Aspidistra

 
Vaso di aspidistra

Aspidistra – foto di Hornbeam Arts (CC BY-NC 2.0)

È una delle piante d’appartamento più resistenti, la sua particolarità è quella di riuscire a crescere nei posti in cui altre piante non potrebbero sopravvivere o per mancanza di luce o per scarsa umidità.

Lei, anche se trascurata o dimenticata, sopravvive ugualmente a dispetto delle condizioni avverse. Ciò non toglie che non la si deve per questo trascurare.

Ha, beata lei, una silhouette slanciata, produce fiori di un rosso cupo che sbocciano a metà estate all’altezza del terreno, ma raramente fiorisce in appartamento e produce foglie verdi o variamente screziate ovali lanceolate la cui lunghezza può arrivare anche a 70 cm. Il frutto è una bacca nerastra contenente numerosi semi.

Classificazione botanica

Il genere Aspidistra appartiene alla famiglia delle Asparagaceae, sottofamiglia Nolinoideae. In passato era incluso nella famiglia delle Liliaceae.

Sono originarie dell’Est e del Sud-Est dell’Asia, principalmente Cina e Vietnam dove crescono spontanee nelle foreste ombrose e fresche.

Alla sottofamiglia delle Nolinoideae appartengono molte altre piante ornamentali, tra cui citiamo i generi Beaucarnea, Convallaria (tra cui il Mughetto o Convallaria majalis), Dracaena, Liriope (tra cui le specie L. muscari, L. spicata), Nolina, Ophiopogon (tra cui la specie Ophiopogon planiscapus), Polygonatum, Ruscus, Sanseveria.

Principali specie

Il genere Aspidistra comprende 4 specie ma nella pratica del giardinaggio se ne considerano solo due: l’Aspidistra elatior e Aspidistra typica.

Aspidistra elatior

Aspidistra elatior

Aspidistra elatior CC BY SA 3.0 KENPEI

L’Aspidistra elatior, talvolta chiamata Pianta di Piombo è una specie con radice rizomatosa che viene coltivata per il suo fogliame decorativo con che arrivano a misurare anche 70 cm.

Aspidistra elatior variegata

L’Aspidistra elatior variegata vanta belle foglie variegate bianco e crema. Ha la particolarità di richiedere pochissima concimazione perché un eccesso di elementi nutritivi potrebbero far scomparire la variegatura.

Aspidistra elatior 'Variegata'

Aspidistra elatior ‘Variegata’ di cultivar413 (CC BY 2.0)

Fioritura

La fioritura avviene al termine dell’estate ma nelle piante coltivate in vaso è piuttosto rara.

In ogni caso i fiori sono di colore rosso cupo e si formano all’altezza del terreno, a metà estate.

Consigli per la coltivazione dell’ Aspidistra

L’Aspidistra cresce bene a temperature di circa 10 °C anche se tollera brevi periodi con valori sopra i -5°C. Non ama le alte temperature dovute ai caloriferi in appartamento mentre si presta per verande, vani scala.

Ama la luce ma non il sole diretto. La troppa ombra viene tollerata ma a discapito della crescita.

Non ama le correnti d’aria, né il fumo.

Coltivazione in vaso

Perfetta per decorare le vostre case, l’Aspidistra ha radici che amano gli spazi stretti, per questo motivo il vaso non va cambiato spesso: non più frequentemente di ogni 2-3 anni.

Il terriccio ideale deve essere leggero misto e terra di brughiera che abbia un buon drenaggio. Alle piante più anziane non piace il rinvaso. Meglio rinnovare solo la terra in superficie.

Coltivazione in piena terra

Oltre che in appartamento, può essere coltivata anche in giardino, in tal caso va posizione fresca e ombreggiata.

Temperatura

L’Aspidistra si adatta a temperature diverse, che vanno dai -5 °C ai 40 °C.

Tuttavia la fascia tra i 13 e i 17 °C è l’ideale. Se piantata in giardino: protetta da un velo di svernamento, può sopportare fino a -15 °C.

Luce

L’Aspidistra va tenuta in buona luce, ma non al sole diretto, se tenuta sempre all’ombra il fogliame perde lucentezza e vitalità.

Terriccio

Richiede un buon terriccio fertile composto da torba, foglie di faggio e sabbia per favorire il drenaggio dell’acqua di irrigazione

Annaffiatura

L’Aspidistra non richiede annaffiature eccessive: è sufficiente circa mezzo litro d’acqua per vaso ogni tre giorni durante l’estate e una irrorazione al fogliame con acqua a temperatura ambiente ogni tre giorni, il tutto va ridotto durante l’inverno.

Il terreno va sempre lasciato asciugare tra le due irrigazioni, senza seccare eccessivamente.

Aspidistra elatior

Aspidistra elatior KENPEI CC BY SA 3.0

Moltiplicazione

L’Aspidistra può essere moltiplicata in primavera tramite divisione dei cespi che devono avere almeno alcune foglie.

La moltiplicazione si effettua in genere al momento del rinvaso. In primavera, si dividono i rizomi con un coltello pulito, disinfettato ed affilato e si divide il rizoma in più parti, i ognuna con almeno 2-3 foglie e radici ben sviluppate.

Ogni porzione di Aspidistra va piantata in vasi singoli con lo stesso terriccio che si utilizza per le piante adulte e vanno temuti all’ombra ed al fresco fino al momento in cui avviene la germinazione. Allora le piantine possono essere trattate come le piante adulte.

Concimazione

Il terriccio più adatto all’Aspidistra è costituito da normale terra da giardino miscelate a 1/4 di torba e 1/4 di sabbia, va bene anche la terra normale per piante da appartamento.

Alla fine dell’inverno è opportuno concimare con fertilizzante minerale solubile in acqua per garantire il nutrimento necessario. Sono importanti anche le irrorazioni settimanali con soluzione di stimolante ormonico.

Meglio evitare i fertilizzanti durante il periodo di rinvasatura.

Il tipo di concime da somministrare, vista la produzione di una grande quantità di foglie, deve avere un titolo abbastanza elevato in azoto (N). Deve inoltre possedere microelementi (oltre ai macroelementi ovviamente).

Potatura

Generalmente l’Aspidistra non si pota. È sufficiente eliminare le foglie basali che via via disseccano

Aspidistra elatior

Aspidistra elatior CC BY SA 3.0 Digigalos

Altri consigli per la cura

L’Aspidistra è una specie molto rustica e che sopravvive anche a condizioni avverse, ma non approfittiamone perché, se ben curata, può produrre 5 nuove foglie all’anno.

È bene pulire periodicamente le foglie con un panno morbido bagnato. Non usare mai lucidanti fogliari.

Resiste in ambienti poco luminosi e mal aerati, quelli che di solito non danno lunga vita a piante di altro genere.

Parassiti, malattie ed altre avversità

Anche se è una pianta molto rustica occorre fare attenzione ad alcuni sintomi:

Se le foglie presentano evidenti bruciature probabilmente la pianta è stata esposta al sole diretto o a temperature troppo alte. In tal caso occorre sistemarla in una posizione più idonea

Se compaiono macchie scure sulla pagina inferiore delle foglie probabilmente siamo in presenza della cocciniglia bruna che si può rimuovere lavando la pianta

L’ingiallimento del fogliame indica che siamo in presenza di un attacco di ragnetto rosso, e occorre aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma per rendere ostile l’ambiente.

Gli afidi delle piante vanno invece trattati con antiparassitari specifici vivaista.

Curiosità

L’Aspidistra è stata introdotta in Europa alla fine del Settecento dal botanico inglese John Bellenden Ker, reduce da un lungo viaggio in Cina, Giappone e Himalaya.

È una pianta molto interessante per diverse ragioni: cresce anche in zone dove le altre fanno fatica a sopravvivere (ad esempio una stanza scarsamente illuminata) ed è raramente attaccata dagli insetti, che trovano le sue foglie troppo coriacee.

Ha una crescita lenta (produce solo 4-5 foglie ogni anno) ed è quasi ”eterna” può infatti vivere tanti tanti tanti anni.

Il soprannome pianta di piombo gli è stato attribuito proprio per la sua resistenza alle avversità, alle intemperie, per la capacità di crescere in luoghi con scarsa umidità e luce e soprattutto per la sua longevità, infatti vive anche oltre 100 anni.

Se avete acquistato un vaso di plastica ricordatevi di annaffiare meno e con attenzione perché le radici asciugano più lentamente.

Il nome Aspidistra deriva dal greco aspidos «scudo» per alludere alla forma dello stigma.

Questa pianta è diventata famosa grazie al libro di Orwell Fiorirà l’Aspidistra (Keep the Aspidistra Flying, 1936) dove si legge «L’Aspidistra, per la sua capacità di resistere al caldo e al freddo, alla polvere, alla mancanza di luce, è la pianta più diffusa nelle abitazioni della piccola borghesia inglese (…) costituiva dunque il simbolo che detestava: l’opaca rispettabilità borghese, il conformismo, la meschina aspirazione al benessere materiale come fine ultimo della vita». Tratto dal retro di copertina del libro omonimo edito Mondadori 1997.

Tossicità

L’Aspidistra non è una pianta tossica per l’uomo e per gli animali domestici.

Linguaggio dei fiori

Nel linguaggio dei fiori l’Aspidistra fin dai tempi antichi è considerata il simbolo della forza d’animo nelle avversità. Non c’è da stupirsene.

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