Come rigenerare il prato, alcuni consigli

come e quando rigenerare il prato

Desideri un giardino con un prato verde da far invidia? Non ti resta che apprendere le tecniche migliori per rigenerare il prato in primavera e in autunno.

“L’erba del vicino è sempre più verde”!

Non più, perché con le giuste tecniche per rigenerare il prato è possibile trasformare il proprio giardino in un’oasi meravigliosa e… diventare il vicino con il prato da far invidia!

Spesso il prato è la parte più trascurata, messa in ombra dai colori delle più belle piante ornamentali da esterno, cariche di fiori e pronte a colorare in modo incantevole gli spazi esterni.

Per realizzare un vero e proprio capolavoro naturale è necessario prendersi cura anche della verde erbetta che fa da perfetta cornice alle più grandi aiuole e che si presenta come un morbido tappeto sul quale adagiare gli elementi di un arredo outdoor di design.

Rigenerare il prato significa donare nuova vita al giardino, evitando che le brutte macchie giallastre di erba appassita prendano il sopravvento sulle più vive tonalità di verde. Irrigare nel modo giusto, procedere a tagli regolari e frequenti, utilizzare concimi e altri prodotti a volte può non bastare per mantenere il prato vigoroso. La strada è quella giusta, ma in molti casi è opportuno intervenire in modo mirato e… più approfondito.

Facciamo un po’ di chiarezza: che cosa significa rigenerare il prato?

Quando il gelo, il caldo eccessivo o le malattie fungine attaccano l’erba del proprio giardino due sono le cose da fare: rifare completamente il prato o provvedere alla rigenerazione.

Secondo voi cosa conviene fare? Meglio risistemare e colmare le zone spoglie e ingiallite con semplici operazioni che rientrano nel pacchetto prevenzione. Ci sono diverse tecniche che possono essere utilizzare per rigenerare il prato due volte all’anno. Solo due interventi in 12 mesi? Proprio così, basta davvero poco per godere di un prato meraviglioso in grado di valorizzare tutto il giardino e la casa.

Quando rigenerare il prato e perché?

Dimenticate l’inverno e l’estate: la rigenerazione del prato deve essere fatta durante le stagioni intermedie, per riportare il manto erboso alla sua naturale bellezza dopo le gelate invernali o dopo la siccità di una calda estate. In primavera (marzo/aprile) e in autunno (settembre) il terreno può giovare di condizioni climatiche ottimali per rispondere al meglio agli stimoli. Sono diversi i casi in cui è necessario intervenire in modo mirato per riportare il prato alla sua originaria bellezza.

Ingiallimento superficiale di ampie zone

In questo caso, quando il prato ha subito gli attacchi dell’inverno, è bene intervenire subito non appena il rischio di gelate è superato. Cosa fare? È il momento di dare una spuntatina all’erbetta (lasciarla a circa 3 centimetri) e provvedere ad arieggiatura e concimazione rinverdente (con prodotti liquidi o granulari in grado di assicurare il rapido assorbimento delle sostanze nutrienti necessarie) per donare nuovo vigore al prato. Concimazione che dovrà essere nuovamente eseguita anche dopo il successivo taglio stagionale.

Ampie zone diradate ben delineate

La spuntatina primaverile non basta, ma è importante provvedere alla corretta risemina dell’erba. Mentre nel primo caso si può parlare di rigenerazione superficiale, questa volta l’intervento dovrà essere effettuato più in profondità.

Al primo taglio (sempre di circa 3 centimetri), alla normale arieggiatura e alla concimazione con prodotti specifici per una corretta biostimolazione, seguiranno altre fasi di fondamentale importanza. Infatti, proprio nelle zone diradate dovrà essere creato uno strato leggero di terriccio specifico per prato (sono consigliati prodotti ad hoc per favorire una rapida e sicura germinazione e radicazione) che andrà a coprire il miscuglio di sementi utilizzati in principio per la realizzazione del prato o specifiche per la rigenerazione.

I semi dovranno essere distribuiti in modo uniforme, senza mai eccedere le dosi consigliate dal produttore e sempre ben a contatto con il terreno (basterà utilizzare appositi rulli da prato). Seguiranno altre due concimazioni: la prima “di copertura” (con prodotti dalle alte percentuali di fosforo) e la seconda “di supporto” dopo circa un mese.

Ingiallimento parziale del manto erboso e più zone diradate

È una situazione molto particolare che prevede una concimazione e una risemina di emergenza. Le operazioni da eseguire e da portare a termine subito dopo l’inverno sono le stesse viste in precedenza: il taglio e l’arieggiatura sono le prime cose da fare per tutte le parti del prato. S

olo dopo le operazioni si divideranno in due distinte categorie di intervento: per le zone diradate sarà necessario provvedere anche alla risemina in terriccio specifico e ad una concimazione in più fasi; nelle zone ingiallite basterà un intervento di concimazione (sfruttando gli stessi prodotti).

come prendersi cura del prato

Un esempio di prato che inizia ad ingiallire e presentare aree diradate (foto Garden tourist CC BY 2.0)

Un trattamento antifungino primaverile è consigliato in ogni caso: “prevenire è meglio che curare”!

Come rigenerare il prato: le singole fasi

Abbiamo parlato di taglio superficiale, arieggiatura, concimazione e risemina: vediamo nello specifico in cosa consistono queste fondamentali operazioni per donare nuova vita al prato.

Quando il rischio delle gelate invernali è ormai passato e il caldo cocente dell’estate ancora è lontano si può procedere alla rigenerazione del manto erboso seguendo precise fasi.

Taglio

Deve essere effettuato con macchine apposite che permettono una regolazione in altezza per evitare di “rasare” troppo il prato o troppo poco. Meglio preferire tagliaerba semoventi a scoppio di ultima generazione e pratici tagliabordi/decespugliatori per ridefinire gli angoli più ostici dove una più grande macchina non può arrivare. La rasatura è importante per valutare più attentamente anche lo strato superficiale del terreno e per permettere all’acqua, così come al concime, di penetrare più in profondità. 

Arieggiatura

Piccoli e ben definiti solchi nel terreno possono essere creati sono utilizzando specifici attrezzi. L’arieggiatura è importantissima per “far respirare il prato” e ripulirlo in modo perfetto.

Risemina

Dopo aver arieggiato e ripulito il prato si può passare alla distribuzione dei semi in un substrato appositamente compattato nelle zone più diradate. Utilizzare un rastrello (o una seminatrice-traseminatrice) può essere utile per facilitare la penetrazione dei semi nei solchi creati oppure si può procedere manualmente se le zone diradate non sono molto estese.

In primavera il momento migliore per effettuare la risemina è tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, cioè quando le temperature iniziano ad essere stabili tra i 12 e i 18°C. È fondamentale utilizzare solo semi specifici per la trasemina simili a quelli usati in principio per la realizzazione del prato. Le quantità variano in base al terreno e alle condizioni in cui versa la parte di prato da sottoporre ad intervento, ma in generale la media è di 1Kg per ogni 20mq di tappeto erboso.

Concimazione

Il concime dovrà essere scelto in base alle specifiche del prato e del risultato che si intende ottenere. Sono tantissimi i concimi che possono essere utilizzati per la rigenerazione del prato e che si possono acquistare direttamente online. La concimazione deve essere fatta ad inizio e fine primavera, ma anche all’inizio e alla fine dell’autunno.

Quale concime scegliere? Se serve una forte spinta rigenerante e rinverdente è consigliato utilizzare un fertilizzante ricco in azoto (lenta cessione + effetto immediato). Se il prato da rigenerare non versa in condizioni disperate un concime con minori quantità di azoto (in questo caso solo a lento rilascio) può andar bene.

Innaffiatura

Da fare sempre con regolarità, specialmente dopo aver ultimato gli interventi prima descritti. Installare degli impianti con piccoli irrigatori che escono direttamente da terreno è la soluzione migliore per raggiungere, senza nessuno sforzo, tutti gli angoli del prato. Però, per risparmiare e non rinunciare ad un piccolo impianto di irrigazione è possibile installare spruzzatori automatici da collegare direttamente ad un rubinetto presente in giardino.

come irrigare il prato

Anche i più piccoli spruzzatori automatici possono rivelarsi validi aiutanti per irrigare correttamente il prato.

Quali attrezzi utilizzare?

Solo con attrezzi specifici è possibile prendersi cura del prato nel modo migliore. Le operazioni prima descritte non possono essere di certo portate a termine a “mani nude”, ma occorre utilizzare solo i migliori attrezzi per ottenere un ottimo risultato in poco tempo e con il minimo sforzo.

Abbiamo dato i principali consigli su come rigenerare il prato, ma desideriamo spingerci oltre, proponendo anche alcuni prodotti che potrebbero far al caso vostro. Per quanto riguarda i tagliaerba il consiglio è quello di scegliere modelli a scoppio e che offrono la grande possibilità di regolare in modo preciso l’altezza di taglio. Tra i tanti modelli che è possibile acquistare anche online abbiamo scelto due tagliaerba che godono di ottime recensioni:

  • Murray EQ 500 semovente con motore a scoppio: modello a spinta con motore Briggs & Stratton 500E Series da 140cc. Compatto, maneggevole e potente: ideale per tagliare velocemente prati di piccole o grandi dimensioni. Dotato di comodo raccoglitore per l’erba e di pratico sistema per regolare l’altezza di taglio in 6 diverse posizioni. Un tagliaerba apprezzato per le eccellenti caratteristiche tecniche (qualità dei materiali e assemblaggio) e l’affidabilità del motore e delle singole componenti meccaniche.
miglior tagliaerba a scoppio

Trovi il tagliaerba Murray EQ 500 qui.

  • Tagliaerba a scoppio Grizzly Mod.BRM 4210-20: un altro ottimo modello a spinta con motore a scoppio da 99cc. 5 differenti altezze di taglio, resistente telaio in acciaio e un vano posteriore per raccogliere l’erba con capacità da 50lt. Il modello in questione ha tutte le carte in regola per agevolare le operazioni di prima rasatura e i seguenti interventi periodici di taglio. Facilissimo da maneggiare e dotato di comodo sistema per avviamento facilitato.

Nella categoria dei migliori tagliaerba possiamo inserire anche i tagliabordi, indispensabili per intervenire nei punti dove le più ingombranti macchine non riescono ad arrivare. Sono tanti i modelli tra i quali è possibile scegliere, ma il nostro consiglio è quello di optare per tagliabordi senza fili, più pratici e maneggevoli. Ecco uno tra i modelli più venduti:

  • TECCPO TPower senza fili: leggerissimo e facile da maneggiare. Funziona grazie all’energia fornita da una batteria da 18V 2.0Ah che permette al motore di girare a vuoto fino a 8100 rpm. L’autonomia garantita è di circa 30 minuti con una carica completa (si ricarica in un’ora) ed ha un diametro di taglio di 300 mm. Apprezzato per il rapporto qualità/prezzo e per la maneggevolezza.

Altra operazione importante, come visto in precedenza, è l’arieggiatura del prato, che può essere portata a termine in modo più semplice con arieggiatori automatici (come l’efficiente modello AL-KO Combicare – arieggiatore + scarificatore) o con classici rastrelli aeratori (ottimo il modello Gardena Combisystem).

Non meno importanti sono anche i comuni attrezzi che non possono mancare nella rimessa del bravo giardiniere: rastrelli, vanghe, scope metalliche, forbici affilate e guanti.

Pronti per rigenerare il prato?

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