Eriosyce

Eriosyce bulbocalyx
Eriosyce bulbocalyx – foto di Anatoly MikhaltsovCC BY-SA 4.0

Al meraviglioso mondo delle Cactaceae appartengono anche questi piccoli cactus solitari: le Eriosyce.

Si tratta di un genere di piante di origine sudamericana, distribuite dalla costa del Cile centrale fino al sud del Perù e più ad est in Argentina. Le Eriosyce crescono dal livello del mare fino ad un’altezza di 3.000 metri. Generalmente sono diffuse in ambienti estremamente aridi.

Si presentano come cactus solitari di piccole dimensioni, generalmente non superano i 10 cm di altezza, di forma sferica, con radice a fittone.

Il fusto, di colore scuro con tonalità che vanno dal verde al bruno, è solcato da tubercoli. Dalle areole che emergono sulla cima del tubercolo crescono numerose spine robuste, generalmente grigie o nere.

La fioritura, primaverile, avviene con difficoltà e solo raggiunta la maturità, attorno ai 15 anni. I fiori sono chiari, di colore giallino o rosa, spesso screziati e quando spuntano restano freschi per pochi giorni.
Nel momento in cui cadono i petali cadono, lasciano un po’ alla volta a un frutto grande e rosso, ricoperto dalla lanuggine bianca che dà il nome al genere. Si tratta di un cactus molto longevo, in particolare rispetto agli altri di piccole dimensioni, e dalla crescita molto lenta.

Classificazione botanica

L’Eriosyce è un genere appartenente alla famiglia delle Cactaceae.

Nel corso del tempo, nel genereEriosyce sono confluiti diversi “vecchi” generi di cactus tra cui ricordiamo Neoporteria, che ora è di fatto un sinonimo.

Principali specie

Tra le diverse specie del genere troviamo le seguenti:

Eriosyce aurata

Eriosyce aurata
Eriosyce aurata – foto di Wer?Du?! CC BY-SA 3.0

Questa specie è endemica del Cile, dove cresce nelle regioni di Atacama, Valparaíso e Metropolitana ad un’altitudine che va 100 a 3.000 metri sul livello del mare.

Si tratta di un cactus molto spinoso con numerose costole, è caratterizzato da un fusto sferico coperto da abbondante lana bianca in cima fino a 50 cm di diametro. Il colore delle spine è giallo variabile, va da giallo ambrato, rosso fino a quasi nero. I fiori sono rossi, campanulati o imbutiformi lunghi 5 cm, e spuntano dall’apice della pianta. Solo gli esemplari maturi fioriscono.

Eriosyce bulbocalyx

Eriosyce bulbocalyx – foto di Шостак ЮрійCC BY-SA 1.0

La specie Eriosyce bulbocalyx è endemica dell’Argentina (La Rioja, San Juan, San Luis) dove cresce a quote che vanno da 500 a 1500 metri sul livello del mare. Si tratta di un cactus globulare solitario con l’apice è caratteristicamente coperto da spine molto spesse, incurvate e color ruggine.

Il fusto può essere da globoso a subgloboso o corto-cilindrico quando diventa vecchio.Il colore è grigio verde. Presenta spine centrali: 1-4, subulate, lunghe quasi 2,5 cm, robuste, tipicamente rosso ruggine o color corno, ma che vanno dal giallo pallido al marrone scuro, diventando grigie con l’età, a volte con punte nere, tutte curve verso l’alto, base rigonfia. I fiori partono dal centro della pianta, sono forma di urna, color paglia, giallo o verde giallo con gola rossa.

Eriosyce crispa

Eriosyce crispa
Eriosyce crispa – foto di ConsultaplantasCC BY-SA 4.0

Questa specie è originaria del Cile, e dell’ Atacama dove cresce nelle zone costiere. È una specie molto tollerante alla siccità. Nonostante la mancanza di pioggia nei luoghi di origine, l’estrema aridità è attenuata dalle frequenti, spesso dense, nebbie costiere. La nebbia tende a concentrarsi sotto forma di una fascia di nuvole a un’altezza stimata tra i 500 e gli 850 m. La pianta cresce spesso sepolta nel terreno ed è quasi impossibile da individuare senza i fiori.


Eriosyce eriocephala

Originaria del Cile settentrionale, Atacama, Antofagasta. Si tratta di un cactus solitario, molto spinato, coperto da abbondante lana bianca in cima e lunghi peli bianchi sotto i fiori. Il fusto è globoso e misura fino a 8 cm di diametro, il colore è verde scuro.

Gli esemplari giovani hanno poche spine, ma il loro numero aumenta con l’età e le areole possono avere più di 20 spine negli esemplari maturi. Gli esemplari maturi producono fiori rossastri, rosati o giallastri dalle areole apicali, campanulati o imbutiformi, di circa 3 cm di diametro.

Eriosyce curvispina

Eriosyce curvispina
Eriosyce curvispina – foto di KareljCC BY-SA 3.0

Cresce su aree rocciose e bordi di scogliere, è originaria della Laguna Verde e aree adiacenti, a sud di Valparaiso, Cile dove cresce ad un’altitudine di 50-180 metri sul livello del mare. E’ caratterizzata da un fusto che può essere globoso, sferico appiattito, verde opaco, depresso e quasi senza spine all’apice. Produce fiori con petali carminio con bordo giallastro chiaro, areole sul pericarpo e tubo floreale poco lanoso.

Fioritura

Eriosyce aurata
Eriosyce aurata – foto di Wer?Du?! CC BY-SA 3.0

La fioritura delle Eriosyce avviene in primavera ma solo su esemplari maturi di circa 15 anni di età. I fiori sono chiari, il colore può essere giallino o rosa, sono spesso screziati e quando spuntano restano freschi solo per pochi giorni.

Consigli per la coltivazione dell’Eriosyce

Rispetto ad altri cactus l’Eriosyce non è facile da coltivare anche perché particolarmente soggetta al marciume. Per questo, a volte la si innesta su cactus più robusti. Cresce molto lentamente e è difficile vederla fiorire.

Con un po’ di attenzione, però, può regalare molte soddisfazioni.

Coltivazione in vaso

Si tratta di un cactus di piccole dimensioni e caratterizzato da una crescita molto lenta, per questo non c’è frequente necessità di rinvaso. Nella scelta del vaso, si deve optare per contenitori piuttosto profondi che siano in grado di contenere agevolmente la profonda radice a fittone.

Nel momento del rinvaso è necessario accertarsi che le radici siano ben asciutte prima di procedere all’interramento. Se questi cactus vengono coltivati in ambienti interni, devono essere collocati in aree ben ventilate.

Coltivazione in piena terra

Eriosyce aurata
Eriosyce aurata

L’impiego dell’Eriosyce è generalmente limitato a vasi e fioriere per via delle sue piccole dimensioni. Se si vuole tentare la coltivazione in piena terra si deve tenere presente esposizione e temperature. Questi cactus sono adatti, ad esempio, ai giardini rocciosi.

Temperatura

Durante l’inverno questa pianta deve restare ad una temperatura superiore ai 5°C.

Tuttavia, sopravvivono a brevi gelate se il terreno è completamente secco, purché la temperatura scenda poco al di sotto dello zero.

E’ apprezzata l’escursione termica fra giorno e notte. Si deve considerate che si tratta di piante che crescono ad altitudini elevate dove spesso durante l’inverno si ricoprono di neve. Sopportano quindi abbastanza bene il freddo puché completamente asciutte.

Luce

L’Eriosyce ha bisogno di molta luce, possibilmente diretta. Si deve quindi scegliere un luogo ben soleggiato, che consenta di mantenere la pianta sotto il sole per parecchie ore e solo durante il periodo di riposo invernale si può coltivare con una luce più debole.

Terriccio

Si può usare un terriccio per cactacee, leggero, molto drenante ed areato.

Annaffiatura

All’inizio del periodo vegetativo, in primavera, è necessario annaffiare regolarmente aggiungendo di tanto in tanto un concime per cactaceae ed avendo sempre cura che il terriccio sia ben asciutto prima di annaffiare nuovamente. La frequenza delle irrigazioni è ogni 3-4 giorni in primavera e in estate e va diradata con l’arrivo dell’autunno, fino alla totale interruzione durante l’inverno.

Moltiplicazione

Eriosyce
Eriosyce – foto di Michael Wolf CC BY-SA 3.0

La propagazione dell’Eriosyce avviene esclusivamente per seme. Il seme va mantenuto fresco e va interrato in un substrato sabbioso umido, ad una temperatura di circa 25°C. Ci sono semi che germiano più agevolmente se dopo la semina vengono lasciati all’aperto durante l’inverno.

Concimazione

Si deve concimare a inizio mese durante la stagione vegetativa.

Potatura

La potatura non è necessaria per questo piccolo cactus.

Abbinamenti con altre piante

In giardino questi cactus solitari possono essere abbinati ad altre cactaceae con le medesime esigenze colturali.

Altri consigli per la cura

L’Eriosyce è caratterizzato da una crescita lenta e difficile, complicata soprattutto per l’umidità invernale, infatti se non annaffiate le piante seccano, e se bagnate, anche poco, marciscono.

La cosa migliore è quella di spruzzarle ogni giorno.

E’ consigliabile un lungo riposo invernale.

Per queste ragioni si preferisce innestarle su Echinopsis multiplex, Cereus, Opuntia.

Anche i semi stentano a germinare soprattutto se non sono stati raccolti da poco. La semina costituisce il principale metodo di riproduzione.

Parassiti, malattie ed altre avversità

Queste succulente sono piante molto resistenti e che si adattano alle condizioni più avverse, ne sono esempio le piante che vivono nel del deserto di Atacama in Cile, una zona tra le più estreme della terra dove le piogge sono scarsissime e le piante riescono a vivere grazie alle nebbie che salgono dall’oceano.

I principali pericoli per queste piante sono l’eccessiva irrigazione o l’elevata umidità ambientale dovuta ad una scarsa ventilazione. Il marciume radica è la conseguenza di questi pericoli.

Curiosità

Il nome Eriosyce significa letteralmente “frutto di lana” in riferimento alla fitta lanugine che ricopre i frutti di questo cactus. Deriva dal greco “Erion” (cioè lana) e “Sykos” ossia frutto.

Tossicità e/o uso erboristico


Queste piante non sono velenose né per l’uomo né per gli animali.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.

Linguaggio dei fiori

Il significato dell’Eriosyce può essere ripreso da quello dei cactus in generale, ossia resistenza alle avversità.

Bibliografia su Eriosyce

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