La Saponaria è una pianta erbacea con ciclo vitale, annuale, biennale o perenne, appartenente alla famiglia delle Caryophyllaceae, la stessa famiglia del Garofano.
Il suo nome scientifico si riferisce alle proprietà detergenti e medicinali della pianta, sfruttate fin dall’antichità. Il suo nome deriva dal latino sapo, che significa “sapone”. Se strofinata con l’acqua produce una schiuma che le conferisce proprietà detergenti. In passato, infatti, veniva impiegata come detersivo naturale al posto del sapone, per lavare tessuti delicati, in particolare per lavare la lana.
E’ caratterizzata da foglie che misurano da 4 a 12 cm, lanceolate, lisce, opposte e sottili. Nell’attaccatura delle foglie basali più grandi nascono altre foglioline. Ha un rizoma strisciante, ramificato di colore bruno rossastro ed è caratterizzata da un fusto eretto o ascendente alto da 40 a 70 cm.
Produce fiori di colore rosa più o meno intenso, con 5 petali appena smarginati, calice violaceo, tubuloso e pubescente, riuniti in cime compatte alla sommità degli steli. I fiori profumano delicatamente, soprattutto verso sera.
Il genere Saponaria comprende piante rustiche o semi rustiche originarie dei prati e dei luoghi rocciosi dell’Europa e dell’Asia sud occidentale, nel nostro Paese la troviamo un po’ ovunque fino a 1600 metri di altitudine sul livello del mare.
La specie più nota del genere è la Saponaria officinalis, nota anche come “saponella” o “erba grassa”
Classificazione botanica
Il genere saponaria appartiene alla famiglia delle Caryophyllaceae, la specie Saponaria officinalis identifica la saponaria comune.
Principali specie
Il genere Saponaria conta circa 20 specie ma la più nota e diffusa è la Saponaria officinalis una pianta perenne, rustica, che produce fiori molto grandi di colore rosa che arrivano a misurare anche i 4 cm di diametro e che sono riuniti in cime compatte e sbocciano da giugno a settembre.
Tra le diverse varietà troviamo la Saponaria officinalis Alba Plena caratterizzata da tre fiori bianchi doppi e la varietà Saponaria officinalis Rose Plena a fiori doppi di un colore rosa che ricordano il garofano. Nel nostro Paese è facile incontrare la Saponaria Officinalis nei prati.
Fioritura
La Saponaria fiorisce nel periodo estivo, tra giugno e settembre. Se si vuole prolungare la fioritura si devono eliminare i fiori man mano che appassiscono.
Consigli per la coltivazione della Saponaria
La Saponaria è facile da coltivare, si tratta infatti di una pianta piuttosto rustica che non necessita di cure particolari. E’ in grado di adattarsi a qualsiasi tipo di ambiente, ma preferisce i luoghi semiombreggiati o il pieno sole. La mezz’ombra è opportuna solo nel caso di estati molto calde.
Questa pianta non teme il freddo della stagione invernale, ma occorre fare molta attenzione alle gelate perché possono provocare la morte della parte aerea della pianta. Se gli esemplari sono stati messi a dimora da poco tempo, è bene annaffiare regolarmente, in modo tale da sviluppare l’apparato radicale. Per gli esemplari adulti, le annaffiature vengono sostituite dall’acqua delle piogge.
La Saponaria viene utilizzata per tappezzare muretti o nei giardini rocciosi e per creare bordure di vasi.
Coltivazione in vaso
La saponella può essere coltivata anche in vaso ma occorre tenere presente che la pianta non ama i rinvasi.
Coltivazione in piena terra
La Saponaria si adatta a qualsiasi tipo di ambiente anche a quelli asciutti e aridi. Tuttavia preferisce essere messa a dimora in terreni ben drenati e molto sciolti. Occorre fare particolare attenzione al drenaggio del terreno indispensabile per la pianta.
Temperatura
Necessita di un clima temperato-caldo. Non sopporta le forti gelate. Sopporta bene le temperature estive dei nostri climi.
Luce
Questa pianta ama essere coltivata in pieno sole o la mezz’ombra.
Terriccio
La Saponaria si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno ma preferisce i terreni sciolti, ben drenati che siano neutri o leggermente alcalini.
Annaffiatura
Le annaffiature vanno limitate nel periodo di massima siccità. Gli esemplari messi a dimora da poco tempo, necessitano di annaffiature regolari.
Moltiplicazione
La Saponaria può essere propagata per semi, per divisione e per talea, andiamo a vedere le diverse tecniche.
Moltiplicazione per semi
La Saponaria si può moltiplicare per seme distribuendo i semi uniformemente a dimora nel mese di marzo . Nel momento in cui le piante iniziano a cresce è bene diradarle distanziandole 15-20 cm una dall’altra. Si può seminare anche in autunno per ottenere una fioritura precoce.
La Saponaria può anche essere piantata in un giardino roccioso, in tal caso è meglio seminare pochi semi per vaso. Nel momento in cui le piantine nascono si lascia la più vigorisoa e quando è abbastanza sviluppata di mette a dimora.
Moltiplicazione per divisione
La Saponaria può essere moltiplicata anche per divisione della pianta, dividendo la pianta nei mesi di ottobre o marzo e ripiantandola immediatamente.
Moltiplicazione per talea
Per moltiplicare la pianta per talea occore prelevare in primavera le parti di ramo di lunghezza di circa 10 cm. Vanno eliminate le foglie che si trovano più in basso e la talea si mette a radicare in un compost formato da sabbia e torba in parti uguali.
Si dispongono i vasi all’ombra, in una zona calda e si tengono costantemente umidi. Nel momento in cui nasceranno i primi germogli significa che la talea ha radicato. Non resta che attendere che la pianta si irrobustisca e mettere a dimora definitiva la pianta, operazione che generalmente si esegue prima dell’autunno.
Concimazione
La Saponaria necessita di essere concimata regolarmente dalla ripresa vegetativa per ogni due settimane. Il concime deve essere completo quindi deve contenere macro elementi e micro elementi. Si può utilizzare un concime ternario complesso.
Potatura
Dopo la fioritura affinché la pianta mantenga un portamento compatto è opportuno potare energicamente. Si deve tagliare immediatamente sopra un noto e effettuare il taglio obliquo cosi da scongiurare il rischio che si accumili acqua sulla superficie. E’ fondamentale utilizzare attrezzi puliti e disinfettati. Per evitare che la pianta si auto dissemini a metà autunno di dovrebbe eliminare tutta la parte aerea e lasciare spazio ai nuovi getti.
Altri consigli per la cura della Saponaria
La Saponaria necessita di terreni tendenti al calcareo, aridi. La moltiplicazione avviene per semina in vasetti, divisione o talee basali in primavera.
Parassiti malattie e altre avversità
La Saponaria è una pianta particolarmente resistente a parassiti e malattie. E’ fondamentale assicurare un buon drenaggio al terreno per evitare rischi di marciumi.
Curiosità
E’ una pianta originaria dell’ Europa, Asia e America settentrionale nota fin dall’ antichità, e da sempre coltivata negli orti e nei giardini. La pianta contiene resina, vitamina C, saponina che in dosi elevate può causare disturbi e risultare velenosa. Le sue proprietà sono principalmente depurative, diuretiche, sudorifere e toniche.
La Saponaria è stata impiegata per molto tempo nella medicina popolare e per il lavaggio della lana e per i detersivi per la casa.
La pianta possiede proprietà diuretiche, colagoghe, diaforetiche e depurative ma l’uso interno può dare luogo a fenomeni di intossicazione, con sintomi di nausea, vomito e diarrea.
I medici arabi la consigliavano per curare la lebbra, le dermatiti e le ulcere.
Dalla pianta, in particolare dalla radice, si ricava un detergente delicato per l’igiene personale e per le stoffe, utilizzato anche nel restauro di manufatti antichi.
È pianta visitata dalle api per il suo nettare può avere importanza nella produzione di miele, se presente in quantità sufficiente.
C’è un dolce della tradizione marocchina che si chiama halva, una crema a base di sesamo e zucchero (una sorta di tahin dolce), che può contenere anche mandorle o pistacchi, e che, a seconda della ricetta, contiene anche la Saponaria officinalis che conferisce all’impasto una consistenza gommosa, dato dal fatto che gli olii non si separano.
Tossicità e uso erboristico
La Saponaria officinalis contiene diversi principi: saponine, flavonoidi e vitamina C. Le saponine sono le sostanze in grado di produrre schiuma, che la pianta in natura utilizza come difesa da parassiti e micosi. Le saponine sono presenti in tutte le parti della pianta, foglie e gambi, ma in particolare si trovano nelle radici e le conferiscono le proprietà tensioattive. L’acido quillaico è la saponina “marker” che caratterizza il fitocomplesso della saponaria, la cui concentrazione varia da 2,5 – 5 % in base allo stadio di maturazione della pianta e che è massima appena prima della fioritura (aprile e maggio), e minima nei mesi estivi (luglio e agosto) quando la pianta è fiorita.
Altre saponine sono l’acido saporubinico e l’acido saprubrinico. Tra i flavonoidi, nella saponaria, si trovano saponaretina, saponarina e vitexina. Altri ficomposti presenti nella Saponaria officinalis sono: acido glicolico e acido glicerico, galattano, zuccheri, mucillagini, gomma e olio essenziale. Le saponine conferiscono alla Saponaria officinalis varie caratteristiche. Tra queste ci sono proprietà fisico-meccaniche (legate alla produzione di schiuma), utili per lavare i tessuti, proprietà terapeutiche-fisiologiche (detergenti, depurative, diuretiche, espettoranti e sudorifere), utili per il nostro organismo.
La Saponaria è infatti ampiamente usata in cosmesi naturale per le sue proprietà tensioattive, sotto forma di decotto, viene usata per detergere l’epidermide, anche pelli delicate, ed è particolarmente indicata in presenza di acne, dermatite e psoriasi, per disinfettare e rimuovere residui cutanei.
In alternativa al decotto, viene impiegata anche la tintura madre di Saponaria officinalis. A livello topico la saponaria può essere utilizzata anche per realizzare uno shampoo fai-da-te per lavare i capelli, per rinforzarli soprattutto se sono sfibrati e tendono a spezzarsi, oltre a detergere il cuoio capelluto.
La Saponaria officinalis ha anche proprietà espettoranti. Può essere assunta sotto forma di decotto per facilitare la secrezione di muco a livello bronchiale. L’espettorato così diventa più fluido e abbondante, ma al tempo stesso la saponaria irrita la mucosa, agevolandone l’espulsione. Sempre se ingerita, le saponine contenute nella Saponaria officinalis hanno un effetto diuretico, stimolano quindi la minzione urinaria per essere così espulse dall’organismo. In tal modo, si ha un esito depurativo, nonché stimolante la sudorazione.
La Saponaria officinalis, proprio per il suo contenuto in saponine, se ingerita a dosi elevate è tossica e la sua somministrazione va attentamente regolata sempre con la supervisione di un esperto.
A dosi eccessive, la saponaria può generare convulsioni, infiammazioni renali, emolisi e diarrea con sanguinamento, addirittura indebolimento e paralisi ai muscoli, problemi cardio-circolatori fino a morte. A livello topico, se viene utilizzata in modo sconsiderato, la saponaria può provocare irritazioni cutanee e delle mucose
Se assunta in modo sconsiderato può generare effetti collaterali dannosi, anche letali, per l’organismo umano.
“ Attenzione: le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo. Devono essere consigliate e prescritte dal medico”
Linguaggio dei fiori
Nel linguaggio dei fiori la Saponaria rappresenta la felicità.
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