Per gli amanti del fascino della foresta tropicale, questa  felce epifita d’appartamento  è l’ideale: vanta una vegetazione caratteristica con strane foglie biforcute  Si tratta di una pianta dall’alto potere decorativo con vegetazione rigogliosa e disforme.
È il Platycerium bifurcatum chiamata anche con il nome del genere, Platicerio o Corna d’alce. Quest’ultimo nome  è dovuto alla foggia delle numerose fronde ricadenti e frastagliate che ricordano le  corna di un alce.
Il  Platycerium bifurcatum (o P. alcicorne) proviene dalle foreste umide delle regioni tropicali. È epifita ossia  in natura vive sugli alberi, in prevalenza  sulle felci arboree tropicali, alla biforcazione dei rami dove il vento raduna un po’ di materiale organico (non terreno) composto per lo più da trucioli di foglie e di muschio secco in cui possa affondare le radici.
Per questo motivo  è una pianta che dovrebbe trovarsi appesa ma  può tuttavia  appoggiare su un  supporto alto, purché si faccia  attenzione che la dimensione delle foglie, non creino sbilanci e conseguenti cadute.
Il Platycerium bifurcatum ha due tipi di foglie:
- Alla  base della pianta sono piatte, a forma di scudo, e sono sterili  (non producono spore) ed hanno la funzione di trattenere il materiale organico che si deposita sulla  pianta. Quando questa secca senza staccarsi, viene ricoperta da una nuova, e diventa  materiale nutritivo per la pianta.
- Dalla base di fronde sterili si dipartono le foglie  fertili (che ricordano le corna dell’alce) che  producono spore come tutte le felci. Si tratta di  foglie carnose, verdi scure e ricoperte da una pruina biancastra. Possono raggiungere lunghezze notevoli anche  circa 90 cm.
Classificazione botanica
Il Platycerium bifurcatum è una specie del genere  Platycerium che appartiene alla Famiglia delle Polypodiaceae
Del genere Platycerium fanno parte alcune felci, tutte epifite, diffuse in Australia e nell’Africa meridionale; in natura si sviluppano sul tronco di alti alberi, alla biforcazione dei rami, raggiungendo dimensioni cospicue, gli esemplari coltivati in vaso hanno fronde in genere non più lunghe di 40-70 cm, esistono cultivar dal portamento particolarmente compatto.
Fioritura
Il Platycerium bifurcatum non presenta fioritura e quindi non forma fiori ma forma un protallo che si origina dalle spore e contiene sia gli organi maschili sia gli organi femminili.
Consigli per la coltivazione del Platycerium bifurcatum (Corna d’Alce)
Il Platycerium bifurcatum è di facile coltivazione, non richiede troppa manutenzione
Coltivazione in vaso
Si tratta della coltivazione ideale, visto che si tratta di una pianta perfetta in appartamento. perfetta nei vasi sospesi, questa pianta saprà arredare gli ambienti in modo elegante e particolare.
Il rinvaso va fatto all’inizio della primavera solo quando la pianta ne ha davvero bisogno. Il contenitore migliore da impiegare sarebbe un pezzo di corteccia d’albero o un paniere traforato di legno grezzo o di vimini un cesto di vimini. Occorre tenere presente che le radici devono aderire e penetrare parzialmente nel contenitore.
Il “terreno” ideale è  costituito da un composto di torba sterile, fibre secche di osmunda (una felce) e sfagno (un muschio). Le radici penetreranno nel composto e poco alla volta si salderanno alla corteccia o al legno. Quando la foglia sterile avrà ricoperto completamente il contenitore e la pianta darà segno di avere bisogno di più  spazio, allora si procede al rinvaso.
Temperatura
La temperatura ideale non dovrebbe superare i 25-27°C in estate e non dovrebbe  scendere sotto i 12°C. in inverno. È opportuno  nebulizzare spesso le foglie con acqua piovana, o oligominerale, a temperatura ambiente.
Il Platycerium bifurcatum richiede una posizione ben arieggiata: la soluzione migliore è appenderlo in un paniere al soffitto o ad una trave.
Luce
Si deve considerare che il Platycerium bifurcatum vive tra fronde leggere, sui rami più alti degli alberi. Si deve sempre tenere presente quello che è l’habitat naturale della pianta per poi riprodurlo il più fedelmente possibile. Richiede un luogo ben luminoso ma lontano dai raggi diretti del sole; le felci a corna di cervo tollerano anche condizioni di luce poco favorevoli, come l’ombra o anche la luce diretta del sole, purché venga fornita gradualmente.
Terriccio
Per porre a dimora gli esemplari di felce a corna di cervo si utilizza un terriccio per piante epifite, costituito da fibre vegetali, torba di sfagno e piccoli pezzi di corteccia.
Annaffiatura
Differentemente dalla gran parte delle felci i Platycerium bifurcatum non hanno bisogno di annaffiature troppo frequenti e sopportano  periodi anche prolungati di siccità ; da marzo a settembre vanno annaffiate solo quando il terreno è ben asciutto, facendo attenzione a non inumidire la base delle foglie della felce a corna di cervo; durante l’inverno  vanno annaffiate sporadicamente.
La chioma va vaporizzata frequentemente con acqua demineralizzata.
Questa felce si può anche annaffiare immergendo il vaso o il supporto una volta la settimana in acqua non fredda e lasciando asciugare fra un annaffiatura e l’altra. Nei giorni estivi di pioggia si può mettere la pianta fuori a lavarsi.
Moltiplicazione
Il platycerium bifurcatum si propaga per spore o per divisione dei cespi in primavera. Spesso alla base si sviluppano piccole piante, che è possibile staccare dallo stolone principale, per essere rinvasate  singolarmente.
Concimazione
Si tratta di una pianta abbastanza autosufficiente dal punto di vista alimentare, è sufficiente quindi concimarla 2-3 volte durante l’arco dell’anno diluendo un concime liquido per piante verdi da appartamento all’acqua di irrigazione; una volta in primavera ed una volta a metà estate.
E’ opportuno seguire sempre il sistema per immersione in un secchio d’acqua in cui si sarà sciolto il concime (un misurino ogni 2 litri). L’acqua che  rimane può essere utilizzarla per annaffiare le altre piante della casa e del terrazzo.
Potatura
Le Platycerium non si potano. È sufficiente eliminare le foglie che via via disseccano
Altri consigli per la cura
Le  piante adulte non vanno rinvasate. Generalmente si riproduce per spore, sistema assai difficile per i non floricoltori. Qualche volta per divisione dei germogli laterali.
Parassiti, malattie ed altre avversitÃ
Il parassita più diffuso è la cocciniglia. Per risolvere il problema, si può intervenire con un panno o del cotone con alcool, eliminando manualmente i parassiti. Se l’infestazione è diffuso è opportuno ricorrere ad appositi prodotti insetticidi.
Le piante coltivate in un terreno costantemente umido possono sviluppare dannosi marciumi radicali
CuriositÃ
Felce originaria delle foreste tropicali. il Platycerium bifurcatum è una pianta epifita cioè  in natura vive sugli alberi.
Se coltivata in zone con poca luce, le fronde saranno molto scure, mentre in ambienti dalla luce intensa e diffusa assumeranno una colorazione più chiara e brillante. È una pianta resistente ma può subire l’attacco della  cocciniglia.
Ci sono libri su questa pianta?
Eccone uno
Dove acquistare il Platycerium Bifurcatum
Se nel trovi presso il tuo vivaio locale, prova su eBay ci sono di solito molte proposte.
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Di quale albero posso fare uso per ricavarne il supporto di una pianta di platiceryum: cedro libano ? Cipresso ? Castagno ?
posso mettere la pianta appesa ad un acero in giardino e in che periodo? grazie