Ninfea

Ninfea
Nymphaea – foto di KongFu WangCC BY-SA 2.0

“Monet ha dipinto oltre duecento ninfee. Guardando lo stesso stagno.
A riprova di quanto può essere bella la stessa cosa ogni giorno.
Quando la guardi con amore.”
(effe_a, Twitter)

Claude Monet nel suo giardino di Giverny ha coltivato e dipinto la Ninfea immortalando l’incanto degli specchi d’acqua. Le Ninfee possiedono infatti l’innata capacità di rendere magici laghi, fontane, giardini.

Le Ninfee sono le più note fra le piante acquatiche: sono perenni e se ne trovano varietà di ogni colore. I fiori compaiono a maggio e sbocciano numerosi fino all’arrivo dei primi freddi.

Le specie di Ninfea sono distribuite soprattutto nelle zone a clima caldo-temperato. Si tratta di piante radicanti e perenni adatte alla vita acquatica e palustre. In natura crescono nelle calme acque degli stagni o nei corsi d’acqua percorsi da deboli flussi. Alcune specie possono essere considerate palustri poiché riescono a tollerare facilmente abbassamenti temporanei del livello dell’acqua.

Hanno un fusto, di aspetto rizomatoso, singolo o ramificato, che cresce sotto il livello dell’acqua.

L’altezza media dipende dalla profondità del bacino idrico e comunque queste piante raramente superano i due metri.

Dal fusto si sviluppano dei lunghi piccioli con le foglie ancora arrotolate attaccate che si schiuderanno nel momento in cui raggiungono la superficie dell’acqua, ricoprendo ampie estensioni. Le foglie sono verde intenso ed hanno una forma rotonda, in alcuni casi hanno delle screziature rosse. La lunghezza dei piccioli varia a seconda della profondità dell’acqua. I piccioli sono percorsi da lunghi canali aeriferi che garantiscono il galleggiamento, portando così le foglie a contatto diretto con l’aria e la luce del sole per eseguire il processo di fotosintesi.

L’infiorescenza è composta da grandi fiori natanti solitamente solitari.

Differenza tra Ninfea e Fiori di loto

Il genere Nymphaea è strettamente correlato al genere Nuphar noto come Fiori di loto, con cui spesso è confuso. La differenza più marcata tra i due genere sta nel fatto che nelle Ninfee i petali sono più grandi dei sepali, mentre nei Fiori di loto i petali sono molto più piccoli dei sepali. Anche la maturazione del frutto cambia tra le due piante: il frutto della Ninfea affonda sotto il livello dell’acqua immediatamente dopo che il fiore si è chiuso, mentre i frutti dei Fiir di Loto restano al di sopra del livello dell’acqua fino a maturità.

L’ambiguità tra i due generi è anche probabilmente dovuta anche all’origine del nome delle ninfee, che proviene dal termine arabo nenùfar, che significa appunto “loto di colore blu”.

Classificazione botanica

Ninfea
Nymphaea – foto di Harvey Barrison CC BY-SA 2.0

La Ninfea appartiene al genere Nymphaea, un genere di piante angiosperme che appartengono alla famiglia delle Ninfeacee.

Principali specie

In Italia è presente una sola specie del genere Nymphaea, la Nymphaea alba detta anche Ninfea comune. All’estremo est della zona alpina può essere presente anche la specieNymphaea candida. Vediamole entrambe.

Nymphaea alba

Ninfea
Nymphaea alba – foto di Nino BarbieriCC BY-SA 3.0

Si tratta di una pianta la cui altezza varia da 20 a 200 centimetri. La diffusione sul territorio italiano è completa fino ad una altitudine di 1500 metri sul livello del mare. Il suo ciclo biologico è perenne; la forma biologica è idrofita radicante. Il suo habitat tipico sono le acque stagnanti.

Produce delle foglie galleggianti molto caratteristiche, con una forma tondeggiante, con diametro generalmente inferiore ai 30 centimetri e con il margine rivolto verso l’alto. La ninfea forma sulla superficie dell’acqua bellissimi tappeti di foglie estesi ed uniformi. Durante il periodo della fioritura, che si protrae da giugno a settembre, tra una foglia e l’altra in spazi molto piccoli , emergono dei peduncoli alla cui estremità sboccia un fiore particolarmente attraente e profumato.

La Nymphaea alba è considerata una specie di elevato pregio naturalistico. E’ diventata abbastanza rara non solo in Italia, dove è comunque presente in quasi tutte le regioni.

In Umbria la Ninfea bianca è considerata una specie a rischio estinzione e viene per questo tutelata tramite apposite direttive comunitarie e leggi regionali.

Nymphaea candida

Nymphaea candida
Nymphaea – foto di ВвласенкоCC BY-SA 3.0

La Ninfea candida si differenzia dalla Nymphaea alba in particolare per i filamenti staminali più larghi. Si tratta di una pianta la cui altezza varia da 50 a 160 centimetri. Ha un ciclo biologico è perenne. Cresce nelle acque stagnanti. Questa specie è diffusa nella Carinzia e alcune province austriache più a nord, occasionalmente potrebbe trovarsi nella vicina provincia di Udine.

Fioritura

I fiori della Ninfea possono essere di colore blu, viola, rosa, gialli o bianchi. Solitamente hanno una vita breve: si aprono alla mattina e sfioriscono alla sera. Il periodo di fioritura va da giugno a settembre inoltrato.


Consigli per la coltivazione della Ninfea

Ninfea alba
Ninfea alba

Coltivare la Ninfea è facile, in realtà coltivare tutte specie acquatiche a scopo ornamentale è più semplice di quel che si pensi. Le piante idrofite hanno un fabbisogno idrico massimo: per questo motivo si sono adattate a vivere sommerse o galleggiando.

Per soddisfare la loro continua esigenza d’acqua, hanno sviluppato particolari caratteristiche, fra cui radici specializzate nella raccolta di ossigeno.

Si coltivano molto bene le specie originarie dei climi temperati, mentre le ninfee tropicali, nonostante siano più profumate e dai colori insoliti, non tollerano il freddo.

Le piante di ninfea possono essere coltivate in giardino all’interno di piccoli stagni e fontane, ma anche nei terrazzi.

Se si teme di attirare le zanzare, si può aggiungere alle vasche dei piccoli pesciolini chiamati gambusie, che si nutrono di zanzare.

La presenza delle grandi foglie di ninfea all’interno di uno specchio d’acqua ha un alto potere decorativo ma concorre anche a ridurre il flusso di raggi solari che farebbero innalzare troppo la temperatura dell’acqua, favorendo cosi il proliferare di alghe infestanti.

Alle nostre latitudini le Ninfee spariscono completamente durante la stagione invernale, per tornare poi a emettere le nuove foglie non appena la temperatura dell’acqua si sarà innalzata.

Coltivazione in vaso

I vasi di coltivazione vanno riempiti con terra argillosa dove si andranno a posizionare i rizomi, facendo attenzione a non ricoprirli troppo. E’ opportuno aggiungere 2-3 centimetri di sabbia per scongiurare il rischio che il terriccio possa sollevarsi durante la fase dell’immersione.
La profondità a cui andranno collocati i vasi varia in base alla specie: generalmente si passa da 15 centimetri a un metro e mezzo di profondità.

Coltivazione nel laghetto artificiale

Nymphaea
Nymphaea – foto di Sundance Raphael & MichaelFreyCC BY 3.0

Se si ha lo spazio necessario, si può valutare la possibilità di interrare un laghetto artificiale, ricreando un ambiente dall’aspetto naturale, che accolga le specie ornamentali, e che ospiti anche le gambusie.

Ci sono appositi cestini per piante acquatiche che si possono posizionare sul fondo. Consentono di estrarre velocemente le piante dall’acqua per eseguire le periodiche divisioni, concimazioni e l’ordinaria manutenzione. Evitano inoltre che le piante si diffondano autonomamente.

Si riempiono per i 2/3 con terra argillosa da giardino (o una composta apposita per piante acquatiche). In ogni cestino si inserisce un solo rizoma, posizionandolo in obliquo e con l’occhio verso l’alto. Si deve fare particolare attenzione alle radici, evitando assolutamente di romperle o inciderle. All’interno di ogni cestino si inserisce del fertilizzante minerale a cessione prolungata che stimolerà la fioritura ed eviterà il proliferare di alghe. Si inumidisce bene il substrato e si copre la superficie con della ghiaia o dei ciottoli. Si possono quindi inserire le piante alla giusta profondità.

Temperatura

La Ninfea è una pianta piuttosto robusta che tollera bene anche temperature poco al di sotto dello zero, purché il ghiaccio non vada a intaccare il rizoma.

Luce

Ninfea
Nymphaea

Per una buona coltivazione le Ninfee necessitano di una posizione soleggiata, con terreno ben concimato con letame maturo.

Terriccio

Il substrato ideale è un terreno fresco e ricco di elementi organici

Moltiplicazione

Le Ninfee si propagano per divisione dei rizomi ogni tre anni, facendo attenzione durante la manipolazione a non rovinare le nuove gemme. Questa operazione va eseguita a fine febbraio, prima che la pianta torni a vegetare.
Le ninfee possono essere riprodotte anche da seme: è sufficiente mettere i piccoli semi in contenitori che vanno poi posizionati ad una profondità non maggiore di due centimetri.

Concimazione

Ninfea
Ninfea

Il terreno deve essere ben concimato con letame maturo. Le specie idrofite si auto-concimano, grazie alla decomposizione di parti della pianta seccate e sfiorite.

Potatura

Per far si che la vegetazione dello stagno mantenga un aspetto ordinato ed armonico si rivela utile in alcuni casi ridurre la quantità delle foglie, questa operazione favorirà inoltre un fioritura più copiosa.

Abbinamenti con altre piante

La Ninfea si abbina con i fiori di loto, ranuncoli acquatici, giunchi, equiseti, giacinti o iris d’acqua.

Altri consigli per la cura

Ninfea
Nymphaea

Per le Ninfee rustiche la manutenzione è davvero ridotta. Non è quasi mai necessario estrarle durante la stagione invernale ma diventa essenziale se lo specchio d’acqua è profondo meno di 30 centimetri, in quanto in tal caso potrebbe gelare completamente, o se si coltivano esemplari esotici.

Durante la primavera è bene inserire in ogni cestino una o due pastiglie di fertilizzante specifico.

Nei mesi estivi si deve controllare che le foglie non siano troppe. L’ideale è che coprano al massimo i 2/3 della superficie del bacino. Si devono recidere i fiori appassiti e rimuovere le foglie ingiallite.

In autunno vanno man mano eliminate tutte le foglie che ingialliscono, in questo modo l’acqua si sporcherà meno e non si incrementerà la comparsa di alghe.

In inverno occorre ripulire la superficie dell’acqua dai residui della pianta sfiorita.

Durante l’iautunno si deve anche prosciugare l’acqua, ricoprendo i cespi con torba mista a letame. Ogni 3 anni si procede al trapianto dei rizomi, per sfoltirli e per rinnovare il substrato con terreno fresco e ricco di elementi organici.

Importante è la temperatura dell’acqua che deve essere sempre calda per ottenere delle abbondanti fioriture (tra i 18 °C e i 25 °C)

Parassiti, malattie ed altre avversità

Nymphaea
Nymphaea – foto di Suganya RamasamyCC BY-SA 4.0

Le Ninfee possono subire gli attacchi da diversi parassiti.

In particolare vengono attaccate da afidi neri, che le indeboliscono e possono essere vettori di virosi. Se l’affezione è limitata si possono mettere gli steli per qualche secondo sott’acqua. Altrimenti si deve ricorrere ad insetticidi specifici per piante acquatiche.

Un altro parassita frequente è la galeruca, un piccolo coleottero che deposita le uova nei pressi della pianta. Le larve si nutrono poi delle foglie scavando ampie gallerie.

Le uova si possono individurare facilmente in quanto sonodi colore giallo e sono spesso riunite in gruppetti. La loro comparsa è più frequente con l’aumentare delle temperature. In casi estremi si può ricorrere a prodotti specifici.

Le crittogame ed i marciumi rappresentano altri nemici per le Ninfee. Un costante monitoraggio delle piante e la pronta eliminazione di tutte le foglie colpite rappresenta un modo per evitare che l’affezione si diffonda.

La prevenzione è fondamentale, si deve collocare il laghetto in un’area soleggiata, si deve evitare di avere troppi esemplari nella stessa area, si deve controllare costantemente il pH dell’acqua, che non deve mai essere né troppo acido né troppo alcalino.


Curiosità

Nymphaea
Nymphaea

I rizomi della Ninfea contengono un’alta percentuale di fecola e sono usati come alimento da alcune popolazioni del nord Europa anche se sono piuttosto amari per la presenza di diversi tannini. In Australia gli aborigeni consumano i peduncoli dei fiori insieme ai frutti arrostendoli.

Gli antichi egizi adoravano le ninfee del Nilo. Nella scelta dei simboli usati nei loro geroglifici attingevano alla realtà che li circondava, ed avevano rappresentato la ninfea in alcuni segni.

Tossicità e/o uso erboristico

Alcune specie di Ninfea hanno delle proprietà medicamentose, per questo sono impiegate nella medicina popolare. Le radici essiccate e polverizzate sono usate contro la dissenteria, la dispepsia e le emorroidi.


Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”

Linguaggio dei fiori

Nel linguaggio dei fiori e delle piante la Ninfea simboleggia purezza, innocenza, riservatezza e freddezza.

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