Tumbergia o Tunbergia (Thunbergia)

Thunbergia alata gialla
Thunbergia alata gialla – grazie a Floradania.dk

La Tumbergia, o Tunbergia è una pianta erbacea perenne rampicante originaria dell’Africa tropicale, del Madagascar e dell’Asia meridionale. Le specie del genere possono essere anche a portamento arbustivo e semi arbustivo, sono a rapida crescita, molto decorative e possono essere coltivate sia in casa che all’aperto, nelle regioni a climi temperati. Si tratta di una pianta che cresce nel sottobosco, nelle aree rocciose, che si arrampica sugli alberi e gli arbusti delle foreste.

Nelle regione caratterizzate da inverni freddi, le specie perenni vengono coltivate come annuali.

Cresce fino a 2-8 m di altezza, è caratterizzata da foglie quasi sempre a forma di cuore e da fiori tubolari, che sboccino in estate e che sono di colori brillanti: blu, gialli, viola, arancioni, rossi o bianchi

La Tumbergia è apprezzata per la bellezza dei grandi fiori, per il suo vigore e la facile propagazione.

Classificazione botanica

La Tumbergia, o Tunbergia, nome scientifico Thunbergia appartiene alla famiglia delle Acantacee.

Principali specie

Al genere appartengono oltre un centinaio di specie. Eccone alcune.

Thunbergia alata

Thunbergia alata
Thunbergia alata- foto di XiaCC BY-SA 4.0

Si tratta di una specie rampicante, comunemente chiamata Susan dagli occhi neri,che arriva a misurare fino a 3 metri e che in natura è diffusa soprattutto ai margini delle foreste, ma che si trova anche in aree più aride. Presenta foglie, triangolari-ovate, lunghe 8 cm. I fiori solitari, misurano fino a 5 cm di larghezza e sono generalmente di un arancio brillante con centro porpora scuro.

Della specie ci sono diverse cultivar vomr ‘Alba’ e ‘Bakeri’ che hanno fiori bianchi, o come ‘Aurantiaca’ che regalano fiori giallo arancio, o come ‘Arizona Dark red’, i cui fiori sono rosso arancio, o come la delicata ‘Blushing Susie’, che presenta fiori con sfumature di rosa e albicocca con centro molto scuro, oppure ‘Lemon’ con fiori giallo chiaro con centro scurissimo. Si tratta di una specie che germina e cresce rapidamente e che viene spesso coltivata come annuale. Fiorisce dall’estate all’autunno, ma la fioritura migliore si ha spesso a fine estate e in autunno, dopo che le calde temperature estive si sono attenuate.

L’epiteto specifico alata significa “alata” e si riferisce ai piccioli alati (steli fogliari) di questa specie.

Thunbergia coccinea

Thunbergia coccinea
Thunbergia coccinea- foto di
VengolisCC BY-SA 4.0

Originaria dell’Asia tropicale (India, Malaysia, Birmania) in natura può crescere fino a 8 metri. Presenta foglie ovali-ellittiche, dentate, verde scuro. I fiori, che appaiono nel tardo autunno e prosegue fino alla primavera, sono tubolari e sono riuniti in racemi penduli. Il colore è rosso con gola giallo-arancio.Necessita di una temperatura minima di 10-13 gradi.

Thunbergia erecta

Thunbergia erecta
Thunbergia erecta- foto di KareljCC BY-SA 3.0

Ha un portamento strisciante e tappezzante e per questo è sfruttata per la creazione di siepi o in bordure miste. È caratterizzata da foglie ovate-oblunghe, che misurano una lunghezza di 3-7 cm. I fiori sono tubolari, misurano una lunghezza di 7 cm e sono di colore porpora scuro con gola giallo crema.

Thunbergia grandiflora

Thunbergia grandiflora 
Thunbergia grandiflora

Questa rampicante, comunemente chiamata vite trombetta blu, presenta fusti legnosi, e può raggiungere i 20 metri. Si rivela adatta per ricoprire grandi superfici. È caratterizzata da foglie, ovato-ellittiche o a forma di cuore, di colore verde scuro, che misurano una lunghezza fino a 20 cm, e che sono ricoperte da un soffice peluria. Produce grandi fiori, lunghi fino a 10 cm, a forma di tromba, di un delicato azzurro-lavanda con gola crema. Può essere coltivata in giardino solo nelle regioni dove il termometro non scende sotto i 10 gradi.

L’epiteto specifico significa “a fiore grande”.

Thunbergia mysorensis

Thunbergia mysorensis
Thunbergia mysorensis – foto di James SteakleyCC BY-SA 3.0

Questa sempreverde vigorosa è caratterizzata da fusti legnosi, e presenta foglie ellittiche ed appuntite. Il punto di forza sono i fiori di colore giallo vivo, raccolti in lunghi racemi penduli. Per fiorire necessita di temperature elevate e molta umidità nei mesi estivi e di inverni relativamente freschi e asciutti.

Thunbergia affinis

Thunbergia affinis
Thunbergia affinis- foto di ColsuCC BY-SA 4.0

Si tratta una specie perenne semi-arbustiva, che arriva a misurare un’altezza di 5 metri e che presenta un fusto a sezione quadrata, foglie ovate e fiori di una bella combinazione di giallo e viola.

Thunbergia fragrans

Thunbergia fragrans
Thunbergia fragrans – foto di J.M.GargCC BY-SA 3.0

Si tratta di una specie perenne rampicante che arriva a misurare un’altezza fino a 3 metri e che è caratterizzata da fiori bianchi e profumati.

Thunbergia gregorii

Thunbergia gregora
Thunbergia gregora- foto di Asio otusCC BY-SA 3.0

Una specie perenne rampicante caratterizzata da un fusto lungo circa 6 metri, che produce fiori singoli di colore arancione brillante.

Fioritura

La Tunbergia fiorisce da luglio ad ottobre. Il colore dei fiori varia dal giallo all’arancio con il centro caratterizzato da una macchia in colore contrastante.

Consigli per la coltivazione della Thunbergia

Thunbergia
Thunbergia

La Tunbergia può essere coltivata in casa e si presta molto bene per coprire pareti divisorie o colonne.

Si tratta di una pianta a bassa manutenzione che necessita di molto sole, evitando le ore più calde dei pomeriggi estivi. Teme il freddo, e sotto i 10 gradi è opportuno proteggerla in una serra. Proprio per questa caratteristica, nelle regioni caratterizzate da inverni rigidi è coltivata come annuale o come pianta da appartamento.

Coltivazione in vaso

La Tunbergia può essere allevata in vaso, usando un substrato leggermente acido e poco fertile di struttura fibrosa, integrato con fertilizzanti organici.

Il contenitore deve essere sostituito ogni due anni, avendo cura di scegliere un vaso poco più grande. Il periodo migliore per il rinvaso è il mese di marzo.

Coltivazione in piena terra

La coltivazione in piena terra è riservata alle zone dove le temperature sono miti. Si può coltivare facilmente da semi seminati direttamente in giardino dopo l’ultimo gelo. Si può iniziare a seminare in casa 6-8 settimane prima dell’ultima data di gelo per ottenere una fioritura più precoce. È importante che il terreno sia ben drenato.

Coltivazione in terrazzo

Gli esemplari allevati in vaso possono decorare terrazzi e balconi.

Temperatura

La Tunbergia deve essere tenuta lontano da fonti dirette di calore ad una temperatura uniforme di 20 gradi circa , ma sopporta molto bene anche temperature maggiori purche sia all’ombra se all’aperto o in una stanza ventilata se in casa.

La temperatura minima in inverno deve essere di 8-9 °C. Se la temperatura è elevata, in casa è necessario ventilare la stanza e spruzzare le piante con acqua, mentre all’aperto bisogna metterle all’ombra.

È opportuno tenerla al riparo dall’inizio dei primi freddi a fine inverno.

Luce

Ama la luce e quindi va tenuta in ambiente luminoso, possibilmente evitando i raggi diretti del sole.

Se piantata all’esterno, meglio metterla in un luogo dove sia ombreggiata nelle ore più calde.

Terriccio

Si può coltivare in terreni ricchi di sostanze organiche, fertili, mediamente umidi e ben drenati.

Annaffiatura

Thunbergia alata
Thunbergia alata

In primavera e in estate è opportuno annaffiare spesso e regolarmente mentre in autunno e in inverno ci si può limitare a mantenere il terreno leggermente umido.

Moltiplicazione

La Tunbergia può essere moltiplicata per semi e per talea. Le talee vanno prelevate dai giovani germogli che sono cresciuti dopo la potatura invernale degli steli. In tal modo si avrà una pianta che fiorirà nell’autunno successivo. La semina dei semi si esegue invece al termine della stagione invernale, i semi vanno tenuti in un locale chiuso alla temperatura di 16-18 °C. Le piantine cresciute dovranno poi essere trapiantate singolarmente in vasi riempiti con una miscela di foglie, erba, humus, torba e sabbia.

Concimazione

Al momento della piantagione è bene concimare con del fertilizzante organico Poi si può proseguire, da maggio a settembre, con una somministrazione due volte a mese di concime sciolto nell’acqua delle annaffiature.

Potatura

Per stimolare le nuove fioriture i fiori appassiti vanno rimossi prima che formino i semi. Ciò evita che la pianta dirotti le sue energie per formare dei semi. La potatura si rivela utile per mantenere la forma desiderata, si esegue primavera accorciando i rami.

Altri consigli per la cura

Si consiglia di eseguire la semina in vasetti di torba da interrare direttamente a dimora senza far subire alla pianta trauma da rinvaso

Parassiti, malattie ed altre avversità

La Tumbergia può essere colpita da batteriosi causata dall’Agrobacterium tumefaciens. Altri problemi possono essere provocati da piccoli vermi nematodi che vivono nel terreno, che si possono debellare con nematocidi o piantando delle calendule nelle vicinanze.

Curiosità

Tumbergia
Thunbergia

Il nome del genere rende omaggio a Carl Peter Thunberg (1743-1828), botanico svedese che viaggiò in Sudafrica e in Giappone e divenne professore di botanica all’Università di Uppsala.

Thunberg viene considerato il successore di Rudbeck e di Linneo per quanto riguarda l’indagine da lui fatta sull’origine e sulla struttura delle diverse famiglie del regno vegetale.

Tossicità e/o uso erboristico

Tumbergia
Thunbergia

La Tunbergia non è una pianta tossica: non è velenosa né per l’uomo né per gli animali domestici.


Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”

Tumbergia
Thunbergia

Linguaggio dei fiori

“I miei occhi non ti dimenticano” dicono le corolle della Tumbergia alla fanciulla che ha ricevuto in dono una di queste piante rampicanti, significato dovuto forse alla particolare colorazione delle corolle che recano al centro una macchia di tinta contrastante che può essere, per la forma, paragonata ad un occhio. Il significato della pianta sta quindi proprio nel ricordo.

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