Farnia – Quercus robur 

Farnia - Quercus robur
Farnia – Quercus robur- foto di AssianirCC BY-SA 3.0

Il suo nome comune è Farnia, quello scientifico è Quercus robur, si tratta della quercia più diffusa in Europa, nella nostra Penisola cresce in quasi tutto il territorio, prevalentemente al centro nord, non è presente invece in Sicilia ed in Sardegna. La si può incontrare nei boschi, fino ad un’altitudine di 800–1000 metri.

È caratterizzata da un tronco robusto e dritto e da rami pesanti. La corteccia è liscia e, con il passare dei decenni, diventa più scura e profondamente fessurata.

Questa maestosa quercia ha una chioma la cui forma varia in base allo spazio a disposizione, idem per la densità che alterna volumi fitti di foglie ad altri più radi.

Raggiunge un’altezza massima di a 40 metri, presenta foglie con piccioli molto corti, di un intenso verde nella pagina superiore, profondamente lobate con margini tondeggianti. I rami non restano mai spogli in quanto le foglie non cadono nemmeno quando sono secche e cadono solo quando in primavera spuntano le foglie nuove.

Può vivere anche 600 anni, ci sono esemplari ancora più longevi, cresce lentamente e può raggiungere un’altezza significativa, anche oltre i 40 metri.

Classificazione botanica

Farnia
Farnia- foto di Assianir. CC BY-SA 3.0

La farnia, nome scientifico Quercus robur, è una specie del genere Quercus della famiglia delle Fagacee, come il Quercus cerris, la Quercus rubra, il Leccio, il Farnetto, la Quercia spinosa.

Principali varietà

Tra le varietà della specie troviamo le seguenti.

Quercus robur ‘Concordia’

Si tratta di una cultivar a foglia gialla a crescita lenta, che in genere raggiunge i 25-30 metri di altezza. Le foglie sono di colore giallo brillante in primavera, ma maturano gradualmente fino a diventare verdi in estate. Questa cultivar è stata scoperta in un vivaio di Gand, in Belgio, nel 1843.

Quercus robur f. fastigiata

Ha un portamento colonnare e fastigiato (ovvero che forma un cono verso l’alto) ed è caratterizzata da una fitta ramificazione eretta che si innalza ad angolo acuto e stretto dal tronco. In genere raggiunge i 50-60 metri di altezza e i 10-20 metri di larghezza. Le foglie rimangono verdi per tutta la stagione vegetativa, con scarsa colorazione autunnale.

Fioritura della Farnia

Fiorisce tardivamente ad aprile maggio. I fiori maschili sono penduli e crescono snella parte basale del ramo dell’anno, mentre quelli femminili sono soprattutto inseriti in gruppi di 2 o 5 e sono nella parte apicale dell’ascella fogliare.

Consigli per la coltivazione della Farnia

Farnia
Farnia- foto di Enrico ChiarettoCC BY-SA 4.0

Questa quercia è considerata un albero a bassa manutenzione ed ha un’ottima rusticità,

Coltivazione in piena terra

La Farnia può essere coltivata in terreni medi, ben drenati, in una posizione in pieno sole. Può impiegare fino a 25-30 anni per produrre un primo raccolto di ghiande.

Temperatura

Questa quercia non ha particolari esigenze climatiche: resiste bene ai geli invernali e richiede temperature elevate nel periodo estivo.

Luce

Ha bisogno di molta luce per crescere, le piante giovani possono sopravvivere bene anche all’ombra, dai due anni d’età diventano eliofile, pertanto per la crescita hanno bisogno di un’ intensa illuminazione.

Terriccio

La Farnia si adatta a diversi tipi di terreno ma preferisce quelli profondi, freschi, argillosi, acidi e ben irrigati.

Annaffiatura

Questa quercia necessita di un buon apporto idrico, tollera bene il ristagno idrico, per questo cresce spesso in prati rivieraschi o in zone umide.

Moltiplicazione

Le farnie possono riprodursi solo dopo una cinquantina di anni. Solo a quell’età riescono a raggiungere la maturità sessuale, sviluppando le infiorescenze necessarie alla riproduzione.

Parassiti, malattie ed altre avversità

Questa quercia può essere attaccata da l’oidio in particolare nei climi umidi. Tra le malattie che possono colpire la Farnia ci sono l’avvizzimento della quercia, l’antracnosi, la bolla fogliare della quercia, i cancri, le macchie fogliari. Tra gli insetti potenzialmente nocivi troviamo la cocciniglia, lo scheletrizzatore della quercia, la minatrice fogliare, le galle, le cimici della quercia, le piralidi, i bruchi e i tonchi delle noci.

Curiosità

Farnia
Farnia- foto di EmmanuelbaltasarCC BY-SA 4.0

Il genere quercus deriva dal celtico kaer quer che significa ‘bell’albero’, mentre la specie dal latino robur si riferisce al vigore, alla robustezza della pianta.

Questa quercia ha un legno duro e pregiato, molto ricercato e impiegato per la costruzione di mobili, pavimenti (quelli della sala da ballo e del trono a Palazzo Reale a Torino sono in legno di farnia) e doghe per botti adatte all’invecchiamento di vini importanti.

Questa querce hanno una grande rilevanza per l’ecosistema in quanto una grande varietà di insetti, uccelli, mammiferi, licheni e funghi trovano qui il loro habitat e la propria fonte di nutrimento. Il legno morto di questi alberi è fonte di sostentamento a molte specie come il cervo volante.

La scomparsa della farnia rappresenterebbe un rischio anche altre specie e quindi comprometterebbe la stabilità dell’intero ecosistema.

La farnia può raggiungere un’età molto avanzata, in alcuni casi può superare anche i 1000 anni. Il record è stato raggiunto da un esemplare chiamato Femeiche che cresce in Germania, e da una farnia che si trova a Norra Kwill, in Svezia, che ha un’ età stimata di circa 1500 anni. L’uomo apprezza il suo legno denso e resistente.

Tossicità e/o uso erboristico

Molte specie di Farnia attirano uccelli e insetti, inoltre anche i funghi trovano il proprio habitat in questa pianta. La sua corteccia è usata in medicina.


Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.

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