L’Erica è un genere di piante perenni arbustive. La maggior parte delle specie è originaria del sud Africa, ma ce ne sono alcune spontanee in altre zone dell’Africa e nel Mediterraneo (soprattutto sugli Appennini e sulle Alpi).
In Italia se ne contano almeno 8 spontanee, è facile trovarla nei giardini, come pianta ornamentale, oppure come pianta spontanea nelle zone boschive, collinari o montane e nella macchia mediterranea.
Le specie del genere sono arbusti nani, cespugliose, per lo più rustiche e sempreverdi adatte sia per interni che per esterni, sono caratterizzate da foglie strette, lineari o aghiformi, e da una fioritura duratura che sfoggia fiori solitari.
La sua versatilità la rende una delle fioriture più apprezzate. Tra le piante da giardino sempreverdi, spicca per caparbietà e resistenza. È in grado di prosperare anche in paesaggi ostili come dirupi, brughiere e brulli.
Classificazione botanica
L’Erica è un genere appartenente alla famiglia delle Ericaceae, sottofamiglia delle Ericoideae, tribù delle Ericeae.
Alla sottofamiglia delle Ericoideae appartengono anche i generi Calluna, Kalmia e i Rododendri.
Principali specie
A questo genere appartengono oltre 600 specie in natura. Tra quelle più comuni coltivate in vaso ed in giardino ci sono:
Erica gracilis
E’ una specie con tante varietà. La sua altezza non supera i 45 cm, i tanti fusti sono ricoperti da tantissime piccole foglie aghiformi verde Sui rami si formano piccoli fiori rosati-rosso.
Si tratta di una erbacea arbustiva sempreverde che ha un’ottima tolleranza alle basse temperature e si rivela quindi perfetta per l’autunno e l’inverno.
Erica carnea
Si tratta di una specie spontanea piuttosto diffusa nelle Alpi e negli Appennini. Ha portamento arbustivo, è una pianta tappezzante e sempreverde, la sua altezza non supera il metro, la sua fioritura, che avviene a partire dal mese di febbraio e dura fino all’inizio dell’estate, regala fiori rosa scuro riuniti in grappoli con corolla.
Essendo una pianta piuttosto rustica viene utilizzata per rinaturalizzare posti degradati. Dal suo polline viene prodotto un miele pregiato.
Erica arborea
Si tratta di una specie arbustiva, un vero e proprio albero la cui altezza può raggiungere i cinque/sei metri. E’ diffusa nelle zone collinari italiane. Ha foglie aghiformi di un verde molto intenso. E’ caratterizzata da una crescita lenta.
Regala fiori profumati, penduli (più raramente eretti) che sbocciano durante il periodo primaverile.
Il legno di Erica arborea viene utilizzato per produrre pipe.
Erica manipuliflora Salisb.
È una specie diffusa nella macchia mediterranea di Europa e Asia temperata.
Endemica in Puglia, è diffusa anche laddove vi sia macchia mediterranea. La si può incontrare in Italia (inclusa la Sicilia), Croazia, Albania, Grecia, Turchia, Cipro, Libano, Siria e Israele.
Si tratta di un arbusto cespuglioso sempreverde amante dei terreni calcarei e delle aree semimontuose della Grecia. È una specie che preferisce gli ambienti caldi ed aridi, tipici delle garighe costiere.
Erica multiflora
Questa specie sempreverde con le foglie tipiche del genere che nasce spontanea nei boschi dell’Italia centro-meridionale. È diffusa nell’area del Mediterraneo dove può raggiungere un’altezza di un metro e mezzo.
È caratterizzata da foglie ad aghi e fiori color rosa-violetto che fanno la loro comparsa in estate ed hanno un intenso profumo. Cresce spontanea nei boschi del centro e sud Italia e in tutta l’area del Mediterraneo. Arriva a misurare fino ad un metro e mezzo di altezza.
Erica sicula
Endemica della Sicilia, ma si trova anche in altri parti nella macchia mediterranea e con due sottospecie anche in Libia, Cipro, Turchia e Libano. È una pianta perenne, arbustiva e sempreverde, si presenta come un cespuglio denso alto e largo circa 50cm, alta da 30 a 150cm.
Presenta foglie aghiformi e brevi lunghe 5–6mm, di un colore verde scuro e di aspetto vellutato.I fiori sono penduli e raccolti in mazzetti all’apice dei fusti, con la corolla imbutiforme di colore rosa. Fiorisce nel mese di aprile.
Erica cinerea
Si tratta di una pianta arbustiva, sempreverde, particolarmente rustica, la cui altezza non supera i 60 cm. A metà estate produce fiori campanulati violetto. Ha un portamento eretto ed è caratterizzata da ramoscelli cenerini e da foglie aghiformi, verticillate. Da giugno a settembre produce fiori rosso violetto riuniti in infiorescenze composte portate all’estremità dei ramoscelli.
Si usa per aiuole, giardini rocciosi e fioriere.
Erica scoparia
Il nome deriva dal fatto che una volta veniva usata per fare le scope o per ricoprire tetti. Cresce spontanea nella macchia mediterranea ma si può trovare anche nei boschi.
La sua altezza raggiunge il metro e mezzo con fiori rosa che fioriscono in primavera. Si tratta di una pianta particolarmente rustica.
È facilmente infiammabile ma è anche fra le prime specie che ricolonizzano i terreni arsi dagli incendi.
Erica melanthera
L’Erica melanthera produce fiori di colore rosa e stami neri. Si tratta di un piccolo arbusto compatto, caratterizzato da rami tomentosi sui quali si trovano piccole foglie strette. Presenta fiori tubulosi rosa con stami neri. Cresce fino a 60 cm. di altezza.
Fioritura
La fioritura dell’Erica è differente a seconda della specie e copre buona parte dell’anno solare. I fiori, piccoli ma numerosissimi, sono talmente fitti da nascondere il fogliame. I colore dei fiori varia dal bianco al rosso carminio, passando dal porpora, al rosa.La fioritura avviene nel periodo di febbraio-aprile. La temperatura ideale per avere fioriture durature è compresa tra i 7°C ed i 15°C.
Consigli per la coltivazione dell’Erica
L’Erica non richiede particolari cure data la sua rusticità ma necessitano di un corretto equilibrio e di un ambiente adatto.
È quindi importante seguire scrupolosamente le esigenze colturali considerando in particolare che si tratta di una pianta acidofila. Senza l’ambiente adeguato la pianta deperisce immediatamente, se, invece, si seguono le sue esigenze, allora l’Erica resta in salute e fiorita per mesi.
Coltivazione in vaso
Nella scelta del vaso si deve considerare che il diametro deve essere pari alla chioma della pianta.
L’Erica va rinvasata ogni anno a fine fioritura usando un contenitore con una misura in più del precedente. Va fatto solo nel caso in cui ci sia sufficiente spazio per le radici. E’ bene usare un sottovaso con acqua e ghiaia per mantenere la giusta umidità intorno alla pianta.
Il terreno deve essere acido, torboso, fertile, umido ma ben drenato. Questa pianta non sopporta substrati calcarei. L’ideale è un terriccio specifico per acidofile.
Coltivazione in piena terra
La messa a dimora in piena terra si esegue in autunno o in primavera. Le radici devono essere sotterrate di un paio di centimetri sotto la superficie del terreno.
Prima della messa a dimora occorre lavorare bene il terreno e renderlo soffice, aggiungendo della torba per abbassarne il pH. Questa pianta non tollera i ristagni quindi è indispensabile un drenaggio adeguato. Nella buca d’impianto si può utilizzare della sabbia, del terriccio di foglie oppure della torba.
La posizione migliore in piena terra è al sole nelle zone settentrionali, a mezz’ombra in quelle meridionali.
Coltivazione in terrazzo
Gli esemplari allevati in vaso possono decorare terrazzi e balconi. Anche in questo caso è necessario tenere in considerazione le esigenze per quel che concerne l’esposizione della pianta.
Temperatura
Le specie del genere Erica non temono il freddo, ma temono invece il caldo estivo. Se si vive in zone calde tipiche del sud Italia, è meglio disporle in un luogo ben ombreggiato e fresco, con una buona ventilazione
Se si vive in montagna e nel nord Italia è meglio posizionarle in luogo soleggiato che abbia una ombreggiatura durante le ore più calde della giornata. Queste piante devono stare all’aperto, resistono anche sotto zeroe sotto la neve, in un punto dove il sole non batta a mezzogiorno, ma solo al mattino o al pomeriggio. E il terriccio deve rimanere sempre leggermente umido.
Luce
Le Eriche normalmente in commercio sono in gran parte piante di origine Europea, collinare o montana si coltivano all’aperto, in un luogo ben luminoso.
La posizione ideale è un ambiente arieggiato e fresco, meglio quindi durante l’estate trovare una posizione all’ombra. Si deve ricordare che l’Erica ama la luce ma non quella diretta del sole.
Terriccio
L’erica preferisce un terreno acido (è una pianta che non tollera il calcare), ad esempio composto da terra di foglie e ben drenato.
Si può utilizzare un terreno per piante acidofile normalmente disponibile in commercio.
Annaffiatura
È opportuno che le annaffiature siano regolari e moderate. Il terreno va mantenuto umido e occorre avere l’accortezza di non usare acqua calcarea (meglio usare acqua piovana o demineralizzata). Ci si può regolare annaffiando ogni 15 le piante in piena terra e in modo più frequente quelle in vaso. Questa pianta ama anche le nebulizzazioni per mantenere l’umidità.
Moltiplicazione
L’Erica si moltiplica per talea ad inizio primavera o al termine dell’estate tagliando talee lunghe circa 5 cm dai rami laterali che verranno poste in vasi con della torba umida miscelata a sabbia grossolana. Con un foglio in plastica trasparente si ricopre il vaso e di pone a mezz’ombra ad una temperatura intorno ai 18-24°C. occorre mantenere il terriccio umido e controllare l’umidità della pianta
La comparsa de i primi germogli indica la radicazione delle talee. Allora si deve togliere la plastica e si deve collocar il vaso dove c’è più luce.
Quando le talee si sono irrobustite, si procede al trapianto nel vaso definitivo.
La moltiplicazione può avvenire anche per divisione dei cespi in autunno
Concimazione
Durante la primavera- estate questa pianta va concimata ogni 15 giorni aggiungendo all’acqua di irrigazione un concime con azoto (N), fosforo (P), potassio (K) magnesio (Mg), il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo).
Potatura
Annualmente è opportuno potare la pianta dopo la fioritura per accorciare i rami e per eliminare i fiori appassiti .
Nelle specie rustiche in primavera si eliminano le vecchie infiorescenze poco sotto i racemi appassiti in modo da mantenere la forma.
Altri consigli per la cura
Queste piante vanno messe a dimora in piena terra o in vaso, in una posizione ben luminosa, tanto più ombreggiata quanto più si vive in un luogo caldo, e, viceversa, tanto più soleggiata quanto più viviamo in un luogo freddo.
Parassiti, malattie ed altre avversità
L’Erika può manifestare diversi problemi, eccone alcuni:
Se le foglie cadono ed i fusti appaiono fragili la pianta potrebbe avere bisogno di più acqua. Occorre quindi aumentare le annaffiature.
Se si trovano delle ragnatele sulla pianta, si potrebbe avere a che fare con il ragnetto rosso, occorre quindi aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma.
Curiosità
La maggior parte delle volte sono piante originarie del Sudafrica e delle isole atlantiche.
Le Eriche sono molto stimate per il prolungarsi della fioritura, per il costo relativamente basso delle piante e per la facilità di riproduzione.
In passato veniva utilizzata per fare scope e fungeva da parete nelle abitazioni povere, infatti in molte zone veniva chiamata “Scopina” o con nomi simili.
Le piante che appartengono alla famiglia delle Ericacee possiedono radici parassitate da un fungo, l’Hymenoscyphus ericae con il quale instaura una vera e propria simbiosi mutualistica grazie alla quale il fungo assimila dalla pianta i composti del carbonio indispensabili per il suo sviluppo e la pianta assorbe dal terreno l’azoto ed il fosforo.
Si tratta di una pianta molto adatta alle composizioni secche o a mazzi di fiori. Le spighe di campanule colorate e molto persistenti, le foglie lineari e di colori brillanti, la rendono adatta a essere protagonista di centrotavola, decorazioni o ghirlande.
Tutte le specie di eriche sono piante da cui si può ottenere un buon miele monoflorale.
Tossicità e/o uso erboristico
In medicina l’Erica viene utilizzata come coadiuvante nel trattamento delle cistiti e delle infiammazioni urinarie.
La pianta prende il nome dalla parola greca eréiko «frangere», in quanto nell’antichità era considerata un valido rimedio per rompere i calcoli alla vescica.
“Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”
Linguaggio dei Fiori
Il significato di questa pianta cambia in base al colore dei fiori
- I Fiori di Erica Bianca esprimono ammirazione e speranza che i sogni e i desideri si avverino.
Sono considerati un vero e proprio portafortuna in Scozia, l’Erica bianca viene regalata per augurare un matrimonio felice, e in genere, viene donata alle persone più care. - I Fiori di erica Viola significano invece solitudine.
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Tempo fa ho comprato 2 piantee di veronica tutte fiorite,ma una volta caduti i fiori non hanno più fiorito,anche se le foglie sembravano in buona salute.
possiedo diverse cassette con la Veronica-e’ sempre bella ed i fiori si ripetono-e’ una pianta bellissima e forte-