La Sternbergia meglio nota come zafferanastro, è una piccola bulbosa perenne facile da coltivare sia in vaso che in piena terra. Si tratta di una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Amaryllidaceae.
Cresce lungo i bordi dei sentieri e delle strade, nelle garighe e nelle boscaglie dal mare ai 1200 metri di altitudine. Allo stato spontaneo è presente in tutte le regioni dell’Italia centro-meridionale, al Nord viene spesso coltivata come pianta ornamentale e inselvatichita presso le abitazioni (manca in Piemonte, Val d’Aosta e Trentino-Alto Adige).
Nel territorio euganeo si trova nei dintorni di Teolo, Battaglia Terme, Baone e alla base del M. Rua. Allo stato spontaneo nasce in prati aridi e boscaglie aperte, allo stato subspontaneo è molto diffusa nei prati dal livello del mare ai 1200 metri circa.
Il genere è diventato noto per via di una delle sue specie la Sternbergia lutea, diffusa come pianta da giardino.
Dai bulbi di piccole dimensioni hanno origine foglie coriacee nastriformi verdi scuro che, per tutta la durata della fioritura, fanno da corona a piccoli steli cilindrici di 15 -20 cm di altezza, sui cui apici sbocciano bellissimi fiori di un bel giallo intenso.
Durante la primavera le foglie della Sternbergia disseccano e il bulbo entra in riposo vegetativo per tutta l’estate.
Tutte le specie del genere Sternbergia sono originarie del Mediterraneo e del Medio Oriente. Si tratta di un genere affine a Narcissus ma l’affinità tra i due generi è solamente botanica.
Per quel che riguarda la forma la somiglianza è con il croco. Per distinguere le due piante si deve ricordare che la Sternbergia ha sei stami, mentre i crochi solo tre.
I fiori di tutte le specie sono di colore giallo, con la sola eccezione della rarissima Sternbergia candida che produce fiori bianchi.
Tutte le specie sono a fioritura autunnale, ad eccezione di due specie: Sternbergia candida e Sternbergia fischeriana che fiorisce ad inverno inoltrato o primissima primavera.
Classificazione botanica
Il Genere Sternbergia appartiene alla famiglia delle Amaryllidaceae.
Principali specie
Il genere conta otto specie riconosciute che hanno un’ampia distribuzione in tutto il bacino del Mediterraneo e nell’Asia centrale e sud-occidentale
Sternbergia lutea
La specie più nota, diffusa in quasi tutta Italia è la Sternbergia lutea, ormai classificata come pianta rara.
Viene giudicata come la migliore bulbosa a fioritura autunnale ed è conosciuta il mondo tra agli appassionati del settore. Ciò si evince anche dai suoi nomi inglesi, Autumn daffodil: Lily-of-the-field e Mount Etna Lily ad indicare la sua popolarità e l’associazione con i suoi luoghi d’origine.
Il nome volgare italiano è invece un accenno alla somiglianza con la forma dei crochi autunnali: Zafferanastro giallo.
Questa specie arriva ad un’altezza massima di 15-20 cm. I fiori, colore giallo oro, hanno forma ovoidale e sono lunghi fino a 5 cm, e portati da steli biancastri. Produce foglie lineari, presenti già al momento della fioritura, della larghezza di circa 1 cm.
I bulbi della Sternbergia lutea sono molto velenosi.
Per le sue dimensioni ridotte, la Sternbergia lutea nasce con grande semplicità anche nei piccoli anfratti pertanto è perfetta nei giardini rocciosi. E’ impiegata, in gruppi, per bordure.
La varietà ‘Angustifolia’ è caratterizzata da foglie più sottili.
Sternbergia sicula
Questa specie viene spesso considerata una sottospecie della Sternbergia lutea, ed leggermente più piccola rispetto a quest’ultima. Produce fiori giallo chiaro e sottili foglie scure.
Di questa specie è conosciuta la varietà ‘Graeca’ con foglie ancora più sottili e fiori ad imbuto.
Sternbergia candida
Questa specie è piuttosto rara e si trova solo nella Turchia sud-occidentale, dove cresce a circa 1100 m, ai margini dei boschi di cedro.
Produce foglie grigio-verdi leggermente attorcigliate che appaiono nel tardo inverno fino all’inizio della primavera e che sono larghe circa 1 cm.
I fiori bianchi seguono le foglie, nel loro habitat naturale nel periodo compreso tra gennaio e febbraio.
Sternbergia clusiana
La Sternbergia clusiana cresce in Turchia, Iraq, Iran, Libano, Siria, Israele, Palestina e isole dell’Egeo nelle aree pietrose asciutte, e nei campi.
I fiori giallo-verdastri sono prodotti nel tardo autunno da ottobre a novembre nei loro habitat naturale. Sono i fiori più grandi del genere, con tepali fino a 7 cm. Le foglie grigio-verdi sono larghe 8-16 mm e compaiono dopo i fiori, in inverno o all’inizio della primavera.
Sternbergia vernalis
Questa specie è originaria dell’Asia centrale e sud-occidentale.
Ha fiori gialli che compaiono in primavera.
Fioritura
La Sternbergia fiorisce ininterrottamente per tutto l’autunno (tranne 2 specie primaverili). I fiori sono singoli, eretti, di colore giallo oro (tranne una specie), ermafroditi e avvolti alla base da una spata membranosa dello stesso colore dei tepali o biancastra.
Consigli per la coltivazione della Sternbergia
È facile da coltivare sia in vaso che in piena terra
Coltivazione in vaso
La Sternbergia può essere coltivata anche in vaso, ha bisogno di un angolo soleggiato, si deve evitare di annaffiare troppo e si deve garantire un terriccio ben drenato.
Coltivazione in piena terra
La Sternbergia gradisce un suolo permeabile, ma può essere anche sassoso e pesante se ben drenato, come per esempio su pendii.
In giardino i bulbi devono essere piantati secondo la regola “uno sì, uno no” o più distanziati, ma possibilmente sempre in gruppi numerosi in macchie circolari, così come avviene in natura per queste piante.
I bulbi devono essere esposti in una zona ben assolata, e riceve almeno 4 ore di sole pieno, meglio se al mattino. Subito dopo la fioritura per aiutare lo sviluppo dei bulbi può essere eseguita una debole concimazione con un fertilizzante liquido per piante fiorite.
In assenza di forte gelo le foglie persistono durante l’inverno e danno nutrimento ai nuovi bulbi, che, durante il periodo di dormienza estiva, dovrebbero trovarsi in un posto asciutto.
Laddove si presentano le condizioni favorevoli è meglio lasciare i bulbi indisturbati per parecchi anni considerando che la presenza di umidità nei mesi caldi può facilmente portare al loro deterioramento. Quindi nei giardini dove viene praticata l’irrigazione artificiale è opportuno dissotterrare i bulbi e conservarli in un luogo asciutto fino al reimpianto che avverrà all’inizio di settembre. Questa prassi, pur non garantendo una fioritura ottimale, scongiurerà il rischio di perdere le piante.
Temperatura
La Sternbergia non teme il freddo anche se il fogliame è sensibile alle gelate.
Luce
Predilige le zone luminose e soleggiate per diverse ore al giorno
Terriccio
La Sternbergia si adatta a qualunque tipo di terreno anche se preferisce quelli umidi misti a sabbia e ben drenati.
Annaffiatura
Per gli esemplari coltivati direttamente a dimora è sufficiente l’ acqua piovana mentre quelli allevati in vaso devono essere annaffiati regolarmente ogni 10-15 giorni
Moltiplicazione
La Sternbergia si moltiplica per seme e per divisione dei bulbilli. La tecnica più impiegata, che da la garanzia di ottenere piante identiche a quella madre, è la propagazione per divisione dei bulbi.
In tarda primavera, i bulbilli vanno separati ed interrati in buche profonde il doppio del loro diametro e della loro altezza, che siano distanti l’una dall’altra 10 cm.
Concimazione
Per favorire la fioritura, prima della ripresa vegetativa, si può somministrare alla base del concime organico a lento rilascio.
Parassiti, malattie ed altre avversità
Si tratta di una pianta rustica resistente agli attacchi da parte dei parassiti animali. Teme il marciume causato dagli eccessi idrici e come il bulbo del tulipani e le bulbose in genere soffre la fusariosi o muffa dei bulbi.
Curiosità
La Sternbergia prende il nome dal botanico boemo Caspar von Sternberg (1761-1838); il nome specifico, che in latino significa ‘gialla’, si riferisce al colore dei fiori.
È una pianta che passa l’estate sotto forma di bulbo, senza foglie.
È indenne agli incendi: nei luoghi dove cresce, se percorsi dal fuoco, non ne risente, al contrario, dove c’è stato un incendio, le fioriture sono più spettacolari.
Tossicità
Tutta la pianta è tossica l’ingestione può causare intossicazioni simili alla colchicina una alcaloide che provoca nausea vomito e diarrea.
Linguaggio dei fiori
La Sternbergia nel linguaggio dei fiori non ha un particolare significato. Possiamo prendere come riferimento il colore giallo dei suoi fiori, il giallo, in alcuni fiori, simboleggia la gelosia ma nella maggior parte dei casi, il giallo indica l’amicizia, la gioia, l’energia e l’ottimismo.
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