Tra i generi che appartengono alla grande famiglia delle Acanthaceae, quello che stiamo per descrivere nel dettaglio, cercando di fornire tutte le più utili informazioni per prendersene cura, è quello più numeroso. Sono circa 200 le specie che compongono il genere Aphelandra, anche se sono poche quelle che normalmente vengono commercializzare come piante da appartamento.
Sono piante che necessitano di un ambiente con temperatura sempre costante e con un controllato livello di umidità. Non è sempre semplice ricreare il perfetto habitat tropicale delle loro zone di origine (America Centrale e Meridionale, Messico, Argentina e Brasile).
Le specie più conosciute del genere Aphelandra si presentano come compatte nelle dimensioni (raramente si sviluppano altre il metro e mezzo di altezza e i 60 centimetri di larghezza), ma con foglie bellissime, caratterizzate da venature chiare che si diramano su di uno sfondo verde scuro, e fiori riuniti in spighe.
La bellezza sta proprio nella pianta. Le foglie sono di un intenso verde vivo con macchie bianche o gialle e con la pagine inferiore rossastra. I fiori sono riuniti in spighe vigorose. Il loro colore è arancio, giallo o rosso.
Classificazione Botanica
Regno: Plantae;
Clade: angiosperme;
Clade: Eudicotiledoni;
Cl.: Asteridi;
Ordine: Lamiales;
Famiglia: Acanthaceae;
Genere: Aphelandra.
Principali specie
Come detto in precedenza, sono davvero tantissime le specie appartenenti al genere Aphelandra, ma di seguito è possibile trovare quelle che vantano la maggior diffusione.
Aphelandra aurantiaca
Specie originaria del Messico che solitamente, quando coltivata in vaso come pianta da appartamento, non supera i 30 cm di altezza. Nonostante le ridotte dimensioni si fa notare grazie alle grandi foglie ovali con nervature di colore chiaro. Bellissimi i fiori dal colore rosso e arancio nella parte interna.
Aphelandra sinclairiana
Altra specie molto bella e che presenta caratteristiche simili a quella dell’Afelandra prima descritta. Ancora una volta, sono le nervature sulle foglie (più leggere) dal colore verde intenso e il colore rosso/arancione dei fiori a rapire lo sguardo dell’osservatore.
Aphelandra squarrosa
Bellissima specie originaria del Brasile che vanta la maggiore diffusione. Non raggiunge altezza considerevoli, fermandosi ai 30 centimetri se coltivata in vaso. Le grandi foglie hanno un colore più scuro sulla pagina superiore, sempre con vistose venature gialle o più chiare, mentre più chiaro sulla pagina inferiore.
I fiori, riuniti in spighe terminali, hanno un colore giallo brillante. L’armonia delle forme e dei colori rende questa specie la più apprezzata per una coltivazione domestica, poiché riesce a decorare in modo elegante qualsiasi ambiente.
Le due più conosciute varietà di Afelandra squarrosa sono straordinarie: la varietà Leopoldii riesce a superare anche i 50 centimetri di altezza; la varietà Luisae si presenta con foglie più piccole, ma sempre bellissime nei colori.
Aphelandra chamissoniana
Il contrasto tra i fiori di colore giallo chiaro e le venature delle foglie di color argenteo è a dir poco incantevole. Compatta nelle dimensioni e con una caratteristica che la differenzia da molte altre specie: il fogliame è più compatto.
Aphelandra fascinator
Specie originaria della Colombia che si sviluppa maggiormente in altezza, raggiungendo anche gli 80 centimetri. Venature di diverso colore per le foglie di questa appariscente Afelandra: argentee sulla pagina superiore, rosse su quella inferiore. I fiori sono di colore rosso.
Aphelandra tetragona
Altra pianta molto conosciuta originaria dell’America del Sud. Rispetto alle altre specie descritte si sviluppa maggiormente in larghezza ed ha foglie opposte e dalla forma ellittica. Il fogliame, molto decorativo, non sempre presenta vistose venature, ma fa da cornice a fiori dalla forma molto particolare. Le infiorescenze sono costituire da gruppi di spighe, tra le quali si nota in primis quella centrale, più grande di tutte le altre. I fiori di colore rosso sono appariscenti: questa è una pianta che ama sedurre gli amanti dal pollice verde.
Fioritura
La maggior parte delle specie del genere Aphelandra fiorisce in tarda primavera o in piena estate. In serra però la pianta può essere “forzata” per fiorire anche nelle altre stagioni.
I fiori non resistono per molto tempo, mentre le brattee si possono ammirare per diversi mesi.
Una caratteristica molto apprezzata da chi è alla ricerca di una pianta ornamentale da appartamento. Si consiglia di recidere sempre i fiori quando iniziano ad appassire.
Consigli per la coltivazione dell’ Aphelandra
L’Afelandra non è una pianta difficile da coltivare, ma neanche possiamo inserirla nella categoria di quelle che non necessitano di molte cure. Le sue origini tropicali complicano il tutto: è necessario prestare sempre la massima attenzione alla luce degli ambienti domestici, alla temperatura e all’umidità. Vediamo insieme come fare.
Coltivazione in vaso
Il consiglio è quello di coltivare qualsiasi specie di Aphelandra in vaso, per poter aver sempre sotto controllo la situazione. Infatti, sfruttando contenitori di piccole dimensioni, è possibile coltivare tali specie in qualsiasi ambiente domestico, eliminando il rischio delle basse temperature in caso di coltivazione all’esterno.
Non serve un vaso di grandi dimensioni, poiché l’apparato radicale non si sviluppa in modo incontrollato, ma è importante utilizzare del terriccio di buona qualità e sistemare dell’argilla espansa sul fondo. Il rinvaso può essere fatto ogni anno (o al massimo ogni due) alla fine dell’inverno.
Dove posizionare il vaso? Vicino una finestra che non riceve la luce diretta del sole nelle ore più calde è la scelta migliore.
Coltivazione in piena terra
È sconsigliato coltivare in giardino le Afelandra: temono le basse temperature e anche nelle più miti zone del nostro Paese non sempre riescono a crescere senza problemi. Meglio sfruttare la loro incredibile bellezza per abbellire gli ambienti domestici o al massimo per rendere meno spoglio qualche angolo del terrazzo, ma solo in estate.
Temperatura
Le basse temperature sono un pericolo. L’ Aphelandra cresce bene quando la temperatura è mantenuta costante e di poco superiore ai 20°C. Il limite minimo è di circa 10/15°C. Temperature di appartamento quindi.
Attenzione anche alle correnti d’aria, perché possono portare le piante alla morte. L’Afelandra è sensibilissima agli sbalzi di temperatura.
Luce
Scegliere un ambiente molto luminoso è la mossa giusta per portare la pianta verso una straordinaria fioritura e ammirare sempre il suo decorativo fogliame. Evitare sempre i raggi diretti del sole.
Ripetiamo: la pianta deve essere esposta alla luce ma non al sole, lontano dalle correnti d’aria e dalle fonti dirette di calore.
Terriccio
Il substrato ideale per la coltivazione in vaso dell’ Aphelandra deve essere molto leggero e perfettamente drenante. Terriccio universale di buona qualità e ricco di sostanza organica, mescolato a torba e sabbia fine, è quello che ci vuole per proteggere al meglio le delicate radici della pianta.
Annaffiatura
Le annaffiature devono essere frequenti, cercando di non far asciugare mai completamente il terriccio.
Le specie prima citate di Aphelandra necessitano di un buon livello di umidità, specialmente durante le stagioni più calde dell’anno.
In estate, quando le temperature sono particolarmente alte, è possibile anche procedere a nebulizzazioni sulle foglie, da effettuare sempre nelle prime ore della giornata.
Quando fa più freddo gli interventi di irrigazione possono avere frequenza minore, a meno che la pianta non è stata collocata in una stanza della casa molto calda.
In questo particolare caso è bene assicurarsi sempre che il substrato sia umido anche nella parte superiore. Ricordate sempre che stiamo parlando di piante di origine tropicale.
Ricapitolando le annaffiature devono essere costanti e regolari: un bicchiere d’acqua ogni due giorni è sufficiente se se l’ambiente non è troppo caldo, in caso contrario è bene aumentare un pò la dose. Quando la pianta non è in fiore è opportuno irrorarla due volte la settimana con acqua non troppo fredda.
Moltiplicazione
L’ Aphelandra può moltiplicarsi per talea o per seme, anche se la prima opzione è da preferire, per facilità e tempi, alla seconda.
Ecco come procedere per portare a termine la moltiplicazione per talea: prelevare apici vegetativi di circa 10cm (periodo primaverile) e eliminare le foglie più in basso. Sistemare le talee in un substrato di torba e sabbia grossolana, compattando il tutto delicatamente.
Ricoprire il contenitore utilizzato con un sacchetto trasparente e collocarlo in un ambiente ombreggiato e con temperatura costante di circa 20°C. È possibile rimuovere la trasparente copertura per annaffiare le talee e mantenere il substrato sempre umido.
Alla comparsa dei primi germogli sarà possibile spostare il vaso in un ambiente più luminoso, eliminando il sacchetto o il foglio trasparente utilizzato come protezione. Solo quando avranno prodotto getti robusti si potranno sistemare le piccole piantine di Aphelandra nel contenitore definitivo.
Concimazione
Gli interventi di fertilizzazione sono importantissimi, specialmente nel periodo primaverile, durante il quale si consiglia di intervenire ogni 10/12 giorni. Un concime liquido ben bilanciato, da diluire sempre nell’acqua utilizzata per le annaffiature, è quello che ci vuole per ottenere un fogliame dai colori straordinari e fiori vigorosi.
In inverno e autunno le concimazioni dovrebbero essere sospese, ma se l’ Aphelandra è coltivata in un ambiente molto caldo (temperatura di circa 22°C) è bene somministrarle lo specifico fertilizzante ogni 2 settimane.
Potatura
Intervenire con frequenti cimature del germoglio apicale aiuta a mantenere una forma compatta. Il momento migliore per procedere è subito dopo la fioritura, quando è possibile anche ridurre l’altezza della pianta di circa 1/3, al fine di stimolare l’emissione di giovani getti laterali. Altro periodo consigliato per intervenire è febbraio.
Abbinamenti con altre piante
In tema di consociazioni è possibile sistemare l’ Aphelandra in ambienti dove l’eleganza dei Ficus si manifesta in meravigliose forme. In pratica, è bene capire che tutte le specie appartenenti al genere che stiamo descrivendo necessitano di ambienti caldi e umidi, quindi perfetti anche per altre piante di origine tropicale.
Per creare composizioni da togliere il fiato si consiglia di utilizzare dei vasi dalla forma rettangolare, all’interno dei quali sistemare altre specie dal fogliame decorativo. Che ne pensate della coppia Afelandra/Fittonia?
Altri consigli per la cura
Foglie grandi e lucide necessitano di continue cure: ogni 15 giorni, utilizzando un panno umido molto morbido, è possibile rimuovere le impurità che si depositano sulle foglie dell’ Aphelandra. Meglio non utilizzare lucidanti fogliari, ma seguire le indicazioni appena date e tutto ciò che abbiamo sottolineato nella mini-guida per pulire le piante e le loro foglie.
Parassiti, malattie e altre avversità
Il problema più frequente è dovuto dalle eccessive annaffiature. Prima abbiamo detto che devono essere regolari (per evitare che le foglie perdano il loro vigore), ma mai abbondanti da creare ristagni (prima causa del marciume radicale).
Altri pericoli per l’ Aphelandra sono:
- malattie fungine: la ruggine si manifesta solitamente con macchie di colore giallo sulle foglie, facendole seccare e cadere;
- parassiti: afidi e cocciniglia sono nemici da non sottovalutare e da combattere sempre con specifici prodotti aficidi. I primi si nutrono della linfa delle foglie, rendendole appiccicose e portandole all’ingiallimento. La cocciniglia attacca la pagina inferiore delle stesse, causandone l’ingiallimento e la successiva caduta.
Curiosità
L’ Aphelandra, importata in Europa nel 1800, è conosciuta anche come “pianta zebra” (zebra plant), proprio per le sue vistose nervature di colore chiaro che spezzano il dominante verde. La specie squarrosa, invece, per i suoi fiori gialli e dalla forma molto particolare, è identificata anche come “fiamma gialla”.
Il nome scientifico del genere deriva dal greco: aphelesche (semplice) + andròs (uomo). Il nome è legato al fatto che la pianta presenta antere con una sola loggia.
Il nome Afelandra quindi è di origine greca e si riferisce alla struttura di una parte interna del fiore.
Tossicità
Il nome Aphelandra non è scritto nelle liste delle piante tossiche e più pericolose per l’uomo.
Linguaggio dei fiori
In alcune delle sue zone d’origine (in particolar modo in Messico), l’ Aphelandra è considerata simbolo della passione, per la forma e il colore dei fiori.
Avete intenzione di regalare una pianta alla vostra amata? Questa potrebbe essere la scelta giusta, anche per uscire dai classici schemi floreali.
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