Capelvenere
L’acqua sorgiva fra i tuoi neri cigli
fecesi occhio che vede e che sorride;
fecesi chioma su la tua cervice il crespo capelvenere.
Gabriele D’Annunzio
Il Capelvenere, nome scientifico Adiantum capillus-veneris, è una felce il cui habitat naturale sono i luoghi ombrosi e umidi, cresce nei terreni calcarei vicino alle cascate, all’imboccatura delle grotte, nei pozzi a quote comprese tra 0 e 1.500 metri.
Nelle nostre campagne si può trovare spontanea, abbarbicata sui muri all’interno dei vecchi pozzi che stanno nelle aie. Questo a dimostrazione che la pianta ha bisogno di un’atmosfera umida e fresca, che non scenda sotto lo zero durante l’ inverno.
Si tratta di una pianta erbacea rizomatosa con portamento ricadente, che misura 10-40 cm di altezza, caratterizzata da delicate fronde pendule da bipennate a tripennate che misurano una lunghezza di 60 cm. Sfoggiano le forme più varie e sono riunite su rami lunghi e flessuosi. Il loro colore varia dal verde intenso al verde glauco, al verde giallo molto brillante, al bronzo e al bruno dorato. Ha un rizoma strisciante di colore bruno-nero.
Classificazione botanica
Il Capelvenere, nome scientifico Adiantum capillus-veneris, è una specie del genere Adiantum della famiglia delle Adiantaceae.
Altre specie di Adiantum
Molte sono le specie di capelvenere coltivate a scopo ornamentale, impiegate soprattutto per composizioni di mazzi e di cesti per la delicatezza e l’eleganza delle fronde. Tra quelle di maggior interesse decorativo ci sono le seguenti.:
Adiantum macrophyllum
Questa specie è caratterizzata da fronde molto piccole di colore bronzo o bruno;
Adiantum lunulatum
Presenta rami lunghi e ricadenti
Adiantum rhodophyllum
Una specie caratterizzata da fronde rosse molto eleganti
Adiantum tractum
ha fronde che, allo stadio giovanile, emanano un aroma molto gradevole.
Adiantum × mairisii
Noto anche come felce capelvenere di Mairis, si tratta di un ibrido, frutto dell’incrocio tra Adiantum capillus-veneris e, probabilmente, Adiantum raddianum, Adiantum aethiopicum oAdiantum cuneatum
Questa specie è più resistente al gelo di entrambi i suoi genitori e ha ottenuto l’Award of Garden Merit della Royal Horticultural Society. Nei climi miti, questo ibrido è sempreverde. Ma nei climi più freddi può defogliarsi durante l’inverno. In primavera possono formarsi nuove fronde, per le quali si consiglia la potatura.
Consigli per la coltivazione del Capelvenere
Il Capelvenere è coltivato per la bellezza delle sue foglie.
Si tratta di una pianta piuttosto esigente che, come tutte le felci, necessita di luce diffusa e non ama i raggi diretti del sole.
Richiede annaffiature abbondanti durante l’estate e più limitate durante l’inverno, tanto da mantenere il terreno costantemente umido.
Coltivazione in vaso
Perfetto per essere coltivato in vaso, il Capelvenere richiede un contenitore di dimensioni adeguate, indicativamente di circa 25 cm, meglio se a conca.
Il rinvaso si fa in primavera, nel mese di aprile, in un contenitore sul cui fondo va posizionato del materiale drenante. Il terreno deve essere ricco di materia organica, quello ideale è composto da 3 parti di torba, una parte di terriccio di giardino e una parte di sabbia di fiume, o da 2/3 di terra comune e 1/3 di terra di bosco o di torba.
In appartamento richiede luce filtrata e condizioni di elevata umidità e frequenti annaffiature leggere, volte a mantenere le radici umide ma non inzuppate. La temperatura non deve scendere sotto i 12 °C.
Coltivazione in piena terra
L’Adiantum capillus-veneris cresce in terreni costantemente umidi, che possono essere da neutri ad alcalini. Va collocato in ombra parziale.
Può essere collocato nei giardini rocciosi, purché in posizione fresca e ombreggiata.
Coltivazione in terrazzo
Gli esemplari allevati in vaso possono decorare terrazzi e balconi
Temperatura
Gli sbalzi di temperatura vanno evitati, soprattutto è bene tenere la pianta lontana da fonti dirette di calore. Oltre che in appartamento, il capelvenere si può coltivare anche in giardino. La temperatura ideale per questa felce è quella compresa fra 10 e 20 °C, ma tollera anche il gelo purché le radici siano ben protette.
Luce
Richiede un ambiente uniformemente luminoso ma al riparo dal sole diretto.
Terriccio
Prospera in terreni leggeri, umidi, ricchi e ben drenati.
Annaffiatura
Il Capelvenere ha bisogno di un’elevata umidità atmosferica, le radici devono rimanere fresche. Per questo è necessaria un’alternanza di irrigazioni abbondanti durante i mesi estivi, intense irrorazioni alle fronde e nebulizzazioni volte a mantenere l’aria circostante umida. In inverno le annaffiature vanno diminuite.
Meglio usare acqua piovana e non utilizzare l’acqua calcarea dei rubinetti
Moltiplicazione
La moltiplicazione del Capelvenere può essere fatta per divisione dei cespi alla fine dell’inverno, ma molte specie si riproducono facilmente anche per disseminazione.
Nel momento del rinvaso si può prelevare un pezzo di rizoma che abbia almeno due fronde.
Concimazione
ogni due mesi occorre concimare con un prodotto organico in polvere.
Se usate il concime liquido per piante verdi usatelo ogni 15 gg circa, assieme all’acqua di annaffiatura, dagli un po’ di concime liquido, ma non superare le dosi consigliate nel flacone.
Potatura
La potatura non è necessaria, è sufficiente eliminare le foglie danneggiate o secche per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie.
Parassiti, malattie ed altre avversità
Non presenta gravi problemi di insetti o malattie. Le foglie possono bruciare al sole diretto e le fronde muoiono rapidamente se il terreno si asciuga.
Tuttavia, può essere attaccato da Cocciniglia (bruna o cotonosa)e dal Porcellino di Sant’Antonio, conosciuto anche come porcellino di terra, un crostaceo che danneggia le radici per nutrirsene.
Curiosità
il nome scientifico di questa pianta, Adiantum, deriva dal greco “adiantos”, che significa asciutto ad indicare la caratteristica delle fronde del Capelvenere di rimanere perfettamente asciutte anche quando vengono immerse nell’acqua. L’epiteto specifico deriva dal latino e significa capello (capillus) di Venere (veneris), come si evince dal nome comune talvolta usato per questa specie: felce dal capelvenere.
Tossicità e/o uso erboristico
Il Capelvenere è noto per le numerose virtù terapeutiche conferite dai derivati del canferolo, come l’adiantone, e per la presenza di triterpenoidi, tannini e piccole quantità di oli essenziali.
È utile per curare le affezioni delle vie aeree, favorire la digestione, la diuresi e la funzionalità biliare e la produzione di sudore. Può essere considerato un depuratore del sangue ed un regolarizzatore del ciclo mestruale e della pressione sanguigna. Può ridurre lo stimolo a bere e a fumare e contrastare la caduta dei capelli.
“Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”
Linguaggio dei fiori
Il capelvenere simboleggia l’amore che non teme le avversità, quello che vince su tutto, probabilmente ciò è dovuto alle singolari e molteplici proprietà terapeutiche delle sue fronde conosciute fin dall’antichità.
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Dalla fine dell’estate sto cercando di “recuperarli”, ma tutto sembra sempre impossibile : si stanno seccando, e nonostante io li tenga controllati, gli nebulizzi le foglie… nulla.
Credo che il problema sia legato al riscaldamento, in casa abbiamo le serpentine elettriche sotto il pavimento. Così ho spostato i vasi più in alto, lontani, ma nulla è cambiato. Forse non è tanto la temperatura quanto piuttosto l’aria troppo secca?
Che fare? Non posso certo metterli fuori, morirebbero subito. O forse potrei provare a metterli in un locale chiuso e riparato ma non riscaldato? Potrebbero riprendersi?
O forse devo provare a potarli?
Come scritto sopra pianta ha bisogno di atmosfera umida e fresca. Perciò eviterei di tenerla in casa quando c’è il riscaldamento in funzione. Un locale chiuso, in una posizione illuminata ma senza i raggi diretti del sole, sarebbe proprio l’ideale.
Eventualmente appendi i vasi al soffitto di fronte alla finestra. Se ti è possibile lascia sempre un po’ d’acqua sparsa sul portavaso, in modo che l’atmosfera si mantenga umida, proprio come all’interno di un pozzo.
Non è che le tue piante sono vecchie e si sono infoltite troppo nel vaso? In tal caso dividile…
La potatura non è necessaria, ma è bene togliere i rami secchi in maniera da dare spazio e aria a quelli ancora vitali.
Il capelvenere cresce nei luoghi umidi e freschi anche in zone collinari, non gela se lo metti all’esterno, è molto più probabile che muoia se lo tieni in casa in un ambiente troppo riscaldato.