, quindi è opportuno evitare di collocarle in zone trafficate.
Coltivazione in vaso
Le felci Pteris hanno una crescita moderata, andrebbero rinvasate ogni primavera nel caso in cui ne manifestino la necessità (ossia se diventano troppo grandi per il loro vaso). Dopo il rinvaso, è necessario fornire alla pianta calore e umidità.
La collocazione ideale in casa è entro due metri da una finestra rivolta a nord o a est, o in un luogo con una leggera luce soffusa.
Un’esposizione con scarsa luce può rallentare la crescita rallentata e favorire lo sviluppo di muffe. D’altro canto, l’esposizione prolungata ai raggi del sole provoca una grave disidratazione e decolorazione del fogliame.
Il vaso va collocato sopra un i sottovaso riempito di ciottoli o ghiaia.
Coltivazione in terrazzo
La Pteris può essere allevata all’aperto durante l’estate in un luogo riparato con temperature superiori ai 12℃ . E’ indispensabile che la pianta non riceva più di un’ora di luce solare diretta al giorno.
Temperatura
Questa felce è di origine tropicale, per questo è necessario riprodurre il più possibile le condizioni dell’habitat naturale.
Le temperature devono essere superiori ai 15 gradi, la pianta teme gli sbalzi termici.
Deve essere tenuta lontana da qualsiasi corrente d’aria (sia calda che fredda), come quelle provenienti da una finestra aperta o da un radiatore.
Luce
Le felci Pteris amano una luce brillante e filtrata, simile a quella che riceverebbero nel loro ambiente tropicale naturale, quella che arriva alle piante sotto le chiome degli alberi più grandi. La luce filtrata è importante soprattutto nei mesi estivi più caldi, periodo in cui la pianta cresce attivamente. Si devono evitare i raggi diretti del sole, in particolare nelle ore centrali della giornata.
Terriccio
Le felci Pteris non hanno particolari esigenze in fatto di terreno e prosperano bene anche in un terriccio di base. La miscela deve essere ben drenante e mantenuta umida. In generale, qualsiasi miscela a base di torba consentirà alla pianta di crescere bene.
Annaffiatura
Le Pteris non hanno eccessive esigenze idriche. Mentre la maggior parte delle felci muore quasi immediatamente se lasciata all’asciutto, queste felci tollerano di più il terreno secco, ma non la siccità.
Le irrorazioni alle fronde vanno ripetute almeno ogni due giorni, il terreno deve essere mantenuto umido ma deve essere zuppo. Per avere i migliori risultati, è bene annaffiare la pianta con una cadenza regolare, mantenendo il terreno costantemente umido.
Se viene annaffiata poco le foglie seccano e si ingrigiscono,la crescita rallenta o si ferma, si formano marroni sulle fronde. Se, al contrario, riceve troppi apporti idrici, le foglie ingialliscono, i rizomi marciscono e si assiste ad un generale declino della salute della pianta.
Moltiplicazione
Le felci Pteris possono essere moltiplicate nel mese di marzo, seminando le spore, ottenute dall’essiccazione degli sporangi, in una miscela di torba e sabbia mantenuto umido e alla temperatura di 24-27 °C.
Dopo alcune settimane, nasceranno delle piantine simili a felci. Quando le dimensioni lo consentono, si possono trapiantare in vasetti di 5 cm. e si trattano come piante adulte. Si tratta di un metodo di propagazione non semplicissimo che richiede almeno12 mesi per ottenere una piccola pianta.
Un altra tecnica di propagazione è quella tramite divisione dei cespi.Questo metodo si fa in primavera. Le due porzioni ottenute vanno ripiantate immediatamente ed annaffiate abbondantemente, L’umidità ambientale va mantenuta alta.
Concimazione
La Pteris può essere nutrita mensilmente nel periodo che va ogni da aprile a settembre, impiegando un fertilizzante liquido diluito nell’acqua delle annaffiature.
Potatura
Le foglie ingiallite vanno rimosse per incoraggiare una crescita migliore e per migliorare l’aspetto generale. La potatura deve essere eseguita usando forbici o cesoie disinfettate. Le incisioni devono essere nette.
Altri consigli per la cura
Il fattore principale nella cura di una felce Pteris è mantenere l’adeguato livello di umidità. Si può fare nebulizzando le piante ogni giorno e fornendo un’ulteriore fonte di umidità, ad esempio tenendo la pianta su un vassoio riempito di ghiaia e un po’ d’acqua.
Parassiti, malattie ed altre avversità
Le Pteris sono soggette all’attacco di molte varietà di parassiti domestici comuni, tra cui afidi, cocciniglie e mosche bianche. Se si notano segni di infezione, è bene trattate la pianta usando un insetticida specifico.
Uno dei problemi legati alla salute della pianta riguarda gli errori di irrigazione. Quando una felce è gravemente disidratata, le fronde diventano giallo/marrone e secche. Anche le basse temperature influiscono negativamente sulla salute della pianta e possono provocare danni irreversibili
Se sul terreno si sviluppa della muffa probabilmente la pianta riceve poca luce o un’eccessiva irrigazione.
Curiosità
Il nome scientifico di questa felce, Pteris, deriva dal termine greco “pteron” che significa ala, a indicare la forma delle foglie di alcune specie di questo genere. Il nome è stato usato per la prima volta da Dioscoride, un medico greco del I secolo a.C..
Tossicità e/o Uso Erboristico
La pianta non è tossica né per l’uomo né per gli animali. Ci sono specie che sono in grado di assorbire ed accumulare le sostanze tossiche, per questo è opportuno non ingerire alcuna parte della pianta.
“Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”
Linguaggio dei fiori
Nel linguaggio dei fiori la Pteris rappresenta l’ ambiguità, probabilmente per il fatto di portare su uno stesso stelo, delle foglioline secondarie.
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