![Anigozanthos o Zampe di Canguro](https://www.edendeifiori.it/wp-content/webp-express/webp-images/doc-root/wp-content/uploads/Anigozanthos_Kalanchoe_050309_07.jpg.webp)
Ha un nome scientifico piuttosto difficile, l’Anigozanthos, noto anche con il curioso nome di Zampe di Canguro, è un genere di sempreverdi o semidecidue originarie dalle zone meridionali dell’Australia occidentale.
Particolare e di grande impatto, l’Anigozanthos è caratterizzato da un rizoma corto, sotterraneo e orizzontale, da foglie lanceolate che formano una rosetta basale, dal cui cuore si dipartono lunghi steli privi di foglie, che possono raggiungere i 2 metri e che terminano con un racemo di fiori.
Le dimensioni e l’altezza degli steli, possono essere ricoperti di peli colorati, e variano in base alla specie.
I fiori tubolari, ricoperti di peli colorati e stami che ricordano le zampe di canguro, sbocciano in diversi periodi dell’anno e perdurano per lungo tempo.
Il colore dei fiori può essere arancione, rosa, giallo, rosso, verde.
I fiori vengono impollinati dagli uccelli. La forma dei fiori e la posizione delle antere è una caratteristica che consente al polline di depositarsi sulla testa degli uccelli che si nutrono. Il polline è trasferito da un fiore all’altro mentre gli uccelli si nutrono.
Classificazione botanica
L’Anigozanthos è un genere appartenente alla famiglia delle Haemodoraceae, sottofamiglia Conostylidoideae.
Principali specie
Il genere conta diverse specie, negli ultimi anni sono stati sviluppati numerosi ibridi e cultivar poiché questa pianta è molto richiesta come pianta da appartamento e come fiore reciso.
Anigozanthos flavidus
![Anigozanthos flavidus](https://www.edendeifiori.it/wp-content/webp-express/webp-images/doc-root/wp-content/uploads/Starr_980528-4130_Anigozanthos_flavidus-533x800.jpg.webp)
Si tratta di una delle specie più coltivate in quanto vanta un’ottima resistenza alle malattie ed è anche facile da coltivare.
Cresce fino a tre metri e presenta fiori gialli, verdi, marroni o rossi. È una delle principali specie impiegate per la creazione di ibridi, grazie alla sua rusticità e resistenza alle malattie.
La fioritura avviene dalla tarda primavera all’estate.
Anigozanthos humilis
![Anigozanthos humilis](https://www.edendeifiori.it/wp-content/webp-express/webp-images/doc-root/wp-content/uploads/1200px-Anigozanthos_humilis_Gnangarra-10-600x399.jpg.webp)
È comune in commercio ed è anche quella più compatta, ideale per piccoli spazi.
Le foglie misurano fino a 30 cm e non è ramificata. I fiori crescono su steli di 15-60 cm e sono prevalentemente gialli con macchie arancioni o arancioni con macchie gialle, ma possono essere anche rossi.
Anigozanthos manglesii
![Anigozanthos manglesii](https://www.edendeifiori.it/wp-content/webp-express/webp-images/doc-root/wp-content/uploads/Anigozanthos_manglesii_gnangarra-1007-600x401.jpg.webp)
Questa specie è l’emblema floreale dell’Australia occidentale. Produce fiori lunghi da 6 a 10 cm.
Anigozanthos ‘Joe Joe Red’
‘Joe Joe Red’ è una selezione ibrida compatta, caratterizzata da fiori tubolari di colore rosso scuro Gli steli fioriti possono raggiungere i 2 metri di altezza e sono sormontati da grappoli di fiori che si presentano dalla primavera all’autunno.
Fioritura
La fioritura dell’Anigozanthos avviene dalla primavera fino all’autunno regalando fiori particolari e scenografici.
Consigli per la coltivazione dell’Anigozanthos
![Anigozanthos humilis](https://www.edendeifiori.it/wp-content/webp-express/webp-images/doc-root/wp-content/uploads/Anigozanthos_humilis.jpg.webp)
L’Anigozanthos si può coltivare in vaso ed è ideale come pianta da interno, ma anche da esterno, per decorare balconi, terrazzi, giardini o aiuole.
Gli steli fioriti sono perfetti per essere impiegati in composizioni fresche.
Gli esemplari allevati in piena terra raggiungono dimensioni maggiori rispetto a quelli allevati in vaso. In estate è bene tagliare i fiori vecchi dalla base per stimolare la produzione di nuovi germogli.
Coltivazione in vaso
![](https://www.edendeifiori.it/wp-content/webp-express/webp-images/doc-root/wp-content/uploads/Anigozanthos_Osteospermum_050309_50.jpg.webp)
Le piante di Anigozanthos si rinvasano mediamente ogni 2 anni o quando le radici fuoriescono dai fori di drenaggio dell’acqua delle annaffiature.
Il rinvaso si fa in primavera usando un contenitore più grande del precedente. Per consentire il drenaggio del terreno è consigliabile porre sul fondo uno strato di graniglia o cocci di vaso. Il terreno deve essere fresco e miscelato ad una parte di sabbia grossolana.
Subito dopo il rinvaso la pianta va annaffiata ed il vaso va collocato in un luogo molto luminoso ma non esposto ai raggi diretti del sole.
Coltivazione in piena terra
Nelle regioni del Nord Italia è preferibile coltivare l’Anigozanthos direttamente in vaso così da poterla riparare durante l’inverno, mentre al Sud Italia si può coltivare direttamente in giardino.
Il terreno deve essere uniformemente umido, ricco e ben drenato, la posizione deve essere in pieno sole. Si può migliorare il drenaggio del terreno mescolando della sabbia.
Coltivazione in terrazzo
Gli esemplari allevati in vaso possono decorare terrazzi e balconi
Temperatura
Sopporta senza problemi temperature di alcuni gradi inferiori allo zero, ma è sensibile al gelo intenso e prolungato. Se è coltivata nelle regioni del Nord è bene collocarla in una posizione riparata ed è utile pacciamare.
Luce
Questa pianta ama la luce ed i luoghi soleggiati, o al massimo semiombreggiati, al riparo dei venti freddi.
Terriccio
![Anigozanthos flavidus](https://www.edendeifiori.it/wp-content/webp-express/webp-images/doc-root/wp-content/uploads/Anigozanthos_flavidus_1c-600x450.jpg.webp)
Si sviluppa facilmente in qualunque tipo di terreno ma cresce meglio in terreni ben drenati e in posizione soleggiata. Il terreno ottimale è una miscela di terriccio universale, terreno da giardino e sabbia di fiume.
Annaffiatura
Tutte le specie di Anigozanthos hanno un’ottima resistenza alla siccità poiché le radici rizomatose sono riserve di acqua naturali.
Si deve comunque irrigare regolarmente da marzo a settembre, per scongiurare il rischio che una carenza di acqua possa rallentare lo sviluppo della pianta a discapito anche della fioritura.
È opportuno non eccedere per evitare il ristagno idrico e si deve avere cura di lasciare asciugare completamente il terreno tra un’annaffiatura e l’altra. In autunno si devono diradare o, in caso di piogge intense, sospendere le irrigazioni.
Moltiplicazione
La propagazione dell’ Anigozanthos può essere fatta da seme o per rizoma. La semina si esegue in primavera o in estate. I semi vanno stratificati su un terriccio specifico. Si deve quindi tenere il letto di semina sempre umido fino a germinazione avvenuta.
Le giovani piante fioriscono generalmente dopo un anno.
I rizomi possono essere tagliati durante il rinvaso, ponendo subito a dimora le porzioni ottenute.
Concimazione
Si può concimare due volte l’anno per stimolare fioritura e formazione di nuovi cespi.
Potatura
Per favorire lo sviluppo di nuovi germogli, in primavera si può potare la pianta a circa 10 cm dal terreno.
Parassiti, malattie ed altre avversità
L’Anigozanthos può essere colpita da un’infezione fungina che si palesa con macchie nere sul fogliame, chiamata ‘malattia dell’inchiostro’. Si tratta di una malattia difficile da trattare.
Può essere altresì attaccata da lumache e limacce.
Curiosità
Il genere è stato nominato per la prima volta nell’opera “Relation du Voyage à la Recherche de la Pérouse” di Jacques Labillardière, un botanico francese. Il nome deriva dalle parole greche ánisos “disuguale” ánthos “fiore” per la forma irregolare dei petali. La zampa di canguro rossa e verde è l’emblema floreale dell’Australia occidentale.
Tossicità e/o uso erboristico
Non è una pianta tossica né per l’uomo né per gli animali.
“Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”
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ciao, al nord in esterno, questa piantina non vive vero? posso metterne più di una in una ciotola grande?
Ti ringrazio
m.Teresa
Mettila pure in una ciotola grande, però quando la temperature scende la devi mettere al riparo.
Grazie Luca per la celere risposta.
ti farò sapere.
m.Teresa