Leccio

Leccio (Quercus ilex)
Leccio (Quercus ilex) – foto di LucarelliCC BY-SA 3.0

Quando si parla di piante mediterranee non si può non nominare il Leccio, noto anche come elce, una pianta sempreverde tipicamente europea e mediterranea che nel nostro Bel Paese si cresce dalle rive del mare sino a circa 600 metri di altitudine.

Si tratta di un albero molto longevo addirittura può vivere 1000 anni.

Il Leccio può arrivare a misurare 20-25 metri di altezza. Ha una chioma sempreverde, ovale, ampia e densa. Si tratta di una pianta ornamentale che, grazie alla resistenza all’inquinamento, si ritrova nelle alberature stradali. Ha una corteggia grigio scura, il suo legno è rosso scuro, si tratta di un legno pesante e difficilmente lavorabile ma che si presta ottimamente come combustibile.

Presenta foglie persistenti, alterne e provviste di un picciolo, non presentano sempre caratteri costanti, bensì variabili: possono avere un margine intero o dentato-spinoso, possono essere con forma ovale o lanceolata, possono avere 6 o 12 paia di nervature laterali.

Nelle foglie ci sono però dei caratteri comuni come la nervatura centrale rettilinea, come le nervature secondarie, che ha la pagina superiore verde scura e lucida e la pagina inferiore grigiastra per via della peluria che limita la traspirazione dell’acqua.

Il Leccio porta fiori maschili e fiori femminili. Sono gialli quando si tratta di fiori maschili e rossi quando si tratta di fiori femminili. Il periodo di fioritura va da aprile e giugno.

Le ghiande del Leccio, che maturano tra maggio e settembre, sono ellissoidali, per per un terzo sono avvolte dalla cupola, che è ricoperta da squame chiare.

Il Leccio ha un apparato radicale robusto, fittonante, che si sviluppa già dai primi anni di vita e anche per diversi metri nel terreno. In tal modo la pianta sviluppa una notevole resistenza alla siccità in quanto riesce a trovare l’acqua in profondità.

Nel contempo la profondità delle radici dà alla pianta problemi di trapianto, mal sopportata dal Leccio.

Il Leccio cresce dal livello del mare fino a 1000 metri nelle zone montane, qui forma associazioni miste con tasso, roverella ed agrifoglio, piante tipiche delle zone più fresche ed umide.

Classificazione Botanica

Quercus ilex
Leccio (Quercus ilex) – foto di propioCC BY-SA 3.0

Il Leccio, nome scientifico Quercus ilex L., è una specie del genere Quercus, un genere che comprende gli alberi comunemente chiamati querce, della famiglia delle Fagaceae.

Principali varietà

Il Leccio ha due varietà, le differenze tra le due stanno nella densità della chioma e nel sapore delle ghiande.

Quercus ilex subsp. ilex

Questa sottospecie è originaria dell’area che va dall’est della penisola iberica alla Costa Azzurra fino alla Grecia. Presenta un fogliame fitto e ghiande che arrivano a misurare 2 centimetri di lunghezza, ed hanno un sapore dolciastro.

Quercus ilex subsp. rotundifolia

Questa è invece una varietà originaria dell’aria che va dal sud della penisola iberica al nordovest dell’Africa. E’ caratterizzata da foglie rade e da ghiande che arrivano a misurare 2.5 centimetri di lunghezza e che hanno un sapore amarognolo.

Fioritura

Leccio (Quercus ilex)
Leccio (Quercus ilex) – foto di ArchenzoCC BY-SA 3.0


La fioritura del Leccio avviene nel periodo compreso tra giugno ed agosto mentre la fruttificazione avviene nei mesi di settembre-ottobre. La pianta inizia a produrre ghiande attorno ai dieci quindici anni di età. Ogni 2 o 3 anni si assiste ad una produzione molto abbondante di ghiande.

Consigli per la coltivazione del Leccio

Il Leccio è una pianta rustica, resistente e longeva, ha un’ottima resistenza all’inquinamento per questo viene largamente impiegato nei viali alberati, e per realizzare vere e proprie barriere frangivento.
Ma sono tanti altri i modi in cui si può coltivare il Leccio, ad esempio come protagonista di un prato.

Coltivazione in vaso

Le piante allevate in vaso si possono mettere a dimora in qualsiasi periodo dell’anno a partire dalla primavera fino all’autunno inoltrato. Vanno impiantate nel terreno ben lavorato assieme a tutto il pane di terra che avvolge le radici dopo aver mescolato nel terreno dello stallatico maturo.

Per garantire il drenaggio dell’acqua, sul fondo delle buche occorre posizionare anche uno strato di sabbia. Dopo l’impianto occorre annaffiare frequentemente e abbondantemente per favorire l’attecchimento delle radici nella nuova dimora.

Coltivazione in piena terra

Innanzitutto è preferibile non piantare il Leccio troppo vicino alle abitazioni in quanto, essendo un sempreverde, non perde le foglie, quindi in inverno il fitto fogliame potrebbe impedire il passaggio dei raggi solari per via della loro densità. Poi occorre considerare che la pianta ha bisogno di ampi spazi.

La messa a dimora si esegue in autunno o in primavera ma se si hanno delle piante in vaso con pane di terra le si possono piantare durante tutto l’arco dell’anno senza problemi, fatta eccezione per i mesi più freddi quando il terreno è gelato e quindi difficile da lavorare.


Pianta da siepe

Quercus ilex
Leccio (Quercus ilex) – foto di JynjynCC BY-SA 4.0

Con le piante del Leccio si possono creare delle siepi frangivento. Hanno un particolare effetto scenografico perchè in presenza di vento si piegano in suggestive forme.

Temperatura

Il Leccio è una pianta mediterranea, preferisce quindi i climi caldi o miti, non gradisce gli ambienti con inverni troppo rigidi.

Luce

Il leccio preferisce una buona esposizione al sole. E’ una pianta che non teme in alcun modo i raggi del sole proprio per la sua resistenza all’aridità. Per una crescita ottimale sono necessarie almeno due ore al giorno di pieno sole: si tratta di una condizione indispensabile per l’adeguato sviluppo della pianta.

Terriccio

Anche in fatto di terreno, il Leccio è una pianta poco esigente che si adatta a tutti i substrati geologici, non tollerando solamente i terreni troppo compatti ed argillosi o umidi. Ma preferisce i terreni alcalini che non siano eccessivamente argillosi e che abbiano una buona esposizione al sole.

Annaffiatura

Quercus ilex
Leccio (Quercus ilex)

Il Leccio non ha una grande richiesta di acqua, tutt’altro: è in grado di sopportare condizioni di siccità prolungate È sufficiente somministrare abbondanti annaffiature ogni due o tre settimane, bagnando il terreno in profondità. Per evitare ristagni idrici e marciumi radicali, prima di ripetere l’annaffiatura si deve attendere che il terreno sia perfettamente asciutto. Con il tempo la pianta forma un esteso apparato radicale che rende le innaffiature necessarie solo nei periodi particolarmente aridi.

Moltiplicazione

Il Leccio si moltiplica per seme contenuto nelle ghiande. Durante l’ autunno le ghiande raggiungono la completa maturazione e si può dunque procedere alla raccolta ed alla semina in vaso. Le piantine vanno poi messe a dimora nel terreno nell’arco di circa tre anni: per garantire una crescita ottimale è importante eseguire la pacciamatura con sostanze ricche di materiale organico.

Il seme del Leccio è di tipo temperato-recalcitrante e perde la capacità germinativa con l’essiccamento. Proprio per questo motivo è importante che sia seminato subito dopo la raccolta e che sia conservato preservando il titolo d’umidità.

Concimazione

Il Leccio non ha particolari esigenze relative alla concimazione. E’ sufficiente un solo intervento con cadenza biennale o triennale usando un concime organico miscelato al terreno da somministrare ai piedi del fusto.

Potatura

Leccio (Quercus ilex)
Leccio (Quercus ilex) – foto di Davide Papalini CC BY-SA 3.0

Una delle caratteristiche del Leccio è proprio la sua folta chioma, si possono fare 3 tipologie diverse di interventi di potatura ossia:

  • si può pensare a contenere intervenendo solo i con i rami secondari e secchi e quindi puntando a contenere le dimensioni della chioma
  • un altro intervento è quello volto a ringiovanire la pianta tagliando solo i rami primari ormai secchi. In tal modo il leccio sarà più giovane ed in forma.
  • attraverso la cimatura si mirerà invece a migliorare esteticamente l’aspetto della pianta.

Abbinamenti con altre piante

Il Leccio cresce vicino al Mirto, alla Fillirea, al Corbezzolo, al Lentisco, alll’Erica, tutte tipiche piante della macchia mediterranea, lo si può inoltre abbinare ad altre specie da climi aridi ad esempio all’ulivo o all’acacia.

Altri consigli per la cura

La pianta del Leccio ha generalmente una buona resistenza alle malattie, ma, l’aumentare delle temperature può rendere la pianta più vulnerabile, per questo può risultare utile trattare la pianta con un insetticida ad ampio spettro, da eseguire nel momento in cui in giardino non ci sono altre fioriture. Può rivelarsi utile anche un trattamento fungicida.

Parassiti, Malattie ed altre Avversità

Leccio (Quercus ilex)
Leccio (Quercus ilex) – foto di Derek KeatsCC BY 2.0

Il Leccio può subire l’attacco di malattie comuni anche ad molti altri tipi di querce: alcuni tipi di insetti (Cerambice, Filossera della quercia) che minano la struttura interna del tronco e che sono urticanti per uomini e animali.
Altri nemici del Leccio sono i funghi come l’Oidio della quercia, che colpisce soprattutto la chioma e le foglie che diventano secche, si accartocciano e diventano biancastre.
Si tratta di patologie risolvibili tramite un intervento di disinfestazione.

Sono gli esemplari più giovani che risultano più attaccabili da malattie e parassiti rispetto a quelli più adulti.

Curiosità

Leccio  (Quercus ilex)
Leccio (Quercus ilex)

Oltre all’alto potere decorativo , il Leccio è usato anche per la produzione di legname di ottima qualità.

Plinio scriveva che sul Vaticano, chiamato il Colle degli Indovini, si levava il leccio più antico della città. Recava un’iscrizione su bronzo realizzata in caratteri etruschi: si pensa dunque che quell’albero fosse già oggetto di venerazione religiosa.

Con il trascorrere degli anni, il Leccio assume un’immagine non positiva e diventa un albero accomunato a oracoli negativi. Anche Seneca lo considerava un albero triste.

Il cristianesimo narra di episodi ricchi di simbolismo, ad esempio secondo una leggenda delle isole ioniche il leccio è stato l’unico albero che, dopo la condanna a morte di Cristo, non si è ribellato a prestare il suo legno per la costruzione della croce. Per contro è anche considerato come albero prediletto del Cristo, perché l’ unico ad offrirsi e sacrificarsi, cosi come ha fatto il Salvatore, per contribuire alla Redenzione

Le sue ghiande rappresentano un’importante fonte alimentare per tutta la fauna selvatica (cinghiali) ee domestica (maiali). Inoltre le ghiande sono state in passato tra le principali fonti alimentari degli abitanti delle nostre campagne.

Nell’antichità il Leccio era considerato un albero da oracolo” per la sua caratteristica ad attirare fulmini.

Il Leccio cresce anche su un terreno sottoposto a pascolo intensivo, in questo caso ha una peculiarità: si organizza per difendersi, vediamo come. La rinnovazione del bosco ossia la crescita di nuovi individui dal seme, passa attraverso un meccanismo di estrema difesa che vede la ramificazione e le foglie della piantina del Leccio ridursi ad un arbusto con foglie spinose, per tenere lontano gli animali che ne brucherebbero tutte le giovani foglioline. Nel momento in cui la pianta riesce ad allargarsi, e tener lontano i “predatori”, una gemma tipica dell’albero inizia a far partire la crescita verso l’alto.

Se, invece, la pianta del Leccio cresce da un seme caduto sotto la protezione di un Ginepro, la piantina di Leccio ha, dal Ginepro stesso, la componente organica fornita dalle sue foglie che si depositano a terra, che creano un ambiente favorevole per la germinazione della ghianda. Inoltre il Ginepro copre la piantina e la protegge dall’eccessivo irraggiamento solare dandole modo di svilupparsi sotto la sua ala protettrice, mantenendo il giusto grado di umidità e schermando come una gabbia spinosa la giovane piantina dal morso degli erbivori.

Il Leccio appartiene alla famiglia delle querce, ma, al contrario delle altre querce, è un sempreverde.

Tossicità e/o Uso Erboristico

leccio
Leccio

In fitoterapia, della quercia vengono impiegate ghiande, corteccia, gemme, radici e amenti. Vengono soprattutto ricavati tannini condensati (catechine, in una percentualeche si aggira tra l’8 e il 20%.Inoltre dalla quercia si ricavano quantità variabili di resine, pectine e flavonoidi.
La quercia viene usata in fitoterapia in particolare nel trattamento di diarree ed infiammazioni lievi a carico delle mucosa.


Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.

Linguaggio dei Fiori

Il Leccio è una pianta estremamente longeva: può arrivare anche a mille anni di età: per questa ragione in alcune zone il Leccio viene piantato come augurio di lunga vita per i neonati.

Ci sono libri su questa pianta?

Ecco alcune letture sul Leccio.

Quercus ilex L. Ecosystems: Function, Dynamics and Management” di F. Romane

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