Cerro – Quercus cerris

Cerro- Quercus cerris
Cerro- Quercus cerris- foto di PrazakCC BY 2.5

Lo conosciamo come Cerro, ma il suo nome scientifico è Quercus cerris.

È originario dell’Europa meridionale e dell’Asia occidentale e nella nostra Penisola è presente in tutte le regioni, tranne che in Valle d’Aosta e Sardegna, ed è diffuso soprattutto sugli Appennini. Si tratta di un albero deciduo con un portamento espanso e slanciato, che misura un’altezza tra i 40 e i 60 metri.

È caratterizzato da una corteccia grigio scuro, profondamente solcata e da foglie verde scuro, piccole, ruvide, oblungo-lanceolate, alterne, che persistono sull’albero fino all’autunno inoltrato. Sfoggia una folta chioma di forma ovale e compatta.

In primavera, tra aprile e maggio, produce fiori di colore verde-giallastro. Le ghiande del cerro si riconoscono facilmente per il “cappuccio” legnoso composto da squamette arricciate.

Si tratta di una pianta longeva, che può arrivare anche a due secoli.

Classificazione botanica

Il Cerro, nome scientifico Quercus cerris, è una specie del genere Quercus, della famiglia delle Fagaceae.

Al genere Quercus appartengono le specie Quercus rubra, Leccio, Farnetto, Farnia.

Fioritura

Il Quercus cerris fiorisce in primavera, generalmente da aprile a maggio.

Consigli per la coltivazione del Cerro

Cerro- Quercus cerris
Cerro- Quercus cerris- foto di Georgi KunevCC BY-SA 2.5

Il Cerro trova impiego come albero da ombra, si adatta bene al clima mediterraneo, cresce dal livello del mare fino agli 800 metri di altitudine.

Coltivazione in vaso

Trattandosi di un albero che raggiunge notevoli dimensioni, la coltivazione in vaso è riservata solo agli esemplari giovani, con meno di due anni.

Coltivazione in piena terra

È una pianta eliofila, per questo va coltivata in una posizione dove possa ricevere le adeguate ore di sole.

La messa a dimora va preferibilmente eseguita a fine inverno, inizio primavera. La buca deve essere abbastanza grande per contenere la pianta, sul fondo è bene mettere della sostanza organica. Una volta eseguito l’impianto, si deve ricompattare il suolo e si deve irrigare.

Temperatura

Cerro- Quercus cerris
Cerro- Quercus cerris- foto di Jean-Pol GRANDMONTCC BY 3.0

Il Quercus cerris è una specie rustica, che sopporta sia le temperature rigide che i periodi di siccità.

Luce

L’esposizione ideale è in pieno sole. Non ama molto il vento, per questo è bene usare dei tutori per le piante più giovani.

Terriccio

Il Cerro ama un terreno profondo e fresco, a ph sub-acido, ma cresce senza problemi anche su terreni argillosi e compatti.

Annaffiatura

Le irrigazioni devono essere regolari quando la pianta è giovane o quando è avvenuto da poco il trapianto. Gli esemplari adulti si accontentano dell’acqua piovana.

Moltiplicazione

Il Cerro può essere propagato per semina delle ghiande.

Si possono usare quelle già mature appena cadute dall’albero. Si mettono le ghiande a radicare in un contenitore in posizione orizzontale, con la punta rivolta verso il centro del vaso.

Si ricoprono con terriccio universale miscelato a sabbia. Il vaso si tiene all’aperto in semi ombra e si irriga regolarmente tanto da mantenere il terriccio umido.

Nel momento in cui spuntano le prime radici, si può eseguire il trapianto in un contenitore più grande, così da dare in modo alla pianta di sviluppare l’apparato radicale. Le piantine ottenute crescono con la luce del sole.

Un buon modo per fare si che la pianta si possa “nutrire di luce” è quello di ruotare il contenitore quotidianamente di 180°. è necessario prendersi cura delle nuove piantine tenendole al riparo dal vento, dalle piogge e dal sole, che potrebbe seccarle.

Per due anni dalla germinazione, il cerro va tenuto in vaso, poi potrà essere messo a dimora definitivamente in autunno.

Concimazione

Il Cerro si concima ogni due o tre anni ad inizio primavera o ad inizio autunno. Si può impiegare dell’humus o dello stallatico maturo.

Potatura

La potatura si esegue tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Si rivela un’operazione utile sia per eliminare le foglie danneggiate che per rimuovere i germogli congestionati o che si incrociano. La potatura porta anche ad un miglioramento estetico generale.

Parassiti, malattie ed altre avversità

Il Cerro non è generalmente soggetto ad attacchi parassitari né a particolari malattie. Rispetto ad altre specie di quercie viene più raramente attaccato da avvizzimento, peronospora, marciume radicale, antracnosi e oidio.

Potrebbe potenzialmente essere attaccato dalla cocciniglia, dalle galle, dalle cimici della quercia, dalle piralidi e dai bruchi.

Curiosità

Cerro- Quercus cerris
Cerro- Quercus cerris- foto di Dimìtar NàydenovCC BY-SA 4.0

Il nome del genere deriva dal nome latino classico delle querce. Si tratta di un nome già in uso presso gli antichi, che pare si ricolleghi alla radice indoeuropea che il latino condivide con le parole celtiche ‘kaer’ e ‘quer’ (bell’albero), ossia ‘l’albero per eccellenza’.

L’epiteto specifico è il nome latino di questa specie di quercia.

Il legno del Cerro viene usato come combustibile e per la costruzione delle traversine ferroviarie dopo un trattamento che ne aumenta la robustezza.

Per gli antichi le Querce erano alberi speciali in quanto possedevano due anime (ninfe): le driadi e le amadriadi. Le prime ninfe potevano allontanarsi dall’albero mentre le seconde morivano con lui.

Tossicità e/o uso erboristico

Le ghiande hanno un alto contenuto in tannini che conferiscono un sapore amaro e quindi non appetibile per il bestiame


Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”

Linguaggio dei fiori

Nel linguaggio dei fiori e delle piante il Cerro rappresenta l’immortalità.

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