Viene comunemente chiamato Biancospino, pungitopo, albero di maggio, ma il suo nome scientifico è Crataegus. Si tratta di u n genere che conta centinaia di specie di arbusti e alberi originari delle regioni temperate dell’emisfero settentrionale in Europa, Asia, Nord Africa e Nord America. Il nome “biancospino” era originariamente applicato alle specie originarie dell’Europa settentrionale, in particolare al biancospino comune Crataegus monogyna. Le specie del genere Crataegus in tarda primavera quando fioriscono hanno un aspetto favoloso, ma sono decorativi anche in autunno grazie ai frutti lucidi ed ai colori autunnali delle foglie.
Il genere Crataegus comprende piante perenni di notevole rusticità che possono vivere fino a 500 anni. Arrivano a misurare fino a 5 metri di altezza e presentano foglie alterne, semplici, lobate o pennatifide con margine dentato. I fiori talvolta doppi, sono riuniti in corimbi apicali. Tra le specie più comuni ricordiamo il Crataegus oxyacantha o biancospino ed il sopracitato monogyna. Il Crataegus è utilizzato per formare siepi impenetrabili e per macchie di cespugli, oltre che per i fiori di colore diverso (bianco, rosa, porpora) a seconda della varietà e i frutti decorativi.
Principali specie
Il genere conta oltre cento specie. Tra queste citiamo le seguenti.
Crataegus aemula
Noto come biancospino di Roma, si tratta di una specie di biancospino comune in alcune zone del Mississippi e della Georgia e presente anche in Alabama. È un arbusto o un albero perenne che cresce in boschi di querce e boscaglia.
Crataegus aestivalis
Originario degli Stati Uniti sudorientali, cresce in zone basse o umide dall’Alabama orientale alla Florida centrale e alla Virginia. È una delle diverse specie di biancospino con frutti noti come “mayhaw”, che vengono raccolti per la produzione di gelatina di mayhaw, considerata una prelibatezza in molte zone del Sud. Altre specie di maggiociondolo sono il Crataegus opaca, il biancospino occidentale, originario del Texas orientale e dell’Alabama.
Crataegus coccinea
Conosciuto come biancospino scarlatto, è una specie di biancospino attorno alla quale c’è una notevole confusione in quanto il nome è stato a lungo applicato in modo errato.Si tratta infatti della stessa specie chiamata pedicellata.
Crataegus alabamensis
Il biancospino dell’Alabama, è una specie di pianta da fiore della famiglia delle Rosaceae, originaria del sud-est degli Stati Uniti. Si distingue dagli altri biancospini per le sue foglie con margini crenati-serrati pronunciati.
Crataegus wilsonii
Originario delle montagne della Cina sud-occidentale cresce ad un’altitudine compresa tra 900 e 3000 metri. È un albero ornamentale, intollerante alla siccità estiva, che viene raramente coltivato.
Crataegus nigra
Noto anche come biancospino ungherese o biancospino nero, è una specie di biancospino a frutto nero originaria dei Balcani occidentali e del bacino pannonico, che si estende dalla Slovacchia all’Albania. Il frutto, che può raggiungere i 10 mm di diametro, può essere consumato fresco o cotto.
L’albero cresce fino a 6 metri di altezza.
Crataegus succulenta
Originario di gran parte del Canada meridionale e degli Stati Uniti fino all’Arizona, al Nuovo Messico, al Kansas, al Missouri, alla Carolina del Nord e al Tennessee.Si ritiene che sia il capostipite, insieme a Crataegus crus-galli, della specie tetraploide Crataegus persimilis.
I frutti sono commestibili e possono essere trasformati in gelatina o schiacciati per preparare il tè.
Crataegus triflora
Nota con il nome comune di biancospino a tre fiori, questa specie arriva a misurare da 3 a 5 metri. I fiori sono piuttosto grandi e si presentano in piccoli grappoli.
Crataegus viridis
Il biancospino verdeè una specie di biancospino originaria del sud-est degli Stati Uniti che tende a crescere fino a 5-15 metri di altezza. La cultivar “Winter King” è una selezione molto nota.
Fioritura
La fioritura del Crataegus avviene in primavera, da aprile a giugno.
Consigli per la coltivazione del Crataegus
Il Crataegus è un albero che richiede poca manutenzione, una volta radicato ha bisogno di poche cure.
Coltivazione in vaso
ci sono varietà che, più di altre, si adattano alla coltivazione in vaso.
Coltivazione in piena terra
Il biancospino può essere piantato lungo le bordure e le aiuole fiorite, ma anche nei giardini informali, nei prati.
Come piantare i biancospini?
La messa a dimora dei biancospini va fatta tra novembre e marzo, mentre i biancospini che si trovano in vaso possono essere spostati in qualsiasi momento dell’anno, ma preferibilmente in autunno, inverno o primavera. Si scava una buca che misura una larghezza di 60×60 cm ed una profondità di 30 cm. Alla base della buca va aggiunto uno strato di materia organica, come compost o stallatico ben decomposto.
Si inseriscono le radici nella buca e si regola la profondità di impianto.
Si mescola quindi della materia organica al terreno scavato e si riempie la buca di impianto. Per sostenere la pianta è bene picchettare il biancospino con un supporto. Si irriga bene e si applica un fertilizzante.
Pianta da siepe
Alcune specie del genere Crataegus si rivelano ottime piante da siepe.
Coltivazione in terrazzo
Gli esemplari allevati in vaso possono decorare terrazzi e balconi.
Temperatura
Genere rustico che ha una buona resistenza al freddo e non necessita di protezioni invernali.
Luce
Può essere esposto al sole e in semi ombra. Se coltivato al sole produce fiori e frutti in abbondanza, mentre in posizione semiombreggiata produce invece più foglie.
Terriccio
Il Biancospino cresce in quasi tutti i tipi di terreno, compresi quelli calcarei e alcalini ma prefesce un terreno ben drenato, arricchito con molta materia organica, in grado di trattenere molta umidità in primavera e in estate.
Annaffiatura
Questa pianta ha bisogno di irrigazioni durante i periodi di siccità prolungata in estate, in particolare durante i primi anni, per garantire un buon insediamento.
Moltiplicazione
Il Crataegus è una pianta e lenta crescita, per questo è preferibile impiegare la moltiplicazione per talea invece che la propagazione per semina.
La talea deve essere prelevata in primavera e subito messa a radicare in un substrato di torba e sabbia in parti uguali. Solo quando la fase della radicazione volgerà al termine sarà possibile spostare la pianta nella definitiva dimora.
Concimazione
Il più importante momento di concimazione del Biancospino è relativo alla fase della sua messa a dimora.
Potatura
La potatura è volta soprattutto a non fare crescere la pianta crescerà in modo disordinato e incontrollato. Ogni esemplare può essere potato per essere coltivato come alberello (potatura dei rami più bassi) e come cespuglio (tagli nella parte superiore e centrale). È possibile intervenire a fine estate o a fine inverno, cercando di dare alla pianta la forma desiderata. Alleggerire questo arbusto è importante, così da permettere allo stesso di svilupparsi in modo più controllato e con maggior vigore.
Altri consigli per la cura
Il Crataegus si adatta ad ogni tipologia di suolo, resistendo bene sia a quelli asciutti sia in quelli calcarei. Nel caso si voglia rinnovare la pianta è possibile intervenire con una drastica potatura ribassando la chioma fino ad arrivarequasi raso terra.
Parassiti, malattie ed altre avversità
Il Biancospino si presenta come un arbusto molto forte e vigoroso. Tre sono i nemici di questa pianta: ruggine, oidio e cocciniglia.
In caso di attacco è possibile allontanare la minaccia ricorrendo a specifici prodotti aficidi.
Altri problemi potrebbero derivare solo da un terreno che non riesce a drenare perfettamente l’acqua: in questo caso il marciume radicale danneggerà la pianta, portandola alla morte.
Classificazione botanica
Il Genere Crataegus appartiene alla famiglia delle Rosaceae
Curiosità
Il biancospino è un arbusto noto all’uomo fin dai tempi antichi. Il suo nome Crataegus deriva dal greco “kratos” che significa “forza” e fa riferimento sia al suo legno molto robusto sia all’aspetto generale della pianta.
Alcune varietà si adattano alla coltivazione ad alberello (cioè su di un unico fusto) in particolare quelli a fiori doppi rosa o rossi. In tal caso formano minuscoli alberelli molto suggestivi al momento della fioritura. I biancospini sono alberi ornamentali decidui molto attraenti, molti dei quali sono adatti anche a giardini di medie dimensioni.
I biancospini sono noti anche come fiori di maggio e fiori di maggio. L’antica filastrocca “Andiamo a raccogliere i nodi di maggio” si riferisce alla tradizione di raccogliere i fiori.
Tossicità e/o uso erboristico
In medicina si può utilizzare come ricostituente, antidiarroico e cardiotonico.
“Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”
Linguaggio dei fiori
Il Biancospino è simbolo di protezione: in passato si pensava potesse allontanare gli spiriti maligni. Ecco perché era anche utilizzato per abbellire gli altari prima delle cerimonie per consacrare l’unione di due persone.I fiori simboleggiano anche la dolce speranza e un augurio di buona fortuna
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