Ginepro

Ginepro - Juniperus

Il Ginepro (Juniperus) e le sue “coccole”

Il Ginepro (Juniperus) è un genere di piante, che comprende più di 60 specie, appartenenti alla famiglia delle Cupressaceae.

Sono piante molto conosciute, poiché non solo molto diffuse anche nel nostro Paese (sia nelle regioni alpine, che in quelle appenniniche e costiere), ma ogni specie presenta determinate caratteristiche.

Alcune specie di Ginepro sono molto apprezzare per la qualità del legno (esempio, la specie virginiana), altre perché offrono una splendida visione ornamentale (Juniperus sabina).

C’è una caratteristica, però, che rende il Ginepro una pianta unica: le sue coccole.

Le piante di Juniperus si presentano come arbusti sempreverdi (con altezza da 1 a 10m) dalle aghiformi o squamiformi foglie, tra le quali si affacciano delle piccole perle di colore scuro.

Sono proprio queste piccole bacche opache ad essere identificate come coccole di Ginepro, le quali sono utilizzatissime per molteplici scopi, dalla medicina alla cucina.

Il Ginepro è molto utilizzato per creare delle siepi dalla forma poco ordinata o macchie isolate sparse in grandi giardini. Quando a fare da sfondo alla selvaggia bellezza di questa pianta è un’aiuola rocciosa non si può che spalancare gli occhi e ammirare un qualcosa di disordinatamente armonioso.

Il Juniperus può essere anche coltivato direttamente in vaso, limitando la sua crescita, ornando angoli di terrazzi e balconi.

Descrizione generale

Per identificare scientificamente il Ginepro possiamo descriverlo come una conifera arbustiva sempreverde e dal cespuglioso portamento.

Le sue foglie hanno la forma di un ago (o squamiformi) e i fiori sono raccolti in una infiorescenza a grappolo (amento), che nasce nel preciso punto di intersezione tra il fusto e la foglia.

È una pianta dioica, cioè con fiori maschili o con fiori femminili: in pratica, stami e pistilli si trovano su piante diverse della stessa specie.

Qual è l’habitat del Ginepro? Una pianta resistente che non è difficile trovare in zone piuttosto aride. Le cure richieste, così come le esigenze idriche, sono davvero limitate. Si adatta bene nelle regioni dove il caldo estivo si alterna con un rigido inverno.

In Italia cresce spontaneamente nelle zone alpine e in tutte le regioni appenniniche. Anche in Sardegna e lungo le coste tirreniche si contano tante specie di Ginepro.

Tutte le proprietà del Ginepro

Sicuramente il Ginepro non occupa le prime posizioni della classifica delle piante ornamentali più belle, ma è molto apprezzato perché facilissimo da coltivare, perché molto resistente e per le sue tantissime proprietà.

In passato, la medicina popolare aveva attribuito a questa pianta proprietà incredibili, etichettandola come medicina essenziale per curare molteplici malanni. In alcuni casi, si trattava di mere credenze popolari, in altri qualche scientifico dato confermava le proprietà curative del Juniperus.

Oggi? Sicuramente rientra nella categoria dei rimedi per facilitare la digestione (in passato si prescriveva un quantitativo variabile di bacche da mangiare), in quella degli antisettici naturali e nella categoria degli espettoranti (ottimo rimedio per curare la tosse).

Le bacche di Ginepro si trovano facilmente in commercio e possono essere utilizzate in molteplici modi. Tra gli usi più frequenti c’è la preparazione di un ottimo infuso utile per favorire la diuresi e per calmare la tosse. Il macerato di Ginepro, che si trova già pronto, può essere utilizzato per limitare i bruciori di stomaco

Grande è la fama anche dell’olio essenziale di Ginepro. Perfetto per mix rilassanti con altri oli per un uso esterno. È ampiamente utilizzato per massaggi rilassanti e molto apprezzato per le sue proprietà emollienti. L’olio essenziale ha anche proprietà depurative e drenanti (utilizzato per combattere i fastidiosi inestetismi della cellulite).

Pianta miracolosa? No, semplicemente un grande regalo che Madre Natura ha deciso di fare all’uomo.

Il Ginepro in cucina

Abbiamo accennato alle proprietà digestive del Ginepro, ma questa pianta può essere portata a tavola anche durante il pasto, non solo al conclusivo atto.

In passato era considerato un ingrediente molto importante nella tradizionale cucina. I Romani spesso utilizzavano il Juniperus come valido sostituto del pepe, perfetto per accompagnare cibi dal forte sapore. Il suo sapore particolarmente acidulo rappresentava l’asso nella manica dei grandi cuochi del passato, che sfruttavano questa caratteristica per abbassare l’intensità del gusto di piatti a base di selvaggina. Viceversa, può essere utilizzato per dare maggiore sapore a piatti più delicati.

Oggi, anche se presente in cucina (spesso le bacche accompagnano arrosti e stufati o spremute per gustose marmellate), il Ginepro è maggiormente utilizzato per la preparazione di gustose bevande alcoliche. Il succo fermentato è un ingrediente di valore per ottenere delle bevande dal gusto forte, ma sempre piacevole, grazie proprio a quel gusto piacevolmente acidulo e pungente. Una delle bevande più ricercate a base di Ginepro è un particolare gin, che si ottiene attraverso un lungo e complesso processo di distillazione, nel quale le bacche hanno un ruolo fondamentale.

È il Trentino Alto-Adige la regione che vanta il maggior utilizzo del Juniperus in cucina. Oltre che acquavite e varie bevande, nella tradizione culinaria locale, rientrano anche molti piatti a base di patate, crauti e “coccole”. Famosa è anche l’affumicatura di ginepro per speck e altri salumi.

Classificazione botanica

Torniamo a noi e occupiamoci del Ginepro (Juniperus) come pianta per coltivazioni in giardino e in vaso. Prima dei vari consigli per curare e coccolare (è proprio il caso di dirlo) la pianta, ecco uno specchietto per la sua botanica identificazione:

Dominio: Eukaryota;
Regno: Plantae;
Sottoregno: Tracheobionta;
Superdivisione: Spermatophyta;
Divisione: Pinophyta;
Classe: Pinopsida;
Ordine: Pinales;
Famiglia: Cupressaceae;
Genere: Juniperus (Ginepro).

Alla stessa famiglia appartiene anche il genere Cupressus, ovvero i Cipressi, tra cui il cipresso comune e il cipresso macrocarpa .

Principali specie o varietà

Quali sono le principali specie di Ginepro che si trovano in commercio? Quale scegliere per il proprio giardino? Tra le 60 specie e più segnaliamo quelle maggiormente conosciute e diffuse.

Ginepro – Juniperus communis

Si presenta come un cespuglio di medie dimensioni con portamento tappezzante. Proprio quello che ci vuole per riempire angoli del giardino o spazi vuoti in grandi aiuole. Cresce in zone molto soleggiate e dove il clima è particolarmente mite.

Le foglie aghiformi sono di un bel verde scuro, mentre le colorate bacche (blu o viola), di cui abbiamo descritto le proprietà e gli usi comuni, si trovano solo sulla pianta femmina. A seconda della varietà il Juniperus communis può raggiungere altezze considerevoli, sfiorando anche i 10m.

Tra le varietà più conosciute possiamo indicare il Juniperus communis Green Carpet (il colore verde chiaro delle giovani foglie aghiformi crea un interessante gioco di colore con quelle più scure) e la varietà Repanda, dalle bronzee tonalità. Entrambe sono particolarmente resistenti alle basse temperature.

Ginepro

Juniperus Communis (By Chris Cant from Cumbria, UK (Juniper berries at Haweswater) [CC BY 2.0], via Wikimedia Commons)

Ginepro – Juniperus conferta

Specie originaria del Giappone. Cresce in climi piuttosto aridi e ha un portamento prostrato. È perfetto per creare graziose bordure: non supera i 50cm di altezza e forma un tappeto verde scuro di aggrovigliati rami.

Le bacche che si trovano sulla pianta femmina hanno un colore scuro (blu-nero), mentre più vistosi sono i coni che si trovano sugli esemplari di genere maschile (giallo intenso o marroni).

Bellissima la varietà Blue Pacific con foglie di un colore verde scuro tendente al blu.

Ginepro

Juniperus conferta (By Krzysztof Ziarnek, Kenraiz (Own work) [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons)

Ginepro – Juniperus horizontalis

Dal nome si comprende facilmente che è una specie adatta per coprire ampie zone del giardino. Cresce in larghezza e non in altezza: non supera i 40cm. È conosciuto anche come Ginepro tappezzante, proprio per il suo portamento ricadente e perché cresce formando degli ampi cespugli molto fitti. Il fogliame, solitamente di colore verde scuro (in alcuni casi tendente al blu), assume una colorazione rossastra quando le temperature sono molto fredde.

Le varietà più conosciute sono Andorra Compacta (con sfumature color bronzo), Bar Harbour (che diventa completamente viola in inverno), Prince of Wales (tra gennaio e marzo assume una colorazione porpora), Alpina (vedi foto) e Wiltonii (la più famosa varietà con fogliame verde e argento).

Ginepro

Juniperus Horizontalis alpina (By W.Baumgartner (Own work) [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons)

Ginepro – Juniperus sabina

Attenzione a questa specie, spesso confusa con il Juniperus communis. È una specie velenosa. Cresce bene in zone montane ed ha la forma di un piccolo albero, con altezza compresa tra 1 e 5m. Non è raro trovare esemplari con portamento prostrato.

Il fogliame cambia con la crescita: aghiforme nella pianta giovane, con foglie corte e squamiformi in quelle adulte. Rilascia un gradevole profumo quando si muovono i rami.

Diffusa è la varietà Tamariscifolia, che forma lunghi rami che si accavallano tra loro.

Ginepro coccolone – Juniperus oxycedrus

Arbusto di modeste dimensioni con portamento cespuglioso. Difficilmente supera i 4 o i 5m e si presenta con una grande chioma irregolare di rami eretti o penduli.

Le foglie sono pungenti e con una evidente nervatura centrale. Il nome Ginepro coccolone è dovuto ai galbuli (di colore rosso-brunastro) più grandi di quelli delle altre specie.

Ginepro coccolone

Juniperus oxycedrus (By No machine-readable author provided. David.gaya assumed (based on copyright claims). [CC BY-SA 2.5], via Wikimedia Commons)

Ginepro feniceo – Juniperus phoenicea

Conifera originaria delle aree che si affacciano nel bacino del Mediterraneo. Diffuso in Italia nelle regioni costiere, in particolar modo sul versante tirrenico (così come il Ginepro Coccolone e il Juniperus communis).

È un arbusto che non supera i 6m di altezza, con chioma irregolare e tronco ramificato. Le foglie squamiformi sono di colore verde scuro e le bacche (pianta femmina) sono di colore rosso (quando mature). Non necessita di tanta acqua e resiste bene alle alte temperature.

Ginepro phoenicea

Juniperus phoenicea (foto S.Rae CC BY 2.0)

Ginepro – Juniperus chinensis

Piccola conifera dalla forma conica, con fogliame verde-bluastro e meravigliosi riflessi argentati. Originaria della Cina e del Giappone, raggiunge i 3 metri di altezza ed è la specie che meglio si adatta a giardini rocciosi, ovvero alla coltivazione in vaso. Inoltre, è la specie più richiesta ed utilizzata per creare un elegante bonsai.

Predilige terreni asciutti e sabbiosi e resiste benissimo a temperature molto basse.

Bonsai Ginepro

Meraviglioso bonsai juniperus chinensis (foto LukeBlacks CC BY-NC-ND 2.0)

Fioritura

Il Ginepro fiorisce tra la fine dell’inverno e l’inizio della più calda primavera. Dagli ultimi giorni di gennaio, fino ad aprile, i fiori e i frutti faranno la loro apparizione tra gli aggrovigliati rami della pianta.

Come accennato, è una pianta dioica, quindi fiori maschili e fiori femminili si trovano su esemplari diversi. I fiori maschili (di colore tendente a giallo) hanno la forma di una spiga pendula, mentre quelli femminili (verdi) si compongono di squame fertili, al cui interno si trova l’ovulo. Proprio questi ultimi sono definiti (in modo improprio) frutti, conosciuti anche con il nome comune di coccole o bacche.

Consigli per la coltivazione del Ginepro

Prima di passare alla descrizione delle più appropriate tecniche colturali per prendersi cura del Juniperus, rispondiamo ad una domanda: è possibile coltivare il Ginepro come bonsai?

I bonsai, che dal lontano Giappone giungono in ogni angolo del globo, incantando tutti con il loro fascino, rappresentano il massimo dell’eleganza nel mondo della botanica. Alberelli di piccole dimensioni, ma dalla grande forza attrattiva. È quasi impossibile non dire “sì, lo voglio”!

“Questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai”!

Il grande Alessandro Manzoni ci perdonerà per aver riportato questa celebre frase de “I promessi Sposi” in un contesto che proprio non ha nulla in comune con il suo straordinario romanzo. Questa volta, però, si può parlare di matrimonio. Infatti, il Ginepro rientra nella categoria di arbusti che vengono utilizzati in Giappone nell’arte del bonsai. È una pianta particolarmente apprezzata perché permette di giocare con le forme, ottenendo una chioma decisamente originale. Tra tutte le specie il Juniperus chinensis è quella maggiormente utilizzata per dar vita a piccoli alberi domestici.

Coltivazione in vaso

È possibile coltivare in vaso il Ginepro, ma non tutte le specie e varietà sono adatte a tale tipologia di coltura. Da una talea della lunghezza di circa 10cm, da mettere in un contenitore di vetro con dell’acqua, è possibile ottenere una splendida pianta. Solo quando le radici si saranno sviluppate è possibile piantare il piccolo Juniperus in un vaso vero e proprio.

Il rinvaso deve essere fatto nel periodo primaverile, quando il clima è mite. Per non danneggiare la pianta è opportuno trapiantarla lasciando integra la metà del terriccio che abbraccia l’apparato radicale. Le conifere e le piante sempreverdi di piccole dimensioni necessitano di maggiore protezione per le loro radici, al fine di non farle asciugare completamente.

Coltivazione in terrazzo o balcone

Coltivandolo in vaso o in vaschette di più grandi dimensioni è anche un ottimo metodo per garantire maggiore sicurezza al Ginepro. In questo modo è possibile assicurare sempre le ottimali condizioni di luce, spostarlo in luoghi più riparati o aperti a seconda della stagione e riempire angoli spogli di grandi terrazzi.

Coltivazione in piena terra

La coltivazione del Ginepro in piena terra è la più comune. Sono tantissimi i giardini che ospitano questa pianta, facile da coltivare e molto resistente. Con le giuste accortezze è possibile ottenere delle vere proprie siepi o delle più basse bordure. In questo ultimo caso il Juniperus nano strisciante è la soluzione più gettonata.

Non è sicuramente una pianta che incanta come l’Agapanthus o altre piante ornamentali, ma la sua particolare forma e quelle piccole bacche colorate che spuntano tra i rami possono contribuire notevolmente alla creazione di un gradevole e stiloso giardino.

Per dare la forma desiderata al Ginepro è possibile intervenire con l’applicazione di un filo di alluminio da posizionare direttamente sui rami da modellare. In questo modo saranno indirizzati nella direzione che più si preferisce.

Ginepro coltivazione in piena terra

Juniperus sabina in giardino (foto F. D. Richards CC BY-SA 2.0)

Temperatura

Per quanto riguarda la temperatura ideale per la crescita del Ginepro non ci sono ben definiti standard entro i quali rientrare. È una pianta molto resistente e che si adatta bene a qualsiasi clima. Le basse o le alte temperature non spaventano minimamente il Juniperus.

Luce

Il Ginepro ha bisogno di tanta luce. Scegliete una zona del giardino o del terrazzo ben illuminata dai raggi solari. Cresce bene anche in condizioni di mezz’ombra, ma si consiglia principalmente un’esposizione in pieno sole.

Terriccio

Un terreno asciutto e ben drenato è proprio quello che ci vuole per il Ginepro. Non ama i terreni molto umidi e, proprio per questo motivo, quando coltivato in vaso si consiglia di aggiungere uno strato di sabbia grossolana per incrementare la capacità drenante del substrato.

In giardino si adatta a quasi tutti i terreni, anche se predilige quelli con pH neutro o alcalino.

Innaffiature

Quando innaffiare il Ginepro? La frequenza delle irrigazioni (abbondanti) deve essere maggiore quando la pianta è ancora giovane e presenta un apparato radicale poco sviluppato. Innaffiature meno frequenti quando la pianta è ormai grande.

Se coltivato in piena terra le innaffiature devono avvenire solo durante lunghi periodi di siccità, poiché il Ginepro riesce a procurarsi l’acqua di cui necessita direttamente dalle precipitazioni.

Quando coltivato in vaso annaffiarlo due volte a settimana, senza mai creare ristagni di acqua.

Moltiplicazione

La moltiplicazione del Ginepro può avvenire per seme o per talea. Nel primo caso la germinazione sarà più difficile e lenta (il seme deve essere piantato in primavera), mentre con la riproduzione per talea la strada da percorrere è in discesa. La talea deve essere prelevata in primavera, prediligendo rami giovani che si sono sviluppati da poco.

Concimazione

La concimazione del Ginepro può avvenire in tre diversi modi:

  1. sfruttando l’azione dello stallatico maturo, da mescolare al terreno intorno alle piante in inverno.
  2. Concime per piante da fiore liquido da somministrare una sola volta al mese (operazione consigliata per la coltivazione in vaso).
  3. Concime granulare a lento rilascio.

Obbligatoria è la somministrazione di un concime ternario complesso durante il periodo primaverile, per assicurare alla pianta il sostentamento necessario per lo sviluppo vegetativo.

Potatura

Forbici affilate e tanta accortezza. Per chi non è pratico di potatura si consiglia di ricorrere alle mani esperte di un professionista, mentre chi nel curriculum di esperto dal pollice verde vanta anche esperienze in campo di potature l’unico consiglio è quello di non farsi prendere troppo la mano.

La potatura del Ginepro serve per dare alla pianta la forma desiderata ed evitare che la stessa cresca in modo disordinato. È possibile intervenire, tra febbraio e marzo, con una potatura progressiva (su piante di almeno 3 o 4 anni) o con una potatura di contenimento.

Parassiti, malattie e altre avversità

Il Ginepro è una pianta che riesce a difendersi bene. Qualche problema potrebbe derivare dagli attacchi di afidi e cocciniglia. La cocciniglia si ciba della linfa della pianta, provocandone un generale indebolimento, mentre gli afidi non solo la danneggiano, ma spianano la strada per un potenziale attacco fungino.

Cosa fare? Solo utilizzando al più presto specifici antiparassitari è possibile allontanare tali minacce e salvare il Juniperus.

Curiosità

Lo sapevate che…

il Ginepro è utilizzato per ottenere un ottimo gin? Si, se avete letto attentamente i primi paragrafi.

I tordi sono ghiotti di coccole? No, questo non potevate saperlo.

Nei paesi del nord Europa il legno di Ginepro è utilizzato per la fabbricazione di diversi oggetti di artigianato come bastoni e cestini? Neanche questo potevate sapere.

Sono tante le curiosità che rendono tale piante così affascinante e conosciuta. Spesso il Juniperus communis era utilizzato come protezione da sortilegi e per allontanare gli spiriti maligni.

Secondo un’antica credenza medievale, abbattere una pianta di Ginepro è cosa molto pericolosa. Perché? abbattendo la pianta si cagiona la morte di un membro della propria famiglia.

Quindi, se avete intenzione di piantarlo in giardino fatelo solo se siete sicuri al 100% di non voler mai più togliere la pianta.

Superstizioni a parte, da sempre del Juniperus si è utilizzata ogni parte: in cucina (principalmente le bacche), per profumare interi ambienti (i rami) o bruciato per fini propiziatori e conservare le ceneri per vari riti scaramantici.

Gli egizi utilizzavano l’olio e le bacche per l’imbalsamazione.

Leggende sul Ginepro

Sono tante le leggende che hanno come protagonista questa pianta. Ne citiamo solo due, di cui una è di origine italiana.

Un letterato italiano, Angelo De Gubernatis, racconta nei suoi scritti che nella città di Pistoia e nei paesi vicini si era soliti appendere un ramo di ginepro alla porta di casa. Il ramo serviva a tenere lontano le streghe e non permettere alle stesse di entrare. Secondo la leggenda le streghe non riuscivano a resistere alla tentazione di contare gli aghi presenti sul ramo. Operazione che teneva impegnate le streghe per molte ore, quasi per tutta la notte. Alla vista dei primi raggi del sole le streghe scappavano via. In molti casi, le streghe perdevano il conto degli aghi e infastidite dal ricominciare la conta lasciavano perdere e si allontanavano.

Una leggenda tedesca, invece, descrive un particolare rituale che si faceva con i rami di Ginepro. Le sfortunate vittime di un furto in casa potevano contare sull’aiuto di uno spirito buono, che trovava i ladri e magicamente li convinceva a restituire la refurtiva ai legittimi proprietari.

Tossicità

L’unica specie di Ginepro pericolosa per gli animali e per il bestiame è il Juniperus sabina (conosciuto volgarmente anche come Cipresso dei maghi). Tutte le parti di questa specie sono tossiche. In passato l’olio di sabina era utilizzato per causare aborti o per altri scopi criminosi.

Linguaggio dei fiori

Il nome deriva dal latino: jumenta (giumenta) e parere (generare). Le coccole del Ginepro, cioè i suoi frutti, erano utilizzate come stimolanti per il parto degli animali.

È una pianta simbolo del bene: sono tantissime le credenze popolari che considerano il Juniperus un valido scudo per tenere lontano malattie e avversità di ogni genere.

Iscriviti alla newsletter

Compila il form per ricevere periodicamente novità dal nostro sito.

L'hai trovato interessante? Votalo, e dicci come migliorarlo nei commenti
[Voti Totali: 26 Media: 4.6]

3 pensieri su “Ginepro

  1. Salve, ad eccezione del Ginepro Sabina che é velenoso, tutte le altre varietá di Ginepro producono bacche commestibili?

  2. Buongiorno, più che un commento è un quesito sul fatto che non si trovi da nessuna parte una pianta di ginepro comune, per intenderci quello con le foglie aghiformi.
    Abito a Varese e nessun Florovivaista en ha una. Ma è possibile?
    Cordiali saluti.


Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.