Se siete alla ricerca di una pianta decorativa, in grado di resistere anche nei luoghi più difficili, il Tricyrtis fa al caso vostro.
È noto anche con il nome comune di giglio rospo. Un nome comune che certo non rende l’idea della sua bellezza.
Si tratta di una bulbosa poco nota, parente stretta della Convallaria, della Liriope, dell’ Ophiopogon e del Polygonatum e molto simile ad una orchidea ma più resistente.
Il Tricyrtis è originario dei boschi umidi e delle alte quote dall’Asia orientale alle Filippine. Arriva a misurare un’altezza compresa fra i 30 e i 90 cm, e forma cespuglietti con un portamento arrotondato che misura un diametro fra i 30 ed i 60 cm.
È caratterizzato da rizomi striscianti, fusti frondosi e produce fiori di colore bianco-crema, rosa chiaro o lilla, con macchie rosso-violacee che compongono ciuffi.
I fusti, leggermente arcuati, presentano foglie alterne, appuntite e di colore verde vivido, sempre lucenti. Da agosto a settembre il Tricyrtis fiorisce regalando fiori a forma di stella, che ricordano le orchidee, che sbocciano all’estremità del fusto e spesso nelle ascelle delle foglie superiori.
È una pianta che vanta un’ottima rusticità.
Classificazione botanica
Il Tricyrtis è un genere della famiglia delle Liliaceae, sottofamiglia Calochortoideae.
Principali specie
Il genere conta circa una ventina di specie naturali alle quali si aggiungono circa 70 cultivar.
Tricyrtis affinis
Si tratta di una specie originaria dell’Estremo Oriente ed apprezzata come pianta ornamentale. I suoi fiori ricordano delle orchidee ed hanno la peculiarità di essere maculati. Presenta un fogliame particolarmente folto che nei mesi autunnali assume un colore dorato di grande impatto estetico.
Tricyrtis chinensis
Questa specie cinese è diffusa nel sud-est della Cina ed è largamente impiegata come pianta ornamentale. I suoi fiori possono essere usati recisi, e può anche essere impiegata come tappezzante in zone ombreggiate. È caratterizzata da foglie di colore verde.
Tricyrtis formosana
Una specie originaria di Taiwan dove cresce in boschi o cespuglieti umidi e riparati dal sole. È caratterizzata da fusti ben eretti che arrivano a misurare un’altezza massima di 60 cm e che sono cosparsi di numerose foglie lucenti e di forma quasi ovale.
È probabilmente la specie più coltivata e ne esistono molte cultivar tra cui
– Tricyrtis formosana ‘Dark Beauty’ caratterizzata da macchie di un piacevole viola prugna, una varietà che fiorisce molto a lungo e che si presta anche per la raccolta dei fiori recisi
– Tricyrtis formosana ‘Pale Form’ è una varietà piuttosto alta e dal portamento eretto.
Tricyrtis hirta
Misura un’altezza di circa 80-90 cm, si tratta di una specie giapponese che vive generalmente su un terreno roccioso e piuttosto ombreggiato. I fiori misuano un’altezza di circa 3 cm, nascono alle ascelle delle foglie e sono eretti e imbutiformi.
La varietà Tricyrtis hirta ‘Washfield’ presenta macchioline, piuttosto scure e di forma irregolare, molto ben evidenziate da un sottofondo bianco.
Tricyrtis lasiocarpa
Si tratta di una delle specie più belle da coltivare nei climi più caldi, anche se rustica. Tende a formare grandi masse di getti che arrivano a misurare quasi 1 metro di altezza. È caratterizzata da foglie lucenti e macchiettate di scuro. Regala fiori con tepali chiari con punte colorate di azzurro e ametista.
Tricyrtis macrantha
Noto come giglio giallo cinese, è originario del Giappone. Raggiunge i 60 cm di altezza.
Tricyrtis setouchiensis
Questa è una delle specie più recenti, originaria di un areale molto ristretto nel Giappone meridionale. Ha un portamento eretto ed è caratterizzata da fusti sottili e pelosi, che misurano un’altezza di 80 cm. I fiori ricordano piccole orchidee, hanno un fondo bianco punteggiato da delicate macchioline rosa intenso.
Fioritura
Il Tricyrtis vanta una fioritura molto prolungata che va da agosto ad ottobre. I fiori hanno delle forme curiose che ricordano l’orchidea.
Generalmente sono a forma di stella, ma possono anche ricordare delle campane o dei piccoli imbuti. Sono formati da 3 tepali interni e 3 esterni. Hanno generalmente uno sfondo bianco o giallo e macchie rosa-viola-porpora
Non sono profumati e possono essere usati come fiori recisi. Una caratteristica del Tricyrtis è che fiorisce senza problemi anche nell’ombra più fitta.
Consigli per la coltivazione del Tricyrtis
Il Tricyrtis è una pianta rustica, ama la mezzombra ed è in grado di vivacizzare angoli che generalmente sono privi di colore.
Le cultivar bianche sono le più idonee per essere coltivate in ombra o mezz’ombra in quanto spiccano di più su piante da foglia verdi. Quelle colorate sono perfette per le bordure miste dove possono farsi notare grazie alla fioritura tardiva.
Coltivazione in vaso
Il rinvaso si esegue nel momento in cui le radici fuoriescono dai fori di drenaggio dell’acqua delle innaffiature, trasferendo la pianta in un vaso più grande del precedente riempito di terriccio fresco e ricco di sostanza organica Il periodo adatto per il rinvaso è la primavera. Il terriccio deve essere molto ben drenato.
Coltivazione in piena terra
In piena terra il Tricyrtis trova la collocazione ideale nelle bordure miste che restano in ombra, magari sotto alberi o arbusti alti, nei sentieri ombrosi, ai margini delle boscaglie.
Durante i mesi invernali le piante possono scomparire anche completamente, per poi riemergere nella primavera successiva.
Ogni tre mesi circa si può concimare usando un fertilizzante a lenta cessione da somministrare ogni circa tre mesi.
Ma pianta va messa a dimora mantenendo una distanza minima di 30/40 cm fra le piante. È bene mantenere il terreno umido, arricchendolo di sostanza organica in modo da trattenere l’acqua delle irrigazioni.
Coltivazione in terrazzo
Gli esemplari allevati in vaso possono decorare terrazzi e balconi.
Temperatura
Le piante di Tricyrtis sono rustiche e riescono a tollerare temperature invernali che arrivano fino a -15°/-20°C: per questo possono essere coltivate in quasi tutta Italia.
Luce
Il Tricyrtis preferisce l’ombra totale o l’ombra parziale dove fiorisce per lunghi periodi. Se il terreno è adeguatamente umido in misura costante può tollerare anche alcune ore di sole pieno.
Terriccio
Preferisce un suolo ricco di humus e ben drenato, ma che, nel contempo, sia costantemente umido. Il pH ideale è tendenzialmente neutro o un po’ acido, meglio se arricchito da concime organico ben maturo.
Annaffiatura
È opportuno mantenere il terreno sempre umido senza ristagni o carenze. Durante il periodo vegetativo, se necessario, è opportuno annaffiare in modo regolare, ma facendo attenzione a non creare ristagni.
Moltiplicazione
Questa pianta può essere propagata per divisione o per talea da farsi in primavera. La moltiplicazione da seme è adatta alle specie botaniche. Questa tecnica si esegue al coperto a febbraio, impiegando contenitori che misurano 10 cm e un miscuglio di torba e terriccio con l’aggiunta di sabbia. È consigliabile stendere un velo di graniglia sulla superficie del vaso, per evitare licheni e muschi.
I semi germogliano a metà primavera e le piante spesso fioriscono già il primo anno.
Concimazione
Nel momento della messa a dimora è opportuno arricchire il terreno con torba. Durante la coltivazione, fino a giugno, mensilmente si può usare un fertilizzante liquido per piante verdi. Da luglio in poi si deve dimezzare il dosaggio.
Una volta l’anno, in primavera, è bene inglobare nel terreno terricciato di letame.
Potatura
Il Tricyrtis non si pota, è sufficiente recidere gli steli danneggiati ed eliminare le foglie secche e i fiori appassiti.
Abbinamenti con altre piante
queste piante sono belle viste da vicino, per questo è bene porle a dimora in luoghi frequentati, dove possano essere ammirate. Posizioni adatte possono essere lungo i bordi dei viali e sentieri, abbinate ad hosta, felci, crochi autunnali, colchici, graminacee ed heuchera.
Parassiti, malattie ed altre avversità
Sono piante rustiche che hanno una buona resistenza agli attacchi degli afidi e della cocciniglia. Lumache e limacce sono attratte dai teneri germogli. Per quel che concerne le malattie fungine le Tricyrtis soffrono l’oidio o mal bianco.
Curiosità
Le Tricyrtis sono giunte nel mondo occidentale da centocinquanta anni. Il primo botanico a studiarle è stato il medico danese Nathaniel Wallich, che ai primi dell’Ottocento, nelle vesti di direttore del Giardino Botanico di Calcutta, si è dedicato alla ricerca di nuove piante sulle montagne himalayane.
Nel corso delle sue esplorazioni botaniche, nel 1851 ha portato in Europa anche Tricyrtis elegans, la prima rappresentante di questo genere ristretto.
Oggi il genere si sta arricchendo grazie al lavoro di incroci degli orticoltori.
Tossicità e/o uso erboristico
Non è una pianta velenosa.
“Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”
Linguaggio dei fiori
Le tricyrtis, nel linguaggio dei fiori, simboleggiano l’amore passionale
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