Quercia Vallonea – Quercus macrolepis

Quercus macrolepis
Quercus macrolepis-foto di Rainer BurkardCC BY-SA 4.0 Deed

Quercus macrolepis, nota come Quercia vallonea, fa parte delle quercie note come quercie vallonee, gruppo al quale appartengono anche le specie Quercus brantii e Quercus ithaburensis.

Originaria del Mediterraneo orientale e del Levante, la Quercia Vallonea rappresenta un elemento comune che domina molte foreste e boschi.

Si tratta di un albero grande e poco ramificato, caratterizzato da grandi foglie relativamente spesse, coriacee e densamente tomentose che persistono fino alla nuova fioritura o alla fioritura secondaria estiva, decisamente biancastra.
La Quercus macrolepis produce grandi ghiande a maturazione biennale, che si trovano in una coppa di squame grandi, spesse e distinte.

Principali varietà

Tra le varietà ci sono le seguenti.

Quercus macrolepis Kotschy

La varietà Kotschy è originaria dei monti dell’Albania, Grecia, Turchia e Palestina, ma cresce anche in Puglia dove sono presenti alcuni esemplari nella cittadina di Tricase. È caratterizzata da foglie tomentose di un colore grigio blu.

Quercus macrolepis ‘Hemerlijch Silver’

Si tratta di una varietà caratterizzata da foglie argentate che non cresce molto in altezza. Dà il meglio di sé quando è coltivata nel clima mediterraneo. È una pianta rustica, immune da malattie, e resiste ai venti e alla siccità prolungata.

Fioritura

Quercus macrolepis nel mese di aprile produce fiori monoici.

Consigli per la coltivazione della Quercus macrolepis

Quercia Vallonea Quercus macrolepis
Quercia Vallonea-Quercus macrolepis-foto di Rainer BurkardCC BY-SA 4.0 Deed

La Quercia Vallonea è una pianta adatta al clima mediterraneo.

Temperatura

Cresce bene nei climi caldi anche aridi.

Luce

Ama la luce del sole.

Terriccio

La Quercus macrolepis predilige un terreno fresco e fertile da acido ad alcalino, ma ben si adatta anche ad altri tipi di terreni.

Annaffiatura

È una pianta resistente ai venti e alle siccità prolungate.

Parassiti, malattie ed altre avversità

Non presenta gravi problemi di insetti o malattie se non quelle tipiche delle querce come l’avvizzimento della quercia, il marciume radicale, l’antracnosi, la bolla fogliare della quercia, i cancri, le macchie fogliari e l’oidio. Tra i potenziali insetti nocivi ci sono la cocciniglia, lo scheletro della quercia, le galle,le piralidi, le cimici della quercia, la minatrice fogliare, i bruchi e i tonchi delle noci.

Classificazione botanica

Il Quercus macrolepis è una specie del genere Quercus, lo stesso genere a cui appartengono le specie robur, coccifera, cerris, rubra, frainetto della famiglia delle Fagaceae.

Curiosità

Theodor Kotschy, che ha viaggiato nel Vicino Oriente durante la prima metà del XIX secolo e ha raccolto molte querce, è stato l’autore dei nomi della maggior parte delle specie del gruppo Vallonea. Gli esemplari che ha raccolto sono ora depositati negli erbari di tutta Europa. Kotschy commenta anche in modo molto dettagliato le loro affinità con altre specie.

È stato lui a coniare il termine “vallonea” per una delle specie note nel commercio del suo tempo per la produzione di concia e tintura nera. Nel suo monumentale trattato sulle querce (Kotschy 1862) descrisse 40 specie, tra cui 18 nuove. Tra i numerosi fogli d’erbario che inviò ai principali erbari europei e ai suoi sponsor, “nominò” molte altre specie appartenenti a questo gruppo.

Tossicità e/o uso erboristico

Le ghiande di tutte le specie hanno un elevato contenuto di materiali preziosi dal punto di vista nutrizionale. La pianta è ricca di tannini. Le piante erano usate per il consumo umano e l’alimentazione dei maiali, per la concia oltre che per la costruzione di utensili, con profonde implicazioni per la loro distribuzione moderna.


Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico.”

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