Nel meraviglioso mondo delle orchidee c’è la Cambria, meno nota della Phalaenopsis ma comunque bellissima, molto decorativa e facile da coltivare. La Cambria è un ibrido ottenuto dall’incrocio tra diversi generi: Odontoglossum, Oncidium, Miltonia, Cochlioda, Brassia.
Si tratta di una pianta sempreverde provvista di un apparato radicale tipico delle piante epifite, caratterizzata da pseubobulbi generalmente rigonfi e per lo più allungati, dai quali si sviluppano le foglie nastriformi, lucide, lunghe circa 15 cm.
Durante la primavera o l’autunno tra le foglie nasce un esile fusto eretto, che misura una lunghezza fino a 40 cm, che conta numerosi bocci (3-7 fiori) che si aprono in uno dopo l’altro.
Le fioritura della Cambria soddisfano tutti i gusti: ci sono esemplari a fiori piccoli, medi e grandi, di un unico colore o variegati, gialli, rossi, rosa o bianchi.
Dopo la fioritura,è possiibile recidere il fusto che portava i fiori e sotto il fusto per far si che si sviluppi un nuovo pseudobulbo.
Classificazione botanica
Il nome Cambria identifica un gruppo di ibridi intergenerici tra alcuni generi di orchidee.
Principali varietà
E’ possibile trovare ibridi intergenerici che vantano una gamma infinita di forme, dimensioni e colori. Tutti noti con il nome commerciale di Cambria.
Il primo ibrido di orchidea tra Odontoglossum crispum × Miltonia × Cochlioda noetzliana risale al 1911, ed è opera del signor Charles Vuylsteke. Il nome dell’ibrido è proprio Vuylstekeara in ricordo dell’ibridatore.
Circa un decennio dopo, dall’incorcio di Vuylstekeara e Odontoglossum Clonius, nasce Vuylstekeara Cambria Plush, un ibrido premiato dalla Royal Horticultural Society e dalla American Orchid Society. Da quel momento è stato un susseguirsi di ibridi spettacolari, genericamente chiamati “Cambria”.
Fioritura
La Cambria fiorisce, in base alle condizioni ambientali, in primavera o in autunno. Se la pianta non fiorisce probabilmente la pianta è poco illuminata.
Se coltivata in condizioni ambientali ottimali la Cambria regala fioriture abbondanti. La fioritura si può stimolare attraverso un leggero sbalzo termico. Dopo la fioritura e dopo lo sviluppo dei nuovi pseubobulbi la pianta va mantenuta per alcune settimane ad una temperatura di 16-17°C.
Consigli per la coltivazione della Orchidee Cambria
Conoscere i genitori della Cambria è fondamentale per capire le sue esigenze colturali, gli ibridi sono diffusi praticamente in tutta l’America tropicale e sono il risultato di ibridazioni tra specie che provengono da ambienti con climi anche molto diversi tra loro.
Per questo le indicazioni sulla coltivazione è generica e si dovrebbe fare riferimento alle esigenze colturali dei genitori. In linea di massima la Cambria va coltivata in un ambiente luminoso, durante l’inverno questa pianta ama le temperature notturne fresche ma si adatta bene alle temperature interne. Durante i mesi estivi si può portare all’aperto in posizioni fresche e ombreggiate.
Diversamente dalle altre orchidee epifite (che presentano radici aeree), per questa pianta non si deve attendere che si asciughi complemente tra un’irrigazione e l’altra.
Coltivazione in vaso
Questa pianta può essere allevata in ogni tipo di contenitore: in vasi di terracotta, in vasi in plastica, in ceste sospese. Richiede un substrato soffice e molto ben aerato, ad esempio a base di cortecce, pezzetti di fibra di cocco o di osmunda, torba di sfagno.
Dopo la fioritura si può eseguire il rinvaso, generalmente ogni tre anni. Il periodo ottimale è attendere che la pianta abbia emesso il nuovo pseudobulbo e che abbia raggiunto una misura di 4-5 cm con radici ben sviluppate. Si può usare lo lo stesso contenitore ben disinfettato oppure uno nuovo che sia appena più grande del precedente. E’ importante che il vaso abbia i fori di drenaggio per garantire il perfetto sgrondo dell’acqua delleirrigazioni e per garantire un adeguato arieggiamento alle radici.
Prima di usare il substrato lo si deve mettere in ammollo in acqua fredda per idratarlo, per eliminare impurità e la polvere. Poi va lasciato asciugare all’aria.
Prima di procedere al rinvaso si deve bagnare bene il terriccio e prima di estrarre la pianta dal vaso è necessario assicurarsi che le radici diventino morbide per scongiurare il rischio che si spezzino.
Usando forbici ben affilate si eliminano tutte la parti morte o che presentano evidenti segni di marciumi.
Dopo il rinvaso si deve evitare di annaffiare la Cambria per almeno 10 giorni, ma si devono comunque nebulizzare le foglie e gli pseudobulbi con acqua a temperatura ambiente meglio se demineralizzata.
Coltivazione in terrazzo
Quando le temperature lo consentono le piante possono essere collocate su terrazzi e balconi.
Temperatura
Da marzo a settembre la Cambria va tenuta a 18-20 °C. Il resto dell’anno preferisce una temperatura più fresca che oscilli tra i 12 ed i 15 °C. Soffre alle temperature ambientali al di sopra dei 35° C
Luce
Questa orchidea ama i luoghi luminosi, ben aerati ma non non tollera i raggi diretti del sole, né l’aria troppo secca. Si può sistemare vicino ad una finestra esposta a est, sud o ovest, con buona illuminazione, ma assolutamente al riparo dai raggi solari diretti.
Terriccio
Esattamente come le altre piante epifite anche la Cambria ama un terriccio soffice per orchidee formato da corteccia di conifere. Il substrato ideale è composto da pezzi di cortecce, pezzetti di fibra di cocco o di osmunda, torba di sfagno.
Annaffiatura
La Cambria va annaffiata regolarmente ogni 15 giorni o nel momento in cui le radici assumono un colore bianco-argenteo.
Per le irrigazioni si può usare acqua piovana o acqua demineralizzata. Dopo circa 30 minuti è bene svuotare il sottovaso per scongiurare il rischio di danni alle radici. Le irrigazioni devono essere moderate in primavera ed abbondanti in estate. In autunno vanno ridotte e in inverno sospese. Durante il periodo invernale, si possono nebulizzare le foglie e gli pseudobulbi di tanto in tanto.
Nel momento in cui spuntano nuovi getti alla base dei vecchi pseudobulbi si può reiniziare ad annaffiare.
Moltiplicazione
La Cambria può essere moltiplicata per divisione dei cespi, la propagazione si fa in primavera o in autunno usando cesoie ben affilate e disinfettate.
Ogni singolo pseudobulbo, munito di una radice vigorosa, viene diviso dal cespo e rinvasato singolarmente in un contenitore di piccole dimensioni, questo perchè le le radici attecchiscono meglio in spazi ridotti. Anche quando si esegue la propagazione della pianta si usa terriccio nuovo e fresco specifico per orchidee.
Concimazione
Questa orchidea va concimata mensilmente usando fertilizzanti specifici per orchidee adeguatamente diluiti nell’acqua delle annaffiature. Il concime idoneo per la crescita, lo sviluppo degli pseudobulbi e la fioritura deve essere equamente bilanciato in azoto (N), fosforo (P) e potassio (K).
Potatura
Non è necessario potare ma è sufficiente recidere lo stelo che portava i fiori. L’intervento si esegue con cesoie o forbici ben affilate e disinfettate. Tagliare lo favorisce la fuoriuscita e l’ingrossamento sviluppo del nuovo pseudobulbo.
Altri consigli per la cura
Durante l’estate si può spostare la Cambria all’aperto in un luogo ombreggiato.
Questa pianta ama un microclima umido, quindi è buona abitudine nebulizzare con regolarità le foglie, anche due volte al giorno durante i periodi più caldi, e sistemare il vaso sopra un sottovaso con uno strato di argilla espansa o ghiaia grossolana coperto da un velo d’acqua che, evaporando, garantisce l’adeguata umidità.
Durante il periodo vegetativo è opportuno annaffiare regolarmente ogni settimana, meglio per immersione, e concimaee ogni 25-30 giorni usando un prodotto specifico per orchidee.
Quando i nuovi pseudobulbi si sono sviluppati, la pianta entra in riposo: si sposta in luogo fresco, si riducono le annaffiature per 2-3 mesi, in modo tale da favorire la formazione di un nuovo fusto e la successiva fioritura.
Ecco un bel video sulle Cambria
Parassiti, malattie ed altre avversità
La Cambria come le altre varietà di orchidee è molto sensibile agli attacchi degli afidi e della cocciniglia, che si annidano nelle intersezioni fogliari o sotto la pagina inferiore delle foglie. La loro presenza è favorita dalla scarsa aerazione, dalla scarsa umidità ambientale. E’ possibile rimuovere le cocciniglie manualmente usando del cotone idrofilo imbevuto di alcol oppure con specifici prodotti anticocciniglia.
Le malattie fungine come il marciume delle radici e degli pseudobulbi sono invece causate dall’eccessiva umidità del substrato di coltivazione.
Curiosità
Le diverse varietà di Cambria sono tutte ottenute dall’incrocio di diversi tipi di orchidee.
Il genere Cambria è stato creato nel 1911 a opera di Charles Vuylsteke che, ottenne quella che inizialmente fu chiamata Vuylstekeara, dall’incrocio tra Odontoglossum crispum x Miltonia x Cochlioda noetzliana,
Dieci anni dopo nacque il primo ibrido denominato Cambria, frutto dell’incrocio tra la Vuylstekeara x Odontoglossum clonius.
Attorno agli anni Sessanta è iniziata la “febbre” della Cambria grazie al fatto che la Vuylstekeara cambria ‘Plush’ è stata premiata sia dalla Royal Horticultural Society che dalla American Orchid Society.
Tossicità e/o uso erboristico
La Cambria non è tossica né per l’uomo né per gli animali
Linguaggio dei fiori
Nel linguaggio dei fiori la Cambria simboleggia l’amore, l’eleganza e la raffinatezza.
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