Pancratium

Pancratium Sardegna

Pancratium lungo le coste sabbiose della Sardegna (Sicco2007 CC BY-NC-ND 2.0)

Descrizione generale

Il genere Pancratium comprende diverse specie di piante dalla delicata bellezza. Sono poco conosciuti, forse perché non tutti sanno che sono facilissimi da coltivare e che riescono a regalare una fioritura raffinata nelle forme e nei colori. I Pancratium crescono spontaneamente anche nel nostro Paese: basta osservare attentamente le dune sabbiose in prossimità del mare, il loro habitat preferito.

Non attirano l’attenzione per le loro dimensioni, ma con il loro dolce profumo riescono a far voltare il capo a chi passeggia a pochi passi da loro. Ecco l’esca utilizzata da questi abili pescatori, che ogni giorno d’estate riescono a catturare tantissimi amanti dei fiori che, inebriati dal profumo, si avvicinano al fiore non riuscendo più a staccare lo sguardo dallo stesso.

Le due specie maggiormente conosciute e che vantano maggiore diffusione spontanea sono il Pancratium maritimum e il Pancratium illyricum. Bulbose che fioriscono spontaneamente lungo le coste, accarezzate dalla dolce aria marina, ma che possono essere tranquillamente coltivate anche nel giardino di casa.

Sono circa 20 le specie di Pancratium (famiglia Amaryllidaceae), le quali popolano maggiormente le aree mediterranee e quelle subtropicali dell’Africa subsahariana. Il bulbo dei Pancratium è avvolto da fasci di colore scuro, le foglie di un bel colore verde accesso e i fiori bianchi e delicati.

Classificazione botanica

Regno: Plantae;
Clade: Angiosperme;
Clade: Monocots;
Ordine: Asparagales;
Famiglia: Amaryllidaceae;
Sottofamiglia: Amaryllidoideae;
Genere: Pancratium.

Principali specie e varietà

Si contano circa 20 specie del genere Pancratium, le quali hanno letteralmente colonizzato le coste del bacino del Mediterraneo. La loro diffusione è resa possibile dall’azione del vento e del mare, che trasportano i semi della pianta in lungo e in largo sulle coste.

Le specie di Pancratium possono essere così suddivise:

  • Specie europee: maritimum, illyricum, angustifolium, canariensis.
  • Sp. africane: sickenbergeri, arabicum, foetidum, tenuifolium, hirtum.
  • Sp. asiatiche: maximum, landesii, parvum, triflorum, verecundum, zeylanicum, biflorum.

Esaminiamo le specie maggiormente conosciute.

Pancratium maritimum

Specie diffusa lungo le sabbiose coste europee del Mediterraneo (compresa l’Italia) e conosciuta in Italia come Giglio di mare, Giglietto di mare, narciso marino o Pancrazio. Una specie nota dall’Antichità che regala meravigliosi spettacoli durante la stagione estiva. Basta passeggiare tra le sabbiose dure per imbattersi nei meravigliosi fiori del Pancratium maritimum.

I suoi bulbi sono simili a quelli del Narciso e si trovano abbastanza in profondità nel terreno. Ecco perché si consiglia di piantare tale specie a non meno di 15/30 cm di profondità. Questa specie, così come le altre, non ama l’umidità e cresce bene in piena esposizione ai raggi del sole. Gli scapi floreali possono raggiungere i 60cm di altezza, ma questo avviene solo in rari casi. Le foglie sono nastriformi e di colore verde, mentre i meravigliosi fiori bianchi emanano un gradevole profumo.

Anche se il Pancratium maritimum predilige il caldo e l’assenza di umidità, ben si adatta anche a zone dove la temperatura può arrivare a sfiorare lo zero. È una pianta selvaggia e molto resistente, ma per una bellissima fioritura la temperatura estiva deve raggiungere almeno i 27°C.

Un consiglio per chi ha deciso di coltivare tale specie nel proprio giardino: non trapiantatela spesso, le carnose radici non amano essere toccate più volte. Scegliete con cura il punto esatto dove piantare il Giglio di mare e assicurate allo stesso un terreno leggero e drenante. Quello che più colpisce di questa specie è la sua capacità di disseminazione per mare.

Per scrupolo facciamo notare che, a livello botanico, il nome “Giglio” è errato, essendo esso riservato al genere “Lilium“.

Giglio di mare

Pancratium maritimum (–Tico– CC BY-NC-ND 2.0)

Pancratium illyricum

Cresce tra le rocce lungo le coste del Mediterraneo ed è particolarmente diffusa in Sardegna, in Corsica, sull’Isola d’Elba, a Capri e in tutte le altre isole tirreniche. È una specie più rustica di quella precedentemente descritta e presenta bulbi sferici e steli floreali che possono raggiungere i 40cm di lunghezza. Anche le nastriformi foglie sono molto lunghe: circa 30cm.

I fiori del Pancratium illyricum sono meravigliosi e riuniti in grandi infiorescenze, le quali raggruppano fino a 15 bianchi fiori. Sono profumati e si schiudono alla fine della stagione primaverile, per una durata di circa 3 mesi.

pancratium illyricum

Pancratium illyricum – Ghislain118 [GFDL or CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons

Pancratium angustifolium

È una specie endemica dell’Isola di Linosa nel Canale della Sicilia. Esteticamente si presenta con le stesse caratteristiche del Pancratium maritimum, ma le due specie si differenziano per le zone dove crescono. Il maritimum si sviluppa su dune sabbiose, il Pancratium angustifolium cresce in territori vulcanici. Altra piccola differenza è rappresentata dalla grandezza dei bulbi, più piccoli per questa specie.

Pancratium canariensis

Specie endemica delle Isole Canarie e segnata nella lista delle piante da coltivazione solo nel 1815. I bulbi sono molto grandi e dalla sferica forma, le foglie nastriformi e gli scapi floreali possono raggiungere gli 80cm di lunghezza.

I fiori sono riuniti in infiorescenze in gruppi di 12 e sono di colore bianco. Sono profumati e si schiudono in tardo autunno. Al contrario delle più resistenti specie maritimum e illyricum, il Pancratium canariensis non tollera le basse temperature. È una specie più delicata e più difficile da coltivare nel nostro Paese.

pancratium canariensis

Pancratium canariensis By Scott Zona from Miami, Florida, USA (Pancratium canariensisUploaded by Epibase) [CC BY 2.0], via Wikimedia Commons

Pancratium foetidum

Originario del Marocco e della Tunisia, ha foglie più larghe e semi più grandi rispetto alle altre specie. Il nome foetidum si riferisce all’intenso profumo muschiato dei suoi fiori. In molti associano il nome ad una condizione di cattivo odore, ma non è così. Anche se molto forte, il profumo non è sgradevole.

La fioritura avviene a settembre e dura per pochi mesi.

Pancratium zeylanicum

Specie di origine asiatica, con maggiore diffusione nelle regioni dello Sri Lanka, nel sud dell’India, nelle Isole Seychelles e Giava. La pianta va in dormienza solo durante lunghi periodi di siccità. Le foglie sono lunghe e lucide e i fiori di colore bianco hanno le punte dei tepali leggermente ricurve.

Questa specie è coltivabile in Italia, ma non è semplice. Ricreare le condizioni del suo habitat naturale è praticamente impossibile, mentre ottimi risultati si ottengono in coltivazioni protette. I bulbi devono essere piantati ad una profondità doppia rispetto alla loro altezza e questa volta il terreno deve avere un livello di umidità più alto rispetto a quello richiesto da tutte le altre specie che abbiamo descritto.

Pancratium zeylanicum

Pancratium zeylanicum (foto Ettore Balocchi CC BY 2.0)

Fioritura

La forma dei fiori, molto profumati e dal candido colore, ricorda quella delle Orchidee (o dei Narcisi). All’interno del fiore si trova una capsula contenente tanti semi dal colore scuro, i quali sono protetti da una leggerissima massa che ne permette il galleggiamento. Così, spinti dalle onde del mare, i semi di questo bellissimo fiore riescono a raggiungere nuovi lidi.

I Pancratium fioriscono durante le stagioni più calde dell’anno e i fiori non hanno un calice e una corolla ben distinti tra loro, ma un unico tubo floreale formato da 6 tepali petaloidei.

Una fioritura annunciata da un dolce profumo, più intenso nelle ore serali e in assenza di vento.

Consigli per la coltivazione dei Pancratium

I fiori possono apparire come delicati, ma è solo una pirandelliana maschera che nasconde la forza di una pianta molto resistente. I Pancratium sono facili da coltivare: con il giusto terreno e una buona esposizione è possibile creare delle piccole aiuole bianche nel giardino di casa.

Alcune specie sono più resistenti rispetto ad altre, come ad esempio l’Illyricum, che non teme le basse temperature dei più freddi inverni.

Coltivazione in vaso

È possibile coltivare i Pancrazi in vaso, ma le dimensioni della pianta saranno più contenute e la crescita più lenta. Sono piante selvagge, ma che comunque si adattano ad una meno naturale coltivazione.

Il contenitore, ampio e profondo, dovrà essere collocato con esposizione a sud e protetto in inverno quando le temperature scendono al di sotto dello zero. Quando coltivati in vaso è possibile intervenire per aumentare la durata della fioritura. Nelle ore più calde (in estate) basterà spostare il vaso in una zona più ombreggiata, in modo tale da tutelare il bellissimo fiore.

Coltivazione in piena terra

In giardino, nelle zone dove il clima è mite, è possibile coltivare i Pancratium senza troppe difficoltà. I bulbi dovranno essere piantati ad una profondità di circa 15/30cm e a 30cm di distanza, in modo tale da assicurare alla pianta lo spazio necessario per la crescita. Non sono piante molto grandi, ma hanno comunque bisogno di spazio a sufficienza per espandersi anche orizzontalmente. È possibile creare delle bellissime bordure con i Pancratium, ovvero delle piccole e candide aiuole.

Temperatura

Come detto, l’habitat dei Pancratium è quello marino, con miti temperature. Quando il bulbo è perfettamente interrato riesce comunque a resistere anche a temperature vicino allo zero.

Luce

I Pancratium si adattano anche a zone di ombra parziale, ma si consiglia sempre di piantarli con esposizione in pieno sole. Sono piante che crescono sulle dune sabbiose delle coste mediterranee, quindi non hanno paura dei raggi del sole.

Esposizione e luce pancratium

I Pancratium amano i raggi diretti del sole.

Terriccio

Il substrato perfetto è composto da sabbia in grandi quantità, ricco di sostanza organica e ben drenato. Il Pancratium ha bisogno di un terriccio che riprenda le caratteristiche delle dune sabbiose, quindi leggero e incapace a trattenere l’acqua.

Innaffiature

Intervenire solo in caso di siccità prolungata e, in questo caso, aspettare sempre l’asciugatura completa del terreno prima di procedere ad una nuova innaffiatura del Pancratium.

Moltiplicazione

La riproduzione dei Pancratium può avvenire:

  • per seme: in natura sono trasportati in lungo e in largo dal mare o dal vento;
  • per divisione dei bulbilli: in questo caso i fiori faranno la loro apparizione dopo circa 3 anni.

Concimazione

Intervenire solo in primavera e durante la stagione estiva di fioritura. Somministrare ogni 3 settimane circa un concime specifico per bulbose o piante da fiore. In generale, il Pancratium non necessita di fertilizzazioni abbondanti, ma intervenire nel periodo indicato permette di agevolare la fioritura e allungarne i tempi.

Potatura

Intervenire solo per eliminare le parti danneggiate e secche della pianta.

Parassiti, malattie e altre avversità

Difficilmente il Pancratium è attaccato da parassiti, ma l’unica vera minaccia è rappresentata dai ristagni idrici. Un terreno poco drenante o troppe irrigazioni possono causare marciume radicale.

Curiosità

Il famoso Pancratium maritimum (Giglio di mare) è un esperto navigatore. Ama partire alla scoperta di nuove mete, per giungere in ogni angolo del bacino del mediterraneo. I suoi semi sono ricoperti da una massa sugherosa e molto leggera, la quale rappresenta un vero e proprio salvagente. In acqua i semi galleggiano e dondolati dalle onde del mare giungono su nuove spiagge. Tale disseminazione è conosciuta come idrocora, la stessa delle noci di cocco.

Moltiplicazione Pancratium

Spettacolare e la modalità di riproduzione idrocora (idrocoria) dei Pancratium (amira_a CC BY 2.0)

C’è anche una leggenda sul Giglio di Mare. Il mito racconta che il fiore nacque dal latte di Era, che fuori dalle mura di Tebe si offrì per allattare Eracle. Alcune gocce caddero al suolo e proprio nel punto esatto in cui il latte bagnò il terreno crebbero i Pancratium maritimum.

Tossicità

La medicina popolare in Africa e in Asia descrive ampiamente le proprietà curative del Giglio di Mare. Tuttavia i Pancratium devono essere considerati velenosi. L’ingestione, a causa dei potenti alcaloidi contenuti in queste piante (pancratistatina e tazzetina con proprietà allucinogene e cardiotossiche), è molto pericolosa.

Linguaggio dei fiori

L’origine del nome Pancratium deriva dall’unione dei termini greci pan (tutto) e kràtos (forza). Infatti, possono essere descritte come piante molto forti, in grado di adattarsi a perfettamente a molteplici ambienti e superare con facilità numerosi ostacoli naturali.

Il Giglio bianco da sempre simboleggia la purezza e l’innocenza: questo è il significato dei Pancratium.

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3 pensieri su “Pancratium

  1. Conciso, pratico e ragionevolmente completo. Ottimo e meritevole di diffusione. Spero di non aver sbagliato con la valutazione, che è il massimo. B.L.

  2. Salve, vorrei sapere quando è meglio piantare i semi del pancratium maritimum e se si devono piantare direttamente in vaso o è meglio farli prima germogliare in un semenzaio e poi trapiantare in vaso. Grazie in anticipo della risposta


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