Cipresso comune

Cipresso comune
Cipresso comune- foto di Liné1CC BY-SA 3.0

È noto a tutti come Cipresso comune o Cipresso italiano ma il suo nome scientifico è Cupressus sempervirens. Si tratta di una conifera sempreverde originaria dell’Europa meridionale e dell’Asia occidentale che è protagonista di molti paesaggi italiani.

La sua forma slanciata, ricorda una lingua di fuoco. Raggiunge un’altezza di 50 metri ed è caratterizzato da una chioma a forma piramidale, con una serie di fitti rametti che contano numerose piccole foglie di colore verde scuro che presentano una ghiandola resinifera sulla superficie superiore. Il tronco è colonnare, densamente ramoso fin dalla base. La corteccia è sottile, di colore grigio brunastro fibrosa e presenta righe in senso longitudinale.

I frutti sono piccole pigne, dette galbuli legnosi, hanno una forma rotonda o ovale e misurano fino a 4 cm di lunghezza.

Nella sua zona di origine cresce in forma aperta ed orizzontale. Ma in commercio si trova come albero a forma colonnare.

Il Cipresso comune si rivela utile anche per il rimboschimento dei terreni argillosi e rocciosi e per la funzione frangivento a difesa dai venti marini.

Classificazione botanica

Il Cipresso comune o cipresso mediterraneo, nome scientifico Cupressus sempervirens, è una conifera che appartiene al genere Cupressus della famiglia delle Cupressaceae.

Alla famiglia delle Cupressaceae appartiene anche il Ginepro.

Al genere Cipressus appartengono anche il Cipresso macrocarpa.

Principali varietà

Tra le varietà troviamo il Cupressus sempervirens var. pyramidalis o stricta e il Cupressus sempervirens var. horizontalis. Le due varietà si distinguono per la forma della chioma che è stretta e colonnare o quasi a fiamma dalla base più ampia pressoché espansa. Le due forme sono il frutto della selezione umana, e sono rispettivamente chiamate “cipresso maschio” e “cipresso femmina”.

Fioritura

Il Cupressus sempervirens fiorisce da febbraio a maggio.

Consigli per la coltivazione del Cupressus sempervirens

Si tratta di una pianta rustica adatta al clima mediterraneo ed ai climi temperati. Si adatta anche nei terreni poveri, compatti e aridi, ed ha una discreta resistenza al salmastro. Teme i forti geli.

Coltivazione in piena terra

Cipresso comune
Cipresso comune- foto di LucarelliCC BY-SA 3.0

Il periodo ideale per la messa a dimora del cipresso è da settembre ad ottobre. Cresce bene in terreni sabbiosi ben drenati, in una posizione in pieno sole e con un’umidità da media a moderata

Due settimane prima del trapianto è necessario preparare le buche di impianto che devono essere buche devono essere profonde il doppio del vaso che ospita la pianta.

In questa fase è opportuno arricchire il terreno con dello stallatico. Nella buca si può anche inserire della ghiaia o della perlite per favorire il drenaggio.

Pianta da siepe

Il Cipresso comune è impiegato soprattutto per la creazioni di siepi e frangivento

Temperatura

Questa conifera non ama i climi freddi, è infatti diffuso in tutte le regioni mediterranee e nei luoghi temperati.

Luce

Può essere collocato al sole diretto o a mezz’ombra.

Terriccio

Preferisce i terreni sabbiosi e ben drenati ma si adatta anche a terreni poveri e ghiaiosi

Annaffiatura

Cipresso comune
Cipresso comune

Il Cipresso comune tollera un po’ di siccità una volta stabilitasi.

Moltiplicazione

Questa pianta si propaga per seme in primavera impiegando semi acquistati o raccolti dai coni ancora verdi ma semiaperti.

I semi vanno messi a germinare in un substrato soffice, formato da due parti di terriccio organico e una parte di sabbia. Si deve mantenere il substrato umido fino alla comparsa dei germogli. Il semenzaio va tenuto posto in un luogo caldo e luminoso evitando l’esposizione ai raggi solari diretti.
Nel momento in cui le piantine sono abbastanza facili da maneggiare, generalmente ad un mese dalla germinazione, possono essere trapiantanti in vasi singoli.

Potatura

Cresce rapidamente, soprattutto nei primi anni, ma con il tempo i rami tendono a scomporsi ed ad andare fuori sagoma, pertanto la silhouette piramidale può essere conservata solo mediante periodiche potature.

Parassiti, malattie ed altre avversità

Non è soggetto a nessun problema serio di insetti o malattie. In alcune zone i ragnetti attaccano il fogliame.

Curiosità

Cipresso italiano
Cipresso italiano foto di mmarftrejoCC BY-NC-SA 2.0

Il nome del genere è il nome latino del Cipresso italiano (Cupressus sempervirens).
L’epiteto specifico significa sempre verde.

I frutti del Cupressus sempervirens vanno raccolti al secondo anno dall’impianto in gennaio-marzo, quando non sono ancora totalmente induriti. I piccoli rami vanno invece raccolti in marzo-aprile, tagliando solo la parte cresciuta in quell’anno in quanto sono parti giovani più ricche di resina.
Il suo legno molto duro è impiegato per costruire mobili in quanto il suo odore fortemente aromatico lo preserva dalle tarme, dai funghi e dai parassiti, mentre un tempo era anche sfruttato per la costruzione delle navi, data la sua grande resistenza all’umidità.

Tossicità e/o uso erboristico

L’olio essenziale di Cipresso è impiegato come ingrediente cosmetico in creme, unguenti e oli da massaggio. In particolare favorisce la circolazione delle gambe ed è usato per la preparazione e nel recupero muscolare. È vasocostrittore e favorisce il riassorbimento degli edemi, per questo motivo è impiegato nel trattamento delle emorroidi. Inoltre grazie al suo potere balsamico è tradizionalmente impiegato per favorire il benessere delle prime vie respiratorie.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.

Linguaggio dei fiori

Il Cipresso comune si trova spesso nei cimiteri, dove assume un carico religioso e simbolico, di vita e di morte, che possiede, ma anche per l’aspetto severo, per la sua longevità e perché l’apparato radicale non causa dissesti alle tombe.

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