Bambusa

Bambusa
Bambusa

La Bambusa, a tutti nota con il nome di bambù, è una grande tribù di piante spermatofite monocotiledoni appartenente alla famiglia delle Poaceae.

Il genere comprende piante originare del sud-est asiatico, della Cina,di Taiwan, dell’Himalaya, della Nuova Guinea, della Melanesia e del Territorio dell’Australia del nord. Le specie si sono naturalizzate in altre regioni, ad esempio Africa, America Latina ed in varie isole oceaniche.

La Bambusa è una sempreverde con portamento arbustivo, è molto vigorosa, la sua altezza può arrivare fino a 40 metri ed il diametro può raggiungere i 30 cm.

La maggior parte delle specie sono di grandi dimensioni e sono caratterizzate da steli alti, con numerosi rami emergenti dai nodi. Vasta la gamma di forme e colori: ci sono bambù di colore giallo, nero, a strisce, rampicanti.

Questo bambù è composto da tre parti: dalle radici, dalla canna e dai rami, tutte formate seguendo un sistema di serie alternato di nodi ed internodi.

Gli internodi sono dapprima avvolti l’uno sull’altro e con la crescita della pianta si allungano fino ad arrivare all’estenzione massima che manterranno per tutto il corso della loro vita.

Le foglie sono composte da guaina, lamina ed appendici. Generalmente sono sottili, lunghe, lanceolate e ricordano fili d’erba, possono essere erette o reclinate verso l’esterno, sono di un verde più o meno intenso. Le loro dimensioni variano da specie a specie.

Le infiorescenze sono soprattutto ramificate ed hanno la forma di una grande pannocchia.
I frutti sono del tipo cariosside, cioè sono dei piccoli chicchi indeiscenti, affusolati con apice peloso o sferici, il pericarpo è composto da una parete che circonda il singolo seme.

Nei giardini rappresenta una soluzione versatile per diversi scopi. La sua crescita è veloce e la sua coltivazione è piuttosto semplice. Spesso è necessario contenerlo.

Classificazione botanica

La Bambusa appartiene alla famiglia delle Poaceae (come anche il Miscanto), sottofamiglia Bambusoideae, tribù Bambuseae.

Tra gli altri bambù, ricordiamo anche la Fargesia, la Pseudosasa e il Phyllostachys.

Principali specie

Ecco alcune specie appartenenti al genere.

Bambusa vulgaris

Bambusa vulgaris
Bambusa vulgaris

Questa specie, nota anche con i nomi comuni golden bamboo, ivory bamboo, giant golden bamboo, è originaria dell’Asia tropicale. É nota solo in coltivazione.

Il nome specifico vulgaris significa comune. Si tratta di una specie perenne caratterizzata ad rizomi spessi e corti e da fusti che possono essere eretti o sinuosi, la cui altezza arriva a 15 metri e che hanno un diametro che misura 8-12 centimetri. Il Bambusa vulgaris forma cespi aperti che nei primi anni di impianto hanno una vasta espansione che poi tende a rallentare. Dati i suoi molteplici utilizzi, compreso quello ornamentale, si tratta della specie più coltivata.

Bambusa bambos

Bambusa bambos
Bambusa bambos – di Tristan SchmurrCC BY 2.0

Una specieoriginaria del Bangladesh, dell’Assam, della Cambogia, dell’India, del Laos, dello Sri Lankam Thailandia e Vietnam. Si trattta di un’imponente specie sempreverde caratterizzata da fusti cilindrici robusti e ravvicinati che nella parte iniziale sono eretti e che si ricurvano all’apice.

L’altezza dei fusti arriva a 30 metri ed il diametro misura dai 15 ai 18 centimetri, mentre gli internodi misurano dai 20 ai 40 centimetri. Le infiorescenze sono delle pannocchie che presentano delle spighette raggruppate ai nodi, la cui lunghezza arriva a 2,5 centimetri.

Bambusa heterostachya

Bambusa heterostachya
Bambusa heterostachya– di Yercaud-elangoCC BY-SA 4.0

Questa specie cresce nelle foreste umide della malaysia peninsulare. Si tratta di una specie rizomatosa sempreverde caratterizzata da fusti cilindrici ravvicinati. Produce infiorescenze terminali a pannocchia. Ha bisogno di sole o di una leggera ombreggiatura, preferisce suoli preferibilmente acidi o neutri, ricchi di sostanze organiche. Forma densi cespi e sono facilmente sagomabili tramite le dovute potature. Si rende adatta come cespo isolato o per bordure, per realizzare siepi e barriere, come siepi frangivento.

Bambusa lako

Bambusa lako
Bambusa lako – di Tony Rodd -CC BY-NC-SA 2.0

Questa specie cresce nelle foreste umide delle Piccole Isole della Sonda. Si tratta di una specie sempreverde rizomatosa che forma cespi piuttosto compatti che presentano fusti eretti, ricurvi all’apice la cui altezza può arrivare a 20 metri nelle zone tropicali ma che in altri posti misurano meno. La moltiplicazione avviene per divisione dei rizomi e più spesso per talea di fusto da eseguire preferibilmente al termine della stagione vegetativa, nel momento in cui la pianta ha accumulato tutte le riserve possibile. Per una crescita ottimale preferisce un’esposizione in pieno sole ma tollera una leggera ombreggiatura.

Bambusa oldhamii

Bambusa oldhamii
Bambusa oldhamii– di Stan ShebsCC BY-SA 3.0

Una specie originaria della Cina e Taiwan dove vive a basse altitudini delle foreste umide. Si tratta di una specie perenne rizomatosa sempreverde che forma cespi densi con fusti eretti che misurano fino a 18 metri di altezza e fino a 12 centimetri di diametro.

Questa specie è tra le più decorative, ha un’invasività limitata, una crescita mediamente veloce e vanta una buona resistenza alle basse temperature che possono arrivare anche a 6 gradi sotto zero, seppur per un breve periodo. E’ ideale per la creazione di siepi schermanti, per creare barriere frangivento e antirumore.

Bambusa multiplex

Bambusa multiplex
Bambusa multiplex

La Bambusa multiplex è originaria della Cina, del Nepal, del Vietnam dove cresce in aree collinari e montagnose soprattutto lungo le rive dei corsi d’acqua.

Si tratta di una specie perenne rizomatosa sempreverde che forma densi cespugli con fusti eretti e apice ricurvo.

Ha una crescita veloce ma non invasiva e viene usata soprattutto per creare bordure, per realizzare siepi, per creare barriere.

Può resistere anche a otto gradi sotto zero.

Ha bisogno del pieno sole o di una leggera ombra. Preferisce suoli ricchi di sostanza organica e drenanti. Si adatta alla coltivazione in vaso soprattutto la varietà a portamento nano.

Bambusa textilis

Bambusa textilis
Bambusa textilis – di Tony RoddCC BY-NC-SA 2.0

Si tratta di una specie originaria della Cina e del Vietnam dove cresce soprattutto lungo le rive dei corsi d’acqua a basse altitudini. Si tratta di una specie perenne sempreverde rizomatosa che compone cespi compatti con fusti eretti, ricurvi all’apice. I fusti misurano dai 6 ai 15 metri di lunghezza e fino a 5 centimetri di diametro. Produce infiorescenze a pannocchia con spighette lunghe circa 4 centrimetri. Si tratta di una delle specie tra le più eleganti ed ornamentali del genere. Tra le varietà più popolari c’è la varietà Gracilis.

Bambusa tulda

Bambusa tulda
Bambusa tulda – di DvellakatCC BY-SA 4.0

La Bambusa tulda è originaria del Bangladesh, della Cina, dell’India, del Nepal, della Thailandia e del Vietnam. Si tratta di una specie perenne rizomatosa, inerme, sempreverde. Forma densi cespi di fusti eretti. L’altezza arriva a 22 metri e il diametro misura 10 centrimetri. Fioriscono solo piante che hanno almeno 25 anni di età producendo una grande infiorescenza a pannocchia. Si tratta di una pianta a crescita veloce che nelle condizioni migliori raggiunge quasi l’altezza massima nel giro di un mese circa.

Fioritura

La maggior parte delle specie di Bambusa fiorisce e produce semi solo dopo 12 anni di vita e, generalmente, le specie fioriscono solo una volta nella loro vita.

A livello ornamentale la fioritura non è importante, si presta più attenzione al fusto e alle foglie.

Consigli per la coltivazione della Bambusa

La Bambusa è una pianta versatile e la maggior parte delle specie è in grado di sopravvivere in svariate condizioni.

Coltivazione in vaso

Alcune varietà, in particolare quelle nane, si prestano per la coltivazione in vaso. Che comunque deve essere molto capiente.

Coltivazione in piena terra

Bambusa multiplex
Bambusa multiplex

É preferibile procedere alla semina ed alla messa a dimora delle giovani pianti in primavera, meglio se dopo l’ultima gelata della stagione. Le temperature miti ed il terreno caldo, consentono uno sviluppo più rapido della pianta e scongiurano il rischio di shock termici all’apparato radicolare. I semi o le piantine vanno distanziati di almeno 1 metro e mezzo l’una dall’altra.

Una volta scelta la zona adatta, si deve scavare una buca che sia due volte più larga della pianta. Si mette la pianta nella buca e si riempie delicatamente rincalzando il terreno man mano che si procede. Si innaffia bene per aiutare a riempire eventuali sacche d’aria. Piantare la pianta in questo modo le consente di stabilirsi più velocemente, poiché il terreno intorno sarà sciolto e le radici e i rizomi saranno in grado di crescere più rapidamente.

La pianta può diventare molto invasiva e colonizzare terreni adiacenti e aree anche molto estese per questo è importante adottare le tecniche di contenimento per tenerne sotto controllo lo sviluppo.

Ci sono due metodi per prevenire la propagazione dei nuovi getti:
la bordatura o rimozione di ogni rizoma che tenda a sfuggire dai confini dell’area destinata alla coltivazione ed il contenimento delle piante con una barriera fisica, inserita nella terra, di materiale resistente.

Pianta da siepe

Ci sono specie appositamente coltivate per formare siepi e barriere.

Temperatura

La Bambusa è in grado di resistere, seppur per brevi periodi, a temperature anche di qualche grado sotto lo zero. Ci sono comunque specie e varietà molto più resistenti al freddo.

Luce

Per una crescita ottimale e più rapida la Bambusa preferisce un’esposizione in pieno sole, ma tollera anche la leggera ombra. Anche in questo caso, le diverse specie possono avere delle esigenze leggermente diverse l’una dall’altra.

Terriccio

La Bambusa ama un terreno fertile, leggermente acido, ben drenato e mantenuto umido.

Annaffiatura

Bambusa multiplex
Bambusa multiplex

Questa sempreverde è una pianta piuttosto rustica e forte che ben si adatta ad un regime idrico piuttosto modesto, tuttavia durante le prime settimane di vita necessita di irrigazioni abbondanti, sempre considrando che soffre i ristagni d’acqua.

Il terreno andrebbe sempre mantenuto un po’ umido. Una volta adulta, forma una fitta e densa coltre di foglie che mantiene il terreno in ombra e che nel contempo rallenta l’evaporazione, per questo motivo il regime delle annaffiature può essere notevolmente ridotto.

Moltiplicazione

La propagazione può avvenire per seme, divisione o talea di fusto. Si usa una porzione con due o tre nodi che va posta in un substrato sabbioso ricco di sostanza organica che va mantenuto umido alla temperatura di circa 25 gradi. Si può riccorrere anche alla divisione dei rizomi in primavera, estraendone una porzione che abbia almeno 3-5 culmi.

Concimazione

La concimazione si esegue a partire dalla primavera e per tutta l’estate, con la cadenza di una volta al mese, con un concime liquido diluito nell’acqua delle annaffiature.

Potatura

Durante la crescita, una o due volte l’anno, è necessario provvedere a regolari potature per lo sfoltimento dei rami più lunghi e quelli vecchi.

Altri consigli per la cura

Bambusa multiplex
Bambusa multiplex

É preferibile non rastrellare le foglie dalle radici in quanto aiutano a proteggere l’apparato radicare ed a mantenerlo umido oltre che a restituire le sostanze nutritive essenziali al terreno mentre si decompongono.

I germogli freschi possono essere raccolti e consumati per arricchire le insalate. Il sapore ricorda vagamente quello della cipolla, la pianta è una buona fonte di fibre e di sali minerali.

Parassiti, malattie ed altre avversità

La prevenzione è indispensabile per scongiurare il rischio che la pianta incorra in malattie. E’ indispensabile garantire una corretta gestione delle annaffiature, un apporto costante di umidità, un ottimo drenaggio del terreno, un’esposizione luminosa.

L’ausilio di pacciame organico può aiutare a proteggere la pianta dagli attacchi parassitari e dalle escursioni termiche.

Curiosità

Tutte le piante di bambù, comprese quelle del genere Bambusa, presentano caratteristiche notevoli:

  • hanno un elevato assorbimento di anidride carbonica
  • contrastano l’inquinamento atmosferico e del suolo, trasformando con le loro radici gli inquinanti (compreso l’azoto) in biomassa
  • sono resistenti all’attacco di malattie
  • hanno la capacità di mantenere pulite le acque di fiumi e laghi
  • sono l’ideale per consolidare e rimboschire le scarpate, prevenire frane e smottamenti, grazie al loro imponente apparato radicale
  • vantano un’eccellente capacità di trattenere l’acqua
  • sono resistenti agli incendi
  • rappresentano un’ottima barriera naturale contro le polveri, frangivento e antirumore
  • i germogli freschi possono essere raccolti e consumati per arricchire le insalate.

Tossicità e/o uso erboristico

La pianta vanta un alto valore proteico: le foglie rappresentano un ottimo foraggio per animali, l’elevato contenuto di silicio rappresenta un buon componente per la preparazione di concime. Dalle foglie si estraggono pigmenti o componenti per la realizzazione di medicinali e cosmetici.

L’elevato contenuto di fibre rappresenta un efficace rimedio contro la stipsi, le proteine vegetali aiutano a mantenere bassi i livelli di colesterolo, la presenza di vitamine, in particolare la B6, aiutano la salute di vista e cervello. Tra gli altri principi attivi presenti nel bambù ci sono il potassio, la colina e la betaina ed il silicio. Si tratta di un minerale metalloide naturalmente presente nell ossa, cartilagini e tessuti connettivi.


Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”

Linguaggio dei fiori

Nel linguaggio dei fiori il bambù, assieme al pino ed al pruno, compone la triade della longevità.

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