Nell’intervistare gli appassionati di giardinaggio ho imparato da ognuno un sacco di cose preziose, ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa di importante ma ci sono 3 cose in particolare che ho imparato e che accomunano tutti coloro che ho intervistato:
- Tutti dicono di non essere esperti giardinieri
- Tutti hanno speso pochissimo ed hanno ottenuto grandi risultati
- Tutti hanno realizzato giardini grandiosi in poco spazio
Ergo:
- La modestia e l’umiltà sono caratteristiche tipiche dei giardinieri esperti
- I soldi non fanno parte degli ingredienti per realizzare un bel giardino
- Lo spazio non è assolutamente vincolante se si vuole un giardino ricco di piante e fiori
Rientra appieno in questa categoria Stefano, un uomo dalle mille, duemila risorse: tantissime passioni che spaziano dall’arte alla natura, che si è reso disponibile ad essere intervistato ed a raccontarci la storia del suo giardino, della sua casa (i due elementi sono strettamente collegati tra loro) e del borgo dove sorge questa meraviglia.
Mi è bastata una foto del prima e del dopo del suo giardino per capire che Stefano era la persona giusta: un vero appassionato di giardinaggio.
Ed avevo ragione. Dietro ogni giardino c’è una storia da raccontare e quella di Stefano mi ha incantata.
Siamo in provincia di Rieti, a San Martino, in uno di quei posti dove il tempo sembra essersi fermato: le case, la gente, i ritmi, qui tutto scorre diversamente, qui è possibile ritrovare sé stessi, ascoltare il rumore della natura, o il suo silenzio. Qui Stefano ha realizzato un giardino ricchissimo e colorato, partendo da zero, o forse da sotto zero: budget bassissimo, zero esperienza, ma tanta passione, tanta curiosità e voglia di mettersi in gioco, tanta volontà.
Un giardino che diventa parte integrante della vecchia e affascinante casa, tutti pezzi di un mosaico bellissimo.
Il giardino di Stefano, la sua casa, il suo nido come lo chiama lui si trovano nel bellissimo Lago del Salto, sotto Rieti tra Lazio ed Abruzzo, a 600mt slm, il giardino è racchiuso in 130 mt quadrati, in questo spazio si trovano 46 piante, 20 specie.
Per il suo giardino ha scelto delle piante perenni, come perenne è la sua casa, per perenne intendo una casa senza tempo, di una bellezza senza scadenza. In termini economici, ha speso pochissimo: 225 euro compresa la spedizione, in termini di fatica, beh quella la si deve mettere in conto assieme a tanta pazienza.
Vedo il giardino spettacolare, e mi dico che non può essere il suo primo giardino, la mia prima domanda è quindi questa:
Quanti giardini hai avuto prima di questo?
E’ il mio primo giardino ma da sempre sono appassionato di natura, montagna boschi.
Raccontaci come sei arrivato a questo risultato
E’ il classico venerdì di Aprile, le giornate iniziano ad essere tiepide e il celo terso e blu. Google…”sagra lazio” ed ecco che in mezzo ad una sbrodolata di risultati si apre un pop up, una casa in collina in vendita,,, la foto è proprio questa…
Clicco è appare una casa dell’1804, vicino lago del salto sotto Rieti tra Lazio ed Abruzzo, ammuffita ingiallita, ma bella. Telefono e chiedo,,, ”posso vederla domenica? Certo”.
Lunedì sono a Rieti faccio l’offerta di acquisto, martedì accettata. Ed ecco sono proprietario di una bella casa in un borgo a 600mt slm, San Martino, di 60 anime, senza bar senza alimentari, ma pieno di anime.
Per un anno lavoriamo lentamente per la ristrutturazione, ma a marzo 2017 arriva il momento del giardino.
Un giardino completamente esposto a sud, sopraelevato, un bel rettangolo di 130 mq, con un panorama direi unico. Subito capisco che non sarà una passeggiata.
Abbandonato da 9 anni è ormai una selva, piante malate, piante che hanno coperto tutto quello che dovevano coprire, budget ridottissimo si parte, ma da dove? Da qui”!
Avevi già una certa esperienza in giardinaggio?
La mia esperienza in ristrutturazione di giardini è nulla, il budget bassissimo, l’unica scelta è per me quella drastica, si sradica su taglia, si abbatte…..terra bruciata.
Decidiamo di lasciare la parte centrale soleggiata, il noce morto diventerà un tavolino, il leccio pieno di parassiti viene crudelmente capitozzato come anche un corbezzolo ormai ramificato senza alcun criterio. Questa fase è stata la più difficile, operare d’ascia è sempre un grande rischio, non si rispetta la natura si prendono le critiche più feroci, ma, ma si ha una possibilità unica, ripartire e rimodellare il tutto.
Con che criterio hai scelto le tue piante? Dove hai imparato quello che sai?
Decido di mettere due aiuole di fiori di circa 7mq l’una ….e li parte il bello. Sono un neofita assoluto, ma internet e una risorsa infinita, di consigli di siti, di suggerimenti. Sono testardo pignolo quando mi incaponisco in un progetto, e subito mi è chiara una cosa.
Dovrà essere un giardino con tanti fiori e con una manutenzione bassissima. Si perché io non posso andarci più di una volta ogni 15 giorni, il clima poi è a prova di fiore da supermercato, inverno fino a -13 con neve e pioggia, l’estate assolatissimo aridissimo con punte di 37 gradi.
Quasi un rebus, ma non è vero la natura ha una risposta a tutto, esiste un gruppo di fiori, denominato Erbacee Perenni che entro certi limiti fa proprio al caso mio. Sono piante con bellissimi fiori in primavera estate, robuste, in inverno perdono la parte aerea ed in primavera risorgono dal terreno con una velocità strabiliante.
Ma per avere una aiuola a bassa manutenzione si deve pensare anche alla preparazione del terreno, quindi dopo una poderosa vangatura, concimazione con letame e terriccio generico nuovo, diventa indispensabile coprire il tutto con teli traspiranti che non permetteranno, o limiteranno notevolmente il proliferare delle infestanti, segue una corposa pacciamatura con corteccia che permette di dare un aspetto gradevole e permette un ulteriore strato a protezione del terreno.
Decido di fare una delle due aiuole con due varietà di lavanda comprando on line 8 piantine vaso 10, mentre per l’altra aiuola avrò mano libera sempre ricordandomi le caratteristiche del clima e di quanto poco io possa dedicarmi.
Ammetto che adesso inizia quello che non è più un discorso puramente tecnico o estetico, adesso inizia un atto di amore, di costanza, di passione. Passo serate e serate al cellulare per capire che fare, dove comprare quando ordinare.
Più si va avanti e più si apre un mondo infinito, di piante che avverti essere ognuna una meraviglia, ognuna una possibilità che la natura ti ha offerto per creare tu, qualcosa di bello. E li, serata dopo serata, scrematura dopo scrematura delle centinaia di possibilità che ti sono offerte, arriva la lista finale.
Ce l’ho fatta, in tutto un 45 piante di 20 specie diverse. Lo so, per molte rischio, le variabili che ho posto sono molto severe, il sole, il freddo, la poca acqua non buttano a mio favore, ma la prima cosa che ho capito è che non c’è esperto che ti possa dare una mano senza privarti della gioia di essere tu l’artefice di un tuo piccolo obbiettivo.
Siamo ad Aprile, arriva il furgoncino con le piantine ordinate on line, la prima impressione è… ma sono minuscole…. Tutto è pronto domani si impianta.
Una giornata di lavoro ed ecco la prima aiuola.
Sono stanco ma soddisfatto, i paesani mi prendo in giro, non sono abituati a queste futilità, la moglie mi dice…. “sei il solito esagerato, non potevi partire con una cosa semplice?”.
Dentro di me il dubbio mi assale, ma come pretendo di partire in quarta senza in minimo di esperienza. Ormai ci sono, e non si torna indietro. Le piantine sono così fragili che anche interrarle è difficile. Ognuna a poche e piccole foglioline, tutte messe con un minimo di criterio estetico e di dimensione, la curiosità di vederle crescere è tanta, come anche la paura di vederle morire per una gelata primaverile o per la poca acqua.
Da li in poi ogni settimana farò per due mesi Roma San Martino per poterle seguire es annaffiarle, e con meraviglia ogni settimana mi troverò davanti una aiuola diversa. Si lo ammetto, appena arrivo a casa penso a loro e corro giù per ammirarne la crescita ed annaffiarle.
Passa un mese, arriva il caldo ed ormai quelle piantine sono robuste e promettenti. Mi affaccio dal balcone e l’aiuola inizia a dare la sua piccola soddisfazione.
Tutto procede, ma un giardino è tale se esiste anche l’erba. Li è il punto più complicato. Non c’è quasi acqua, il 2017 poi è stato un anno di siccità, impensabile mettere un impianto automatico per mancanza di pressione quindi la scelta è obbligata.
Tolte le erbacce più infestanti, concimato e riseminato qualche metro quadrato completamente privo di erba, decido per un prato rustico.
Sarà l’erba autoctona, saranno le erbacce, sarà la menta che camminando sprigiona un profumo fortissimo. Già lo so, a luglio ed agosto si seccherà, ma cmq non esiste un prato che possa resistere a tanto stress climatico.
Partiamo da qui, non sarà semplice, ma ho già capito la regola a cui ogni giardiniere alle prime armi si deve sottoporre: la pazienza, il tempo della natura deve essere rispettato.
Aggirare la natura vuol dire spendere un mucchio di soldi, ma soprattutto avere grosse possibilità di fallire. Quindi rotoli di prato, piante di grandi dimensioni in queste tipologie di giardini esposti a tutto e quasi abbandonati non avranno successo.
Arriva la primavera piena, inizia a fiorire tutto e anche l’erba a stento prende piede, ogni giorno è una meraviglia in più. Quello che più che un giardino sembrava una sfida sta diventando una piccola meraviglia. E’ il primo anno di un giardino raso al suolo, ricostruito a mano con pochi soldi ma tanta passione e un po’ di lavoro, iniziano adesso le soddisfazioni.
Siamo a maggio, poi giugno, i lupini sono magnifici cosi come gli altri fiori, qualche pianta vedo subito che non ha trovato il suo clima, inizia a stentare, questo è normale, io ho fatto un lavoro empirico e credo che un 10,20% delle piante non c’è faranno.
Le altre sempre più rigogliose crescono ed è netta la distinzione tra le primaverili che iniziano ad accusare la fine della fioritura e crescita, dalle estive o tardo estive che iniziano adesso ad innalzarsi al celo fino anche a 2 metri. Quest’anno poi la siccità è totale, a luglio inizio una volta a settimana ad annaffiare, ma obiettivamente per piante al primo anno è troppo poco. Ad agosto qualcuna ci lascia, ma l’aiuola è sempre bella e le varie fioriture si alternano come in un gioco.
Arriva il caldo, quello vero, il prato completamente secco, i fiori resistono a fatica, sono giovani, ma resistono, le fioriture estive partono con mille colori, giallo, rosso, viola bianco ….. Rudbeckia fulgida ‘Goldsturm‘, Echinacea purpurea ‘Doubledecker’, Liatris spicata ‘Kobold’, Echinacea purpurea ‘Alba’, il giorno le api e altri 1000 insetti volano fino all’imbrunire, è un volo di vita, ti puoi avvicinare e non succede niente nessun ape mi ha punto, e le farfalle svolazzano sui loro fiori preferiti.
Alcune piante raggiungono i due metri, e a fine agosto sono con mille fiori, il giardino è arido il fumo degli incendi dei boschi per tutto agosto affliggerà il Cicolano, ma ormai ho capito, la natura è più forte dell’uomo ed ha soprattutto tempi diversi, il suo calendario vive di secoli non di giorni.
Il tuo giardino è quindi esploso ma come è in inverno?
Dopo un estate siccitosa arriverà un freddo non comune, tutto è sparito, ho tagliato la parte secca e aerea delle piante che nel frattempo hanno ben radicato ed infatti a marzo rinasce tutto, si tutto ma tutto più rigoglioso e forte, le tante piogge mi costringono a tagliare l’erba ogni 15 giorni, e a differenza dell’altr’anno inizia una guerra inaspettata tra le piante per guadagnarsi lo spazio vitale.
Cerco a fatica di contenere le piante più esuberanti che soffocano le più deboli, ed un pochino ci riesco, ma solo un pochino. Sto iniziando a capire le regole del mio giardino.
Un 25% delle piante non supereranno il secondo anno, ma le restanti assumono dimensioni importanti, il Calamagrostis x acutiflora ‘Karl Foerster è triplicato, altre spariscono sotto le foglie delle più forti.
Un fungo attacca la Rudbeckia fulgida ‘Goldsturm’, e forse l’avrà vinta, ma il successo è pieno.
La vecchia casa torna a risplendere, il prato è ancora verde e il giardino è un balcone fiorito sulla valle io penso alla seconda aiuola, quella delle lavande che non hanno retto a tutto quello che è successo, prossimo anno avrò altri 6 mt da dipingere con altri nuovi colori e profumi, ho fino ad aprile per decidere.
Come vivi oggi il tuo giardino e cosa ti ha insegnato questa meravigliosa esperienza?
Adesso mi godo i colori e capisco alcune regole fondamentali che vi dico per darvi alcuni consigli.
Il primo è sicuramente quello di studiare bene se il clima credo sia il fattore principale. Io ho trovato enorme piacere ad adattarmi hai tempi della natura senza pretendere di aggirarla e superarla.
Se siete bravi già dopo 4 mesi avrete uno splendido risultato, ma sono almeno due o tre gli anni necessari per arrivare dove volete.
Studiate quanto volete, ma sarà il campo a decidere se la scelta è o non è giusta, ed infine non date troppo retta agli altri, meglio sbagliare da se che per colpa altrui.
Adesso metto le sdraio e mi godo il paesaggio
Prima dimmi qual è il tuo fiore preferito
Il mio fiore preferito è il Liatris spicata viola.
Grazie Stefano, concludo dicendoti una cosa che forse non sai: nel linguaggio dei fiori il Liatris spicata significa “Ci riproverò”. Chissà forse non è un caso che ti piaccia proprio questo fiore, non trovi?
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