Pseudomuscari è un genere della famiglia delle Asparagaceae che prima apparteneva al genere Muscari.
Le specie del genere Pseudomuscari sono molto simili a quelle del genere Muscari ma si possono distinguere per la bocca del fiore che, nel genere Muscari, è campanulato e il bordo non si chiude verso l’interno, ma ha una forma aperta a campana.
Anche la coltivazione tra i due generi è molto simile. Si può coltivare in piena terra e resiste al gelo.
Al genere Pseudomuscari appartengono bulbose perenni che si presentano come piccole piante caratterizzate da dense spighe o racemi floreali con fiori nei toni del blu pallido o brillante.
Classificazione botanica
Pseudomuscari è un genere della famiglia delle Asparagaceae, sottofamiglia Scilloideae (come i generi Albuca, Bellevalia, Giacinto, Leopoldia, Muscari, Ornithogalum, Scilla, Veltheimia).
Principali specie
Tra le principali specie del genere troviamo:
Pseudomuscari azureum
Nota anche come giacinto d’uva azzurro è una specie originaria della Turchia dove cresce nei prati alpini.
È la specie più comune in coltivazione e in commercio, talvolta ancora chiamata Hyacinthella azurea o Muscari azureum o Hyacinthus azureus (ora sono tutti sinonimi di Pseudomuscari azureum).
Questa bulbosa perenne è coltivata nei giardini per i suoi fiori primaverili che, come suggerisce il nome specifico azureum, sono di un “blu brillante”. Pseudomuscari azureum può essere alta da 4 a 15 cm, presenta due o tre foglie grigio-verdi per bulbo.
In primavera porta fino a 60 fiori riuniti in un denso racemo. I fiori misura 4-5 mm sono, appunto, di colore blu brillante e presentano una striscia più scura lungo ciascuno dei lobi.
La loro bocca non è ristretta ma forma una campana aperta, questa la differenza con i fiori del Muscari.
Questa specie è facilmente coltivabile in un terreno medio, mediamente umido e ben drenato, in pieno sole o in parte in ombra. I bulbi si piantano in in autunno a circa 5 cm di profondità.
I fiori emergono all’inizio della primavera. Il terreno va mantenuto umido durante la stagione di crescita primaverile, ma quando le piante vanno in dormienza occorre ridurre le irrigazioni.
Esistono anche varietà di colore bianco.
Pseudomuscari chalusicum
Questa specie è originaria dell’Iran settentrionale, dove cresce su sporgenze rocciose e boschi.Il nome specifico Chalus indica proprio una contea nel nord dell’Iran.
Arriva a misurare un’altezza di circa 15 cm ed è caratterizzata da foglie ricurve e da piccoli grappoli di fiori a forma di campana su steli eretti, che compaiono a metà primavera. Il colore del fiore è blu pallido sulla punta, e sfuma in un blu più scuro verso il basso. Richiede una posizione soleggiata in un terreno ben drenato
Questa specie nel Regno Unito si è guadagnata la Royal Horticultural Society ‘s Award of Garden Merit.
Pseudomuscari inconstrictum
Si tratta di una specie del Mediterraneo orientale che cresce da Cipro fino all’Iran e Iraq. Si adatta in diverse condizioni, incluse le aree desertiche. La varietà che cresce a Cipro presenta fiori più corti e rotondi ed è probabilmente una sottospecie.
Pseudomuscari pallens
Si tratta di una piccola pianta originaria del Caucaso e della Turchia caratterizzata da fiori che vanno dal blu chiaro al quasi bianco. Sboccia in primavera.
Pseudomuscari forniculatum
Si tratta di una specie originaria dei prati alpini in Turchia. In coltivazione ha una crescita lenta e non dovrebbe essere asciugata troppo severamente in estate. Il suo habitat è simile a quello di Iris missouriensis in Nord America.
Fioritura
Generalmente la fioritura del Pseudomuscari avviene in primavera. Sono proprio i fiori a rappresentare la differenza tra questo genere ed il genere Muscari.
Consigli per la coltivazione del Pseudomuscari
La coltivazione delle specie di Pseudomuscari è simile a quella del Muscari. Il Pseudomuscari si può propagare per mezzo di bulbi o semi.
Ben si presta abbinato ai narcisi. Ha un alto effetto scenografico quando viene coltivato in massa in aree aperte, attorno agli arbusti, sotto alberi decidui, nel giardino roccioso. Si abbina bene anche con altri bulbi a fioritura precoce.
Il genere è stato formalmente nominato per la prima volta da Fabio Garbari e Werner Greuter nel 1970.
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