Quando si hanno solo due centesimi, compra una pagnotta di pane con uno, e un giglio con l’altro.
(Proverbio cinese)
Questo antico proverbio cinese sintetizza la bellezza del Lilium, che tutti conosciamo come Giglio.
Si tratta di una bulbosa perenne originaria dell’Europa, dell’Asia e del Nord America. È molto rustica, e può essere coltivata con successo in ogni ambiente climatico.
I bulbi sono formati da numerose scaglie appiattite, leggermente acuminate e serrate a comporre una sorta di disco centrale che presenta radici perenni nella parte inferiore ed uno stelo fiorifero eretto e rigido in quella superiore. Il Giglio ha un’altezza che varia dagli 80 cm ai 2 metri.
I fiori sono profumatissimi, imbutiformi, con petali a volte retroflessi e di grandi dimensioni e sono riuniti in infiorescenze terminali.
Il colore dei fiori varia in base alla varietà: può essere bianco, crema, rosa, giallo, arancio, rosso, lilla, viola. La fioritura è estiva. Le foglie sono lanceolate nella rosetta basale ed assumono altre fogge sullo stelo fiorale.
Nel linguaggio comune si tende a chiamare Giglio (in inglese Lily) qualsiasi fiore appariscente proveniente da una bulbosa. Botanicamente parlando il giglio corrisponde solo al genere Lilium.
Classificazione botanica
Il Lilium, nome comune Giglio, è un genere di piante che appartiene alla famiglia delle Liliaceae.
Principali specie
In natura troviamo le specie del genere Lilium, i veri gigli, in tutti i continenti dell’emisfero boreale. Per la loro coltivazione, assolutamente non difficoltosa, occorre rispettare quelle che sono le esigenze climatiche della zona di provenienza.
Le specie sono circa 110, vediamo quelle che più facilmente si trovano in commercio in Italia.
Ecco le specie più comuni di Lilium:
Lilium auratum
Una specie rustica che proviene dall’Estremo Oriente, in particolare dal Giappone, dove viene chiamata Yamayuri , ossia ‘Giglio che cresce sulla montagna’. Questa specie è diffusa sul vulcano Fujiyama, la montagna simbolo del Giappone centrale.
Sono note due forme principali: quella più frequentemente coltivata, chiamata L. auratum ‘Platyphillum’ (pianta alta, vigorosa) e la meno nota L. auratum ‘Praecox’ (più precoce, e piuttosto bassa).
Nel suo habitat la forma ‘Platyphillum’ raggiunge da 1 a 2 m di altezza, ma ci sono esemplari che arrivano ad un’altezza di 3 m. Le foglie raggiungono una larghezza di 5 cm e una lunghezza di 20 cm e sorgono lungo lo stelo sotto l’infiorescenza, che può avere anche 25 fiori.
Nella coltivazione in Europa è tutto molto più modesto sia per quel che concerne le dimensioni che per quel che concerne il numero dei fiori che tuttavia mantengono la notevole grandezza ( diametro di 20-25 cm), sono molto profumati e si schiudono in piena estate.
Le piante della forma ‘Praecox’ sono più basse rispetto a quelle ‘Platyphillum’, ma i fiori sono altrettanto grandi e vistosi.
In Asia si trovano in commercio numerose altre forme che differiscono dalle colorazioni, come ‘Pictum’, ‘Rubovittatum’, ‘Rubrum’, ‘Tricolor’, ‘Virginale’.
Lilium bulbiferum (Giglio di San Giovanni)
Questo giglio è molto diffuso nell’Europa centrale e meridionale in zone collinari, sui Pirenei, nei Balcani.
É caratterizzato da fiori di colore arancione-rosso rivolti verso l’alto.
Il nome deriva dalla sua capacità di produrre piccoli bulbilli alla base delle foglie sulla parte superiore dello stelo. Questi bulbilli al momento della senescenza si staccano e vengono trasportati dal vento anche in zone molto lontane dove germogliano e dove danno vita a nuovi individui.
Lo stelo supera il metro di altezza e può portare fino a 20 fiori. Questo giglio è molto rustico e cresce bene in zone soleggiate in collina o in montagna. In Italia la fioritura avviene alla fine di maggio o nel mese di giugno.
Lilium candidum (Giglio della Madonna, Giglio di Sant’ Antonio o di San Giuseppe)
Questa specie è originaria del Mediterraneo orientale e naturalizzata in molte zone dell’Europa del Sud e del Medio Oriente fino all’Afghanistan.
I bulbi si compongono di scaglie carnose senza involucro.
È il giglio più noto e più venerato d’ Europa. Nei primi dipinti di bulbose a Creta è raffigurata questa pianta che era il fiore di Afrodite. Lilium candidum era considerato anche nell’Antica Roma l’emblema delle dee Venere e Diana, e veniva largamente impiegato durante cerimonie e feste. Nell’era cristiana il suo fiore è divenuto il simbolo della purezza della Vergine (è chiamato anche il Giglio della Madonna).
Lilium henryi
Questo giglio è originario della Cina centrale. Il suo stelo può superare i due metri di altezza. E’ una pianta robusta, con poche esigenze e con un lungo ciclo vegetativo.
La fioritura del Lilium henryi è relativamente tardiva, in Italia centrale generalmente avviene tra luglio e la fine di agosto.
Lilium martagon
Il giglio martagone è una specie europea, spontanea in zone collinari e montuose.
Cresce in particolare nelle radure, nelle brughiere di altitudine, nei prati montani anche su substrato calcareo. Normalmente le piante raggiungono un’altezza che va da 40 a 100 cm.
Lilium regale
Questa specie è originaria della Cina. E’ stata introdotta in Europa nel 1912 ed ha subito conquistato i giardinieri per la sua bellezza, per il profumo e per la facilità di coltivazione.
La pianta può raggiungere un’altezza di 120-150 cm e in condizioni favorevoli può arrivare anche a 2 metri. Le infiorescenza hanno numerosi fiori anche fino a trenta negli esemplari molto grandi.
I fiori sono grandi di colore bianco o giallo crema all’interno e rosa-violacei all’esterno e sono a forma di un lungo imbuto, con i tepali che arrivano fino a 15 cm. La forma ‘Albus’ ha fiori completamente bianchi. I fiori sono molto profumati.
Lilium speciosum
Questo fiore è ben descritto nel suo nome, “speciosum” significa infatti molto bello, superbo, splendido, brillante, vistoso.
Questa specie è originaria dell’Estremo oriente, dal Giappone alla Cina e nel Nord di Taiwan.
Lilium tigrinum (Lilium lanciflorum)
Il nome di questa specie è stato rettificato da Lilium tigrinum a Lilium lancifolium dai botanici qualche decennio fa. Però tra i vivaisti il nome tigrinum resta il più utilizzato. Il nome corretto sarebbe lancifolium, perché questo venne proposto dal naturalista svedese Carl Peter Thunberg nel 1794 ben sedici anni prima di tigrinum dell’inglese John Gawler
Per fare ben comprendere le incertezze legate a questo giglio, occorre precisare che da molti è considerato un antico ibrido e non una specie.
Il Lilium tigrinum è diffuso in Cina, Corea e in Giappone, qui è noto come Oni-Yuri ossia “Giglio Demone”.
Ancora oggi in estremo Oriente i bulbi di questo giglio vengono consumati e le piante fanno parte della medicina tradizionale. Anche in Occidente rappresentano rimedi nella medicina omeopatica. Il polline è velenoso per l’uomo e tutte le parti della pianta sono molto velenose per i gatti.
Lilium canadense
È originario del Canada e del Nord degli Stati Uniti d’America, il nome volgare è Meadow Lily, ha fino a venti fiori penduli, portati su pedicelli orizzontali, con tepali parzialmente retroflessi che formano una campana aperta del diametro fino a 10 cm, di colore giallo limone con macchiette porpora.
Lilium cernuum
Questa specie è originaria dell’Estremo Oriente (in Cina ), ha fiori che raggiungono un diametro massimo di 3 cm, penduli, a forma di turbante, di colore rosa.
Esiste una forma bianco puro, denominata Lilium cernuum ‘Candidum’, originaria delle Diamond Mountains in Corea.
Lilium chalcedonicum
Originaria della Grecia, viene definito anche Martagon rosso. I suoi fiori sono di un rosso lucido a forma di turbante turco.
Lilium columbianum
Arriva dall’Ovest degli Stati Uniti d’America, dove è chiamato anche Oregon Lily o Columbia Tiger. È caratterizzato da fiori a forma di turbante turco di una tonalità che va dal giallo intenso all’ arancione scuro. Fiorisce verso la fine della primavera o all’inizio dell’estate.
Lilium concolor
Una specie originaria della Cina Centrale, qui è definito Stella della Mattina ed è anche originario del Giappone, dove è conosciuto come Giglio Principessa. I suoi piccoli fiori hanno un diametro di ca. 4 cm, che fanno parte di infiorescenze composte da 2 a 10 fiori di colore rosso scarlatto.
Lilium davidii
Questa specie è originaria della Cina Occidentale. In Italia generalmente fiorisce nella seconda metà di giugno.
Lilium duchartrei – è originario della Cina Occidentale, si tratta di una specie che ha la particolare abitudine di avere una crescita in senso orizzontale per 20 o più centimetri sotto terra prima di emergere con uno stelo alto, che generalmente non supera i 100 cm.
Lilium formosanum
Questa specie è originaria di Taiwan ed è caratterizzata da fiori pendenti, a forma di imbuto, completamente bianchi e con le punte dei tepali leggermente retroflesse.
Lilium japonicum
Cresce in Giappone dove viene chiamato sasa-yuri, (ossia bambù erboso), poiché spesso si trova proprio in mezzo a macchie di bambù.
Lilium leichtlinii
Arriva del Giappone, e porta il nome del famoso giardiniere tedesco Max Leichtlin, che lo ha introdotto nella coltivazione in Europa nel 1867.
Lilium longiflorum
E’ originario delle isole meridionali del Giappone. Si tratta di una specie semirustica che si trova in numerose varietà e che è stata usata per incroci grazie ai quali si sono ottenute molte delle cultivar prodotte in massa per rifornire il mercato dei fiori recisi.
Lilium monadelphum
Il Lilium monadelphum è originario del Caucaso. Deve essere messo a dimora in autunno
Lilium nepalense
Questa specie è originaria della regione himalayana del Nepal e dell’India Settentrionale, è una specie molto vistosa nonostante i grandi fiori siano penduli.
Lilium philadelphicum
Cresce nei pendii orientali delle Rocky Mountains. Si tratta di una specie molto vistosa, i colori delle corolle ispirano diversi nomi agli americani.
Lilium polyphyllum
Si tratta di una specie originaria dell’Afganistan, della regione himalayana fino all’India, dove vive tra i 2000 e 4000 metri di altitudine e può raggiungere l’altezza di 2,4 metri.
Ibridi di Lilium
Oltre alle specie tipiche, esistono in commercio un numero altissimo di ibridi che sono riuniti in 8 gruppi, in base alla provenienza:
Ibridi asiatici – Divisione orticola 1
I primi a fiorire sono gli ibridi asiatici. Si tratta di ibridi derivati da specie come Lilium tigrinum, Lilium cernuum, Lilium davidii, Lilium maximowiczii, Lilium x macultum, Lilium x hollandicum, Lilium amabile, Lilium pumilum, Lilium concolor, e Lilium bulbiferum
Sono cultivar resistenti al freddo e di quelle più facili da coltivare. E’ possibile piantarli quasi ovunque.
Vantano la più vasta gamma di colori.
Presentano steli che raggiungono circa un metro di altezza, sormontati da piccoli fiori , non profumati. I fiori degli ibridi asiatici sono generalmente rivolti verso l’alto, verso l’esterno oppure sono pendenti.
Questi ibridi asiatici tra i gigli maggiormente usati come fiori recisi e piante in vaso. In questa sono incluse le cultivar Lilium ‘Sunray’, Lilium ‘Montreaux’, Lilium ‘Dreamland’, Lilium’Corsica’, Lilium ‘Symphony’, Lilium ‘Connecticut King’ e Lilium ‘Orange Pixie’.
Ibridi di Martagon – Divisione orticola 2
A questo gruppo appartengono gli ibridi frutto dell’incrocio tra specie come Lilium martagon e Lilium hansonii, Lilium medeoloides e Lilium tsingtauense.
Si tratta di piante rustiche, di facile coltivazione, adatte per posizioni leggermente ombreggiate.
Gli ibridi di Martagon sono gigli alti e producono piccoli fiori rivolti verso il basso ed hanno foglie a spirale. Fioriscono precocemente. Amano un clima fresco e all’ombra. Il colore dei fiori può essere giallo, bianco, rosa, lavanda, arancione chiaro, rosso scuro profondo sono i colori che si vedono più spesso, spesso con lentiggini bizzarre e macchie.
Ibridi di Candidum – Divisione orticola 3
Questa divisione include ibridi derivati dall’incrocio tra le specie europee, come per esempio Lilium candidum, Lilium monadelphum, Lilium chalcedonicum (ad eccezione di Lilium martagon) e le loro varietà.
Fiorisce dalla tarda primavera all’inizio dell’estate e produce profumati gigli bianchi con una base gialla.
Ibridi americani – Divisione orticola 4
Gli ibridi americani sono derivati dai gigli selvatici nativi del Nord America come Lilium pardalinum, Lilium humboldtii, Lilium kelloggii e Lilium parryii.
Fioriscono in tarda primavera (da maggio a metà giugno) nei climi caldi e in piena estate (da fine giugno a inizio luglio) nei climi più freschi. Sono facili da coltivare.
I bulbi di questo gruppo se lasciati indisturbati possono formare enormi cespi. Preferiscono crescere in un’ombra attenuata ai margini dei boschi con felci e altre piante autoctone.
Ibridi di Longiflorum – Divisione orticola 5
Questa divisione comprende ibridi derivati dall’incrocio tra Lilium longiflorum e Lilium formosanum. Si tratta di ibridi i cui fiori sono eleganti trombe bianche. Si ottengono facilmente da seme, ma non sono particolarmente resistenti in giardino, pertanto, per fiorire, deve essere coltivato in un luogo protett. Viene per questo coltivato quasi esclusivamente in vaso.
Ibridi a tromba e aureliani – Divisione orticola 6
Trombe e Aureliani appartengono alla stessa divisione. E’ un gruppo di ibridi derivati da alcune specie e dai loro ibridi come: Lilium henryi e ibridi aurelian e altri Gigli a forma di tromba.
Preferiscono il pieno sole e fioriscono da metà a fine estate (luglio-agosto). I Gigli che appartengono a questa divisione non sono resistenti al gelo, quindi nei climi più freddi, è necessario coltivarli in vaso.
In giardino si possono mettere in risalto tra i cespugli di piante annuali estive, possono essere piantati davanti alle rose rampicanti.
Ibridi orientali – Divisione orticola 7
I gigli di questo gruppo non sono tra i più facili da coltivare. Derivano dall’incrocio di specie come Lilium auratum e Lilium speciosum.
Possono arrivare a misurare un metro e mezzo, sono caratterizzati da grandi fiori con petali ricurvi e fiori forti e verticali. La fioritura inizia alla fine dell’estate e può perdurare anche in autunno, anche se i fiori tendono ad essere al loro massimo splendore in agosto. Se il vostro terreno è alcalino, vorrete coltivare questi ibridi in contenitori.
Ibridi interdivisionali – Divisione orticola 8
Queste varietà si ottengono dall’incrocio delle altre sette divisioni.
- Gli ibridi LA sono il risultato dell’incrocio di Lilium longiflorum con varietà asiatiche. La maggior parte di questi incroci presentano fiori più grandi, una fragranza molto leggera e sono molto robusti.
- Il frutto dell’incrocio tra i gigli orientali con i gigli Trumpet/Aurelian sono gli ibridi OT. Gli ibridi ottenuti sono robusti e durevoli ed hanno grandi fiori molto profumati e rivolti verso l’alto.
- Sono chiamati LO gli ibridi che si ottengono incrociando Lilium longiflorum e una o più cultivar di ibridi orientali. Il risultato sono grandi fiori profumati, rivolti verso l’esterno e a forma di tromba con petali ricurvi
- Dall’incrocio di orientali con asiatici derivano invece gli ibridi OA.
Fioritura
I Lilium fioriscono in piena estate e se sussistono le condizioni ambientali ottimali, sono in grado di fiorire praticamente in tutto l’arco dell’anno.
In base alla specie, il colore può essere bianco, rosa, giallo, arancione, rosso, lilla, viola ed è caratterizzato da una corolla a forma di ombrello formata da sei petali e sei stami che terminano con sacche polliniche di colore rosso-bruno.
Anche l’altezza dello stelo varia in base alla varietà di giglio, e può essere dai 6 cm ai 2 metri.
Consigli per la coltivazione dei Lilium
La coltivazione dei Lilium non è assolutamente difficile, anzi, tra le piante geofite a fioritura estiva i Gigli sono le più facili da coltivare purché si rispettino le esigenze climatiche della zona di provenienza.
Un fattore importante per la buona riuscita della coltivazione è la buona qualità dei bulbi che devono essere privi di contaminazioni fungine, e devono avere le singole scaglie turgide.
Generalmente i bulbi di Lilium vanno piantati in profondità (se coltivati in vaso vanno piantati almeno al doppio dell’altezza dei bulbi). La distanza tra loro varia a seconda dell’altezza delle piante e deve tenere in considerazione l’ingombro dell’inarcamento degli steli.
Coltivazione in vaso
I Lilium si prestano molto bene alla coltivazione in vaso. Un bell’effetto si ottiene piantando almeno tre bulbi della stessa specie/cultivar vicino.
Il vaso dovrebbe avere un diametro minimo di 30 cm, per un massimo di 3 bulbi.
Il rinvaso si esegue quando le radici fuoriescono dai fori di drenaggio dell’acqua. Per migliorare il drenaggio del terreno è consigliabile usare della perlite o della ghiaia sul fondo del vaso.
Coltivazione in piena terra
La piantumazione del lilium si fa in autunno o in primavera così da ottenere la fioritura in estate.
Il bulbo si interra ad una profondità che non dovrebbe mai superare i 2 cm. Il terreno deve essere morbido, arricchito da una buona percentuale di materiale organico ed umido. Per questo è bene annaffiare regolarmente avendo cura di evitare i marciumi radicali.
Si lasciano interrati per 5-6 anni, estraendoli solo nel caso in cui si intenda dividerli. Poi è opportuno cambiarli di sede perché tendono ad impoverire il terreno dove sono piantati.
Coltivazione in terrazzo
Le piante allevate in vaso possono decorare terrazzi e balconi, temperature permettendo.
Temperatura
Il Lilium tollera le basse temperature ma va protetto dalle correnti d’aria e dal freddo eccessivo.
Luce
Tutte le specie di Gigli amano i luoghi soleggiati. Il sole favorisce la crescita di radici e stelo. Si devono però evitare i raggi diretti che potrebbero far seccare foglie e fiori.
La collocazione ideale è quindi una mezz’ombra ma adeguatamente illuminata.
Terriccio
Il substrato ideale per il Giglio è ricco, mediamente umido durante il ciclo vegetativo e piuttosto acido o neutro per scongiurare il rischio di carenza di ferro.
Annaffiatura
Il Lilium ama i terreni umidi e pertanto va regolarmente annaffiata ma senza eccedere nella fase vegetativa e nel periodo della fioritura in quando apporti idrici troppo abbondanti potrebbero provocare marciumi radicali.
Moltiplicazione
La propagazione dei Lilium può essere effettuata sia agamicamente con la separazione dei bulbi moltiplicatisi e dissotterrati a fine del ciclo vegetativo, o piantando i bulbilli che sono prodotti da alcune specie e cultivar lungo lo stelo sotto la superficie del terreno o alle ascelle delle foglie o separando le scaglie ed immergendole in un substrato appena inumidito per indurre la formazione di bulbetti di soccorso alla base delle scaglie.
Questi ultimi devono essere piantati in maniera simile ai bulbilli ascellari. Servono tre o quattro anni per avere bulbi abbastanza grandi per dare vita a piante capaci di fiorire.
I Lilium si possono riprodurre anche per seme, anche se si tratta di un processo molto lento: per vedere il primo fiore occorrono da 4 a 6 anni. Questo tipo di propagazione è adatta solo se si desiderano produrre nuovi ibridi (e se si ha molta pazienza).
Concimazione
La concimazione è di fondamentale importanza e dovrebbe essere apportata in modo constante fino a quando lo stelo si secchi e possa essere asportato.
Si raccomanda quindi fin prima della fioritura ed a fioritura ultimata la fertilizzazione con un concime complesso per piante fiorite. Con la giusta nutrizione dopo la fioritura si ottengono piante decorative e sane, che ingialliranno solamente al momento del naturale termine del ciclo vegetativo.
Potatura
Quando le piante sono quasi completamente secche si possono tagliare a ca. 15 cm dalla superficie del suolo. La rimanenza dello stelo può essere rimossa con uno strappo secco nel momento in cui il bulbo entra in totale dormienza
Abbinamenti con altre piante
I Lilium si possono abbinare con piante in grado di mantenere umido il terreno come ad esempio il Geranium selvatico o le margherite.
Altri consigli per la cura
Per prevenire le infestazioni da muffe si possono posizionare i bulbi in zone fresche e con un adeguato arieggiamento.
Gli afidi si possono debellare usando antiparassitari biologici come l’antiparassitario all’ortica, l’antiparassitario all’aglio (all’esterno) o quello al piretro.
Parassiti, malattie ed altre avversità
Ci sono diverse malattie e parassiti che possono intaccare queste piante. Nei bulbi possono svilupparsi funghi del genere Penicillium. Occorre evitare sbalzi termici nei contenitori nei quali durante l’inverno i bulbi vengono preservati circondati da un materiale inerte, come vermiculite, torba o trucioli.
Si possono inoltre manifestare attacchi di Botrytis elliptica e B. cinerea. la proliferazione dei Botrytis è legata all’umidità dell’aria, occorre dunque essere parsimoniosi nelle annaffiature delle giovani piante ed assicurare a quelle in pieno sviluppo una corretta circolazione dell’aria.
Le limacce possono danneggiare le giovani piante di Lilium, occorre prevenire controllando spesso la microfauna presente sul lato inferiore di pietre e mattoni nelle vicinanze delle aiuole e sul fondo dei vasi.
Altri danni sono fatti dai nematodi che si possono controllare evitando l’umidità permanentemente molto alta del suolo, praticando dei cicli di annaffiature che lascino quasi essiccare il suolo prima di una nuova copiosa somministrazione d’acqua.
I gigli possono essere attaccati dagli afidi, che possono essere veicoli di malattie virali che indeboliscono lo sviluppo delle piante.
In Italia il pericolo più grave per i Lilium coltivati all’aperto è rappresentato dal coleottero Lilioceris lilii che, se non controllato per tempo, può causare gravi danni al fogliame
Curiosità
Il Lilium è il fiore che più si avvicina alla rosa sia per quel che concerne la profumazione che per il significato.
Alcune specie di vengono coltivate anche per le proprietà medicinali, a tal fine si utilizzano queste parti:
- Il bulbo. il suo decotto ha proprietà diuretiche ed espettoranti; viene inoltre utilizzato per cataplasmi emollienti e risolventi su scottature e paterecci; Con l’infuso si fanno impacchi, lavande e gargarismi
- I petali dei fiori hanno proprietà astringenti detergenti, e curativi degli eczemi. Si utilizzano per trattare piaghe e scottature
- Il profumo ha proprietà rilassanti.
Tossicità e/o Uso Erboristico
Ci sono delle varietà di Lilium che hanno un elevato grado di tossicità in particolare per gli animali di piccola taglia, come i gatti in cui possono indurre insufficienza renale.
In aromaterapia il Lilium è usato per le sue benefiche essenze dal potere rilassante.
“Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”
Linguaggio dei fiori
Il Giglio è considerato il più antico fiore usato a scopo ornamentale, lo ritroviamo nell’iconografia e nelle tradizioni di diverse civiltà e culti.
Negli imperi egiziano e assiro il Giglio era l’emblema della sovranità reale e dell’innocenza verginale delle ragazze avviate al matrimonio.
Presso i Greci e i Romani il Giglio era il simbolo del l’amore sublime e della procreazione.
Nell’iconografia cristiana il Giglio viene associato alla Madonna, all’Arcangelo Gabriele e a Sant’Antonio di Padova.
È protagonista di diverse leggende, in una si narra che Maria scelse Giuseppe perché lo vide con un Giglio . Il giglio è dunque simbolo di purezza, si castità, di fierezza e di nobiltà d’animo.
Ecco il significato delle più importanti varietà di Giglio
- Il Giglio Bianco indica verginità, purezza, maestà.
- Il Giglio della Valle indica dolcezza, ritorno alla felicità.
- Giglio degli Inca indica devozione.
- Giglio Dorato è simbolo di perseveranza.
- Nel colore giallo è simbolo di nobiltà.
- Giglio Martagone è simbolo di verginità mistica.
- Giglio Rosa è simbolo di vanità.
Bibliografia & Siti Utili
- McRae, Edward Austin. 1998. Lilies: A guide for growers and collectors. Portland: Timber Press. Full account of hybridizing and cultivation, and long chapter on lily species.
- Morton, The Earl of. 1980. Elwes’ ‘Monograph of the Genus Lilium’ and its Supplements. In Synge, Lilies.
- Newell, J. 1980. The propagation of lilies. In Synge, Lilies.
- Lilies – di Michael Jefferson-Brown – Editore : Cassell, 2002
- Associazione “Royal Horticultural Society Lily Group” il cui scopo è incoraggiare la coltivazione, conservazione e conoscenza del genere Lilium (e dintorni):
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ciao sono laura ed ho dei lilium piantati in vasi sul terrazzo.
> durante l'estate sono fioriti con dei fiori stupendi. ora vorrei
> sapere come devo trattarli per l'inverno! le foglie sono quasi tutte
> gialle, cosa faccio? taglio gli steli e li lascio nei vasi? devo
> cambiarli anche di vaso? e possono continuare a star nel terrazzo?
> grazie grazie mille 🙂
>
io personalmente tagli gli steli
e li lascio nel vaso sino alla primavera
quando concimo e innaffio di nuovo.
Dei miei amici tolgono i bulbi, li conservano e poi li ripiantano in primavera.
Salve, anch'io comincio ad avere foglie gialle soprattutto alla base. E' un problema di poca luce o poca acqua secondo voi?