
Muscari è un genere di piante bulbose perenni originarie dell’Europa, delle regioni mediterranee e dell’Asia Minore. In Italia sono presenti molte specie allo stato spontaneo. Si tratta di piante rustiche che si rivelano ottime da naturalizzare nei prati, ai piedi di alberi e arbusti. Una volta messe a dimora si diffondono da sole.
Il Muscari è caratterizzato da un bulbo simile a una piccola cipolla, da spighe formate da piccole campanelline blu che sbocciano in primavera. Nei mesi freddi dal bulbo si sviluppano le foglie verde intenso, carnose, strette e lunghe 30 centimetri che si incurvano per via del loro peso.
I frutti sono piccole capsule trigonali-ovate che contengono semi scuri e rugosi.
Le specie del genene sono note con i nomi comuni di pan di cucco, muschino, pentolino.
Classificazione botanica
Il genere Muscari appartiene alla famiglia delle Asparagaceae, sottofamiglia Scilloideae (come i generi Albuca, Hyachinthus, Leopoldia, Ornithogalum, Scilla).
Nella vecchia classificazione erano incluse nel genere Liliacee.
Principali specie
Al genere Muscari appartengono oltre sessanta specie. Eccone alcune
Muscari racemosum

Si tratta di una specie originaria dell’Europa. In Italia è diffusa nei luoghi erbosi.
Si tratta di una specie vigorosa che si propaga rapidamente. La sua altezza non arriva ai 20 cm, è caratterizzata da fiori piccoli, leggermente profumati, di colore blu scuro, macchiati di bianco all’apice dei petali che sbocciano da fine febbraio.
Muscari botryoides

Questa specie è originaria dell’Europa, e indigeno in Italia.
Presenta foglie spatolato-lineari, più corte dello stelo fiorale. Nei mesi di febbraio-marzo produce i fiori globosi, raramente bianchi.
Oggi, vengono coltivati più gli ibridi orticoli che la specie tipica.
Muscari armeniacum

E’ probabilmente la specie più venduta e coltivata, quella che ha dato origine a molti ibridi orticoli.
Si tratta di una specie diffusa e coltivata un po’ ovunque per la sua resistenza al freddo e al gelo.
E’ originaria dell’Asia Minore. Misura un’altezza di 20 cm, è caratterizzata da racemi densi di fiori, di colore azzurro scuro macchiato di bianco all’apice dei petali. I fiori sbocciano nel mese di aprile. Si moltiplica facilmente attraverso la moltiplicazione dei bulbi.
Muscari moschatum
Questa specie è originaria dell’Asia Minore, e cresce spontanea in Italia. E’ nota con i nomi comuni di Giacinto muschiato o Muschino.
Misura dai 10 ai 20 cm, è caratterizzata da foglie lineari, larghe 1,2-2 cm. Nei mesi di marzo-aprile produce fiori gialli tendenti al verde, odorosi di muschio, raccolti in racemi.
Muscari comosum (Lampascione)

In realtà è un sinonimo di Leopoldia comosa che è il suo nome ufficiale. Nel Sud dell’Italia, in particolare in Puglia e Basilicata è nota come lampascione, ed è un prodotto tipico della cucina locale.
Cresce nei prati incolti e sui bordi delle strade. Presenta foglie sottili e arcuate. In primavera, dal fusto alto 25-35 cm, viene prodotta una pannocchia con fiori a forma campanula blu, sormontata da un pennacchio blu vivo.
Fioritura
Quando fioriscono i Muscari? La fioritura dei Muscari avviene generalmente tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera sino al mese di giugno, ma alcune specie iniziano a fiorire da febbraio. E’ una fioritura vistosa e copiosa, i fiori turgidi persistono sugli steli per molti giorni.
Le infiorescenze sono sorrette da uno stello di colore verde scuro, disposte in spighe o grappoli compatti formati da 10-20 fiori a forma di piccole campanelle di colore blu intenso.
Oltre il colore tipico di questa pianta, ovvero il BLU ci sono molte specie e varietà di Muscari che offrono fiori di diverse tonalità: come il Muscari argaei con fiori bianchi, il Muscari moschatum con fiori gialli e verdi, il Muscari azerum con fiori più scuri, il Muscari botryoides con le spighe più lunghe, ma in Italia è molto diffuso il Muscari armeniacum con i caratteristici fiori blu.
In commercio si trovano esemplari ibridi anche a fiore doppio di colore lilla, violetto, bianco e rosa.
Consigli per la coltivazione del Muscari

Il Muscari è una tra le bulbose più facili da coltivare: si mettono i piccoli bulbi a dimora in autunno e non si toccano più. Si tolgono dal terreno solo se si desidera propagare.
Durante l’inverno muore la parte aerea della pianta, ma sottoterra si conserverà il bulbo che tornerà a sbocciare con l’arrivo della primavera. Le piante vengono sfruttare in piena terra per comporre aiuole e bordure fiorite ed in vaso come piante ornamentali d’appartamento, sui balconi e sulle terrazze.
Si tratta di una pianta rustica e molto resistente sia al caldo che al freddo, i suoi bulbi si possono piantare sia in giardino che in vaso.
Coltivazione in vaso

Queste piante si adattano facilmente alla coltivazione in vaso. Per le loro piccole dimensioni sono perfetti per contenitori bassi o in originali fioriere.
Nei mesi autunnali si può scegliere un vaso di medie dimensioni più largo che alto, che contenga una composta specifica e ben drenata. I bulbi si interrano ad una profondità di 8 centimetri distanziandoli almeno 5 centimetri tra loro.
Il substrato va mantenuto umido durante il periodo della crescita e della fioritura. Quando lo spazio che serve ai bulbi per crescere è limitato allora il Muscari si rinvasa in un vaso più più largo del precedente con terriccio completamente nuovo e ricco di materia organica
Per migliorare il drenaggio del terreno, si può mischiare al terriccio del materiale drenante come pomice, agriperlite o altro.
Coltivazione in piena terra

I bulbi dei muscari vanno piantati in autunno ad una profondità pari al doppio della loro altezza ed a una distanza che dipende dal risultato che si vuole ottenere. In linea generale la distanza tra i bubi dovrebbe seguire la regola dell’”uno si uno no”, ossia dovrebbe essere pari al diametro dei bulbi stessi ma dipende tutto dall’effetto che si vuole ottenere.
Le prime gemme dei Muscari spuntano già verso la fine dell’inverno e sbocceranno completamente in primavera.
Durante la fase vegetativa è importante fare attenzione alle irrigazioni ed alla concimazione, che potrà essere eseguita ogni 15 giorni con un concime liquido da aggiungere all’acqua dell’innaffiatura.
Coltivazione in terrazzo
Gli esemplari coltivati in vaso possono decorare terrazzi e balconi.
Temperatura
I Muscari sono resistenti e sopportano bene le basse temperature, non temono né il freddo né il caldo.
Luce

L’esposizione ai raggi solari aumenta la capacità di fiorire del Muscari. Tuttavia lo si può coltivare anche all’ombra, ma si svilupperanno più le foglie rispetto ai fiori. L’ombra parziale è più adatta alle specie che hanno fiori di colore giallo-verde.
Terriccio
Questa bulbosa ama i terreni con un buon drenaggio e ben nutriti di materia organica. Si può impiegare un substrato formato da torba, sabbia e con una buona quantità di concime organico abbastanza maturo.
Annaffiatura
E’ importante mantenere sempre il substrato umido durante il periodo della crescita. E’ bene ridurre le somministrazioni di acqua dopo la fioritura, una volta avvizzite anche le foglie.
L’acqua va usata con parsimonia: questa pianta teme i ristagni ed i marciumi radicali ed è quindi importante essere parsimoniosi ed eliminare l’acqua in eccesso nel sottovaso.
Le piante allevate in terrazzo, durante l’inverno, non vanno irrigate.
Moltiplicazione
I Muscari si possono riprodurre per divisione dei bulbi o per seme, ma in questo caso è necessario molto tempo per ottenere piante in grado di fiorire.
Moltiplicazione per separazione dei bulbi

La propagazione attraverso i bulbilli si fa in autunno dopo 2 anni dall’impianto: si separano i bulbilli che sono cresciuti lateralmente al bulbo madre e si possono piantare subito o conservare sino al momento dell’impianto. In questo ultimo caso i bulbi vanno ripuliti dalla terre e vanno posti in un luogo asciutto al buio.
Moltiplicazione per semina
La propagazione per semina è poco praticata in quanto richiede molto tempo e le nuove piante non avranno le stesse caratteristiche della pianta madre.
Concimazione
A partire dalla primavera ogni due o tre settimane, è necessario concimare il muscari con un fertilizzante liquido per piante fiorite.
Potatura
Questa pianta non va potata, è sufficiente eliminare man mano le parti che diseccano.
Abbinamenti con altre piante

Il Muscari è perfetto per creare contrasti con Narcisi o con Tulipani.
Altri consigli per la cura
I bulbi di Muscari possono essere lasciati a dimora in quanto sono resistenti al freddo ma qualora si intenda conservarli vanno estratti dal terreno quando le foglie sono completamente secche, vanno ripuliti e lasciati asciugare all’aria aperta in un luogo ombreggiato per qualche giorno. Infine vanno messi in sacchetti di carta forata e conservati in un luogo asciutto e buio fino al successivo impianto.
Parassiti, malattie ed altre avversità
I Muscari sono immuni da attacchi di parassiti e malattie particolari. È opportuno evitare l’eccesso di umidità che può provocare la formazione di muffe e marciumi all’apparato radicale .
Curiosità
Già dalla fine del XVI secolo si hanno i primi dati della coltivazione dei Muscari. Si tratta di piante apprezzate da sempre per i decorativi effetti cromatici che è si ottengono accostandoli ad altri fiori.
Il nome generico deriva dal sanscrito ‘mushka’ (testicolo), per via della forma dei bulbi. E’ bene precisare che il termine ‘odore muschiato’ non ha nulla a che vedere con i muschi: significa simile a quello delle ghiandole paratesticolari di alcuni mammiferi, impiegate per produrre profumi sin da tempi antichissimi.
In altri paesi del mondo questa pianta viene chiamata grape hyacinths, che significa giacinto a grappolo, per la sua somiglianza con il giacinto.
In Italia alcune specie spontanee di muscari (in realtà ora fanno parte edel genere Leopoldia) hanno i nomi comuni pan del cucco, giacinto dal pennacchio, giacinto delle viti, cipolla canina, cipolla selvatica, lampascione
A proposito di questo ultimi nome, lampascione, si tratta di un ingrediente sfruttato in diverse ricette tradizionali dell’Italia meridionale.
Tossicità e/o uso erboristico

I Muscari vantano notevoli proprietà benefiche sulla salute perché ricchi di sali minerali, vitamine, fibre.
Sono commestibili, ma è necessario saperli distinguerli da altre bulbose velenose.
Vanno raccolti e consumati sbollentati. Il loro sapore ricorda quello degli asparagi, dei funghi e dei frutti rossi.
Sono impiegati nella cucina pugliese e lucana, cucinati stufati o bolliti in acqua e aceto per poi essere conservati sott’olio, e aromatizzati con spezie, ma anche i fiori e i boccioli si possono mettere sott’aceto.
“Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”
Linguaggio dei fiori
Nel linguaggio dei fiori e delle piante il muscari simboleggia l’utilità.
Bibliografia
Mathew, Brian, 1987. The Smaller Bulbs. London: Batsford. ISBN 0-7134-4922-5.
Much more than a revision of Dwarf Bulbs with genera and species in A-Z form with descriptive information to help you identify the plant and information about habitat and distribution and cultivation
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Si possono mangiare i fiori viola?
Salve, quando i bulbi sfioriscono eppoi maturano il seme, hanno ancora delle foglie verdi, devo interrompere di innaffiare e lasciar seccare queste foglie?successivamente devo togliere i bulbi e conservarli magari in vasi piú piccoli per poi rimpiantarli in primavera?
P.s. i semi prodotti quando si devono piantare?
Grazie!!!!