Colocasia

Colocasia esculenta
Colocasia esculenta

La Colocasia è una perenne sempreverde da rizoma, originaria dell’India orientale e del Bangladesh, da dove si è diffusa verso l’Asia orientale e le isole del Pacifico. Può dare un tocco esotico al nostro giardino o alle nostre case.

La pianta vanta un alto potere decorativo. Il merito è delle foglie giganti che possono essere a forma di cuore o di freccia e che arrivano a misurare 80 centimetri di lunghezza e 40 di larghezza. I margini sono ondulati, il colore è verde, ed in alcune specie hanno evidenti nervature.

I fiori che misurano dai 20 ai 40 centimetri, sono a forma di imbuto e di colore giallo-crema. Ricordano i fiori delle calle.

Tra le specie la più diffusa in coltivazione è sicuramente la Colocasia esculenta che viene coltivata soprattutto come specie alimentare, che conta tantissime cultivars che si diversificano per alcune caratteristiche: il colore delle foglie e dei piccioli, la forma dei rizomi, le dimensioni, la rusticità solo per citarne alcune.

Classificazione botanica

La Colocasia è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Aracee.

Principali specie

Il genere conta diverse specie. La più diffusa in coltivazione è la Colocasia esculenta.

Colocasia esculenta (Taro)

Colocasia esculenta
Colocasia esculenta

Nota anche come taro, si tratta di una pianta perenne originaria dalle isole del Pacifico e diffusa in particolare nelle zone tropicali soprattutto viene coltivata in Nigeria, in Ghana, in Cambogia, in Costa d’Avorio dove rappresenta un’importante base alimentare. Questa specie viene infatti coltivata soprattutto per scopi alimentari.

In Italia cresce molto bene all’aperto nelle regioni meridionali e in Sardegna e in alcuni casi si è anche naturalizzata.

La specie può arrivare a misurare un’altezza di un metro e mezzo, vanta grandi foglie decorative a forma di cuore. I fiori sono infiorescenze formate da una spiga formata da fiori e circondata da una brattea.

I tuberi sono simili alla patata e dai suoi rizomi, rossi o bianchi, si produce una farina.

Richiede terreno fertile e frequenti irrigazioni. Non tollera la siccità. Cresce bene anche ai margini di laghetti.

Tra le diverse varietà presenti in commercio citiamo :

  • Colocasia esculenta ‘Black Magic’ caratterizzata da foglie e piccioli color porpora scurissimo, quasi nere, opache.
  • Colocasia esculenta ‘Fontanesii’: si tratta di un cultivar che si distingue per i piccioli e le venature porpora scuro. Presenta la lamina fogliare lucida
  • Colocasia esculenta ‘Mojito’: presenta macchie porpora-nerastro sulla lamina fogliare. I piccioli sono scuri.
  • La varietà ‘Illustris’: questa antica cultivar antica presenta piccioli e venature verdi, ed resto della foglia è di colore o sfumato di porpora scuro.
  • Colocasia esculenta ‘Black Beauty’: somiglia alla varietà ‘Illustris’ ma è di un verde più scuro.
  • Colocasia esculenta ‘Nancy’s Revenge’: presenta foglie completamente verdi con una macchia bianca al centro che si allarga col tempo, in particolare lungo le venature principali. Ha meno tolleranza al freddo rispetto ad altre varietà.
  • Black Runner’: è invece una varietà simile a ‘Black Magic’ ma leggermente più scura, presenta margini fogliari ondulati e con numerosi stoloni.
  • La varietà ‘Black Coral’: la differenza con la ‘Black Magic’ sta nelle foglie corrugate ed insolitamente lucide.
  • Colocasia esculenta ‘Pink China’: ha il picciolo rosa.
  • Colocasia esculenta ‘Coffee Cups’: questa varietà è caratterizzata da una lamina fogliare di colore verde lucido e da nervature porpora scuro. La sua peculiarità è rappresentata dai margini della foglia che sono molto più in alto del centro della foglia.

Colocasia heterochroma

Colocasia heterochroma
Colocasia heterochroma – foto di OtrajeshCC BY-SA 4.0

Si tratta di una specie affascinante che è stata scoperta a 4000 piedi di altitudine a Yingjiang, nella provincia dello Yunnan, in Cina. Si diffonde molto lentamente attraverso brevi rizomi sotterranei.

Colocasia affinis

Colocasia affinis
Colocasia affinis – foto di Phyzome CC BY-SA 3.0

Questa specie è nativa dell’Himalaya occidentale tropicale dove cresce nel sottobosco delle foreste monsoniche. E’ caratterizzata da foglie piuttosto rotondeggianti verdi con macchie sfumate simmetriche di colore bruno-verde oliva.

Predilige posizioni ombrose e terreno sempre umido durante i mesi estivi. Il terreno deve però asciugare durante l’inverno, ma la pianta è in grado di sopportare un minimo di umidità.

Esiste la cultivar ‘Dark Shadows’, che è ancora più scura e con un tono color peltro.

Colocasia fallax

Questa specie non è molto grande ed è caratterizzata da una zona argentata al centro della foglia

Colocasia gaoligongensis

 Colocasia gaoligongensis
Colocasia gaoligongensis – foto di peganumCC BY-SA 2.0

Si tratta di una specie che vanta una buona rusticità, caratterizzata da un punto nero-violaceo sulla pagina superiore della foglia, in corrispondenza del picciolo.

Fioritura

Questa pianta fiorisce in estate. L’infiorescenza della Colocasia è formata da una spata, di colore chiaro quasi bianco, che protegge i fiori riuniti in una spiga.

I fiori della Colocasia sono molto simili alla calla.

Consigli per la coltivazione della Colocasia

La Colocasia non è difficile da coltivare: durante i mesi estivi ama la luce, l’acqua e il concime. Durante l’autunno è sufficiente mantenere il terreno umido.

In inverno le cultivars che producono rizomi molto tuberosi ( le specie tipicamente alimentari) possono restare all’asciutto ed i rizomi possono anche essere disotterrati e tenuti in luogo fresco ed asciutto per poi essere ripiantati in primavera.

Ci sono cultivars, tipicamente ornamentali, che producono rizomi sottili che non sopravvivono ad uno svernamento all’asciutto, queste specie vanno quindi tenute vegetanti, in terreno leggermente umido ed a temperature minime di almeno 8-10°C.

Almeno ogni 2-3 anni è opportuno rinvasare le piante avendo cura di affondare il colletto nel nuovo terreno (fino a 15 centimetri). Questo poiché la parte vecchia e bassa del fusto muore naturalmente e si biodegrada, nel contempo dall’altro lato si compone nuovo tessuto e in tal modo si arriva ad un punto in cui le piante si staccano dal terreno e cadono.

Coltivazione in vaso

La Colocasia può essere coltivata in vaso, scegliendo un contenitore adatto a contenere le sue radici. Il rinvaso si fa ogni due-tre anni verso la fine del periodo invernale, impiegando un vaso di dimensioni maggior di quello precedente.

Coltivazione in piena terra

La messa a dimora si esegue in autunno o primavera in un terreno fertile, ricco e ben drenato. Nella scelta della posizione si deve considerare che durante le ore più calde la pianta non riceva il sole diretto.

La Colocasia esculenta può essere coltivata all’aperto in zone riparate in Italia, nel meridione e in Sardegna.

Coltivazione in terrazzo

Gli esemplari allevati in vaso possono decorare terrazzi e balconi. La pianta va tenuta al riparo dalle correnti d’aria.

Temperatura

La Colocasia ama un clima temperato, con temperature che vanno da 18 a 25°C.

Teme il freddo prolungato, gli sbalzi termici e le correnti d’aria: durante i mesi invernali è preferibile riservarle una posizione riparata e tiepida.

Alcune delle cultivars più rustiche possono essere coltivate in piena terra nei climi miti, avendo l’accortezza di proteggere la pianta in inverno con una pacciamatura.

Luce

La Colocasia ama la luce, ma non il sole diretto.

Terriccio

Il terreno ideale per la Colocasia è drenato ma fertile e ricco. Le piante coltivate in vaso devono avere un contenitore proporzionato alla loro grandezza cosi da contenere le radici.

Annaffiatura

È necessario mantenere il terriccio costantemente appena umido, dopo 15 minuti dall’irrigazione si deve eliminare l’acqua dal sottovaso per evitare che la terra resti troppo bagnata.

Le piante coltivate in terrazzo ed in giardino, in ombra, richiedono irrigazioni ogni 2-4 giorni. Durante l’inverno si possono irrigare le piante allevate in casa ogni 7-10 giorni.

Moltiplicazione

Questa pianta può essere propagata per divisione di rizoma, per distacco degli stoloni o da seme.

Concimazione

La Colocasia va concimata durante la fase vegetativa: in primavera ed in estate. Si deve fertilizzare circa una volta al mese miscelando il concime con l’acqua delle irrigazioni.

Il fertilizzante adatto deve contenere oltre all’azoto, anche tutti gli altri elementi indispensabili per un corretto e sano sviluppo della pianta: fosforo, potassio, ferro, manganese ecc.

Potatura

La Colocasia non ha bisogno di una vera e propria potatura, è sufficiente eliminare le foglie e le parti eventualmente secche o danneggiate.

Parassiti, malattie ed altre avversità

Colocasia esculenta
Colocasia esculenta

La maggior parte dei problemi legati alla salute di questa pianta è legata ad una cattiva coltivazione.

Uno dei problemi legati alla coltivazione della Colocasia riguarda i ristagni idrici. È fondamentale avere cura, in caso di coltivazione in vaso, a non lasciare acqua stagnante nei sottovasi e, nella coltivazione in piena terra, a non irrigare eccessivamente in quanto si potrebbero favorire le malattie fungine.

Un altro comportamento dannoso è la scorretta esposizione, ossia il sole diretto che potrebbe bruciare le foglie.

La colocasia esculenta è sovente vittima dell’infestazione di afidi, in caso di attacco si possono somministrare antiparassitari specifici.

Curiosità

I tuberi della Colocasia esculenta vengono consumati bolliti o grigliati, mentre le foglie rappresentano un valido sostituto delle verdure cotte.

In alcuni luoghi (ad esempio alle Hawaii) ci sono cultivars che producono rizomi dalla polpa viola, impiegati per la preparazione di ricette locali.

Tossicità e/o uso erboristico

La Colocasia esculenta vanta proprietà nutrizionali equivalenti alla patata comune, ma rispetto alla patata comune possiede più calcio, si rivela quindi perfetta nei regimi alimentari di chi ha carenze di calcio, ha anche il doppio di ferro, e, per contro, una quantità minore di vitamina C.

E’ inoltre povera di di proteine vegetali, per questo motivo le popolazioni rurali del Sud-Est asiatico che ne fanno un uso quasi esclusivo hanno un addome rigonfio, che è il sintomo tipico di questa carenza e di un eccesso di carboidrati.

La sua radice è tossica se viene mangiata cruda poiché porta ad un intenso bruciore alla mucosa faringea. Pertanto è necessario bollirla prima di consumarla facendo attenzione anche che non entri a contatto con gli occhi dopo averne maneggiato la polpa, in quanto può provocare intense irritazioni.


Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”

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