Fillirea 

 Phyllirea angustifolia
Phyllirea angustifolia

La Fillirea, nome scientifico Phyllirea, è una pianta arbustiva sempreverde che cresce spontanea nella macchia Mediterranea, In Italia si trova in tutte le regioni costiere centro meridionali ma il suo areale si estende alle coste atlantiche della Francia e del Marocco.

Del genere sono presenti due specie: Phyllirea angustifolia e la Phyllirea latifolia.

La pianta si presenta, a seconda della specie, come cespuglio o come arbusto o un albero la cui altezza mediamente va da 1 a 5 metri, ci sono rari casi che arrivano a 10 o 15 metri.

È caratterizzata da un tronco di forma irregolare con una  corteccia liscia, di colore grigio che, con il passare degli anni, tende a screpolarsi, e che ha una vaga somiglianza all’olivo selvatico.

La Fillirea è molto ramificata, i rami sono, come il tronco, irregolari e la chioma è globosa.

Presenta foglie opposte, molto coriacee e lucide. Nella Phyllirea angustifolia sono lunghe e strette mentre nella Phyllirea latifolia sono larghe e corte e di un verde più scuro.

Altra differenza relativa alle foglie è che, nella specie Phyllirea latifolia, le foglie delle piante giovani sono sub-triangolari con margine seghettato, e le foglie delle piante più vecchie, sono ovate, più piccole e a margine intero.

Questa sempreverde produce piccoli fiori bianchi unisessuali. Seppur sIano poco vistosi i fiori della Fillirea hanno un inebriante profumo capace di attirare insetti ed api mellifere.

La pianta produce bacche carnose di un diametro di 4-6 millimetri. Le bacche sono leggermente diverse nelle due specie: mentre nella Phyllirea angustifolia sono più ovate, con il seme provvisto di una punta nella Phyllirea latifolia sono più rotonde ed il seme non ha la punta.

Entrambe le specie del genere si adattano facilmente ai venti salmastri delle zone litoranee ed agli ambienti più freddi e umidi che caratterizzano le colline più alte. Proprio per questa grande adattabilità la Fillirea era usata per il rimboscamento delle aree a vegetazione tipicamente mediterranea.

Classificazione Botanica

 Phyllirea angustifolia
Phyllirea angustifolia

Il genere Phyllirea nome comune Fillirea appartiene alla Famiglia delle Oleaceae, la stessa famiglia dell’Olivo, del Frassino, del Ligustro e dell’Osmanto.

Principali Specie

Del genere Fillirea in Italia sono presenti due specie: Phyllirea angustifolia Phyllirea latifolia, che sono anche le più diffuse nel resto del mondo. Negli anni sono state presentate molte altre specie, poi spostate in altri generi o considerate varietà delle specie principali

Phyllirea angustifolia

Phyllirea angustifolia

Phyllirea angustifolia Xemenendura CC BY-SA 4.0

Questa specie è nota anche come Fillirea a foglie strette o come Ilatro sottile proprio a sottolineare la principale differenza con l’altra specie. Ha una spiccata variabilità pertanto non è facilmente riconoscibile.

Cresce in ambienti aridi, in ambienti dunali e costieri ed è caratterizzata da foglie più sottili e con minori nervature secondarie.

Produce una piccola bacca nera, acuminata. Il suo portamento è cespuglioso.

Phyllirea latifolia

Phyllirea latifolia
Phyllirea latifolia K.vliet CC BY-SA 4.0

Questa specie, nota come Ilatro, si presenta come alberello che può raggiungere l’altezza di 6-7 metri. La Phyllirea latifolia è meno termofila (cioè che vive in ambienti caldi) rispetto all’altra specie.

Preferisce climi miti e soleggiati e vegeta sino a 800 m di quota, la si può incontrare in alta collina, nel sottobosco, su terreni fertili ma anche su suoli aridi e sassosi. La pianta somiglia molto al Rhamnus alaternus (l’Alaterno), che ha foglie generalmente alterne.

Fioritura

La Fillirea fiorisce ad aprile-maggio mentre la maturazione dei frutti avviene a novembre-dicembre.

I fiori sono piccoli e intensamente profumati.

Rappresentano una attrazione per le api.

Consigli per la coltivazione della Fillirea

La Phillyrea è una pianta in grado di impreziosire il giardino e di profumarlo intensamente. Può essere allevata in vaso o in piena terra, è perfetta per la realizzazione di siepi. Richiede una bassa manutenzione ed è bella tutte le stagioni.

Coltivazione in vaso

Fillirea a foglie strette
Fillirea a foglie strette

La Fillirea si adatta facilmente alla coltivazione in vaso purché venga collocata in un luogo soleggiato e riparato dai venti, in particolare durante i mesi invernali.

Occorre scegliere un vaso che sia adeguato alla dimensioni della pianta. Il terreno idoneo deve essere leggero e ben drenano miscelato a sabbia e le irrigazioni vanno eseguite sempre quando il terreno è del tutto asciutto.

Durante l’inverno, in caso di clima troppo rigido, si può ricoverare la pianta in serra fredda o al riparo di tettoie luminose annaffiandola sporadicamente.

Il rinvaso si esegue in primavera, quando la pianta non ha più lo spazio necessario per la crescita. Si può constatare vedendo le radici fuoriuscire dai fori di drenaggio.

Per il rinvaso si usa un contenitore nuovo, leggermente più grande e aggiungendo del terriccio fresco e fertile. Prima di procedere al rinvaso, si deve annaffiare la pianta. Dopo il rinvaso, la pianta va collocata per qualche giorno in un luogo parzialmente ombreggiato.

Frutti di Phillyrea latifolia – foto di Zeynel CebeciCC BY-SA 4.0

Coltivazione in piena terra

La messa a dimora della Fillirea si esegue in autunno nelle regioni a clima mite ed in primavera avanzata nelle regioni a clima rigido. Le gelate tardive potrebbero causare seri danni.

Si impianta in una buca che deve essere più larga e profonda del pane delle radici, in un terreno precedentemente lavorato e reso drenante dall’aggiunta di sabbia o pietra pomice. Dopo l’impianto occorre annaffiare.

Fillirea pianta da siepe

La Fillirea è un’ottima pianta da siepe, può infatti essere impiegata per creare eleganti siepi. Bisogna considerare che la crescita non è rapida ma è possibile aiutare la pianta con delle concimazioni.

Coltivazione in terrazzo

La Fillirea può abbellire terrazzi e balconi quando è coltivata in vaso.

Temperatura

Fillirea
Phillyrea latifolia – Xemenendura CC BY-SA 4.0

La Fillirea è in grado di sopportare bene il clima continentale del nord dell’Italia.

In caso di inverni eccessivamente rigidi è opportuno riparare la pianta dal gelo e dal freddo con una pacciamatura basale di paglia.

Nelle zone con inverni molto rigidi, molto umidi ed eccessivamente ventosi, si può proteggere la chioma con teli traspiranti.

Luce

Questa sempreverde si adatta al piano pieno e cresce bene anche all’ombra.

Terriccio

La rusticità della Fillirea si rispecchia anche nel suolo: non ha infatti preferenze, è un grado di adattarsi a terreni acidi, calcarei e salmastri.

Annaffiatura

La pianta ha una buona resistenza alla siccità e tollera moderatamente anche ai ristagni idrici che, però, è bene evitare.

Moltiplicazione

La Fillirea riproduce per seme o per talea.

Moltiplicazione per talea

La pianta si propaga per per talea apicale in primavera, meglio se nel mese di marzo, o per talea semilegnosa in autunno

Occorre prelevare talee lunghe 15-20 cm, ed interrarle per circa la metà della loro lunghezza in una miscela di torba e sabbia in parti uguali. Il substrato va mantenuto leggermente umido fino alla radicazione.

A radicazione avvenuta, si trasferiscono le nuove piantine in vasi singoli. Nel momento in cui le piante sono sufficientemente forti e sviluppate è possibile metterle a dimora definitiva.

Moltiplicazione per seme

Se si intende moltiplicare la pianta da seme occorre considerare che la fillirea è una pianta dioica pertanto è necessario procurarsi una pianta femmina ed una maschio.

La semina si esegue in autunno da settembre ad ottobre in cassone protetto con un terriccio specifico che va mantenuto costantemente umido fino alla comparsa dei germogli.

Concimazione

La crescita della pianta è piuttosto lenta, velocizzare l’accrescimento dei cespugli è possibile eseguire delle concimazioni tardo invernali usando concimi pellettati organici o fertilizzanti chimici ternari a lenta cessione.

Potatura

Phillyrea latifolia Zeynel Cebeci CC BY-SA 4.0

Per ottenere piante molto cespugliate è possibile effettuare delle cimature durante la fase vegetativa, così da favorire l’emissione di getti laterali avventizi.

Se si vuole allevare la pianta ad albero occorre eliminare tutte le ramificazioni avventizie cosi da far sviluppare e irrobustire il ramo principale o centrale.

Al termine dell’inverno vanno potati i rami secchi e quelli danneggiati dal freddo. La potatura va eseguita ogni anno, al termine della fioritura e non deve essere molto drastica.

Abbinamenti con altre piante

La Fillirea può essere consociata con altre piante mediterranee come il  Lentisco, il Mirto, il Leccio, il Corbezzolo.

Altri consigli per la cura

Viene largamente usata a scopo ornamentale per via del suo fogliame sempreverde e dei suoi frutti ornamentali.

È ideale per creare siepi, bordure in qualsiasi tipo di giardino ed è perfetta in vaso su balconi e terrazze. Può anche essere allevata come bonsai.

Parassiti, malattie ed altre avversità

Si tratta di una pianta rustica in grado di resistere agli attacchi dei comuni parassiti animali come afidi e cocciniglie.

È però sensibile al marciume delle radici, quindi bisogna garantire un corretto drenaggio.

Curiosità

Phillyrea angustifolia
Phillyrea angustifolia Xemenendura CC BY-SA 4.0

La Fillirea possiede una forte capacità pollonifera. È impiegata a scopo ornamentale e in vivaistica forestale per rimboschire aree a vegetazione tipicamente mediterranea.

È amata da capre e bovini. Il suo legno è duro e compatto ed è ottimo per il riscaldamento. La corteccia è usata per trarne una tintura.

Secondo i Greci, Cronos, padre di Zeus si innamorò di una ninfa di nome Filira. Per sfuggire all’occhio della moglie, Cronos trasformò Filira e sé stesso in una coppia di cavalli.

Dal loro amore nacque il centauro Chirone, metà uomo e metà cavallo. La ninfa si spaventò talmente per l’aspetto mostruoso del figlio, che implorò gli dei di essere trasformata in albero.

Nel dialetto della provincia di Chieti la fillirea è chiamata “latèrne” o “latìrne“, probabilmente per la somiglianza, che crea confusione, con l’Alaterno (Rhamnus alaternus) anch’esso tipico della macchia mediterranea.

Tossicità e/o uso erboristico

La Fillirea fin dai tempi antichi è stata utilizzata nella medicina popolare, per le sue proprietà antiinfiammatorie, toniche e depurative. Le sue foglie vengono tutt’oggi impiegate per la cura del mal di gola, mal di denti, di itterizia e di altri problemi epatici

I suoi frutti sono tossici per l’uomo.


Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”

Libri sulla Fillirea

Oleaceae: Jasminum, Chionanthus virginicus, Fraxinus, Ligustrum ovalifolium, Osmanthus americanus, Fraxinus angustifolia, Jasminum sambac, Ligustrum … Phillyrea, Fraxinus excelsior, Fraxinus nigra

Hints on the Planting and General Treatment of Hardy Evergreens in the Climate of Scotland di William M’Nab

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2 pensieri su “Fillirea 

  1. Vorrei sapere com eliminare una specie di lanuggine bianchissama che sta interessando alcune foglie di una fillirea latifogia. Purtroppo avendo piantato vicino delle piante di mirto ho innaffiato un pò troppo anche la fillirea. Può essere questa la causa. Come posso curare la pianta?


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